martedì 16 giugno 2015

Votazioni di ballottaggio a Venezia

11giugno 2015
GLI ELETTORI SCELGONO UN AMMINISTRATORE
TRA I CANDIDATI NON C'È ALCUN MALE MINORE

I governanti e gli amministratori non dovrebbero perdere il contatto con il sentire reale del popolo e con le sue istanze. Si tratta di eliminare gli sprechi, risolvere il problema del precariato giovanile, promuovere la libertà di iniziativa dei cittadini, rispondere ai bisogni dei poveri e dei malati, far fronte alla mancanza di abitazioni per i giovani, ga
rantire a un prezzo equo il gas, i carburanti, l'acqua, la raccolta dei rifiuti.
Le maggioranze democratiche non dovrebbero “comportarsi capricciosamente” e non dovrebbero far cadere le garanzie di autonomia delle persone.
La società civile è legata alla legge morale, cioè i semplici individui si ricollegano alla morale, alla eticità in quanto l’individuo è persona con una sua dignità. L'etica deve stare dentro la politica perché etica è fine della politica. La politica funziona se toglie gli ostacoli che il cittadino ha nella ricerca dell’appagamento dei suoi bisogni spirituali e materiali.
Lo Stato, avendo le sue radici nella società politica, è strumento del corpo politico in quanto è espressione al servizio dei cittadini e deve curarsi del bene pubblico, inteso come sicurezza, istruzione e universalità della legge.
L’attuale crescita degli indigenti, per la crisi economico-finanziaria e per la perdita dei posti di lavoro, evidenzia una forte diseguaglianza tra ricchi e poveri e un fenomeno di ingiustizia sociale che deve essere affrontato ed eliminato dalle Amministrazioni governative e locali.
Quale candidato scegliere?
Gli amministratori delle città dovranno perseguire una politica che difende la persona e la società civile nei confronti delle pretese egemoniche dello Stato. Si tratta di favorire un’amministrazione che possa affrontare localmente la globalizzazione, la crisi economica finanziaria e l’immigrazione, cioè si tratta di instaurare un diverso rapporto tra persona e società civile, un diverso modo di concepire il lavoro.
I candidati devono dimostrare con i loro programmi di voler essere dei veri testimoni che manterranno la tensione morale nelle loro comunità, cioè degli amministratori che vogliono adempiere alla loro funzione di sindaci per ridestare i concittadini al senso dei loro compito, cioè al perseguimento del bene comune del bene comune della città che si riversa su tutte le persone senza distinzioni.
I collaboratori dei futuri sindaci dovranno vivere in comunione con i concittadini, cioè ascoltarli con fiducia e destandoli alle loro responsabilità, senza manipolare le loro coscienze. Si tratta di far valere una democrazia personalistica e comunitaria dove viene considerata importante la pubblica opinione, evitando di far intervenire politicamente soltanto gli esperti.
I sindaci dovranno dare alle città uno slancio dinamico in grado di vivificare i cuori di tutti i loro cittadini e le loro coscienze per una libertà solidale.
Francesco Liparulo

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