lunedì 12 giugno 2017

Da “Corriere della Sera”: Elezioni Comunali del 2017:

Grillo: «Gongolate sulla fine del M5S ma vi illudete»
«Tutti gongolano esponendo raffinate analisi sulla morte dei 5 Stelle, sul ritorno del bipolarismo, sulla debacle del Movimento, sulla fine dei Grillini. L'hanno detto dopo le politiche, dopo le europee, dopo le regionali, dopo il referendum. Fate pure anche ora. Illudetevi che sia così per dormire sonni più tranquilli. Noi continuiamo ad andare avanti per la nostra strada». Così Beppe Grillo commenta l'esito delle Comunali, sul suo blog, ricordando come il MoVimento 5 Stelle, «con coerenza», si sia presentato «in tutte le città da solo e candidando le nostre persone, senza calcoli elettorali. In molte città, come a Palermo, siamo la prima lista, abbiamo confermato Roberto Castiglion sindaco di Sarego, facciamo gli auguri al neosindaco di Parzanica e ce la giochiamo al ballottaggio in una decina di comuni, tra cui Carrara. Rispetto al 2012 abbiamo triplicato i ballottaggi (furono solo tre all'epoca) e siamo cresciuti in tutte le città in cui ci siamo presentati. Risultati che sono indice di una crescita lenta, ma inesorabile».

Qual è il problema?
Occorre vincere lo statalismo, la partitocrazia e lo sperpero del denaro pubblico per il trionfo della giustizia sociale. Si tratta di raggruppare tutti coloro che vorranno dedicarsi a una certa concezione di democrazia da perseguire e dei mezzi idonei per il conseguimento della “giustizia sociale”, cioè lavoro per i giovani e vita dignitosa per ogni cittadino.

Francesco Liparulo - Venezia 

domenica 11 giugno 2017

IL VOTO POLITICO

Il voto è espressione libera dell'elettore che avviene secondo la normativa democratica vigente ed è il mezzo con cui ogni cittadino o cittadina ripropone e riafferma la sovranità del popolo, manifestando la sua decisione. Ogni uomo o donna sa ciò che è bene o male, giusto e ingiusto. Nel segreto dell'urna la democrazia partecipativa contribuisce alla costruzione del Bene comune che deve riversarsi su ogni persona e non essere prerogativa di pochi individui che diventano sempre più ricchi mentre la cittadinanza si impoverisce, la corruzione dilaga e i lavoratori rimangono senza il sostentamento per le loro famiglie.

sabato 10 giugno 2017

La taverna del Gallo d’oro aspetta i giocatori d’azzardo

IL BALESTRIERE DELLA GALEA VENEZIANA
“Rodopios, continui a parlare di cose serie con i tuoi amici - esclama Marco - mentre qui si balla e si gioca. Vedo i nostri marinai e remieri che si stanno divertendo a giocare a dadi e a fare scommesse mentre vengono riempiti i boccali del vino di Candia. Altri clienti della taverna incitano con battimani le danzatrici e raddoppiano le loro poste sui tavoli colmi di monete e di bicchieri da riempire. Anch'io sento il fuoco nelle vene e mi avvicino ai nostri amici della Capitana".

"Stai attento - consiglia l'accompagnatore - a non perdere la tua paga di balestriere. Al gioco la nobiltà non è sufficiente, ci vuole la fortuna e i veterani del mare sanno da dove soffia perché hanno tanta esperienza nel gioco d’azzardo. Ci vuole la furbizia nel tirare i dadi sul tavolo".

"Francesco, vieni con me - dice il giovane mercante - e cerchiamo di vincere qualche moneta d'argento. Approfittiamo di questo momento in cui ci sentiamo allegri e tutto sembra girare per il verso favorevole. Basta avere i numeri giusti e si vince".
Mentre i due giovani si avvicinano al tavolo degli amici per giocare, sentono una voce familiare che li chiama da un altro tavolo: "Ecco i miei giovani balestrieri della poppa, venite a sedervi al mio tavolo e bere un bicchiere del vino di Monvasia. Il gioco dei dadi può attendere".

"Non posso dire di no - esclama Marco - a un invito così esplicito del mio maestro Simone, capo dei balestrieri della Capitana. Sono lieto di bere insieme a te che mi hai ammaestrato nell'uso della balestra sulla nave e mi hai insegnato ad aver coraggio nell'eventualità di uno scontro con le navi dei pirati saraceni. La tua abilità e le fatiche quotidiane che mi hai imposto, per migliorare il tiro con la balestra, mi hanno insegnato ad amare e a battermi con coraggio per difendere la nave".

"Anch'io sono contento - esclama Francesco - di bere insieme al mio maestro e di ricordare le esercitazioni giornaliere nell'uso delle armi per essere pronti a battere qualsiasi nemico".

"Noto con piacere che avete tanta voglia di divertirvi - dice Simone - e fate bene perché siete giovani e dovete fare esperienza. Chi è quell'uomo dal portamento nobile e sicuro che vi accompagna? Mi sembra di averlo già visto al porto accanto al bailo il giorno del nostro arrivo".

"É l'uomo fidato del capo della nostra colonia - risponde Marco - e sovrintende alla gestione della sua casa. Il suo nome è Rodopios. Anche lui apparteneva ad una nobile famiglia, decaduta in seguito all'espansione ottomana. Non ama parlare del suo passato, ma ci parla con entusiasmo della sua nuova patria e manifesta una grande cultura in tutto ciò che riguarda il mondo greco. Non ha risentimenti nei confronti dei nuovi signori della Tracia, perché riconosce la loro cultura e la loro potenza militare".

Francesco interrompe l'amico e chiede al maestro: "Simone, sei riuscito a piazzare la merce, esente da tasse, che tenevi ben chiusa nella tua cassetta? Il mio accompagnatore mi ha riferito che tutta la mercanzia della galea veneziana è ricercata ed è ben pagata a causa dell'assedio".

"Gli oggetti in vetro di Venezia - risponde Simone - sono molto richiesti dalle donne e vengono venduti facilmente dai marinai sui loro banchetti al mercato del porto. Gli oggetti d'oro richiedono una contrattazione discreta fatta con intermediari competenti ed onesti. Cerco una persona fidata che possa valutare con onestà alcune collane d'oro che mi sono state affidate a Venezia da esuli greci. 
   I venditori desiderano che gli oggetti siano acquistati dai devoti della Tracia perché contengono le immagini della Vergine e di alcuni santi, molto venerati dal popolo greco. Il ricavato servirà agli esuli per innalzare un tempio sul suolo della nuova patria. La città di San Marco è sempre stata la depositaria della cultura greca e, con l'espansione ottomana, sta accogliendo tutti coloro che cercano una nuova organizzazione sociale e politica".

"Sei fortunato - esclama Marco - perché Rodopios è sempre in relazione, tramite mercanti greci, con le famiglie della Tracia che hanno accettato il nuovo governo e intendono vivere secondo la cultura dei loro avi. Tu stesso puoi vedere che il nostro accompagnatore sta parlando con due mediatori che rappresentano un ricco mercante di Adrianopoli. Se vuoi ti presento il nostro amico trace con cui puoi risolvere al meglio la tua questione".

La locanda, considerata luogo di passatempo per non annoiarsi, dà al capo dei balestrieri la possibilità di incontrare, tramite giovani amici, il mediatore giusto per vendere con discrezione gli oggetti che gli sono stati affidati
dagli esuli greci. Rodopios viene interpellato e si sente onorato di essere utile nella transazione di oggetti che hanno un significato per la cultura greca.
Il tempo è volato in fretta alla taverna e l'uomo di fiducia del bailo sente su di sé la responsabilità di riaccompagnare i due giovani.

"Salutate i vostri amici della galea - sussurra il trace - perché è ora di fare ritorno a casa".

"Questo locale - esclama Marco - merita di essere frequentato ancora una volta".
"Sono d'accordo con te - dice Francesco - e la prossima volta cercheremo di divertirci ancora di più".

L'accompagnatore non si tira indietro ed afferma: "Il Gallo d'oro vi aspetterà tutti i giorni e le danzatrici saranno sempre pronte a farvi balzare il cuore in gola”.
Francesco Liparulo - Venezia

P.S.:Brano tratto da “Storie Venete” di Francesco Liparulo. Vedi pagina web galeaveneta.blogspot.com

giovedì 8 giugno 2017

Domenica 11 giugno si vota per un nuovo sindaco

UN'AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE
INDICE DI SICUREZZA E PROSPERITÀ
Occorre affrontare i problemi della comunità facendo riferimento al cittadino come persona umana e alla società politica strutturata in grande quantità di società e comunità d'ordine inferiore.

La Costituzione della Repubblica italiana è elemento fondamentale di convivenza in cui sono elencati diritti e doveri per tutti i cittadini e per i rappresentanti del popolo.

I candidati al governo della città devono essere in grado di ridestare la tensione morale nella società civile per far esprimere ai cittadini la propria identità con l’impegno di tutti coloro che credono nei seguenti valori: dignità della persona, centralità della famiglia, libertà, responsabilità, uguaglianza, giustizia sociale, legalità, solidarietà e sussidiarietà. Si tratta di scegliere cittadini che presentano un programma di idee, realizzabili con la condivisione dell’etica del popolo, per far funzionare in modo corretto l’economia locale e concorrere all’economia di tutto il Paese.

La società democratica dovrebbe strutturasi come società pluralistica organizzata secondo livelli diversi, cioè ordinata da persone, cittadini che formano una rete intermedia fatta di famiglie, sindacati e associazioni che danno struttura alla società e forma politica allo Stato.

La Repubblica Italiana con l’art.2 della Costituzione ha adottato il modello di socialità pluralistica per garantire i diritti delle persone singole e delle persone delle organizzazioni sociali.

La socialità umana ha grande varietà di espressione associativa: famiglia, comunità di lavoro, sindacati, comunità religiose, associazioni sportive, economiche e culturali.

Nella società democratica c’è idea di socialità ascendente, cioè dalla formula più umile della socialità familiare si dovrebbe ascendere alla socialità politica.

Lo Stato, espressione della società politica, dovrebbe partire dal basso, cioè emergere come auto-organizzazione politica della società civile. Il suo compito primo è il bene pubblico, cioè l’amministrazione della giustizia nel senso che deve garantire il diritto penale, affinché nessuno sia leso, e anche risolvere i problemi sociali, economici, amministrativi senza amministrare direttamente ma ammaestrando, cioè dando direttive e fissando le regole del gioco. Si tratta di dare spazio alla iniziativa privata perché lo Stato è gestore sprecone e maldestro. 

La società politica è in grado di essere autosufficiente, cioè in grado di poter garantire la buona vita, il vivere bene dei cittadini.
Le attuali democrazie devono fare i conti con le sfide del mondo globalizzato. 

Si auspica un diverso rapporto tra individui e società civile, un diverso modo di concepire la dignità della persona e la dignità del suo lavoro, cioè si chiede una maggiore cittadinanza attraverso una maggiore attenzione alla persona e ai suoi bisogni di esistenza.

L'azione dell'eletto dal popolo deve alimentare il progresso della civiltà nel senso di arricchire il bene comune che è fatto di prosperità materiale e spirituale per tutti gli uomini e le donne.

Le virtù del politico devono basarsi sul coraggio, la disciplina, il senso dell’onore, lo spirito di giustizia e lo spirito di sacrificio.

Gli eletti devono essere in grado di mobilitare le forze morali e spirituali del popolo che conferisce loro la piena e piena autonoma rappresentanza democratica.

Francesco Liparulo - Venezia

martedì 6 giugno 2017

Una legge elettorale per i bisogni dei cittadini

UNA RAPPRESENTANZA DI ADERENZA
 ALLE VERE NECESSITÀ DEL POPOLO
Il popolo è oggi di fronte a un nuovo “male” rappresentato dal "democraticismo strisciante": le maggioranze parlamentari manifestano prevaricazione nelle decisioni delle Camere. Il mito della democrazia con il continuo richiamo al “dogma” del “popolo sovrano”, alla sua “volontà” o alla continua determinazione della “legge del numero” soffocano la democrazia.
La democrazia è un sistema politico in cui il popolo ha bisogno di testimoni che gli insegnino ad essere autenticamente popolo. Il corpo politico necessita persone che mantengano la tensione morale nella comunità civile, perché ha esigenza di ritrovare la propria identità attraverso l’azione di politici che sappiano promuovere il benessere sociale per tutti. 

L'idea civica repubblicana rispetto alle "soluzioni social democratiche" del "Partito democratico renziano" o della "volontà generale" che anima le coalizioni di Destra , è più esigente in quanto richiede che i cittadini sviluppino disposizioni e scelte orientate verso il bene comune piuttosto che centrate sul self-interest, cioè siano capaci di vivere legami morali, umani e spirituali con altri. Se la libertà di coscienza dovesse comportare una completa traduzione nell'azione e nei comportamenti, qualsiasi legislazione verrebbe travolta e ci sarebbe l'arbitrio.
Si auspica un diverso rapporto fra persona e comunità, cioè un diverso modo di concepire il lavoro. Si vuole una società civile attraverso più attenzione ai bisogni delle persone e non cittadinanza attraverso più mercato. Ci sono scarti tra le concezioni ideali delle social democrazie e la condizione socio politica reale. Ci sono scarti tra noi e le concezioni dei due candidati sindaci per Venezia.
C'è l'esigenza di amministrazioni comunali che riconoscano e sostengano le famiglie, le piccole imprese cittadine secondo il principio della sussidiarietà, agevolando lo sviluppo di tutte quelle energie delle singole persone e delle organizzazioni sociali per creare una comunità civile che si conserva nel tempo. L’esortazione è quella di realizzare una società giusta il cui centro è la persona. 

L’11 giugno votare per il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle per essere certi di una politica di aderenza alle necessità della tua cittadinanza.

sabato 3 giugno 2017

Il Movimento 5 stelle non si lascia abbindolare

LA NUOVA LEGGE ELETTORALE 
È  STATA  SCELTA  DAI  GRILLINI

"Non si gestisce un Paese con le menzogne e con l'arroganza - sostiene Beppe Grillo sul suo Blog - e un grazie a chi ha dato fiducia al M5S con il voto, e non era facile, con i media tenacemente contro a raccontare misfatti su di noi, non era semplice bucare la nebbia della disinformazione. un grazie alle sirene della sinistra che ci vorrebbero assessori o alleati a cui si ricorda che il M5S voterà ogni proposta che sia contenuta nel suo programma o che porti un beneficio ai cittadini. Le alleanze e gli inciuci non ci appartengono. Grazie agli italiani che ci hanno votato".

Nelle liberal democrazie (LIB-LAB = LIBERAL LABOR), come "miscela di liberalismo e socialismo", occorre superare i meccanismi impersonali per dare spazio alle formazioni sociali intermedie tra lo Stato e il Mercato, cioè occorre dare maggiore attenzione ai cittadini che devono affrontare la crisi sociale e finanziaria in un periodo di recessione che investe molti Paesi europei.

Il disagio sociale aumenta ogni giorno ed occorre dare fiducia a un territorio in preda all'incubo della disoccupazione. Occorre affrontare con trasparenza le patologie politiche, la diffusione del crimine, la droga, il degrado urbano, la prostituzione, l’inquinamento, l’abbandono della famiglia a se stessa. I valori spirituali dei Veneziani devono essere difesi e tramandati per conservare la nostra identità e promuovere un futuro per la nostra società civile.

La società politica necessita di uomini e donne che possano dare un senso all'esistenza concreta del cittadino che è soprattutto aspirazione alla libertà di realizzarsi nell'ambito di una comunità civile. L'attuale crescita degli indigenti evidenzia una forte diseguaglianza tra ricchi e poveri e un fenomeno di ingiustizia sociale. 

Francesco Liparulo Mestre-Ve

venerdì 2 giugno 2017

Oggi si festeggia il 71° Compleanno della Repubblica italiana

LA CITTADINANZA ITALIANA ESIGE UN’ETICA
COME  RESPIRO  DI  TUTTO  IL  POPOLO
«Il contrasto alla criminalità organizzata, alla corruzione e al malaffare  - ha detto il Presidente Sergio Mattarella - richiede un convinto coinvolgimento etico e culturale, in grado di contrastare elusione di regole e logiche di appartenenza. Le azioni a difesa della legalità nelle attività economiche varranno anche a rafforzare la volontà di quegli imprenditori che, non rinunciando al loro futuro in Italia, contribuiscono alla ripresa economica e occupazionale del Paese».
Lo stato di salute della cittadinanza italiana non è considerato buono perché il Paese soffre di patologie politiche: “Famiglie senza lavoro in aumento, una spesa sociale inefficiente, una crescente disuguaglianza nella distribuzione del reddito. Questo è il quadro fornito dall'ultimo rapporto annuale dell'Istat, relativo al 2015. Ma l'istituto scatta la fotografia anche di una società italiana dove 6 giovani su 10 vivono ancora con i genitori, mentre uno su quattro non studia e non lavora. Il tutto in un contesto economico non certo esaltante, con un'inflazione molto debole e un mercato del lavoro incerto. In Italia 2,2 milioni di famiglie vivono senza redditi da lavoro”.
Qual è il problema?
La politica è stata sostituita dall’economia che amministra gli uomini soltanto come mezzi di produzione.
L’economicismo ha spinto alle conseguenze di insicurezza della vita chi è costretto a vivere nel rischio e nella fatica quotidiana del lavoro.
Gli ordinamenti democratici dello Stato non possono essere soggiogati dal relativismo etico di coloro che non considerano essenziali, per il bene comune della società, i veri valori del popolo italiano che sono la dignità della persona umana che lavora, il mantenimento della sua famiglia, la sussidiarietà nel controllo dell’applicazione delle norme e la solidarietà sociale.
La sopravvivenza stessa della società civile esige il ripristino, a qualsiasi livello produttivo ed economico, dell’etica nel lavoro dell’uomo, cioè la salvaguardia dei suoi diritti.
La politica funziona se toglie gli ostacoli che ogni persona ha nella ricerca del suo appagamento.
La politica raggiunge il suo fine più profondo quando la società matura sul piano etico. Etica intesa come respiro complessivo di un popolo, come etica pubblica, cioè come trasparenza nei rapporti sociali.
"Partecipare con il voto è un modo concreto per non disertare la scena pubblica”.
La mancanza di lavoro è la prima urgenza del nostro Paese. Se non si riuscirà a trovare una
risposta concreta a questa emergenza il rischio è di sacrificare intere generazioni.
Partecipare è dovere irrevocabile, specie se si pretende di inserire la prossima scelta elettorale per la salvaguardia dei valori della vita, della famiglia e della libertà.
La politica dovrebbe essere capace di dare risposte ai bisogni economici dei lavoratori e delle loro famiglie, di garantire la legalità e i diritti civili, cioè deve essere vero motore di riforme istituzionali equilibrate e condivise.
La politica sarà considerata giusta se realizza il compimento del bene comune, cioè se crea prosperità materiale quale presupposto per “un’esistenza buona” del cittadino.
La realizzazione del compimento della democrazia, nell’ordine sociale e politico, non è pienamente soddisfatta con l’esistenza di uomini e donne che vivono nella precarietà e
nell’indigenza, perché l’economia è stata fondata sulla produttività del denaro e l’egoismo di alcuni politici.
Il superamento degli egoismi, cioè il trionfo della giustizia sociale, costituisce il fine dell’agire politico per eliminare gli ostacoli dei cittadini che hanno diritto a una “vita buona”.
Il bene comune comprende non solo i servizi di utilità pubblica o di interesse nazionale, ma anche l’integrazione sociologica di tutto ciò che vi è di coscienza civica, virtù pubbliche, senso del diritto e della libertà, rettitudine morale, amicizia, felicità e virtù nelle vite individuali dei membri della società civile.
Coloro che vogliono il "Bene comune dell'Italia" sono chiamati a "mantenere desta la sensibilità" per il riconoscimento dei diritti e della dignità dell'uomo, di fronte "all'attrattiva dell'utilità individualistica" a danno delle persone che costituiscono la comunità civile.
L’11giugno vota i candidati del Movimento 5 Stelle che si presenteranno in tanti Comuni per un’Amministrazione aderente ai veri bisogni dei cittadini.

Francesco Liparulo - Venezia

giovedì 1 giugno 2017

Quale democrazia è foriera di prosperità per tutti?

NO AL NEOLIBERALISMO DELLE IMPOSIZIONI EUROPEE
Questione fondamentale della nostra epoca è soprattutto il tema dell'inclusione/esclusione civile. Le società liberal democratiche falliscono se non riusciranno a includere quelli che sono esclusi dalla creazione della ricchezza, cioè entreranno in crisi le società se non pongono rimedio al senso di estraneità e di anomia delle persone. La preminenza
conferita al singolo con la scissione dei legami sociali muta la democrazia che per l'americano Abraham Lincoln è "il governo del popolo, da parte del popolo e per il popolo".
Lo Stato ha le sue radici nella società politica, cioè è strumento del corpo politico. Nella società democratica c’è idea di socialità ascendente, lo Stato emerge come auto-organizzazione della società. Il fenomeno dello Stato è espressione al servizio di persone, cioè è parte della società politica e deve curarsi del bene pubblico, inteso come sicurezza, istruzione e universalità della legge.
Gli Italiani, con la loro ragione e volontà, sapranno attingere alla loro fede nel progresso interno della vita e della loro storia, alla forza della loro libertà, posta al centro della cittadinanza, quale apertura di fini e di senso del loro futuro.
Francesco Liparulo

I cittadini vogliono una nuova Legge Elettorale

DISCUSSIONE IN PARLAMENTO PER 
VOTARE IN MODO PROPORZIONALE
Il voto di lista con i capilista decisi dai partiti e la regola della maggioranza non permettono di tener conto dei valori della società civile e dei bisogni reali dei lavoratori. I cittadini non hanno più potere perché i loro rappresentanti politici vengono scelti dalle segreterie dei partiti.
Le liste bloccate e i candidati disposti secondo un ordine non modificabile dagli elettori. Uomini e donne non fanno altro che votare il simbolo del partito senza potersi scegliere gli eletti. I prescelti non rappresentano gli interessi della popolazione.

Il fine delle Istituzioni politiche dovrebbe essere quello di aiutare le persone per il loro pieno sviluppo, cioè di garantire ad ogni uomo o donna l’accesso ai beni materiali, culturali, morali e spirituali che sono patrimonio di tutto il popolo.

L'imposizione della “volontà generale” della rappresentanza parlamentare di maggioranza crea distacco tra il popolo e lo Stato perché è solo un’autorità lontana dalle vere esigenze degli Italiani.

Il Movimento 5 Stelle, fondato da Beppe Grillo, si è impegnato per la realizzazione di una società civile fondata sul rispetto dell’uomo esistenziale e concreto, dei suoi diritti, sulla fede nel progresso interno della vita e della storia del popolo italiano, sulla forza della libertà.
Il voto deve garantire una rappresentanza proporzionale alle esigenze degli elettori per una politica di verità, cioè una politica aderente alle vere necessità della cittadinanza per garantire il lavoro e la dignità di ogni cittadino.

Francesco Liparulo - Venezia