giovedì 2 agosto 2012

Tatticismi preelettorali compattono i "moderati"

PRESENTE ANGOSCIOSO


PER UN PAESE DISASTRATO

"Ce la faremo - ha detto Giorgio Napolitano – per superare tutte le emergenze e le prove, per far crescere l’economia, dare futuro ai giovani e rendere più giusta una società troppo squilibrata e iniqua”.

Si tratta di confrontarsi con un mondo globalizzato per la soluzione dei nuovi problemi economici e sociali, sorti con il sopravvento del mercato finanziario che estirpa i valori esistenziali del mondo civile. Si avverte uno smarrimento di fronte a un futuro pieno di incognite per il dilagare di un potere finanziario che non tiene conto della dignità della persona umana e dei suoi bisogni essenziali.

"Noi oggi dobbiamo programmare il futuro - sostiene Mario Monti in una intervista del settimanale "Famiglia Cristiana" - ma siamo impegnati per l'ottanta per cento del nostro tempo a rimettere in sicurezza un Paese che è stato devastato dall'improvvidenza e dalla disattenzione per il futuro. Il nostro è un pPaese disastrato". Per il presidente del Consiglio si tratta di "contemperare la molto durezza per rimediare i guasti del passato con una prospettiva più umana per il futuro".
"Siamo immersi in un angoscioso presente - ha detto il Capo dello Stato - e bisogna proiettarsi oltre approcci legati a pur legittimi interessi. È chiaro che c'è un urgente bisogno di dare maggiore attenzione al tema del disagio sociale, perchè abbiamo un aggravarsi del disagio delle famiglie e un aggravarsi della povertà".
Per il Presidente della Repubblica, l'Italia deve essere unita per risolvere i vari problemi. L'impegno comune per Napolitano è quello della tutela di valori primari, quali la persona e il lavoro.
Per il Capo del governo, l'uscita dalla crisi richiede un rilancio della crescita economica a livello europeo. Si tratta di convincere i vari leader europei della immediata necessità di sostenere la crescita delle economie fragili dei vari Paesi. Occorre portare l'Euro fuori dalla zona pericolo, rilanciando l'economia europea.
"C'è bisogno - ha sostenuto Pier Ferdinando Casini - di iniettare liquidità al sistema, di cominciare a pagare le imprese che hanno lavorato per la Pubblica amministrazione e c'è bisogno che l'Europa parli di crescita". Il leader dell'Udc incita la società politica a scegliere persone in grado di risvegliare nel popolo i valori che sono alla base di ogni società civile. Si avverte la necessità di un "Partito della nazione" per interpretare una diffusa esigenza di serietà e di rifiuto del populismo di chi promette cose che "i partiti non possono realizzare".
"Occorre confrontarsi per salvaguardare, in ogni istituzione politica, sociale e civile, tutto “ciò che è conforme alla natura di ogni essere umano”. I testimoni del popolo devono impegnarsi affinchè sia applicata la giustizia in ogni attività della persona umana e perché sia rispettata la sua dignità in ogni manifestazione della sua opera, contrastando ogni disconoscimento dei valori che costituiscono l’essenza della vita, cioè opporsi con qualsiasi mezzo non violento di persuasione. Si tratta di interagire con tutte le forze della società civile per instaurare quella saggezza che è razionalizzazione morale della politica.
C'è l'esigenza di uno Stato più umano “riconosca e sostenga” la persona umana secondo il principio della sussidiarietà, agevolando lo sviluppo di tutte quelle energie delle singole persone e delle organizzazioni sociali per creare una comunità civile che si conserva nel tempo. L’esortazione è quella di costruire una società più giusta il cui centro è la persona che si realizza liberamente, cioè una comunità fondata sul progresso della vita e sulla forza della libertà in cui sia riconosciuta la dignità dell’uomo esistenziale dal suo concepimento fino alla sua morte naturale. L'appello alla libertà della persona umana è essenziale perché ogni essere umano, donna o uomo, possa impegnarsi ed essere protagonista in una società aperta al progresso di tutto il popolo.
Spetta alla comunità politica mediare tra le necessità funzionali del mercato e la vita quotidiana delle persone, cioè promuovere i contenuti valoriali nelle decisioni del mondo produttivo e finanziario. La necessità della ricchezza e la competizione mondiale devono armonizzarsi con i valori dell'uomo che è soggetto e fine di ogni produzione e benessere sociale. Gli esponenti politici non devono accettare il relativismo che svilisce la dignità della persona umana nella sua stessa comunità con la diffusione del crimine, la droga, il degrado urbano, la prostituzione, l’inquinamento, l’abbandono della famiglia a se stessa. I valori spirituali del popolo italiano devono essere difesi e tramandati per conservare la nostra identità e promuovere un futuro per la nostra società civile.
La “cellula vitale” della società, la famiglia naturale, costituita dall’amore di un uomo e una donna che attraverso la procreazione dei loro figli tramandano i valori del loro popolo, è minacciata dalla pressione degli interessi utilitaristici che non considerano il valore e la dignità dell’essere umano. Si avverte la certezza che i valori fondanti della cultura europea sono messi in secondo ordine rispetto all’attrattiva della globalizzazione economica e finanziaria che non riconosce il vero valore del bene comune della società che è tale se e solo se si riversa su ogni cittadino.
Non basta una bandiera, un logo o un inno per fare un partito, ma occorre un'unità di intenti, cioè essere convinti di servire il popolo e testimoniare le sue esigenze. Si tratta di servire la comunità vivendo per la famiglia, attuando la solidarietà sociale e facendo applicare il principio di sussidiarietà da parte dello Stato.

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