mercoledì 1 agosto 2012

L'emergenza non è finita


PER RIGENERARE L'ECONOMIA:
INVESTIMENTI PER LA CRESCITA
"È fondamentale predisporsi al cambiamento - ha detto Giorgio Napolitano - e i cittadini devono esigere questo cambiamento. Non c'è alternativa al proseguire nell’impegno per il pareggio di bilancio e per un deciso, sistematico abbattimento del debito pubblico. È un presente duro quello che l'Italia sta vivendo per le drammatiche difficoltà di troppe famiglie e imprese. Occorre chiarire e risolvere il nodo degli “esodati” e dei ritardi dei pagamenti delle amministrazioni pubbliche. È l’ora del cambiamento”.
Per il Presidente della Repubblica, “il superamento dell'attuale condizione di disagio costituisce la principale sfida da vincere per restituire agli Italiani e soprattutto ai giovani il diritto a essere protagonisti nella costruzione del proprio futuro e per l’affermazione di condizioni durature di crescita economica e sociale di tutto il Paese”.
L'emergenza non è finita – ha sostenuto Mario Monti di fronte alle incertezze dei Paesi dell'Eurozona e alle preoccupazioni del presidente USA Obama – e le prossime settimane saranno decisive. Il nostro obiettivo è la crescita che richiede il consolidamento dei conti”. Il presidente del Consiglio cerca di promuovere una strategia per lo sviluppo in ambito Unione europea. Occorrono misure per favorire lavoro non precario ai giovani e iniziative per lo sviluppo economico e infrastrutturale , ricerca, formazione del capitale umano e coesione territoriale.
“Per un riequilibrio strutturale e duraturo dei conti pubblici è necessario che il Paese torni a crescere. Il difetto di crescita italiano - ha affermato Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia – è in buona parte riconducibile al ritardo e alle incertezze con cui il sistema produttivo ha risposto agli negli ultimi 20 anni alle sfide dell’innovazione tecnologica, dell’affermarsi sulla scena mondiale di nuove economie, del deciso aumento dell’integrazione europea”.
Si riscontra impoverimento delle famiglie, crescente disaffezione verso la politica, peggioramento delle prospettive di stabilità per il lavoro dei giovani, aumento della ricchezza per pochi e indebitamento crescente per molti. La forza della famiglia sta cedendo e il risparmio è in pericolo. La produttività crolla, ma anche di fronte all’emergenza c’è una responsabilità collettiva – secondo l’ultimo rapporto sulla situazione sociale italiana del Censis – pronta a entrare in gioco. In tempo di crisi gli Italiani sanno essere responsabili e il 57% è disponibile a fare sacrifici per l’interesse del Paese.
Occorre rigenerare l'economia “innalzando la partecipazione al lavoro di giovani e delle donne in primo luogo”. “Siamo profondamente persuasi – ha detto Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana – che i giovani di oggi siano in grado di dare una spinta decisiva al cambio di passo del nostro Paese. Le loro mortificazioni e la loro rabbia ci inducono a ricordare che non si possono tradire. Stenta ad emergere una disponibilità al riequilibrio delle risorse che sono in campo. Nonostante la precarietà che sta segnando la loro giovinezza, non possono rinunciare “all’edificazione di una società che renda possibile anche per loro una vita buona”.
La realtà economica italiana è al 98% composta da micro e piccole aziende – ha affermato Giorgio Guerrini, presidente nazionale di Confartigianato – e occorre creare un ambiente adatto allo sviluppo di questa dimensione d’impresa”. “Quello che manca oggi all'Italia - ha evidenziato Mauro Colombo, presidente dei giovani imprenditori di Confartigianato - è un “Progetto per le nuove generazioni”. Per riprendere a crescere bisogna riportare l’attenzione sui giovani, tornando alla cultura del rischio e del talento, del merito e della libera iniziativa con uno spirito di concorrenza e di innovazione”. Si tratta di ridurre gli sprechi, avviare le riforme che mirino a dare certezza a chi fa impresa e crea posti di lavoro.
“C’è bisogno di lavorare per l’Italia senza polemiche – ha ripetuto più volte Pier Ferdinando Casini – ed esercitare un ruolo di responsabilità, individuando modalità organizzative e priorità programmatiche su cui si auspica un positivo confronto con il governo per il bene dell’Italia e per una autentica coesione nazionale. Il progetto di costituire un "Partito della nazione" se prima era urgente, ora è fondamentale. Dobbiamo andare oltre l’Udc, molto oltre il Terzo Polo stesso. C'è bisogno di immettere liquidità nel sistema, di cominciare a pagare i debiti dell'amministrazione pubblica e c'è bisogno che l'Europa parli di crescita”. Si tratta di condividere un programma fondamentale su lavoro, educazione, impresa, giustizia, politica europea e internazionale.

Gli ordinamenti democratici dello Stato non possono essere soggiogati dal relativismo etico di coloro che non considerano essenziali, per il bene comune della società, i veri valori del popolo italiano che sono la dignità della persona che lavora, il mantenimento della sua famiglia, la sussidiarietà nel controllo dell'applicazione delle norme e la solidarietà sociale. Si tratta per gli esperti di generare nuove imprese, attrarre nuovi investimenti, dare un valore positivo a chi fa impresa, riportare al centro il lavoro con un mercato inclusivo per i giovani, le donne e gli immigrati. La coesione tra le persone richiede la forza vitale della solidarietà che costituisce l’anima della società civile.
La realizzazione del compimento della democrazia, nell’ordine sociale e politico, non è pienamente soddisfatta con l’esistenza di uomini e donne che vivono nella precarietà e nell’indigenza, perché l’economia è stata fondata sulla produttività del denaro e l’egoismo di alcuni politici. Il superamento degli egoismi, cioè il trionfo della giustizia sociale, costituisce il fine dell’agire politico per eliminare gli ostacoli dei cittadini che hanno diritto a una “vita buona”. Il bene comune comprende non solo i servizi di utilità pubblica o di interesse nazionale, ma anche l’integrazione sociologica di tutto ciò che vi è di coscienza civica, virtù pubbliche, senso del diritto e della libertà, rettitudine morale, amicizia, felicità e virtù nelle vite individuali dei membri della società civile.

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