lunedì 6 agosto 2012

Il popolo esige una società più giusta

AL PARLAMENTO COMPETE
LA CONVIVENZA SOCIALE
C'è l'esigenza per la società civile di uno Stato più umano che riconosca e sostenga la persona umana secondo il principio della sussidiarietà, agevolando lo sviluppo di tutte quelle energie delle singole persone e delle organizzazioni sociali per creare una comunità civile che si conserva nel tempo. L'esortazione è quella di costruire una società più giusta il cui centro è la persona che si realizza liberamente, cioè una comunità fondata sul progresso della vita e sulla forza della libertà in cui sia riconosciuta la dignità dell'uomo esistenziale dal suo concepimento fino alla sua morte naturale.
Le soluzioni dei problemi dell'attuale mondo economico e finanziario globalizzato minano la concezione cristiana dell'uomo e del suo destino, perché sono basate sull'idea che l'uomo non è il soggetto delle attività umane, ma un oggetto manipolabile per qualsiasi scopo utilitaristico e individualistico. La società si è costituita intorno alla produzione e allo scambio universale delle merci e spetta alla comunità politica mediare tra le necessità funzionali del mercato e la vita quotidiana delle persone, cioè promuovere i contenuti valoriali nelle decisioni del mondo produttivo e finanziario. La necessità della ricchezza e la competizione mondiale devono armonizzarsi con i valori dell'uomo che è soggetto e fine di ogni produzione e benessere sociale.
Il compito delle persone investite di potere politico è quello di emanare una legislazione che garantisca un’ordinata convivenza sociale nella vera giustizia, perché tutti i lavoratori possano trascorrere una vita dignitosa. La legge civile deve assicurare soprattutto i diritti fondamentali che appartengono alla persona. Fondamentale tra tutti è il diritto al lavoro per chi presta la sua opera per il bene proprio e della sua famiglia.

La società politica necessita di uomini e donne che possano dare un senso all'esistenza concreta del cittadino che è soprattutto aspirazione alla libertà di realizzarsi nell'ambito di una comunità civile. L'attuale crescita degli indigenti evidenzia una forte diseguaglianza tra ricchi e poveri e un fenomeno di ingiustizia sociale.
"Abbiamo bisogno - ha sostenuto Pier Ferdinando Casini - di persone che credono a un progetto per il Paese. Si tratta di aprire a una casa nuova in cui ci sia spazio per la società civile, per l'associazionismo cattolico e per le forze sociali senza le quali l'Italia non può cambiare". Per il leader dell'Udc serve "un partito plurale", fatto da diverse personalità, dove ci sia posto per i tecnici e per i politici per recuperare l'attuale degrado della politica.
I sostenitori del "Partito della nazione" sono chiamati a "mantenere desta la sensibilità" per il riconoscimento dei diritti e della dignità dell'uomo, di fronte ai rappresentanti del popolo che hanno piegato la propria ragione "all'attrattiva dell'utilità individualistica" a danno delle persone che costituiscono la comunità civile. Occorre vincere lo statalismo, la partitocrazia e lo sperpero del denaro pubblico per il trionfo della giustizia sociale. Si tratta di raggruppare tutti coloro che vorranno dedicarsi a una certa concezione di democrazia da perseguire e dei mezzi idonei per il conseguimento della "VITA BUONA" per tutti. L'azione del testimone del popolo non è semplice sopportazione, cioè non è calma imperturbabile, ma è provocazione che mira ad eliminare gli ostacoli della vita dei cittadini per la pace e la riconciliazione sociale.

Le basi della nostra nazione, come entità permanente, sono le regole immutabili della legge naturale, la continuità culturale, la tradizione, la consapevolezza storica, l’amore della patria. A questi valori sono ancorati i cuori di tutti gli uomini e le donne.

Insofferenza, disagio, protesta scaturiscono dai cittadini che vedono minacciata la loro esistenza sociale. Un grido di allarme si eleva da tutti quelli che avvertono il diffondersi dell’idea che non esistono beni personali e morali non negoziabili.

Il modello naturale di famiglia, lo sviluppo della persona, il rispetto del soggetto umano non ancora nato, l'illiceità dell'eutanasia, l'illiceità degli interventi genetici manipolati e non a scopo terapeutico, la certezza del lavoro per i capifamiglia e per le nuove generazioni, costituiscono un complesso di beni in cui si esprime la dignità della persona umana dal concepimento sino alla morte naturale. Questi valori per i cristiani non si possono modificare col tempo.I cittadini chiedono che non sia trascurata la famiglia che deve difendersi di fronte al potere economico e finanziario del mercato globalizzato che mira soltanto al profitto utilitaristico.

La vita sociale richiede che la famiglia abbia un ruolo pubblico nella comunità perché è il perno di giunzione essenziale fra la persona, la società e lo Stato. Il suo carattere originario, antecedente allo Stato, richiede la promozione della sua funzione da parte delle Istituzioni .

Prima dell’impegno per i diritti dell’uomo c’è quello per il diritto ad essere uomini, cioè ad essere considerate persone che tendono a conquistare la piena autosufficienza nella comunicazione e nell’amicizia con le altre persone.

Senza il collegamento ai valori della vita, gli stessi diritti dell’uomo perdono il loro vigore, cioè divengono semplici enunciati che possono essere revocati in qualsiasi momento. La politica, l’economia, la sociologia possono realizzare i loro fini attuando una morale aperta, estesa ad ogni uomo, una morale del bene e male e non solo dell'utile.

sabato 4 agosto 2012

I valori fondamentali della società civile

RELAZIONE RESPONSABILITÀ SOLIDARIETÀ

SENTIMENTI DI LIBERTÀ PER UN PARTITO
La libertà esplica tutte le sue potenzialità quando diventa relazione, quando diventa responsabilità, quando diventa solidarietà verso chi ha bisogno di noi. Questo è il nostro sentimento della libertà.

Ogni uomo o donna deve diventare persona con il suo sforzo, cioè deve governare la sua vita senza subire costrizione, deve essere libero di poter badare a se stesso. La libertà di scelta è pre-requisito alla moralità ma non costituisce la moralità in quanto solo la regolazione dell’atto libero attraverso la ragione costituisce la moralità.

L'autonomia non consiste nel non ricevere alcuna regola o misura da un altro, ma consiste nel conformarsi volontariamente alle regole, perché si sa che sono vere e perché si amano la verità e la giustizia.

La verità – scrive Benedetto XVI nella lettera enciclica “Caritas in veritate” - fa uscire gli uomini dalle opinioni e dalle sensazioni soggettive e consente loro di portarsi al di là delle determinazioni culturali e storiche e di incontrarsi nella valutazione del valore e della sostanza delle cose”.

L'essere umano ha per natura l’esigenza di vivere in comunione con altri uomini in virtù della sua apertura alle comunicazioni della conoscenza e dell’amore e che esigono di entrare i relazione con altre persone. Per le sue indigenze e per i suoi bisogni la persona deve integrarsi a un corpo di comunicazioni sociali senza il quale è impossibile pervenire alla sua vita piena e al suo compimento.

Nella vita sociale vi è sempre uno stato di tensione e di conflitto perché vi è una tendenza naturale ad assoggettare la persona, a diminuirla considerandola un semplice individuo materiale. Questo conflitto naturale e inevitabile per cui richiede una soluzione dinamica perché le società si evolvono nel tempo sotto la spinta delle energie dello spirito e della libertà. Questa spinta tende a realizzare nella vita sociale l’aspirazione dell’uomo a essere trattato come persona e questa aspirazione è un ideale attuabile con lo sviluppo del diritto, della giustizia e con lo sviluppo dell’amicizia civica.

“Accanto al bene individuale - scrive il pontefice nella succitata opera – c’è un bene legato al vivere sociale delle persone che è il bene comune. È il bene di quel “noi-tutti”, formato da individui, famiglie e gruppi intermedi che si uniscono in comunità sociale. Volere il bene comune e adoperarsi per esso è esigenza di giustizia e di amore”.

La società politica è destinata essenzialmente allo sviluppo delle condizioni di ambiente che portino tutti i cittadini a un grado di vita materiale, intellettuale e morale conveniente al bene e alla pace sociale. La comunità politica contribuisce, così come la comunità familiare a procurare nella persona gli inizi di quella crescita che la persona conduce al suo termine.

Non basta l'instaurazione di nuove strutture politiche, sociali ed economiche, ma occorre che la società abbia un’anima fatta di buona volontà, di relazione, di rispetto e di amore da persona a persona e tra persona e comunità che possono dare alla vita del corpo politico un carattere veramente umano.

Si tratta di costruire una società il cui centro non è l’individuo, ma è la persona che si realizza liberamente nella comunità civile. L’idea dinamica dominante in questo ideale concreto è quella della libertà e della realizzazione della dignità umana.

Il “Partito della nazione” si impegna a realizzare questo ideale di società civile fondata sul rispetto dell’uomo esistenziale e concreto, dei suoi diritti, sulla fede nel progresso interno della vita e della storia del popolo italiano sulla forza della libertà.

L'appello alla libertà impegna ogni uomo o donna a farsi protagonista di una storia aperta, cioè la libertà al centro della vita quotidiana è apertura di fini e di senso del futuro degli Italiani.

Il mercato deve tenere conto di tutti, perché così può essere non solo morale ma anche efficiente, perché non si può escludere dal benessere, abbandonare nell’emarginazione, nella malattia e nella miseria una parte importante dei cittadini”.

La libertà è anche quella di far valere il principio di sussidiarietà. Il principio di sussidiarietà sprona i cittadini a controllare lo Stato per farlo intervenire soltanto quando essi non possono raggiungere con le loro forze e istituzioni i beni e servizi a cui tengono. È questa la missione che ciascuno di noi, con il proprio operato, facendo attività politica, deve sentire come missione principale, per poter partecipare alla costruzione di un Paese dove non ci siano cittadini di serie B. Un Paese dove ciascuno possa realizzarsi e dare io meglio di sé, dove lo Stato non espropri i cittadini di ciò che sono riusciti a conquistare attraverso il lavoro e i sacrifici di una vita. Uno Stato dove ciascuno posa tenere aperta la porta alla speranza e tenere alta la bandiera della libertà.

Il “Partito della nazione” condivide gli stessi valori, la stessa visione del futuro. Ci accomuna la stessa visione della libertà, della democrazia, della patria, della persona, della famiglia, del lavoro, dell’impresa. Si tratta di proporre agli Italiani una società fondata sulla libertà, sullo sviluppo economico e sulla solidarietà. Si propone una società basata sui valori del cristianesimo, sulla famiglia naturale fondata sul matrimonio, formata dall’unione di un uomo e di una donna, nella quale far nascere e far crescere i figli. È la certezza di una Patria nella quale tutti gli Italiani si riconoscono e che tutti amano, perché è la casa comune di tutti, senza distinzioni”.

giovedì 2 agosto 2012

Tatticismi preelettorali compattono i "moderati"

PRESENTE ANGOSCIOSO


PER UN PAESE DISASTRATO

"Ce la faremo - ha detto Giorgio Napolitano – per superare tutte le emergenze e le prove, per far crescere l’economia, dare futuro ai giovani e rendere più giusta una società troppo squilibrata e iniqua”.

Si tratta di confrontarsi con un mondo globalizzato per la soluzione dei nuovi problemi economici e sociali, sorti con il sopravvento del mercato finanziario che estirpa i valori esistenziali del mondo civile. Si avverte uno smarrimento di fronte a un futuro pieno di incognite per il dilagare di un potere finanziario che non tiene conto della dignità della persona umana e dei suoi bisogni essenziali.

"Noi oggi dobbiamo programmare il futuro - sostiene Mario Monti in una intervista del settimanale "Famiglia Cristiana" - ma siamo impegnati per l'ottanta per cento del nostro tempo a rimettere in sicurezza un Paese che è stato devastato dall'improvvidenza e dalla disattenzione per il futuro. Il nostro è un pPaese disastrato". Per il presidente del Consiglio si tratta di "contemperare la molto durezza per rimediare i guasti del passato con una prospettiva più umana per il futuro".
"Siamo immersi in un angoscioso presente - ha detto il Capo dello Stato - e bisogna proiettarsi oltre approcci legati a pur legittimi interessi. È chiaro che c'è un urgente bisogno di dare maggiore attenzione al tema del disagio sociale, perchè abbiamo un aggravarsi del disagio delle famiglie e un aggravarsi della povertà".
Per il Presidente della Repubblica, l'Italia deve essere unita per risolvere i vari problemi. L'impegno comune per Napolitano è quello della tutela di valori primari, quali la persona e il lavoro.
Per il Capo del governo, l'uscita dalla crisi richiede un rilancio della crescita economica a livello europeo. Si tratta di convincere i vari leader europei della immediata necessità di sostenere la crescita delle economie fragili dei vari Paesi. Occorre portare l'Euro fuori dalla zona pericolo, rilanciando l'economia europea.
"C'è bisogno - ha sostenuto Pier Ferdinando Casini - di iniettare liquidità al sistema, di cominciare a pagare le imprese che hanno lavorato per la Pubblica amministrazione e c'è bisogno che l'Europa parli di crescita". Il leader dell'Udc incita la società politica a scegliere persone in grado di risvegliare nel popolo i valori che sono alla base di ogni società civile. Si avverte la necessità di un "Partito della nazione" per interpretare una diffusa esigenza di serietà e di rifiuto del populismo di chi promette cose che "i partiti non possono realizzare".
"Occorre confrontarsi per salvaguardare, in ogni istituzione politica, sociale e civile, tutto “ciò che è conforme alla natura di ogni essere umano”. I testimoni del popolo devono impegnarsi affinchè sia applicata la giustizia in ogni attività della persona umana e perché sia rispettata la sua dignità in ogni manifestazione della sua opera, contrastando ogni disconoscimento dei valori che costituiscono l’essenza della vita, cioè opporsi con qualsiasi mezzo non violento di persuasione. Si tratta di interagire con tutte le forze della società civile per instaurare quella saggezza che è razionalizzazione morale della politica.
C'è l'esigenza di uno Stato più umano “riconosca e sostenga” la persona umana secondo il principio della sussidiarietà, agevolando lo sviluppo di tutte quelle energie delle singole persone e delle organizzazioni sociali per creare una comunità civile che si conserva nel tempo. L’esortazione è quella di costruire una società più giusta il cui centro è la persona che si realizza liberamente, cioè una comunità fondata sul progresso della vita e sulla forza della libertà in cui sia riconosciuta la dignità dell’uomo esistenziale dal suo concepimento fino alla sua morte naturale. L'appello alla libertà della persona umana è essenziale perché ogni essere umano, donna o uomo, possa impegnarsi ed essere protagonista in una società aperta al progresso di tutto il popolo.
Spetta alla comunità politica mediare tra le necessità funzionali del mercato e la vita quotidiana delle persone, cioè promuovere i contenuti valoriali nelle decisioni del mondo produttivo e finanziario. La necessità della ricchezza e la competizione mondiale devono armonizzarsi con i valori dell'uomo che è soggetto e fine di ogni produzione e benessere sociale. Gli esponenti politici non devono accettare il relativismo che svilisce la dignità della persona umana nella sua stessa comunità con la diffusione del crimine, la droga, il degrado urbano, la prostituzione, l’inquinamento, l’abbandono della famiglia a se stessa. I valori spirituali del popolo italiano devono essere difesi e tramandati per conservare la nostra identità e promuovere un futuro per la nostra società civile.
La “cellula vitale” della società, la famiglia naturale, costituita dall’amore di un uomo e una donna che attraverso la procreazione dei loro figli tramandano i valori del loro popolo, è minacciata dalla pressione degli interessi utilitaristici che non considerano il valore e la dignità dell’essere umano. Si avverte la certezza che i valori fondanti della cultura europea sono messi in secondo ordine rispetto all’attrattiva della globalizzazione economica e finanziaria che non riconosce il vero valore del bene comune della società che è tale se e solo se si riversa su ogni cittadino.
Non basta una bandiera, un logo o un inno per fare un partito, ma occorre un'unità di intenti, cioè essere convinti di servire il popolo e testimoniare le sue esigenze. Si tratta di servire la comunità vivendo per la famiglia, attuando la solidarietà sociale e facendo applicare il principio di sussidiarietà da parte dello Stato.

mercoledì 1 agosto 2012

L'emergenza non è finita


PER RIGENERARE L'ECONOMIA:
INVESTIMENTI PER LA CRESCITA
"È fondamentale predisporsi al cambiamento - ha detto Giorgio Napolitano - e i cittadini devono esigere questo cambiamento. Non c'è alternativa al proseguire nell’impegno per il pareggio di bilancio e per un deciso, sistematico abbattimento del debito pubblico. È un presente duro quello che l'Italia sta vivendo per le drammatiche difficoltà di troppe famiglie e imprese. Occorre chiarire e risolvere il nodo degli “esodati” e dei ritardi dei pagamenti delle amministrazioni pubbliche. È l’ora del cambiamento”.
Per il Presidente della Repubblica, “il superamento dell'attuale condizione di disagio costituisce la principale sfida da vincere per restituire agli Italiani e soprattutto ai giovani il diritto a essere protagonisti nella costruzione del proprio futuro e per l’affermazione di condizioni durature di crescita economica e sociale di tutto il Paese”.
L'emergenza non è finita – ha sostenuto Mario Monti di fronte alle incertezze dei Paesi dell'Eurozona e alle preoccupazioni del presidente USA Obama – e le prossime settimane saranno decisive. Il nostro obiettivo è la crescita che richiede il consolidamento dei conti”. Il presidente del Consiglio cerca di promuovere una strategia per lo sviluppo in ambito Unione europea. Occorrono misure per favorire lavoro non precario ai giovani e iniziative per lo sviluppo economico e infrastrutturale , ricerca, formazione del capitale umano e coesione territoriale.
“Per un riequilibrio strutturale e duraturo dei conti pubblici è necessario che il Paese torni a crescere. Il difetto di crescita italiano - ha affermato Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia – è in buona parte riconducibile al ritardo e alle incertezze con cui il sistema produttivo ha risposto agli negli ultimi 20 anni alle sfide dell’innovazione tecnologica, dell’affermarsi sulla scena mondiale di nuove economie, del deciso aumento dell’integrazione europea”.
Si riscontra impoverimento delle famiglie, crescente disaffezione verso la politica, peggioramento delle prospettive di stabilità per il lavoro dei giovani, aumento della ricchezza per pochi e indebitamento crescente per molti. La forza della famiglia sta cedendo e il risparmio è in pericolo. La produttività crolla, ma anche di fronte all’emergenza c’è una responsabilità collettiva – secondo l’ultimo rapporto sulla situazione sociale italiana del Censis – pronta a entrare in gioco. In tempo di crisi gli Italiani sanno essere responsabili e il 57% è disponibile a fare sacrifici per l’interesse del Paese.
Occorre rigenerare l'economia “innalzando la partecipazione al lavoro di giovani e delle donne in primo luogo”. “Siamo profondamente persuasi – ha detto Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana – che i giovani di oggi siano in grado di dare una spinta decisiva al cambio di passo del nostro Paese. Le loro mortificazioni e la loro rabbia ci inducono a ricordare che non si possono tradire. Stenta ad emergere una disponibilità al riequilibrio delle risorse che sono in campo. Nonostante la precarietà che sta segnando la loro giovinezza, non possono rinunciare “all’edificazione di una società che renda possibile anche per loro una vita buona”.
La realtà economica italiana è al 98% composta da micro e piccole aziende – ha affermato Giorgio Guerrini, presidente nazionale di Confartigianato – e occorre creare un ambiente adatto allo sviluppo di questa dimensione d’impresa”. “Quello che manca oggi all'Italia - ha evidenziato Mauro Colombo, presidente dei giovani imprenditori di Confartigianato - è un “Progetto per le nuove generazioni”. Per riprendere a crescere bisogna riportare l’attenzione sui giovani, tornando alla cultura del rischio e del talento, del merito e della libera iniziativa con uno spirito di concorrenza e di innovazione”. Si tratta di ridurre gli sprechi, avviare le riforme che mirino a dare certezza a chi fa impresa e crea posti di lavoro.
“C’è bisogno di lavorare per l’Italia senza polemiche – ha ripetuto più volte Pier Ferdinando Casini – ed esercitare un ruolo di responsabilità, individuando modalità organizzative e priorità programmatiche su cui si auspica un positivo confronto con il governo per il bene dell’Italia e per una autentica coesione nazionale. Il progetto di costituire un "Partito della nazione" se prima era urgente, ora è fondamentale. Dobbiamo andare oltre l’Udc, molto oltre il Terzo Polo stesso. C'è bisogno di immettere liquidità nel sistema, di cominciare a pagare i debiti dell'amministrazione pubblica e c'è bisogno che l'Europa parli di crescita”. Si tratta di condividere un programma fondamentale su lavoro, educazione, impresa, giustizia, politica europea e internazionale.

Gli ordinamenti democratici dello Stato non possono essere soggiogati dal relativismo etico di coloro che non considerano essenziali, per il bene comune della società, i veri valori del popolo italiano che sono la dignità della persona che lavora, il mantenimento della sua famiglia, la sussidiarietà nel controllo dell'applicazione delle norme e la solidarietà sociale. Si tratta per gli esperti di generare nuove imprese, attrarre nuovi investimenti, dare un valore positivo a chi fa impresa, riportare al centro il lavoro con un mercato inclusivo per i giovani, le donne e gli immigrati. La coesione tra le persone richiede la forza vitale della solidarietà che costituisce l’anima della società civile.
La realizzazione del compimento della democrazia, nell’ordine sociale e politico, non è pienamente soddisfatta con l’esistenza di uomini e donne che vivono nella precarietà e nell’indigenza, perché l’economia è stata fondata sulla produttività del denaro e l’egoismo di alcuni politici. Il superamento degli egoismi, cioè il trionfo della giustizia sociale, costituisce il fine dell’agire politico per eliminare gli ostacoli dei cittadini che hanno diritto a una “vita buona”. Il bene comune comprende non solo i servizi di utilità pubblica o di interesse nazionale, ma anche l’integrazione sociologica di tutto ciò che vi è di coscienza civica, virtù pubbliche, senso del diritto e della libertà, rettitudine morale, amicizia, felicità e virtù nelle vite individuali dei membri della società civile.