domenica 31 luglio 2011

La situazione sociale esige solidarietà per la famiglia

POPOLO IN BALÍA DELL'OPPORTUNISMO
ALLA DERIVA I VALORI DEGLI ITALIANI

L’essere umano, dotato di ragione e di libertà, per raggiungere la sua piena autonomia chiede di partecipare alla costituzione del Bene comune che è benessere materiale e spirituale di tutte le persone, cioè è l’insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono sia alla comunità civile sia ai singoli membri di raggiungere la pienezza della loro autonomia.

L’azione morale di ogni persona si realizza nella costituzione del Bene comune, cioè nell’agire sociale attraverso varie forme espressive che sono la famiglia, i gruppi sociali intermedi, le associazioni, le imprese di carattere economico, le città, le regioni, lo stato e la comunità di un popolo.

I principi fondamentali della nostra società democratica (dignità della persona – bene comune – solidarietà – sussidiarietà) vengono disconosciuti dalle maggioranze governative che, dominate da una concezione individualistica della politica, non tengono conto del valore sociale della famiglia.
Il fine delle Istituzioni politiche è quello di aiutare le persone per il loro pieno sviluppo, cioè di garantire ad ogni uomo o donna l’accesso ai beni materiali, culturali, morali e spirituali che sono patrimonio di tutto il popolo.

La dignità della persona si promuove soprattutto con la cura della famiglia naturale, considerata cellula vitale di ogni società civile. Questa espressione originaria della socialità umana richiede il rispetto del principio di sussidiarietà, inteso come aiuto economico, istituzionale, legislativo offerto alla famiglia.

Soltanto la costituzione di una società “a misura di famiglia” può garantirla dalle derive individualiste perché la persona e i suoi bisogni sono al centro delle attenzioni delle Autorità politiche.

L’applicazione del principio di sussidiarietà significa che lo Stato non deve togliere alla famiglia quei compiti che essa può svolgere da sola o associata con altre famiglie e deve garantirle il suo sostegno, assicurando l’aiuto di cui ha bisogno per assumere le sue responsabilità. La solidità del nucleo familiare è una risorsa per la qualità della convivenza sociale.

Tutti coloro che lottano per il bene del proprio paese devono testimoniare che la famiglia naturale, fondata sul matrimonio di un uomo e una donna, è una vera comunità in cui le persone si scambiano gratuitamente amore e solidarietà. Questa opera fondamentale della società garantisce la trasmissione integrale dei valori culturali, etici, sociali e spirituali, essenziali per lo sviluppo e il benessere di tutto il popolo italiano.

La richiesta di uno Stato più umano e solidale significa che il mutamento della società spetta alle persone che, chiamate a rappresentare il popolo nelle Istituzioni locali e nazionali, si liberino dalle loro chiusure individualistiche e si aprano per una società vitale i cui membri possano vivere nella costruzione e nella condivisione della “vita buona” per tutti.

sabato 30 luglio 2011

mercoledì 27 luglio 2011

Una vita buona per ogni cittadino italiano

COESI CONTRO LA DEMAGOGIA
PER IL BENESSERE DEL POPOLO
Sabato 23 luglio 2011, nella Villa Reale di Monza, si è svolta, con la partecipazione di diversi esponenti del governo, la cerimonia di inaugurazione della sede, distaccata al Nord, per: Ministero per le Riforme per il Federalismo, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero per la Semplificazione Normativa.
“Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano – si legge in una nota del Quirinale del 26 luglio – ha inviato al presidente del Consiglio una lettera contenente rilievi e motivi di preoccupazione sul tema del decentramento delle sedi dei Ministeri sul territorio”.
Per il Capo dello Stato l’Italia deve “sentirsi nazione unita e solidale. Sentirsi Italiani significa riconoscere come problemi di tutti quelli che preoccupano le famiglie in difficoltà, quelli che nei giovani suscitano pesanti interrogativi per effetto dell’incertezza e della precarietà. Si tratta di affrontare i problemi del lavoro e della vita quotidiana, dell’economia e della giustizia sociale. L’Italia deve crescere al Nord e al Sud”.
“Le maggioranze democratiche si comportano capricciosamente – scriveva nel 1840 Alexis de Tocqueville, autore del libro “La democrazia in America” – e tendono a diventare tiranne sotto i demagoghi che fanno cadere le garanzie per l’individuo”.
Occorre “combattere e difendere nella loro interezza gli ideali di giustizia e libertà – sosteneva don Luigi Sturzo nel suo appello “Ai liberi e forti” – per opporsi allo statalismo e alla demagogia di chi promette tutto per i propri fini”.
L’appello del prete di Caltagirone è ancora valido per i testimoni del popolo che, uniti in un partito nazionale, vogliono ascoltare tutti gli Italiani, sentire le loro vibrazioni e mostrare le compatibilità presenti nella società civile tra le varie richieste contraddittorie.
Bisogna valorizzare le dimensioni locali senza sfociare nel localismo che è pura retorica. I valori del popolo italiano (dignità della persona umana, famiglia, solidarietà e sussidiarietà) sono indispensabili ad una valida democrazia perché promuovono un sentimento della vita, ancorato alla centralità dell’uomo e permettono una convivenza ordinata e feconda.
Le basi della nostra nazione, come entità permanente, sono le regole immutabili della legge naturale, insita in ogni uomo e donna, la continuità culturale, la tradizione, la consapevolezza storica, l’amore della patria, una e indivisibile. A questi valori sono ancorati i cuori di tutti i cittadini italiani.

lunedì 25 luglio 2011

Proposte per il partito della nazione italiana

UNA POLITICA DEMOCRATICA, PERSONALISTICA E PLURALISTICA
La società civile ha una grande varietà di espressione associativa: famiglia, comunità di lavoro, sindacati, comunità religiose, associazioni sportive ed economiche. Viviamo in una società pluralistica che ospita un grande numero di formazioni di comunità intermedie. La struttura sociale è pluralistica.
La Repubblica italiana con l’articolo 2 della Costituzione ha adottato il modello di una socialità pluralistica e intende garantire i diritti di persone sia come singoli che parte di organizzazione sociale in cui si svolge la loro socialità.
Lo Stato ha come compito di garantire l’ordine pubblico, cioè la sicurezza, l’amministrazione della giustizia penale e civile e la giustizia sociale.
L'intervento dello Stato dopo la 2^ Guerra mondiale con attività provvidenziali e assistenziali ha consentito la ripresa dell'economia prendendo su di sé funzioni e compiti che appartengono alla società politica.
L'attualità storica dell’Italia e dell’Europa è decisamente cambiata. Lo Stato deve salvaguardare non solo il pluralismo della struttura sociale ma anche deve tener conto del pluralismo etico-morale, cioè del diverso sentire dei cittadini che hanno concezioni diverse sulla gestione della vita e della morte, sulla cura del corpo, sulla struttura della famiglia.
Nella nostra storia – ha sostenuto Giorgio Napolitano – la parola unità si sposa con pluralità, diversità, solidarietà, sussidiarietà. È il divario tra Nord e Sud, è la condizione del Mezzogiorno che si colloca al centro delle nostre preoccupazioni. Ed è rispetto a questa questione che ritardano a venire risposte adeguate. E non c’è dubbio che la risposta vada trovata in una nuova qualità e in un accresciuto dinamismo del nostro sviluppo economico, facendo leva sul ruolo di protagonisti che sono oggi chiamati ad assolvere il mondo dell’impresa e il mondo del lavoro. Sentirsi Italiani significa riconoscere come problemi di tutti quelli che preoccupano le famiglie in difficoltà, quelli che nei giovani suscitano, per effetto della precarietà e incertezza, pesanti interrogativi per il futuro”.
La produttività del sistema Paese – ha sostenuto Mario Draghi, governatore della Banca d’Italia - ristagna perché il sistema non si è ancora adattato alle nuove tecnologie, alla globalizzazione”.
La questione è la gestione dell'economia. Lo Stato ha anche il compito di promuovere la ripresa economica e l’occupazione con spesa pubblica, cioè consentire il finanziamento di opere pubbliche, strade, acquedotti, telecomunicazioni. Occorre dare uno slancio all’economia con la produzione di beni e consumo, dando ad organismi indipendenti la gestione della loro fase attuativa.
I rappresentanti del popolo che siedono in Parlamento sono investiti di autorità per valutare il benessere dei cittadini, cioè governare per il popolo ed avere come fine della loro attività politica l’interesse del “Bene comune” del popolo fatto di soggetti che sono persone umane. Lo Stato è per il popolo, cioè garanzia e promozione di “vita buona” per tutti i cittadini.
Oggi il controllo dell'autorità politica è diventato un problema perché chi è investito di potere tenta di sfuggire il controllo ed evitare la trasparenza. Il potere politico difficilmente accetta il controllo dal basso, cioè dalla società politica. L’autorità dei parlamentari sale dal basso e non può essere assoluta perché deve tener conto delle istanze che provengono dai cittadini.
La cellula vitale della società è la famiglia e lo Stato non può disinteressarsi. C’è un basso tasso di natività in Italia perché non si promuove un’agevolazione di tipo fiscale ed economico per i nuclei familiari. La società politica deve perpetuare se stessa ed occorre introdurre più profondamente i criteri di solidarietà e sussidiarietà. Soltanto la sussidiarietà, cioè la possibilità di permettere alle famiglie di trovare i giusti rimedi ai loro bisogni può evitare le derive di tipo corporativistico e la formazione delle “lobby” che fanno eleggere deputati per i loro interessi e non per il bene di tutti i cittadini.
Il partito della nazione chiama i testimoni del popolo per realizzare lo sviluppo economico, la libertà politica e civile, la coesione sociale. Occorre vincere la globalizzazione con un governo della globalizzazione economica e finanziaria, cioè con una economia sociale di mercato, evitando l’assistenzialismo statale che soffoca la libertà e promuovendo la solidarietà e la sussidiarietà.

giovedì 14 luglio 2011

Il coraggio della responsabilità

GOVERNO DELL'ECONOMIA
PER IL POPOLO ITALIANO

“Bisogna avere fiducia nell’Italia - afferma Giorgio Napolitano – e promuovere uno sforzo convergente nell’interesse del Paese”.
Occorre sentirsi responsabili in anticipo per la catastrofe economica incombente ed avere “il coraggio della responsabilità”. La coscienza collettiva invoca rimedi soprattutto quando si è in presenza di catastrofe socio economica per tutti gli Italiani.
Il popolo avverte un senso di paura per il proprio domani ed è questa una paura istintiva per la crescita e il benessere per i propri figli.
Popolo vuol dire persone umane unite dai comuni doveri, dalla coscienza comune del lavoro che ciascuno deve compiere per il bene comune, da un comune patrimonio di saggezza, da sentimenti e tradizioni umane.
Il bene comune è “il bene legato al vivere sociale delle persone, cioè il bene di quel “noi-tutti”, formato da individui, famiglie e gruppi intermedi che si uniscono in una comunità sociale”.
La società ha bisogno di testimoni che agiscano per lo sviluppo dinamico del Paese. Si tratta di dirigenti, sorti dalle profondità della nazione, che devono vivere in comunione con il popolo e decisi a lavorare per il popolo.
La concezione attuale della società politica è fondata sulla realtà della natura umana e della persona umana, cioè riconoscere un’importanza centrale alla persona umana e alla conquista progressiva della sua libertà di sviluppo.
La società politica è destinata allo sviluppo delle condizioni di ambiente che portino tutti i cittadini a un grado di vita materiale, intellettuale e morale conveniente al bene e alla pace sociale.
Questa concezione definisce una democrazia con determinate caratteristiche che sono il bene comune riversato su tutte le persone, un’autorità politica diretta verso questo bene comune, una moralità intrinseca alla vita politica, un’ispirazione personalistica, comunitaria e pluralistica dell’organizzazione sociale, un legame organico e dinamico della società civile con i valori cristiani del popolo.
In ogni persona vi è anche una parte di istinti, di sentimenti e di irrazionalità che si manifestano nella vita sociale e politica. Il corpo politico deve svolgere sanzione penale verso chi viola la legge e deve esercitare una direzione morale verso chi si comporta da minore, tollerando molti mali per evitare mali più grandi.
I testimoni del popolo devono lottare contro lo pseudo idealismo ottimistico che alimenta gli uomini di false speranze e contro lo pseudo realismo pessimistico che fomenta gli istinti dell’uomo.
Nella società politica sono accora presenti “ le male bestie ” indicate da Luigi Sturzo, cioè lo statalismo che è contro la libertà, la partitocrazia che è contro l’uguaglianza e l’abuso del denaro pubblico che è contro la giustizia.
L’uomo di fede è convinto che l’etica non deve essere separata né disgiunta dal potere, cioè l’etica deve stare dentro la politica, perché l’etica è l’anima e il fine della politica.
La politica funziona se toglie gli ostacoli che l’uomo ha nella ricerca del suo appagamento. La politica raggiunge il suo fine più profondo quando la società matura sul piano etico. Etica intesa come respiro complessivo di un popolo, come etica pubblica, cioè come trasparenza dei rapporti sociali.
Si parla di riforme della vita sociale con la pretesa di accelerare il percorso storico del popolo, sovvertendo i suoi valori fondamentali.
La funzione, il fine dello Stato deve essere quello di promuovere la vita personale perché è la persona che ha coscienza, cioè è la persona il perno di ogni azione significativa. Alla persona sono collegate le reali possibilità di sviluppo e maturazione certa della società.
Luigi Sturzo è considerato uno dei testimoni fondamentali della nostra nazione perché ha lottato contro lo statalismo come male bestiale dell’epoca moderna in quanto si insinua nelle relazioni tra gli individui quando domina l’individualismo. Lo statalismo si genera per la debolezza degli individui che non vogliono essere coesi o non realizzano quelle giuste comprensioni reciproche.
Lo Stato che non ha come suo riferimento la persona umana perde la sua dimensione coscienziale e istituzionale perché diventa Stato etico che sostituisce l’etica tra gli individui.
Lo Stato è strumento della società politica in cui prevale la coscienza personale. La società politica esiste quando c’è il bene comune che si riversa su tutti. Il bene comune, civile, politico finalizza l’azione umana. Il bene politico della società, cioè il bene comune ha senso se è bene che trascende anche il bene dei singoli.
Lo Stato ha compito di mantenere la legge e l’ordine politico. Lo Stato è strumento necessario al servizio della persona e della società politica.
I testimoni del popolo devono agire per una società fondata sulla libertà, sullo sviluppo economico, sulla solidarietà, cioè una società basata sui valori del cristianesimo. Si tratta di promuovere una Patria nella quale tutti gli Italiani si riconoscono e che tutti amano, perché è la casa comune di tutti, senza distinzioni.