lunedì 19 maggio 2014

Il popolo italiano protagonista della sua storia

IL PARTITO  POPOLARE EUROPEO
NASCE   DALLA   SOCIETÀ   CIVILE   
È imminente la competizione per il Parlamento Europeo. Il 25 maggio l'elettore si esprimerà contro la politica sguaiata e fuorviante delle piazze che non tiene conto delle vere istanze della cittadinanza. I veri bisogni, lavoro e sostentamento delle famiglie, non sono oggetto di confronto costruttivo nei comizi e nelle adunate dei partiti.
Il popolo italiano, come società politica costituita, cioè come insieme di coscienze personali che, avendo una storia in comune, attestata dall’unità di linguaggio, avendo scelto di vivere insieme con giustizia e cultura civica, ha deciso di autogovernarsi, di eleggere i propri governanti. Nella società civile, prodotto di ragione e forza morale, la priorità è data dalla coscienza personale. Il popolo è fatto di persone umane che si riuniscono sotto giuste leggi e reciproca amicizia per il bene comune della loro esistenza.
Ogni comunità, dalla famiglia alla città, si costituisce in vista di un bene, cioè guardando verso un fine. La comunità più alta è la comunità politica che tende al bene più alto, il vivere bene di tutti. Il fine delle Istituzioni politiche è quello di aiutare le persone per il loro pieno sviluppo, cioè di garantire ad ogni uomo o donna l’accesso ai beni materiali, culturali, morali e spirituali che sono patrimonio di tutto il popolo.
Nella città ci sono anche “patologie politiche da curare”. Il sistema politico è come un organismo. Le Istituzioni, se non vengono sottoposte a terapia, subiscono le stesse vicende dell’organismo umano. Quando trionfano le passioni, la democrazia degenera  e porta alla demagogia. Il testimone del popolo chiamato a gestire il bene comune deve osservare e ascoltare i concittadini. Gli elettori sanno esprimere ciò che è giusto e ingiusto, perché hanno percezione del bene e del male. Non c’è famiglia e città se non c’è comunanza di ciò che è bene e male.  
“Occorre impegnarsi - ha detto Giorgio Napolitano – perché dove si è creato del marcio, venga estirpato. I partiti ritrovino slancio ideale, tensione morale, capacità nuova di proposta e di governo”. Si tratta, per il Presidente della Repubblica,  di essere accomunati nella stessa visione di libertà, di democrazia, di patria, di persona, di famiglia, di lavoro e di impresa nella realizzazione di  un Paese in cui i partiti si confrontano sulla base di valori condivisi da tutti i cittadini.
La politica funziona se toglie gli ostacoli che ogni persona ha nella ricerca del suo appagamento. La politica raggiunge il suo fine più profondo quando la società matura sul piano etico. Etica intesa come respiro complessivo di un popolo, come etica pubblica, cioè come trasparenza dei rapporti sociali.     
Si tratta di costituire nel Parlamento europeo uno schieramento compatto i cui componenti sanno essere "liberi e forti" per opporsi agli egoismi e agli interessi dei gruppi capitalistici e finanziari, cioè sanno valorizzare le singole nazioni europee con la promozione di leggi europee che possano facilitare la produzione e la commercializzazione dei prodotti europei nel mercato mondiale. Si tratta di promuovere i manufatti e gli investimenti dell'Eurozona nella globalizzazione economica e finanziaria per il progresso delle singole cittadinanze europee.
I valori cristiani del popolo italiano (dignità della persona umana, famiglia, solidarietà e sussidiarietà) sono indispensabili ad una valida democrazia e devono essere difesi anche nel Parlamento europeo dove sostenitori di politiche socialiste e liberiste non promuovono un sentimento della vita ancorato alla centralità dell'uomo per una “convivenza ordinata e feconda” nelle comunità civili.
Gli Italiani con la loro ragione e volontà sapranno attingere alla loro fede nel progresso interno della vita e della loro storia, alla forza della loro libertà, posta al centro della cittadinanza, quale apertura di fini e di senso del loro futuro per superare le difficoltà del vivere quotidiano.
al Partito Popolare Europeo nell'urna delle elezioni del 25 maggio.
Francesco Liparulo - Mestre-Ve

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