UNA POLITICA DEMOCRATICA, PERSONALISTICA E PLURALISTICA
La società civile ha una grande varietà di espressione associativa: famiglia, comunità di lavoro, sindacati, comunità religiose, associazioni sportive ed economiche. Viviamo in una società pluralistica che ospita un grande numero di formazioni di comunità intermedie. La struttura sociale è pluralistica.
La Repubblica italiana con l’articolo 2 della Costituzione ha adottato il modello di una socialità pluralistica e intende garantire i diritti di persone sia come singoli che parte di organizzazione sociale in cui si svolge la loro socialità.
Lo Stato ha come compito di garantire l’ordine pubblico, cioè la sicurezza, l’amministrazione della giustizia penale e civile e la giustizia sociale.
L'intervento dello Stato dopo la 2^ Guerra mondiale con attività provvidenziali e assistenziali ha consentito la ripresa dell'economia prendendo su di sé funzioni e compiti che appartengono alla società politica.
L'attualità storica dell’Italia e dell’Europa è decisamente cambiata. Lo Stato deve salvaguardare non solo il pluralismo della struttura sociale ma anche deve tener conto del pluralismo etico-morale, cioè del diverso sentire dei cittadini che hanno concezioni diverse sulla gestione della vita e della morte, sulla cura del corpo, sulla struttura della famiglia.
“Nella nostra storia – ha sostenuto Giorgio Napolitano – la parola unità si sposa con pluralità, diversità, solidarietà, sussidiarietà. È il divario tra Nord e Sud, è la condizione del Mezzogiorno che si colloca al centro delle nostre preoccupazioni. Ed è rispetto a questa questione che ritardano a venire risposte adeguate. E non c’è dubbio che la risposta vada trovata in una nuova qualità e in un accresciuto dinamismo del nostro sviluppo economico, facendo leva sul ruolo di protagonisti che sono oggi chiamati ad assolvere il mondo dell’impresa e il mondo del lavoro. Sentirsi Italiani significa riconoscere come problemi di tutti quelli che preoccupano le famiglie in difficoltà, quelli che nei giovani suscitano, per effetto della precarietà e incertezza, pesanti interrogativi per il futuro”.
“La produttività del sistema Paese – ha sostenuto Mario Draghi, governatore della Banca d’Italia - ristagna perché il sistema non si è ancora adattato alle nuove tecnologie, alla globalizzazione”.
La questione è la gestione dell'economia. Lo Stato ha anche il compito di promuovere la ripresa economica e l’occupazione con spesa pubblica, cioè consentire il finanziamento di opere pubbliche, strade, acquedotti, telecomunicazioni. Occorre dare uno slancio all’economia con la produzione di beni e consumo, dando ad organismi indipendenti la gestione della loro fase attuativa.
I rappresentanti del popolo che siedono in Parlamento sono investiti di autorità per valutare il benessere dei cittadini, cioè governare per il popolo ed avere come fine della loro attività politica l’interesse del “Bene comune” del popolo fatto di soggetti che sono persone umane. Lo Stato è per il popolo, cioè garanzia e promozione di “vita buona” per tutti i cittadini.
Oggi il controllo dell'autorità politica è diventato un problema perché chi è investito di potere tenta di sfuggire il controllo ed evitare la trasparenza. Il potere politico difficilmente accetta il controllo dal basso, cioè dalla società politica. L’autorità dei parlamentari sale dal basso e non può essere assoluta perché deve tener conto delle istanze che provengono dai cittadini.
La cellula vitale della società è la famiglia e lo Stato non può disinteressarsi. C’è un basso tasso di natività in Italia perché non si promuove un’agevolazione di tipo fiscale ed economico per i nuclei familiari. La società politica deve perpetuare se stessa ed occorre introdurre più profondamente i criteri di solidarietà e sussidiarietà. Soltanto la sussidiarietà, cioè la possibilità di permettere alle famiglie di trovare i giusti rimedi ai loro bisogni può evitare le derive di tipo corporativistico e la formazione delle “lobby” che fanno eleggere deputati per i loro interessi e non per il bene di tutti i cittadini.
Il partito della nazione chiama i testimoni del popolo per realizzare lo sviluppo economico, la libertà politica e civile, la coesione sociale. Occorre vincere la globalizzazione con un governo della globalizzazione economica e finanziaria, cioè con una economia sociale di mercato, evitando l’assistenzialismo statale che soffoca la libertà e promuovendo la solidarietà e la sussidiarietà.
La società civile ha una grande varietà di espressione associativa: famiglia, comunità di lavoro, sindacati, comunità religiose, associazioni sportive ed economiche. Viviamo in una società pluralistica che ospita un grande numero di formazioni di comunità intermedie. La struttura sociale è pluralistica.
La Repubblica italiana con l’articolo 2 della Costituzione ha adottato il modello di una socialità pluralistica e intende garantire i diritti di persone sia come singoli che parte di organizzazione sociale in cui si svolge la loro socialità.
Lo Stato ha come compito di garantire l’ordine pubblico, cioè la sicurezza, l’amministrazione della giustizia penale e civile e la giustizia sociale.
L'intervento dello Stato dopo la 2^ Guerra mondiale con attività provvidenziali e assistenziali ha consentito la ripresa dell'economia prendendo su di sé funzioni e compiti che appartengono alla società politica.
L'attualità storica dell’Italia e dell’Europa è decisamente cambiata. Lo Stato deve salvaguardare non solo il pluralismo della struttura sociale ma anche deve tener conto del pluralismo etico-morale, cioè del diverso sentire dei cittadini che hanno concezioni diverse sulla gestione della vita e della morte, sulla cura del corpo, sulla struttura della famiglia.
“Nella nostra storia – ha sostenuto Giorgio Napolitano – la parola unità si sposa con pluralità, diversità, solidarietà, sussidiarietà. È il divario tra Nord e Sud, è la condizione del Mezzogiorno che si colloca al centro delle nostre preoccupazioni. Ed è rispetto a questa questione che ritardano a venire risposte adeguate. E non c’è dubbio che la risposta vada trovata in una nuova qualità e in un accresciuto dinamismo del nostro sviluppo economico, facendo leva sul ruolo di protagonisti che sono oggi chiamati ad assolvere il mondo dell’impresa e il mondo del lavoro. Sentirsi Italiani significa riconoscere come problemi di tutti quelli che preoccupano le famiglie in difficoltà, quelli che nei giovani suscitano, per effetto della precarietà e incertezza, pesanti interrogativi per il futuro”.
“La produttività del sistema Paese – ha sostenuto Mario Draghi, governatore della Banca d’Italia - ristagna perché il sistema non si è ancora adattato alle nuove tecnologie, alla globalizzazione”.
La questione è la gestione dell'economia. Lo Stato ha anche il compito di promuovere la ripresa economica e l’occupazione con spesa pubblica, cioè consentire il finanziamento di opere pubbliche, strade, acquedotti, telecomunicazioni. Occorre dare uno slancio all’economia con la produzione di beni e consumo, dando ad organismi indipendenti la gestione della loro fase attuativa.
I rappresentanti del popolo che siedono in Parlamento sono investiti di autorità per valutare il benessere dei cittadini, cioè governare per il popolo ed avere come fine della loro attività politica l’interesse del “Bene comune” del popolo fatto di soggetti che sono persone umane. Lo Stato è per il popolo, cioè garanzia e promozione di “vita buona” per tutti i cittadini.
Oggi il controllo dell'autorità politica è diventato un problema perché chi è investito di potere tenta di sfuggire il controllo ed evitare la trasparenza. Il potere politico difficilmente accetta il controllo dal basso, cioè dalla società politica. L’autorità dei parlamentari sale dal basso e non può essere assoluta perché deve tener conto delle istanze che provengono dai cittadini.
La cellula vitale della società è la famiglia e lo Stato non può disinteressarsi. C’è un basso tasso di natività in Italia perché non si promuove un’agevolazione di tipo fiscale ed economico per i nuclei familiari. La società politica deve perpetuare se stessa ed occorre introdurre più profondamente i criteri di solidarietà e sussidiarietà. Soltanto la sussidiarietà, cioè la possibilità di permettere alle famiglie di trovare i giusti rimedi ai loro bisogni può evitare le derive di tipo corporativistico e la formazione delle “lobby” che fanno eleggere deputati per i loro interessi e non per il bene di tutti i cittadini.
Il partito della nazione chiama i testimoni del popolo per realizzare lo sviluppo economico, la libertà politica e civile, la coesione sociale. Occorre vincere la globalizzazione con un governo della globalizzazione economica e finanziaria, cioè con una economia sociale di mercato, evitando l’assistenzialismo statale che soffoca la libertà e promuovendo la solidarietà e la sussidiarietà.
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