venerdì 23 maggio 2014

Non serve la politica sguaiata e inconcludente

IL POPOLO ITALIANO VUOLE CAMBIARE
E PORTERÀ  LE  SUE  ISTANZE  IN  EUROPA

In alto il vessillo europeo per la libertà dei popoli.
IL 25 MAGGIO APRE UN ORIZZONTE NUOVO PER L'ECONOMIA DEI PAESI DELL'EUROZONA.
L'ELETTORE ITALIANO SCEGLIE PARTITO POPOLARE EUROPEO PER ESSERE RAPPRESENTATO NELLA MAGGIORANZA DEL PARLAMENTO EUROPEO E PARTRECIPARE ALLE DECISIONI INDISPENSABILI PER LA PROMOZIONE DI LEGGI E REGOLAMENTI CHE PROTEGGONO IL NOSTRO PAESE.
LA GLOBALIZZAZIONE SI VINCE CON LA PARTECIPAZIONE DIRETTA DEGLI ELETTI ITALIANI. OCCORRE PROMUOVERE UN'ECONOMIA SOCIALE DI MERCATO PER GARANTIRE IL BENESSERE AI CITTADINI EUROPEI E PARTECIPARE AL PROGRESSO DI TUTTE LE NAZIONI.
SÌ AL PARTITO POPOLARE EUROPEO.
Francesco Liparulo - Mestre- Ve

giovedì 22 maggio 2014

Il 25 maggio si vota per i valori del popolo italiano

NEL PARLAMENTO EUROPEO PRESENTI
PER LE DECISIONI CHE CI RIGUARDANO

La politica è stata sostituita dall’economia che amministra gli uomini soltanto come mezzi di produzione. L’economicism
o ha spinto alle conseguenze di insicurezza della vita chi è costretto a vivere nel rischio e nella fatica quotidiana del lavoro manuale. Gli ordinamenti democratici dello Stato non possono essere soggiogati dal relativismo etico di coloro che non considerano essenziali, per il bene comune della società, i veri valori del popolo italiano che sono la dignità della persona umana che lavora, il mantenimento della sua famiglia, la sussidiarietà nel controllo dell’applicazione delle norme e la solidarietà sociale. La sopravvivenza stessa della società civile esige il ripristino, a qualsiasi livello produttivo ed economico, dell’etica nel lavoro dell’uomo, cioè la salvaguardia dei suoi diritti.
La politica funziona se toglie gli ostacoli che ogni persona ha nella ricerca del suo appagamento. La politica raggiunge il suo fine più profondo quando la società matura sul piano etico. Etica intesa come respiro complessivo di un popolo, come etica pubblica, cioè come trasparenza nei rapporti sociali.
"Partecipare con il voto - ha detto Angelo Bagnasco, presidente della CEI - è già un modo concreto per non disertare la scena pubblica. La mancanza di lavoro è la prima urgenza del nostro Paese. Se non si riuscirà a trovare una risposta concreta a questa emergenza il rischio è di sacrificare intere generazioni. Partecipare è dovere irrevocabile, specie se si pretende di inserire questa prossima scelta per la salvaguardia dei valori della vita, della famiglia e della libertà”.
Il disagio sociale aumenta ogni giorno ed occorre dare fiducia a un Paese in preda all'incubo della disoccupazione. Occorre affrontare con trasparenza le patologie politiche, la diffusione del crimine, la droga, il degrado urbano, la prostituzione, l’inquinamento, l’abbandono della famiglia a se stessa.
I valori spirituali del popolo italiano devono essere difesi e tramandati per conservare la nostra identità e promuovere un futuro per la nostra società civile.
Voto Partito Popolare Europeo.
Francesco Liparulo - Venezia

mercoledì 21 maggio 2014

Il cittadino "dice sì" al voto del 25 maggio

IL PARLAMENTO EUROPEO È
DOVE SI DECIDE PER L'ITALIA
Il voto del 25 maggio per le elezioni europee deciderà nuove politiche per governare la globalizzazione e permettere alle imprese italiane di affermarsi in Europa e competere nel mondo.
La scelta di cittadini competenti e motivati da inviare al Parlamento europeo è indispensabile per formare uno schieramento idoneo ad avere peso nelle decisioni delle maggioranze parlamentari, cioè per far approvare leggi europee idonee a far uscire l'Italia dalla crisi economica, finanziaria e sociale che soffoca le famiglie, privandole del sostentamento necessario per una vita dignitosa, e non fornisce posti di lavoro per le nuove generazioni.
are nel Parlamento Europeo è indispensabile per ricreare un contesto italiano ed europeo idoneo per l'affermazione dei prodotti italiani e la salvaguardia dei posti di lavoro.
Francesco Liparulo - Venezia
C'è l'esigenza per la società civile di un'Europa che “riconosca e sostenga” il nostro Paese con provvedimenti e leggi che possano agevolare lo sviluppo di tutte quelle energie delle singole persone e delle organizzazioni sociali per creare una comunità civile che si conserva nel tempo. Si tratta di difendere per la nostra “società attenta ed esigente” ivalori forti” del popolo italiano che sono “dignità della persona che lavora, famiglia, solidarietà, sussidiarietà, economia sociale di mercato” per far fronte all’impoverimento delle famiglie, alla crescente disaffezione verso la politica, al peggioramento delle prospettive di stabilità per il lavoro dei giovani e all’ingiustizia sociale che permette a pochi di vivere nell’abbondanza e a molti di indebitarsi per fronteggiare la “perfida crisi”.
Occorrono leggi europee per far fronte alla globalizzazione e consentire al nostro Paese di generare nuove imprese, attrarre nuovi investimenti, dare un valore positivo a chi fa impresa, riportare al centro il lavoro con un mercato inclusivo per i giovani, le donne e gli immigrati.
L’esortazione è quella di costruire una società più giusta il cui centro è la persona che si realizza liberamente, cioè una comunità fondata sul progresso della vita e sulla forza della libertà in cui sia riconosciuta la dignità dell'uomo esistenziale dal suo concepimento fino alla sua morte naturale.
Spetta al Parlamento Europeo mediare tra le necessità funzionali del mercato internazionale e la vita quotidiana delle persone, cioè promuovere i contenuti valoriali nelle decisioni del Parlamento europeo. La necessità della ricchezza e la competizione mondiale devono armonizzarsi con i valori dell’uomo che è soggetto e fine di ogni produzione e benessere sociale.
Lo Stato italiano deve essere sostenuto dalle Istituzioni decisionali europee per provvedere a migliorare le infrastrutture del nostro Paese, a sostenere la ricerca scientifica e a regolamentare il mercato globale, producendo normative finanziarie e creando maggiore equilibrio tra domanda e offerta nell’ambito dell'Eurozona e nel mondo globalizzato. Si tratta di frenare la povertà dilagante in Italia e la perdita dei posti di lavoro, garantendo equità sociale ed eliminando le ingiustizie sociali tra chi ha troppo e chi non ha nemmeno il necessario per mantenere la famiglia.
La “cellula vitale” della società, la famiglia naturale, costituita dall’amore di un uomo e una donna che attraverso la procreazione dei loro figli tramandano i valori del loro popolo, è minacciata dalla pressione degli interessi utilitaristici che non considerano il valore e la dignità dell’essere umano. Questa espressione originaria della società umana richiede il rispetto del principio di sussidiarietà, inteso come aiuto economico, istituzionale, legislativo offerto alla famiglia. Soltanto la costituzione di una società a misura di famiglia” può garantirla dalle derive individualiste perché la persona e i suoi bisogni devono essere al centro delle attenzioni delle Autorità politiche.
Si avverte la necessità di formare un Partito Popolare Europeo forte perché è d'ispirazione democratica, liberale, cristiana e sociale. Si tratta di contrastare in Europa la politica degli interessi che non tengono conto dei i valori del popolo italiano.
I valori del nostro Paese tra cui in primo luogo quello della persona e del lavoro devono essere difesi per conservare la nostra identità.
La globalizzazione si governa promuovendo occupazione che dà prosperità, garantendo l'equità che elimina le ingiustizie sociali e armonizzando la sostenibilità per le prossime generazioni. Soltanto le Istituzioni del Parlamento europeo possono aiutare lo Stato italiano per compendiare l'azione degli investitori mondiali in modo da attrarre i capitali con una giusta ed equa regolamentazione finanziaria e commerciale in ambito europeo e mondiale per promuovere occupazione e progresso per tutta la cittadinanza europea, cioè attuare un'economia sociale di mercato e promuovere la solidarietà e la sussidiarietà.
Si tratta di costituire nel Parlamento europeo uno schieramento compatto i cui componenti sanno essere "liberi e forti" per opporsi agli egoismi e agli interessi dei gruppi capitalistici e finanziari, cioè sanno valorizzare le singole nazioni europee con la promozione di leggi europee che possano facilitare la produzione e la commercializzazione dei prodotti europei nel mercato mondiale.
Voto Partito Popolare Europeo.
Francesco Liparulo - Mestre-Ve

martedì 20 maggio 2014

PSE E ALDE non riconoscono le tradizioni italiane

SOCIETÀ PIÙ GIUSTA
CON LA SUSSIDIARIETÀ

Nella società politica sono ancora presenti le "male bestie" indicate da Luigi Sturzo, cioè lo statalismo che è contro la libertà, la partitocrazia che è contro l'uguaglianza, l'abuso del denaro pubblico che è contro la giustizia.
C'è l'esigenza per la società civile di uno Stato più umano che riconosc...
a e sostenga la persona umana secondo il principio della sussidiarietà, agevolando lo sviluppo di tutte quelle energie delle singole persone e delle organizzazioni sociali per creare una comunità civile che si conserva nel tempo.
Le società liberal democratiche falliscono se non riusciranno a includere quelli che sono esclusi dalla creazione della ricchezza, cioè entreranno in crisi le società se non pongono rimedio al senso di estraneità e di anomia delle persone. La preminenza conferita al singolo con la scissione dei legami sociali muta la democrazia che per l'americano Abraham Lincoln è "il governo del popolo, da parte del popolo e per il popolo".
 L'esortazione è quella di costruire una società più giusta il cui centro è la persona che si realizza liberamente, cioè una comunità fondata sul progresso della vita e sulla forza della libertà in cui sia riconosciuta la dignità dell'uomo esistenziale dal suo concepimento fino alla sua morte naturale.
Il compito delle persone investite di potere politico è quello di emanare una legislazione che garantisca un’ordinata convivenza sociale nella vera giustizia perché tutti i lavoratori possano trascorrere una vita dignitosa. La legge civile deve assicurare soprattutto i diritti fondamentali che appartengono alla persona.
Fondamentale fra tutti è il diritto al lavoro per chi presta la sua opera per il bene proprio e della sua famiglia. La società politica necessita di uomini e donne che possano dare un senso all'esistenza concreta del cittadino che è soprattutto aspirazione alla libertà di realizzarsi nell'ambito di una comunità civile.
L'attuale crescita degli indigenti evidenzia una forte diseguaglianza tra ricchi e poveri e un fenomeno do ingiustizia sociale.
 Gli esponenti politici non devono accettare il relativismo che svilisce la dignità della persona umana nella sua stessa comunità con la diffusione del crimine, la droga, il degrado urbano, la prostituzione, l’inquinamento, l’abbandono della famiglia a se stessa.
I valori spirituali del popolo italiano devono essere difesi e tramandati per conservare la nostra identità e promuovere un futuro per la nostra società civile.
Il voto del 25 maggio per le elezioni europee deciderà nuove politiche per governare la globalizzazione e permettere alle imprese italiane di affermarsi in Europa e competere nel mondo.
La scelta di cittadini competenti e motivati da inviare nel Parlamento Europeo è indispensabile per ricreare un contesto italiano ed europeo idoneo per l'affermazione dei prodotti italiani e la salvaguardia dei posti di lavoro.
Francesco Liparulo - Venezia

lunedì 19 maggio 2014

Il popolo italiano protagonista della sua storia

IL PARTITO  POPOLARE EUROPEO
NASCE   DALLA   SOCIETÀ   CIVILE   
È imminente la competizione per il Parlamento Europeo. Il 25 maggio l'elettore si esprimerà contro la politica sguaiata e fuorviante delle piazze che non tiene conto delle vere istanze della cittadinanza. I veri bisogni, lavoro e sostentamento delle famiglie, non sono oggetto di confronto costruttivo nei comizi e nelle adunate dei partiti.
Il popolo italiano, come società politica costituita, cioè come insieme di coscienze personali che, avendo una storia in comune, attestata dall’unità di linguaggio, avendo scelto di vivere insieme con giustizia e cultura civica, ha deciso di autogovernarsi, di eleggere i propri governanti. Nella società civile, prodotto di ragione e forza morale, la priorità è data dalla coscienza personale. Il popolo è fatto di persone umane che si riuniscono sotto giuste leggi e reciproca amicizia per il bene comune della loro esistenza.
Ogni comunità, dalla famiglia alla città, si costituisce in vista di un bene, cioè guardando verso un fine. La comunità più alta è la comunità politica che tende al bene più alto, il vivere bene di tutti. Il fine delle Istituzioni politiche è quello di aiutare le persone per il loro pieno sviluppo, cioè di garantire ad ogni uomo o donna l’accesso ai beni materiali, culturali, morali e spirituali che sono patrimonio di tutto il popolo.
Nella città ci sono anche “patologie politiche da curare”. Il sistema politico è come un organismo. Le Istituzioni, se non vengono sottoposte a terapia, subiscono le stesse vicende dell’organismo umano. Quando trionfano le passioni, la democrazia degenera  e porta alla demagogia. Il testimone del popolo chiamato a gestire il bene comune deve osservare e ascoltare i concittadini. Gli elettori sanno esprimere ciò che è giusto e ingiusto, perché hanno percezione del bene e del male. Non c’è famiglia e città se non c’è comunanza di ciò che è bene e male.  
“Occorre impegnarsi - ha detto Giorgio Napolitano – perché dove si è creato del marcio, venga estirpato. I partiti ritrovino slancio ideale, tensione morale, capacità nuova di proposta e di governo”. Si tratta, per il Presidente della Repubblica,  di essere accomunati nella stessa visione di libertà, di democrazia, di patria, di persona, di famiglia, di lavoro e di impresa nella realizzazione di  un Paese in cui i partiti si confrontano sulla base di valori condivisi da tutti i cittadini.
La politica funziona se toglie gli ostacoli che ogni persona ha nella ricerca del suo appagamento. La politica raggiunge il suo fine più profondo quando la società matura sul piano etico. Etica intesa come respiro complessivo di un popolo, come etica pubblica, cioè come trasparenza dei rapporti sociali.     
Si tratta di costituire nel Parlamento europeo uno schieramento compatto i cui componenti sanno essere "liberi e forti" per opporsi agli egoismi e agli interessi dei gruppi capitalistici e finanziari, cioè sanno valorizzare le singole nazioni europee con la promozione di leggi europee che possano facilitare la produzione e la commercializzazione dei prodotti europei nel mercato mondiale. Si tratta di promuovere i manufatti e gli investimenti dell'Eurozona nella globalizzazione economica e finanziaria per il progresso delle singole cittadinanze europee.
I valori cristiani del popolo italiano (dignità della persona umana, famiglia, solidarietà e sussidiarietà) sono indispensabili ad una valida democrazia e devono essere difesi anche nel Parlamento europeo dove sostenitori di politiche socialiste e liberiste non promuovono un sentimento della vita ancorato alla centralità dell'uomo per una “convivenza ordinata e feconda” nelle comunità civili.
Gli Italiani con la loro ragione e volontà sapranno attingere alla loro fede nel progresso interno della vita e della loro storia, alla forza della loro libertà, posta al centro della cittadinanza, quale apertura di fini e di senso del loro futuro per superare le difficoltà del vivere quotidiano.
al Partito Popolare Europeo nell'urna delle elezioni del 25 maggio.
Francesco Liparulo - Mestre-Ve

domenica 18 maggio 2014

La cittadinanza italiana si difende con il voto del 25 maggio

IL PARTITO POPOLARE EUROPEO
È PER IL LAVORO E LA FAMIGLIA
Gli Italiani il 25 maggio eleggeranno i rappresentanti del Parlamento Europeo.
I candidati alla presidenza più sostenuti sono:
Martin Schulz per il PSE (Partito del Socialismo Europeo) che è un partito politico europeo di orientamento socialista, socialdemocratico e laburista;
Jean Claude Juncker per il PPE (Partito Popolare Europeo) che è un partito politico europeo che raccoglie le forze generalmente classificabili come moderate, democristiane e conservatrici;             
Guy Verhofstadt per ALDE (Partito Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa) che è un partito politico europeo che riunisce 61 partiti di stati europei accomunati da ideali liberali e liberaldemocratici.
Qual è il problema?
Il problema che emerge è il riconoscimento pubblico della propria identità culturale, etnica, di genere, di religione, di cittadinanza. L’idea di un’etica sociale che vada bene per tutti, cioè quella della neutralità e della tolleranza, non è in grado di creare una vera cooperazione in una società multiculturale.
Si fa sempre più pressante e insistente la domanda che lo Stato garantisca la continuità spirituale degli Italiani, cioè la salvaguardia della loro identità. Si tratta di rispettare i valori di socializzazione, di educazione e di formazione alle virtù civili che hanno sempre contraddistinto il nostro popolo.
La persona umana, la cultura e la società sono i pilastri della comunità vitale in cui i membri formano la coscienza di tutto il popolo.
Ci si interroga come bilanciare, oggi, il pluralismo morale e la legge civile, cioè la legge del nostro ordinamento. Ci sono leggi che permettono di fare qualcosa, altre che vietano, altre che comandano e altre ancora che permettono di fare a certe condizioni o non fare. La società non dispone più di un universo ma di un pluriuniverso morale. Negli ultimi 50 anni, il codice univoco di comportamento morale è diventato plurimo. Quello che una volta era emarginato nella piazza pubblica con giudizio negativo, a prescindere dalle legge civile, oggi non ha più rilevanza morale.
Le Liberal Democrazie di Alde e le Social Democrazie di Pse  chiedono alla legge civile di essere totalmente neutrale, cioè di dare spazio massimo alle leggi che permettono e spazio minimo alle leggi che tendono a vietare, in modo che ogni individuo possa scegliere ciò che sembra meglio.
Il voto di lista e la regola della maggioranza non permettono di tener conto dei valori della società civile e dei bisogni reali dei lavoratori. I cittadini non hanno più potere perché i loro rappresentanti politici vengono scelti dalle segreterie dei partiti. Le liste bloccate e i candidati disposti secondo un ordine non modificabile dagli elettori. Uomini e donne non fanno altro che votare il simbolo del partito senza potersi scegliere gli eletti. I prescelti non rappresentano gli interessi della popolazione. Nei partiti si decide secondo la regola della maggioranza.
No alle imposizioni di tradizioni socio culturali che non appartengono al popolo italiano.
L’idea di alcuni partiti di poter gestire la società civile in base a regole di procedura e di forma, senza tener conto dei valori sostanziali che animano le persone, rappresenta un utopismo che mira a manipolare le coscienze per fini utilitaristici.
Le attuali democrazie social democratiche devono fare i conti con le sfide del mondo globalizzato. Si auspica un diverso rapporto tra individui e società civile, un diverso modo di concepire la dignità della persona e la dignità del suo lavoro, cioè si chiede una maggiore cittadinanza attraverso una maggiore attenzione alla persona e ai suoi bisogni di esistenza. La libertà per ciascuno, di seguire qualsiasi codice di comportamento in base al fatto che non viene ritenuto possibile stabilire un ordinamento unitario di valori, impedisce la coesione nelle associazioni civili. Il riconoscimento eccessivo dato alle regole nei confronti dei contenuti, entra in crisi quando nelle società si neutralizzano i valori fondanti della vita civile. Le democrazie devono risolvere il problema della ridistribuzione dei beni per evitare la scissione dei legami sociali. Le "male bestie " di Sturzo sono ancora oggi lo statalismo, la partitocrazia e lo sperpero del denaro pubblico.
I valori cristiani del popolo italiano (dignità della persona umana, famiglia, solidarietà e sussidiarietà) sono indispensabili ad una valida democrazia perché promuovono un sentimento della vita, ancorato alla centralità dell’uomo, e permettono una convivenza ordinata e feconda. Le basi della nostra nazione, come entità permanente, sono le regole immutabili della legge naturale, insite in ogni uomo e donna, la continuità culturale, la tradizione, la consapevolezza storica, l'amore di patria. A questi valori sono ancorati i cuori di tutti gli Italiani.
L'esigenza di creare ricchezza e sostenere la competizione nel mondo globalizzato non può tralasciare la preminenza dei valori essenziali e il mantenimento della coesione sociale, cioè non può tralasciare di assicurare il sostentamento e l’esistenza quotidiana della vita dell’uomo, soggetto inalienabile di tutte le attività sociali.
Compatti nella scelta del Partito Popolare Europeo.
Francesco Liparulo - Venezia

Un voto per salvare le tradizioni del popolo italiano

IL 25 MAGGIO SI DECIDE COMPATTI:
SÌ AL PARTITO POPOLARE EUROPEO
I principi fondamentali della società civile (dignità della persona – bene comune - solidarietà – sussidiarietà) vengono disconosciuti dalle maggioranze governative che, dominate da una concezione individualistica della politica, non tengono conto del valore sociale della famiglia.
La dissoluzione dei legami sociali, causata dallo schema di democrazia centrato solo sull’individuo, e la globalizzazione economica, che rende lo Stato fragile e il mercato forte, hanno determinato una contraddizione tra crescita economica e coesione sociale.
Lo Stato ha necessità di creare coesione nella società, di sostenere il multiculturalismo con regole condivise, di far fronte alle richieste delle singole regioni e alle loro aspettative di benessere, di applicare la democrazia nel suo rapporto con l’uomo, la scienza e soprattutto la vita. Tutto questo porta a una richiesta di orientare diversamente le basi etiche della comunità civile, cioè di risolvere i nuovi problemi della scienza e del diritto pubblico. Si tratta di sciogliere i nodi della bioetica, della scuola pubblica e privata, della famiglia e soprattutto dell’identità.
Il problema che emerge è il riconoscimento pubblico della propria identità culturale, etnica, di genere, di religione, di cittadinanza. L’idea di un’etica sociale che vada bene per tutti, cioè quella della neutralità e della tolleranza, non è in grado di creare una vera cooperazione in una società multiculturale.
Si fa sempre più pressante e insistente la domanda che lo Stato garantisca la continuità spirituale degli Italiani, cioè la salvaguardia della loro identità. Si tratta di rispettare i valori di socializzazione, di educazione e di formazione alle virtù civili che hanno sempre contraddistinto il nostro popolo.
La vera sfida è quella rivolta alle “buone coscienze” per risolvere la sperequazione nell’accesso ai beni economici e agli stessi mezzi di sussistenza; le questioni bioetiche dell’inizio e della fine della vita umana, la manipolazione genetica, la riduzione della comunicazione umana, la globalizzazione economico- finanziaria.
Lo stimolo delle “coscienze di tutti” è necessario per creare “movimenti di risveglio” a livello sociale e spirituale perché il popolo deve continuamente essere sollecitato. L’attuale società tecnologica si è costituita intorno al processo della produzione globalizzata e allo scambio mondiale delle merci. I bisogni e i desideri essenziali della persona umana rimangono insoddisfatti.
La richiesta di uno Stato più umano e solidale significa che il mutamento della società spetta alle persone che, chiamate a rappresentare il popolo nelle istituzioni, si liberino dalle loro chiusure individualistiche e si aprano per una società vitale i cui membri possano vivere nella costruzione e condivisione del bene comune. La persona umana, la cultura e la società sono i pilastri della comunità vitale in cui i membri formano la coscienza di tutto il popolo.
L'elettorato italiano vota il 25 maggio alle Elezioni Europee per riaffermare quei principi di democrazia parlamentare e popolare che fecero uscire il popolo italiano dalla catastrofe della 2^ Guerra mondiale. Le tradizioni storiche sociali del popolo italiano sono per il Partito Popolare Europeo che sostiene i principi cristiani di persona, famiglia, patria, solidarietà e sussidiarietà.
Sì per un voto unanime per la formazione nel Parlamento Europeo di uno schieramento compatto del PPE, per sostenere le istanze di lavoro e di benessere delle le famiglie italiane e per affermare l'importanza dell'Euro, cioè di una moneta unica europea per essere competitivi nella globalizzazione finanziaria e commerciale del mondo odierno.
Francesco Liparulo - Mestre-Ve

venerdì 16 maggio 2014

Le patologie politiche si vincono con il voto del 25 maggio

GLI ELETTORI ITALIANI SONO FORTI
NEL   PARTITO   POPOLARE   EUROPEO
Per vincere le patologie politiche della società odierna, non basta l’instaurazione di nuove strutture politiche, sociali ed economiche, ma occorre che la società abbia un’anima fatta di buona volontà, di relazione, di rispetto e di amore da persona a persona e tra persona e comunità che possono dare alla vita del corpo politico un carattere veramente umano.
La società civile esige la costruzione di una civiltà in cui possa realizzarsi quello che importa di più all’essere umano, cioè la realizzazione del suo essere una persona che si realizza nella comunicazione con gli altri cittadini.
Si tratta di costruire una società il cui centro non è l’individuo, ma è la persona che si realizza liberamente nella comunità civile. L’idea dinamica dominante in questo ideale concreto è quella della libertà e della realizzazione della dignità umana.
Il Partito Polare Europeo si impegna a realizzare questo ideale di società civile fondata sul rispetto dell’uomo esistenziale e concreto, dei suoi diritti, sulla fede nel progresso interno della vita e della storia del popolo italiano sulla forza della libertà.
L’appello alla libertà impegna ogni uomo o donna a farsi protagonista di una storia aperta, cioè la libertà al centro della vita quotidiana è apertura di fini e di senso del futuro degli Italiani.
Il mercato deve tenere conto di tutti, perché così può essere non solo morale ma anche efficiente, perché non si può escludere dal benessere, abbandonare nell’emarginazione, nella malattia e nella miseria una parte importante dei cittadini”.
La libertà è anche quella di far valere il principio di sussidiarietà. Il principio di sussidiarietà sprona i cittadini a controllare lo Stato per farlo intervenire soltanto quando essi non possono raggiungere con le loro forze e istituzioni i beni e servizi a cui tengono. È questa la missione che ciascuno di noi, con il proprio operato, facendo attività politica, deve sentire come missione principale, per poter partecipare alla costruzione di un Paese dove ciascuno possa seguire la propria vocazione, possa realizzarsi e dare io meglio di sé, dove lo Stato non espropri i cittadini di ciò che sono riusciti a conquistare attraverso il lavoro e i sacrifici di una vita. Uno Stato dove ciascuno posa tenere aperta la porta alla speranza e tenere alta la bandiera della libertà.
Il Partito Popolare Europeo condivide gli stessi valori, la stessa visione del futuro. Ci accomuna la stessa visione della libertà, della democrazia, della patria, della persona, della famiglia, del lavoro, dell’impresa. Si tratta di proporre agli Italiani una società fondata sulla libertà, sullo sviluppo economico e sulla solidarietà. Si propone una società basata sui valori del cristianesimo, sulla famiglia naturale fondata sul matrimonio, formata dall’unione di un uomo e di una donna, nella quale far nascere e far crescere i figli. È la certezza di una Patria nella quale tutti gli Italiani si riconoscono e che tutti amano, perché è la casa comune di tutti, senza distinzioni.
Voto per il Partito Popolare Europeo.

Francesco Liparulo - Mestre-Ve

Una società più giusta con il voto del 25 maggio.

AL PARLAMENTO EUROPEO COMPETE
PROMUOVERE UN'ECONOMIA  SOCIALE
C'è l'esigenza per la società civile di uno Stato più umano che riconosca e sostenga la persona umana secondo il principio della sussidiarietà, agevolando lo sviluppo di tutte quelle energie delle singole persone e delle organizzazioni sociali per creare una comunità civile che si conserva nel tempo. L'esortazione è quella di costruire una società più giusta il cui centro è la persona che si realizza liberamente, cioè una comunità fondata sul progresso della vita e sulla forza della libertà in cui sia riconosciuta la dignità dell'uomo esistenziale dal suo concepimento fino alla sua morte naturale.
Le soluzioni dei problemi dell'attuale mondo economico e finanziario globalizzato minano la concezione cristiana dell'uomo e del suo destino, perché sono basate sull'idea che l'uomo non è il soggetto delle attività umane, ma un oggetto manipolabile per qualsiasi scopo utilitaristico e individualistico. La società si è costituita intorno alla produzione e allo scambio universale delle merci e spetta alla comunità politica mediare tra le necessità funzionali del mercato e la vita quotidiana delle persone, cioè promuovere i contenuti valoriali nelle decisioni del mondo produttivo e finanziario. La necessità della ricchezza e la competizione mondiale devono armonizzarsi con i valori dell'uomo che è soggetto e fine di ogni produzione e benessere sociale.
Il compito delle persone investite di potere politico è quello di emanare una legislazione che garantisca un’ordinata convivenza sociale nella vera giustizia, perché tutti i lavoratori possano trascorrere una vita dignitosa. La legge civile deve assicurare soprattutto i diritti fondamentali che appartengono alla persona. Fondamentale tra tutti è il diritto al lavoro per chi presta la sua opera per il bene proprio e della sua famiglia.
La società politica necessita di uomini e donne che possano dare un senso all'esistenza concreta del cittadino  che è soprattutto aspirazione alla libertà di realizzarsi nell'ambito di una comunità civile. L'attuale crescita degli indigenti evidenzia una forte diseguaglianza tra ricchi e poveri e un fenomeno di ingiustizia sociale.
Occorre vincere lo statalismo, la partitocrazia e lo sperpero del denaro pubblico per il trionfo della giustizia sociale. Si tratta di raggruppare tutti coloro che vorranno dedicarsi a una certa concezione di democrazia da perseguire e dei mezzi idonei per il conseguimento della "VITA BUONA" per tutti. L'azione del testimone del popolo deve mirare ad eliminare gli ostacoli della vita dei cittadini per la pace e la riconciliazione sociale.
Le basi della nostra nazione, come entità permanente, sono le regole immutabili della legge naturale, la continuità culturale, la tradizione, la consapevolezza storica, l’amore della patria. A questi valori sono ancorati i cuori di tutti gli uomini e le donne.
Insofferenza, disagio, protesta scaturiscono dai cittadini che vedono minacciata la loro esistenza sociale. Il modello naturale di famiglia, lo sviluppo della persona, il rispetto del soggetto umano non ancora nato, l'illiceità dell'eutanasia, l'illiceità degli interventi genetici manipolati e non a scopo terapeutico, la certezza del lavoro per i capifamiglia e per le nuove generazioni,  costituiscono un complesso di beni in cui si esprime la dignità della persona umana dal concepimento sino alla morte naturale. Questi valori per i cristiani non si possono modificare col tempo.
I cittadini chiedono che non sia trascurata la famiglia che deve difendersi di fronte al potere economico e finanziario del mercato globalizzato che mira soltanto al profitto utilitaristico.
La vita sociale richiede che la famiglia abbia un ruolo pubblico nella comunità perché è il perno di giunzione essenziale fra la persona, la società e lo Stato. Il suo carattere originario, antecedente allo Stato, richiede la promozione della sua funzione da parte delle Istituzioni .
Prima dell’impegno per i diritti dell’uomo c’è quello per il diritto ad essere uomini, cioè ad essere considerate persone che tendono a conquistare la piena autosufficienza nella comunicazione e nell’amicizia con le altre persone.
Senza il collegamento ai valori della vita, gli stessi diritti dell’uomo perdono il loro vigore, cioè divengono semplici enunciati che possono essere revocati in qualsiasi momento. La politica, l’economia, la sociologia possono realizzare i loro fini attuando una morale aperta, estesa ad ogni uomo, una morale del bene e male e non solo dell’utile.
Voto Partito Popolare Europeo per un avvenire foriero di speranza e di benessere per tutti i cittadini.
Francesco Liparulo - Mestre-Ve

giovedì 15 maggio 2014

25 maggio banco di prova per il governo di Renzi

IL POPOLO CHIEDE ALLO STATO
IMPEGNO PER LA SOCIETÀ CIVILE

Per l'Ocse (L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico con sede a Parigi), il tasso di disoccupazione a febbra
io è cresciuto al 7,6% interrompendo la striscia di tre flessioni consecutive. Nell'area euro il tasso di disoccupazione è invece rimasto stabile all'11,9%.
“Nella nostra storia – ha sostenuto Giorgio Napolitano – la parola unità si sposa con pluralità, diversità, solidarietà, sussidiarietà. È il divario tra Nord e Sud, è la condizione del Mezzogiorno che si colloca al centro delle nostre preoccupazioni. Ed è rispetto a questa questione che ritardano a venire risposte adeguate. E non c’è dubbio che la risposta vada trovata in una nuova qualità e in un accresciuto dinamismo del nostro sviluppo economico, facendo leva sul ruolo di protagonisti che sono oggi chiamati ad assolvere il mondo dell’impresa e il mondo del lavoro. Sentirsi Italiani significa riconoscere come problemi di tutti quelli che preoccupano le famiglie in difficoltà, quelli che nei giovani suscitano, per effetto della precarietà e incertezza, pesanti interrogativi per il futuro”.
La produttività del sistema Paese - ha sostenuto Mario Draghi, governatore della Banca centrale europea - ristagna perché il sistema non si è ancora adattato alle nuove tecnologie, alla globalizzazione. Altri rischi al ribasso includono una domanda interna inferiore alle attese e un'attuazione insufficiente delle riforme strutturali nei paesi dell'area, nonché una crescita più debole delle esportazioni".

La questione è la gestione dell'economia. Lo Stato ha anche il compito di promuovere la ripresa economica e l’occupazione con spesa pubblica, cioè consentire il finanziamento di opere pubbliche, strade, acquedotti, telecomunicazioni. Occorre dare uno slancio all’economia con la produzione di beni e consumo, dando ad organismi indipendenti la gestione della loro fase attuativa.
I rappresentanti del popolo che siedono in Parlamento sono investiti di autorità per valutare il benessere dei cittadini, cioè governare per il popolo ed avere come fine della loro attività politica l’interesse del “Bene comune” del popolo fatto di soggetti che sono persone umane. Lo Stato è per il popolo, cioè garanzia e promozione di “vita buona” per tutti i cittadini.
 
Oggi il controllo dell'autorità politica è diventato un problema perché chi è investito di potere tenta di sfuggire il controllo ed evitare la trasparenza. Il potere politico difficilmente accetta il controllo dal basso, cioè dalla società politica. L’autorità dei parlamentari sale dal basso e non può essere assoluta perché deve tener conto delle istanze che provengono dai cittadini.
 
La cellula vitale della società è la famiglia e lo Stato non può disinteressarsi. C’è un basso tasso di natività in Italia perché non si promuove un’agevolazione di tipo fiscale ed economico per i nuclei familiari. La società politica deve perpetuare se stessa ed occorre introdurre più profondamente i criteri di solidarietà e sussidiarietà. Soltanto la sussidiarietà, cioè la possibilità di permettere alle famiglie di trovare i giusti rimedi ai loro bisogni, può evitare le derive di tipo corporativistico e la formazione delle "lobby" che fanno eleggere deputati per i loro interessi e non per il bene di tutti i cittadini.

La cittadinanza esige la realizzazione dello sviluppo economico, la libertà politica e civile, la coesione sociale. Occorre vincere la globalizzazione con un governo della globalizzazione economica e finanziaria, cioè attuare una economia sociale di mercato, evitando l’assistenzialismo statale che soffoca la libertà e promuovendo la solidarietà e la sussidiarietà.

Il voto del 25 maggio sarà banco di prova politico per giudicare l'operato del governo di Matteo Renzi. L’esortazione è quella di costruire una società più giusta il cui centro è la persona che si realizza liberamente, cioè una comunità fondata sul progresso della vita e sulla forza della libertà in cui sia riconosciuta la dignità dell’uomo esistenziale

Francesco Liparulo - Venezia

Il fondamento del Partito Popolare Europeo

IL 25 MAGGIO È UNA GRANDE FESTA DI
DEMOCRAZIA  ITALIANA  ED  EUROPEA

Nel 1919, Luigi Sturzo, prete di Caltagirone, fonda il “Partito Popolare italiano” e lancia “L'appello ai liberi e forti” di combatter
e per difendere nella loro interezza “gli ideali di giustizia e libertà” e per opporsi allo statalismo e alla demagogia di chi promette tutto per i propri fini. Sturzo è l’uomo che sa ascoltare la società, sentire le sue vibrazioni e mostrare le compatibilità presenti nella comunità tra le varie richieste contraddittorie. La sua è azione che valorizza la dimensione del locale, agendo a livelli capillari, senza sfociare nel localismo che è pura retorica.

Si tratta di valorizzare l’individuo nella comunità civile, cioè il diritto della persona è integrato nel diritto di tutto il popolo. Luigi Sturzo è costretto all’esilio dal 1924 al 1945. La stagione del fascismo si conclude con la fine della 2^ Guerra Mondiale e con l'esilio dei Savoia. Il popolo italiano, come società politica costituita, cioè come insieme di coscienze personali che, avendo una storia in comune attestata dall’unità del linguaggio, avendo scelto di vivere insieme con giustizia e cultura civica, decide di autogovernarsi, di eleggere i propri governanti e l'Assemblea Costituente che danno agli Italiani la Costituzione della Repubblica Italiana. Il pensiero repubblicano democratico assegna grande rilievo alle virtù civiche. La Repubblica con l’articolo 2 della Costituzione riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali dove si svolge la sua personalità. La bandiera italiana è il Tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni (art.12 della Costituzione).

Il cittadino esige la libertà di partecipazione politica. Nella piazza pubblica è meno sentita la resistenza del relativismo etico, tramandato dalla Rivoluzione francese. Il rapporto civile diventa anche rapporto morale. Il popolo, esercitando il suo diritto naturale e inalienabile all’autonomia e all’autogoverno, si pone come sorgente di autorità dal basso e come fondamento di politica democratica. Il diritto di comandare è del popolo che ne trasmette l’esercizio per partecipazione ai governanti. “Valorizziamo quel che ci unisce come nazione - dice Giorgio Napolitano - e ci impegna come Stato unitario di fronte ai problemi e alle sfide che ci attendono”. L'attuale momento storico europeo è segnato dal dualismo Stato – mercato e dalla mescolanza di neoliberalismo e di socialismo democratico. Di fronte allo Stato e al mercato sta l’individuo, sottoposto alle decisioni del potere economico e del potere politico.

Le attuali democrazie devono fare i conti con le sfide del mondo globalizzato. Si auspica un diverso rapporto tra individui e società civile, un diverso modo di concepire la dignità della persona e la dignità del suo lavoro, cioè si chiede una maggiore cittadinanza attraverso una maggiore attenzione alla persona e ai suoi bisogni di esistenza.

Si tratta di rispettare il modello naturale della famiglia, costituito da un uomo e da una donna, di riconoscere i diritti del soggetto umano non ancora nato, l’illiceità dell’aborto, dell’eutanasia e degli interventi genetici manipolati.

La libertà per ciascuno, di seguire qualsiasi codice di comportamento in base al fatto che non viene ritenuto possibile stabilire un ordinamento unitario di valori, impedisce la coesione nelle associazioni civili. Il riconoscimento eccessivo dato alle regole nei confronti dei contenuti, entra in crisi quando nelle società si neutralizzano i valori fondanti della vita civile. Le democrazie devono risolvere il problema della ridistribuzione dei beni per evitare la scissione dei legami sociali. Le "male bestie " di Sturzo sono ancora oggi lo statalismo, la partitocrazia e lo sperpero del denaro pubblico.

I valori cristiani del popolo italiano (dignità della persona umana, famiglia, solidarietà e sussidiarietà) sono indispensabili ad una valida democrazia perché promuovono un sentimento della vita, ancorato alla centralità dell’uomo, e permettono una convivenza ordinata e feconda. Le basi della nostra nazione, come entità permanente, sono le regole immutabili della legge naturale, insite in ogni uomo e donna, la continuità culturale, la tradizione, la consapevolezza storica, l'amore di patria. A questi valori sono ancorati i cuori di tutti gli Italiani.

Francesco Liparulo - Mestre-Ve

Lo slogan del Partito Popolare Europeo

IL BENE COMUNE DEVE RIVERSARSI SU TUTTI I CITTADINI
Lo slogan degli aderenti al Partito Popolare Europeo è “forte per i cittadini”.
La virtù della fortezza è il mezzo per il conseguimento dei fondamenti della vita della società. Si tratta di
essere saldi nell'adesione al bene comune che deve riversarsi su tutti i cittadini, cioè sostenere e affrontare con pazienza, sofferenza e generosità le ingiustizie politiche ed economiche. L’uso della forza spirituale è regola di condotta per coloro che vogliono vivere conformemente alla dignità della persona umana.

I valori spirituali del popolo italiano devono essere difesi e tramandati per conservare la nostra identità e promuovere un futuro per la nostra società civile.

I “valori forti” sono la dignità della persona che lavora, la famiglia, la solidarietà, la sussidiarietà e l’economia sociale di mercato.

Francesco Liparulo - Venezia

L'ingiustizia sociale suscita rabbia negli Italiani

DEMOCRAZIA A RISCHIO
SE  DILAGA   L'INDIGENZA

Nella società politica sono ancora presenti le "male bestie" indicate da Luigi Sturzo, cioè lo statalismo che è contro la libertà, la partito
crazia che è contro l'uguaglianza, l'abuso del denaro pubblico che è contro la giustizia. La morale non può essere disconosciuta da chi governa, cioè l'etica deve stare dentro la politica, perché l'etica sociale è l'anima della politica che permette al popolo di respirare e di esistere secondo una “vita buona” per tutti.
C'è l'esigenza per la società civile di uno Stato più umano che riconosca e sostenga la persona umana secondo il principio della sussidiarietà, agevolando lo sviluppo di tutte quelle energie delle singole persone e delle organizzazioni sociali per creare una comunità civile che si conserva nel tempo.
L'esortazione è quella di costruire una società più giusta il cui centro è la persona che si realizza liberamente, cioè una comunità fondata sul progresso della vita e sulla forza della libertà in cui sia riconosciuta la dignità dell'uomo
esistenziale dal suo concepimento fino alla sua morte naturale.
Il compito delle persone investite di potere politico
è quello di emanare una legislazione che garantisca un’ordinata convivenza sociale nella vera giustizia perché tutti i lavoratori possano trascorrere una vita dignitosa. La legge civile deve assicurare soprattutto i diritti fondamentali che appartengono alla persona.
Fondamentale fra tutti è il diritto al lavoro per chi presta la sua opera per il bene proprio e della sua famiglia. La società politica necessita di uomini e donne che possano dare un senso all'esistenza concreta del cittadino che è soprattutto aspirazione alla libertà di realizzarsi nell'ambito di una comunità civile.
L'attuale crescita degli indigenti evidenzia una forte diseguaglianza tra ricchi e poveri e un fenomeno do ingiustizia sociale.
I sostenitori del "Bene comune dell'Italia" sono chiamati a "mantenere desta la sensibilità" per il riconoscimento dei diritti e della dignità dell'uomo, di fronte ai rappresentanti del popolo che hanno piegato la propria ragione "all'attrattiva dell'utilità individualistica" a danno delle persone che costituiscono la comunità civile.
Occorre vincere lo statalismo, la partitocrazia ed eliminare lo sperpero del denaro pubblico per il trionfo della giustizia sociale. Si tratta di raggruppare tutti coloro che vorranno dedicarsi a una certa concezione di democrazia da perseguire e dei mezzi idonei per il conseguimento della "vita buona" per tutti.
L'azione del testimone del popolo non è semplice sopportazione, cioè non è calma imperturbabile, ma è provocazione che mira ad eliminare gli ostacoli della vita dei cittadini per la pace e la riconciliazione sociale.
Gli esponenti politici non devono accettare il relativismo che svilisce la dignità della persona umana nella sua stessa comunità con la diffusione del crimine, la droga, il degrado urbano, la prostituzione, l’inquinamento, l’abbandono della famiglia a se stessa.
I valori spirituali del popolo italiano devono essere difesi e tramandati per conservare la nostra identità e promuovere un futuro per la nostra società civile.
Il voto del 25 maggio per le elezioni europee deciderà nuove politiche per governare la globalizzazione e permettere alle imprese italiane di affermarsi in Europa e competere nel mondo.
La scelta di cittadini competenti e motivati da inviare nel Parlamento Europeo è indispensabile per ricreare un contesto italiano ed europeo idoneo per l'affermazione dei prodotti italiani e la salvaguardia dei posti di lavoro.
Francesco Liparulo - Venezia

Le liberal democrazie emarginano i caratteri del pubblico

IL PARTITO POPOLARE EUROPEO
PROTEGGE   I   LEGAMI   SOCIALI
I neoliberali contemporanei sostengono che nelle liberal democrazie occorre ricostruire le identità collettive per sottrarre l'
individuo all'isolamento. La vita sociale è frammentata e questo con la concezione liberale dell'etica utilitaristica che si incentra sull'autodeterminazione dell'individuo manifesta uno schema antipolitico. La società civile è vista solo come luogo dei bisogni degli egoismi che si contrappongono alle Istituzioni politiche (il palazzo). Questo porta a una emarginazione dei caratteri essenziali del pubblico. I pensatori classici avevano considerato la comunità politica come "comunicazione nella buona vita", cioè scambio e comunicazione tra diverse famiglie ed etnie in vista di una vita sociale dotata di beni e virtù.

La comunicazione nel ben vivere rende esplicito che la coscienza umana è di per sé politica, dialogica e quindi le coscienze sono sempre destinate l'una all'altra e mai esclusivamente destinate solo a se stesse. Le posizioni del pensiero pubblico neoliberale attualmente oscillano tra un polo dove l'interesse è trovare regole pubbliche e un polo che fa perno sul postulato di autonomia, cioè l'uomo è libero, il suo valore consiste nell'obbedire a se stesso, alla legge che gli è stata data, cioè autodeterminazione come autonomia. Questa concezione offusca la nozione di alterità e porta al neutralismo assoluto. Si tratta per il liberale radicale di libera concorrenza e libero mercato delle concezioni del bene e del male. Questo è equivoco perché equipara beni economici e concezioni di vita.

L'idea civica repubblicana rispetto alla soluzione liberale attuale è più esigente in quanto richiede che i cittadini sviluppino disposizioni e scelte orientate verso il bene comune piuttosto che centrate sul self-interest, cioè siano capaci di vivere legami morali, umani e spirituali con altri. Se la libertà di coscienza dovesse comportare una completa traduzione nell'azione e nei comportamenti, qualsiasi legislazione verrebbe travolta e ci sarebbe l'arbitrio.
Questione fondamentale della nostra epoca è soprattutto il tema dell'inclusione/esclusione civile. Le società liberal democratiche falliscono se non riusciranno a includere quelli che sono esclusi dalla creazione della ricchezza, cioè entreranno in crisi le società se non pongono rimedio al senso di estraneità e di anomia delle persone. La preminenza conferita al singolo con la scissione dei legami sociali muta la democrazia che per l'americano Abraham Lincoln è "il governo del popolo, da parte del popolo e per il popolo".

Lo Stato ha le sue radici nella società politica, cioè è strumento del corpo politico. Nella società democratica c’è idea di socialità ascendente, lo Stato emerge come auto-organizzazione della società. Il fenomeno dello Stato è espressione al servizio di persone, cioè è parte della società politica e deve curarsi del bene pubblico, inteso come sicurezza, istruzione e universalità della legge.

Gli Italiani, con la loro ragione e volontà, sapranno attingere alla loro fede nel progresso interno della vita e della loro storia, alla forza della loro libertà, posta al centro della cittadinanza, quale apertura di fini e di senso del loro futuro.

Sì alla scelta elettorale del PPE (Partito Popolare Europeo) che è un partito politico europeo che raccoglie le forze classificabili come moderate, democratiche e popolari.
Francesco Liparulo - Mestre-Ve

Social Democrazia e Liberal Democrazia di oggi

LE TRADIZIONI SOCIALI ITALIANE
SONO DEMOCRATICHE E POPOLARI

L'idea liberale originaria di individuo non è più separabile dalla concezione cristiana di persona, cioè le intuizioni centrali del
liberalismo delle origini, riassumibili nel senso spiccato dell'attività e dell'iniziativa dell'individuo, in un'idea moderata della libertà sotto la legge e la distinzione dei poteri, richiedono una sintesi più alta, un superamento nella società denominata liberal democratica. La concezione liberale di libertà dal governo deve unirsi alla concezione repubblicana democratica che assegna importanza alle virtù civiche, all'idea di autogoverno e di partecipazione alle formazioni sociali. Nel repubblicanesimo civico la libertà è intesa come capacità e responsabilità di autogoverno.

Il liberalismo ha dei punti deboli come la minore resistenza al relativismo etico che sfida la natura morale del rapporto civile, la piazza pubblica eccessivamente sottoposta all'applicazione delle procedure regolamentari, l'idea angusta di società aperta e di laicità intesa come neutrale nei confronti dei valori fondamentali dei cittadini.

Il ripensamento del liberalismo potrebbe essere fatto positivamente con la tradizione repubblicana democratica e popolare che si è instaurata in Italia dopo la fine della 2^ Guerra mondiale. Si tratta di sviluppare un pensiero di sintesi volto a dirigere l'azione politica e a orientare all'impegno civile. Si vuole costruire una società vivibile in cui sono ritenuti le istanze del popolo che riguardano la giustizia, il bene comune, l'amicizia civica e il senso del sociale.

L'elettorato italiano vota il 25 maggio alle Elezioni Europee per riaffermare quei principi di democrazia parlamentare e popolare che fecero uscire il popolo italiano dalla catastrofe della 2^ Guerra mondiale. Le tradizioni storiche sociali del popolo italiano sono per il Partito Popolare Europeo che sostiene i principi cristiani di persona, famiglia, patria, solidarietà e sussidiarietà.

Sì per un voto unanime per la formazione nel Parlamento Europeo di uno schieramento compatto del PPE, per sostenere le istanze di lavoro e di benessere delle le famiglie italiane e per affermare l'importanza dell'Euro, cioè di una moneta unica europea per essere competitivi nella globalizzazione finanziaria e commerciale del mondo odierno.
Francesco Liparulo - Mestre-Ve

L'ossigeno vitale non arriva alle famiglie e alle imprese

L'ELETTORATO ITALIANO SCEGLIE
IL  PARTITO  POPOLARE  EUROPEO

La morale non può essere disconosciuta da chi governa, cioè l’etica deve stare dentro la politica, perché l’etica social.
e è l’anima della politica che permette al popolo di respirare e di esistere secondo una “vita buona” per tutti.

Globalizzazione, crisi finanziaria, produttiva e sociale hanno alimentato paure e rabbia nel popolo chiamato a fare sacrifici e a sopportare un rigore fiscale per sostenere il debito pubblico che costa “più di 85 miliardi di euro all’anno” di solo interessi. Si migliorano i bilanci pubblici e si riempiono i forzieri delle banche, ma l’ossigeno vitale non arriva alle famiglie che vedono gli imprenditori disperati senza il sostegno del credito e i lavoratori senza un reddito.

Gli ultimi dati Istat manifestano una crisi profonda nella società italiana: “Il numero dei disoccupati continua ad aumentare".
Il compito delle persone investite di potere politico è quello di emanare una legislazione che garantisca un’ordinata convivenza sociale nella vera giustizia perché tutti i lavoratori possano trascorrere una vita dignitosa.

Fondamentale fra tutti è il diritto al lavoro per chi presta la sua opera per il bene proprio e della sua famiglia. La società politica necessita di uomini e donne che possano dare un senso all’esistenza concreta del cittadino che è soprattutto aspirazione alla libertà di realizzarsi nell’ambito di una comunità civile. L’attuale crescita degli indigenti evidenzia una forte diseguaglianza tra ricchi e poveri e un fenomeno do ingiustizia sociale.

Gli uomini in grado di guidare in Europa una coalizione di forze responsabili per una “politica necessaria” ai "28 Paesi dell'Area Euro" sono i rappresentanti eletti nel Partito Popolare Europeo.
Si tratta di politici in grado di stimolare nel Parlamento Europeo un’economia che arreca sviluppo e crea il bene comune che possa riversarsi su tutti i cittadini dell'Eurozona.

Occorre riaffermare e realizzare per la nostra “società attenta ed esigente” i “valori forti” del popolo italiano che sono “dignità della persona che lavora, famiglia, solidarietà, sussidiarietà, economia sociale di mercato” per far fronte all’impoverimento delle famiglie, alla crescente disaffezione verso la politica, al peggioramento delle prospettive di stabilità per il lavoro dei giovani, all’ingiustizia sociale, costituita dall’aumento di ricchezza per pochi e dall’indebitamento crescente per molti.
Un voto compatto e motivato al Partito Popolare Europeo nelle Elezioni del 25maggio.
Francesco Liparulo – Venezia

Il Parlamento Europeo indispensabile per rilanciare l'economia

IL PARTITO POPOLARE EUROPEO
PORTAVOCE DELLA CITTADINANZA

Si auspica un diverso rapporto tra individui e corpo politico, un diverso modo di concepire la dignità della persona e
la dignità del lavoro, cioè si chiede una maggiore cittadinanza attraverso una maggiore attenzione alla persona e ai suoi bisogni di esistenza.

La società civile è tale se fondata sul rispetto dell’uomo esistenziale e concreto, dei suoi diritti, se è ben salda sulla fede nel progresso interno della vita e della storia del popolo italiano e se si avvale della forza della libertà.

La società politica italiana ha scelto la democrazia, ha stabilito di reggersi con forma repubblicana e costituirsi in Stato, retto da norme costituzionali. Il popolo italiano, come società politica costituita, cioè come insieme di coscienze personali che, avendo una storia in comune attestata dall’unità del linguaggio, avendo scelto di vivere insieme con giustizia e cultura civica, ha deciso, dopo la Seconda guerra mondiale, di autogovernarsi.

Il corpo politico necessita persone che mantengano la tensione morale nella comunità civile, perché ha esigenza di ritrovare la propria identità attraverso l’azione di politici che sappiano promuovere il benessere sociale per tutti.

Il disagio sociale aumenta ogni giorno ed occorre dare fiducia a un Paese in preda all'incubo della disoccupazione.
Sì al Partito Popolare Europeo per sostenere nel Parlamento Europeo le necessità dei lavoratori e delle loro famiglie.
I partiti socialisti del PSE e i partiti neoliberali delle social democrazie non hanno risolto le problematiche dei popoli dell'Eurozona.
Occorre ripristinare in Europa i principi ispiratori dei Padri fondatori che seppero vincere gli egoismi delle nazioni europee e dare slancio a un'Europa solidale nella ricerca del benessere delle comunità europee.
Il voto è un'anime e compatto per il Partito Popolare Europeo.
Francesco Liparulo - Mestre-Ve

La difesa del lavoro e della famiglia si attua con il voto

SCELGO IL PARTITO POPOLARE EUROPEO
CHE GARANTISCE LAVORATORI E FAMIGLIE

Il lavoro è un bene essenziale perché con esso l’uomo realizza se stesso ed espleta la sua libertà nella comu
nicazione con gli altri per la creazione del bene comune, necessario al benessere materiale e spirituale della società civile. L'operaio ha anche una vita familiare che è un suo diritto e una sua vocazione naturale. La sua attività è condizione per la nascita e il mantenimento della famiglia, ritenuta cellula primordiale di tutta la comunità civile. La perdita del salario del capo famiglia mina alla radice l’unità fondamentale della stessa società.

Il responsabile di questo stato sociale è lo Stato che non salvaguarda la coesione sociale e permette la nascita di una contraddizione tra sviluppo economico e il fondamento della comunità, perché consente l’inversione dei valori che sono alla base della comunità civile. La dignità della persona e della famiglia passa in secondo ordine rispetto alla produzione dei beni economici.

L'esigenza di creare ricchezza e sostenere la competizione nel mondo globalizzato non può tralasciare la preminenza dei valori essenziali e il mantenimento della coesione sociale, cioè non può tralasciare di assicurare il sostentamento e l’esistenza quotidiana della vita dell’uomo, soggetto inalienabile di tutte le attività sociali.
Compatti nella scelta del Partito Popolare Europeo.
Francesco Liparulo - Venezia