domenica 20 marzo 2016

Arroganza e sceneggiata nel Consiglio comunale

IL SINDACO SI GODE LA VACANZA BRASILIANA
E GLI ASSESSORI FANNO SENTIRE IL LORO PESO
Sessione straordinaria giovedì 17 marzo del Consiglio Comunale di Venezia nella Sala delle riunioni consiliari di Ca' Collalto, sede del Municipio di Mestre, senza la partecipazione del sindaco Luigi Brugnaro che ha scelto il momento attuale per le sue Ferie Brasiliane. 

Alle 15.05 la dott.ssa Ermelinda Damiano, presidente del Consiglio, apre il dibattito generale sulla proposta di deliberazione N. 609/2015 per le Modifiche all’articolo 27 del Regolamento Edilizio Comunale del 28/07/2009, “prescrizioni e deroghe” relative all’eliminazione delle barriere architettoniche in ambito Città Antica e Lagunare (con esclusione dell’isola del Lido) per determinate categorie di intervento su immobili ad uso residenziale ed immobili con usi e funzioni strettamente connessi alla residenza come studi medici, studi medici veterinari e farmacie.

Andrea Ferrazzi (PD) ritiene la delibera un auspicio per un’ampia revisione del Regolameto Edilizio per cui “o si chiude la città oppure si trovino sistemi flessibili per permettere a studi medici, studi medici veterinari e farmacie di esistere”.

Alle 15.11 Nicola Pellicani (Lista Casson) dice: “Credo anch’io che il tema che dovremo affrontare sia il Regolamento Edilizio che era di attualità già nella Campagna elettorale. Il provvedimento va nella direzione del buon senso”.

Maurizio Crovato, Capogruppo Lista Brugnaro, afferma che “tutto il Centro storico è area di spopolamento e quando si parla di Regolamento Edilizio si parla di ottusità della burocrazia”. 

“Ci vuole un indirizzo che aumenti la la residenzialità - dice Massimiliano De Martin assessore all’Urbanistica, Edilizia privata, Edilizia convenzionata, Ambiente e Città sostenibile - e questa Giunta, questo Assessorato sta portando avanti 3 progetti per accelerare la ricettività edilizia. A fine marzo il Regolamento edilizio sarà nella fase finale. Inoltre il Documento del sindaco è già redatto  in sostanza e sarà ufficializzato al Consiglio comunale. Poi il Piano degli interventi per recuperare determinate aree  e il Piano regolatore del porto per giugno sarà approntato”.

Si vota la proposta di delibera N. 609/2015: presenti 31, votanti 30, favorevoli 30,  astenuti 1. Il Consiglio approva.

La stessa votazione  di 30 favorevoli su 30 votanti ottiene la proposta di deliberazione N. 34/2016 per la realizzazione di un asilo nido per 45 bambini nell’ambito dell’A. E. V. Terraglio per agevolare la gestione dei dipendenti di COIN E OVS”. 

La delibera è occasione per Davide Scano per sensibilizzare i consiglieri a porsi, “in chiave di riflessione” il problema della “vivibilità del territorio” dove sorgerà l’asilo nido. “L’area del Terraglio - sostiene il consigliere del Movimento 5 Stelle - non è vivibile. Non ci sono standard verdi, non c’è verde; in maniera artificiosa è stata anche inserita una residenza però la qualità della vita, la vivibilità non è stata sufficiente. L’Amministrazione comunale può fare qualcosa per migliorare una zona già costituita. In chiave futuro poniamoci il problema di migliorare queste aree definite nel 1997, 20 anni fa. Dobbiamo immaginare qualcosa di diverso e migliorativo”.

Alle 16.17 interviene Michele Zuin, assessore al Bilancio, per illustrare la proposta di delibera 42/2016 per la TASI 2016. “Questa delibera - sostiene Zuin - è già stata presentata in Commissione; si tratta di confermare la maggiorazione che era stata già applicata nel 2015, cioè l’aliquota  del  2,9 per mille ( 2,5 per mille con la maggiorazione dello 0,4). Questa Giunta conferma e non si può fare altro per riassestare e mantenere in equilibrio il bilancio”.

Alle 16.20 si apre il dibattito generale sulla proposta di delibera. 
 “La nostra posizione è negativa - afferma Andrea Ferrazzi - perché in campagna elettorale il sindaco aveva detto che avrebbe diminuito le tasse ed ora con questa delibera sull’immondizia si arriva al massimo livello. Voteremo in maniera contraria”.

“Già spiegato in Commissione - dice Renzo Scarpa ( Lista Brugnaro Sindaco) - che questo provvedimento è inevitabilmente per mantenere l’equilibrio di bilancio per cui questa Amministrazione si è impegnata. In Commissione l’assessore Zuin aveva risposto alla mia domanda: “Se fosse libero di agire?”. L’assessore aveva risposto: “Appena sarà possibile, questa Amministrazione ha intenzione di ridurre, contenere la tassazione”. Su promessa dell’assessore, c’è stato scontro, sollevazione dell’opposizione per per la messa in sicurezza del bilancio. L’assessore si riferiva a questo bilancio per contenere i costi generali che non consentono di allungare ulteriormente le maglie. Riteniamo che questa delibera debba essere votata perché è obbligatoria per i motivi che ho spiegato”.

La Presidente afferma: “ Chiude il dibattito l’assessore Zuin”.

“Le parole di Scarpa - sostiene Zuin - sintetizzano quella che è la decisione di questa Giunta o Amministrazione. La maggioranza delibera”.

Si vota per la delibera che approva la maggiorazione della TASI per il 2016.  

Presenti 28, votanti 26, favorevoli 20, contrari 6 (PD e Lista Casson), astenuti 2 (Movimento 5 Stelle). Il Consiglio approva.

Alle 16.26 si sospende la seduta per permettere ai capigruppo di trovare una condivisione sull’ordine delle mozioni che saranno discusse nella seconda parte della riunione.
La sessione riprende alle 17.23.
La trattazione degli argomenti riportati nell’ordine del giorno subisce una variazione in contraddizione a quanto concordato nella riunione dei capigruppo.
I consiglieri Deborah Onisto (Forza Italia), Enrico Gavagnin (Lista Brugnaro), Matteo Senno (Lista Brugnaro) e Monica Sambo (PD) chiedono di invertire l’ordine dei lavori della seduta, di inserire nuove mozioni, presentate prima della seduta in corso,  con discussione immediata.

Alle 17.26 la consigliera Onisto, avendo avuto votazione favorevole, illustra la sua Mozione, condivisa da tutti i gruppi, per impegnare il Sindaco e la Giunta ad intercedere presso il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Venezia (attualmente il Dr. Martino), per la sopravvivenza della Scuola Primaria Collodi di Tessera che ha criticità nella presenza di alunni. L’assessore Paolo Romor (Politiche educative)   afferma:  “ Siamo fuori competenza Comune; c’è interesse a seguire e agevolare la soluzione”. 
Il Consiglio approva la Mozione con 31 favorevoli su 31 presenti.
Andrea Ferrazzi, Davide Scano e Sara Visman vogliono capire il motivo dell’urgenza per la richiesta di inversione dell’ordine dei lavori da parte consigliere Matteo Senno e chiedono di attenersi agli accordi dei capigruppo. 
La consigliera Visman alle 17.35 interviene e dice: “Questo è urgente: “La Campagna referendaria 17 aprile 2016 che si apre tra poco”.

Enrico Gavagnin (Lista Brugnaro) ottiene votazione favorevole per discutere subito la Mozione N.31 relativa a “Iniziativa di protesta di Gianni Tonelli, Segretario Generale del S.A.P. (Sindacato Autonomo di Polizia)”. Il sindacalista da 57 giorni sta attuando lo sciopero della fame per le condizioni di lavoro dei poliziotti ed in segno di solidarietà la votazione risulta di 27 favorevoli su 27 consiglieri presenti.

Monica Sambo (PD) alle 17.44 ottiene voto favorevole per l’inserimento della sua mozione nell’ordine dei lavori. 
L’oggetto della Mozione è il Forte Cosenz di Favaro Veneto, un bene del Demanio già richiesto dalla Regione Veneto, per il quale è convocato per il giorno 24 marzo 2016 il Tavolo Tecnico Operativo tra Regione Veneto, MiBACT (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) e Agenzia del Demanio che dovrebbe ratificare il programma di valorizzazione attuativo della delibera della Giunta Regionale n. 729/2014, con conseguente trasferimento dell'immobile al patrimonio regionale. Con la mozione si  invita il Sindaco e la Giunta a presentare all'Agenzia del demanio e al MiBACT un programma di valorizzazione completo (comprensivo anche dell'immobile storico) che consenta l'automatico trasferimento al Comune di Venezia della proprietà del bene ai sensi del D.Lgs. n. 85/2010. Inoltre si invita la Presidente del consiglio Comunale a sollecitare la convocazione, possibilmente nella Municipalità ove è ubicato il bene, nel più breve tempo possibile, di una commissione al fine di determinare, con l'ausilio degli assessori e dei dirigenti di competenza, una strategia per l'immediata acquisizione del bene”. 

Il Vice Sindaco Luciana Colle (Federalismo demaniale) afferma: “Il 24 marzo andrò al Tavolo Tecnico e posso portare una proposta. Non so se ci sarà possibilità di ripresentare il Progetto. Il 24 è il 1° Tavolo Tecnico e si farà un verbale della 1^ riunione. Non ho problema di fare una Commissione”.

Monica Sambo chiede di conoscere i tempi per la convocazione della commissione per Forte Cosenz. 

La presidente della VII Commissione (federalismo demaniale, municipalità e decentramento, processi partecipativi), Chiara Visentin, interpellata in merito, risponde che nei primi giorni di aprile, un mercoledì, si possa  fissare la data per la Commissione. 

“Anch’io sollecito la Commissione - afferma Davide Scano del Movimento 5 Stelle - ed ho presentato un’Interpellanza su Forte Cosenz: Convocare una Commissione per valutare la questione; c’è estrema esigenza. Al Comune la particolare domanda parziale è imprescindibile; se è ora necessario di presentare programma per l’intero compendio di Forte Cosenz. Anche i parlamentari possono intervenire presso Ministro. Il Comune è prioritario nella scelta dell’assegnazione del bene demaniale. Se l’Amministrazione comunale passata ha speso soldi, più di 20 milioni di euro per acquisire gli altri Forti, è motivazione importante ora, difronte a qualcosa di gratuito, rinunciare?”.

Monica Sambo accetta il passaggio in Commissione. 
Il Vice Sindaco Colle sostiene che la Regione Veneto ha messo soldi per Forte Cosenz. “Se dovessimo prendere tutto il Forte - dice il Vice sindaco - occorrono altri soldi in più per la Regione. Il punto economico è importante”.

Alle 17.55 Andrea Ferrazzi chiede alla Presidente di attenersi all’ordine dei lavori.

Si vota per l’inversione e la discussione della Mozione di Sara Visman (Movimento 5 Stelle) che ottiene parere favorevole. L’oggetto è la Campagna referendaria del 17 aprile 2016 relativa all’estrazione di fluidi a mare. Il Consiglio Comunale di Venezia impegna il signor Sindaco e la Giunta a predisporre tutti i mezzi istituzionali per dare notizia della tornata referendaria del 17 aprile (dandone ad esempio evidenza nella home page del sito del Comune), allo scopo di informare adeguatamente i cittadini del contenuto del quesito e delle modalità di voto. 
IL consiglio approva la mozione di Sara Visman: 30 favorevoli su 30 consiglieri presenti.

Alle 18.04 Andrea Ferrazzi illustra la sua Mozione il cui oggetto è l’adesione alla campagna di Amnesty International "Verità per Giulio Regeni”. Si chiede l’impegno dell'Amministrazione comunale ad aderire alla campagna di Amnesty International attraverso un evento da realizzare al più presto, a cura del Consiglio comunale, in Piazza San Marco, con l'esposizione dello striscione di Amnesty International, alla presenza delle istituzioni e delle rappresentanze della Città e con la più ampia diffusione mediatica.

Il rappresentante veneziano di Amnesty International vorrebbe esporre lo striscione sulla facciata di Ca’ Farsetti.
Sara Visman afferma: “Non interessa se a Ca’ Farsetti o in Piazza San Marco, importante la disponibilità a essere vicini a vittime innocenti”. 

Maurizio Crovato (Lista Brugnaro) propone alla Presidente del Consiglio comunale di organizzare in Piazza San Marco l’esposizione dello striscione con la massima partecipazione di tutti.  Ermelinda Damiano si fa “carico di organizzare tutto purché non porti oneri all’Amministrazione”. 

Andrea Ferrazzi e Nicola Pellicani accolgono la proposta di Crovato. 

Giovanni Giusto ( Liga Veneta Lega Nord Padania) afferma: “Deve essere impegno. Non vorrei una cosa strumentalizzata dai soliti noti. Non per fini politici”.

“ È stato proposto - dice Francesca faccina (Lista Civica Casson) - di esporre lo striscione in Piazza San Marco, quindi è stato proposto questo. Anche visione ufficiale su sito di Amnesty”.

Giovanni Pelizzato (Lista Civica Casson) ritiene che l’esposizione dello striscione non esprime simboli di tipo politico e che si sta cercando una soluzione alternativa a quella proposta dal rappresentante di Amnesty.

Giovanni Giusto alle 18.23 dice: “Allora, non ripeto più. Una Mozione viene adottata da questo Consiglio, che ha nome Venezia, con foto nel salotto del mondo, con risonanza universale. Noi comunità come solidarietà e non manifestazione politica. O è segnale, rappresentazione unica, quella del consiglio comunale nel proprio salotto, in Piazza San Marco, o voterò contro”.

“Condivido - dice Monica Sambo - ma un’ultima considerazione”.

Giusto interrompe l’esposizione della consigliera Sambo.

La Presidente richiama all’ordine Giusto.  

 “La proposta iniziale - continua Sambo - è l’esposizione dello striscione di Amnesty “VERITÀ PER GIULIO REGENI””. 

Maurizio Crovato afferma: “Intanto rispetto. Una manifestazione è stata organizzata da Amnesty International anche per Solesin. Nessun simbolo di partito”.

“Lei - afferma Crovato - si infervora, Giusto”.

Alle 18.26 Giovanni Giusto esce dalla Sala. 

“Non si può fare la manifestazione - dice l’assessore Michele Zuin - in Piazza San Marco. Se deve avere seguito, non potremo deliberare come manifestazione, ma una cosa limitata e non con termini di manifestazione. SaràAmnesty International che ci darà materiale”.

“Sono sbalordito - afferma Nicola Pellicani - per quello che ho sentito. Nessuno ha mobilitato, solo proposta di fare evento e dare segno di solidarietà per quello che è successo. Il Consiglio comunale vuole dare questo segno? Vogliamo darlo questo segnale o non ci interessa? Noi andiamo con uno striscione come consiglio comunale di Venezia con Amnesty International, punto”.

“Obiettivamente - dice Paolino D’Anna (Lista Francesca Zaccariotto Venezia Domani) - stiamo degenerando nella discussione. È fatto tragico che è accaduto. La trovo di poco gusto questa discussione, andiamo avanti con la Mozione”.

Il Consiglio approva la Mozione di Ferrazzi con le modifiche proposte. 

Alle 18.42 viene presa in esame la 1^ Mozione, indicata nell’Ordine del giorno con il n. 13/2015 di protocollo, presentata dal Davide Scano, relativa a “Cancellazione delle Istituzioni del Comune di Venezia”, collegata alla proposta di deliberazione N. 423/2015 su “Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2015, verifica degli equilibri generali di bilancio e assestamento generale, già presentata nella seduta del Consiglio del 30/31 luglio 2015, già discussa in Commissione VIII e X e inviata al Consiglio comunale in data 9 dicembre 2015. 
“Il Comune di Venezia - sostiene il consigliere del Movimento 5 Stelle - si è dato, tra il 1990 e il 2000, N. 6 Istituzioni (Centro previsioni e segnalazioni maree, Centri di soggiorno, Bosco e grandi parchi, Bevilacqua La Masa, Parco della Laguna, Conservazione della gondola e la tutela del gondoliere)”. Davide Scano ravvisa illegittimità nelle loro funzioni.

“ Parere contrario di Giunta - afferma l’assessore Michele Zuin - e quali sono le modifiche le dico e inviterei la votazione, stimo che vadano verso le cose che lei auspica”.

Si invita il consigliere ad accettare.

“Presidente - afferma Scano - mi sono già espresso in Commissione . Non accetto modifiche. Non è stato confutato in punta di diritto. Considero corretto ciò che ho scritto. 

Alle 18.51 si vota per la mozione sopracitata. Presenti 24, votanti 17, favorevoli 2, contrari 15, astenuti 7, non votanti 0. Il Consiglio non approva.

Anche la 2^ Mozione di Scano indicata con il N. 15/2015 di protocollo, relativa a “Riduzione del 50%  degli incarichi comunali e taglio delle consulenze” , già inviata al Consiglio comunale in data 9 dicembre 2015, ottiene parere non favorevole.
“Finora non è successo niente - sostiene Scano - ed è altra scelta forte. Con un organigramma comunale di 3.000 dipendenti con circa 700 incarichi di rilievo. Abbiamo detto più volte e ribadito il concetto di macchina comunale elefantiaca”.

“ Anche per questa - asserisce Zuin - avevo preparato delle modifiche. Le consulenze legate al funzionamento della Macchina comunale si hanno perché non ci sono risorse interne”.

Si vota la Mozione sopracitata.
Presenti 24, votanti 19, favorevoli 4,  contrari 15, astenuti 4, non votanti 1. Il Consiglio non approva. 

La Mozione di Elena La Rocca, avente N. 22/2015 di protocollo, relativa alla questione del parcheggio P5 di Tessera, viene rinviata al prossimo Consiglio del 31 marzo.

Alle 19.00 la Presidente Damiano invita Andrea Ferrazi ad illustrare la sua Mozione indicata con il N. 37/2015, relativa a “Per una città a misura di cittadini”. 
“È Mozione - dice Ferrazzi - che cerca di trasformare le tante parole dette per Venezia, Città Antica, parole che vogliono riportare i Veneziani al centro abitato, cerca di fare, trasformare in azioni concrete le ammissioni di ordine amministrativo. 1° stop ad alberghi, 2° approvare il Regolamento edilizio, 3° approvazione Variante al Piano degli interventi (Piano del Sindaco) urgente. Stiamo attuando e ci sono modifiche per destinazioni turistico - alberghiere che avvengono in autonomia con semplici schemi. Questa Mozione è conforme al PAT (Piano di Assetto del Territorio del Comune di Venezia. Con delibera di Giunta della Provincia di Venezia n. 128 del 10/10/2014 ne è stata ratificata l’approvazione). Occorre bloccare l’uso ricettivo e iniziare l’avvio, l’inversione di tendenza”.

L’assessore Massimiliano De Martin (Urbanistica, Edilizia privata, Edilizia convenzionata, Ambiente, Città sostenibile) alle 19.16 propone alcune modifiche al Piano interventi del sindaco.

“Quello che chiama Piano del sindaco - dice Ferrazzi - è proprio il Piano degli interventi. Il PAT stabilisce gli obiettivi. Non vedo perché tagli Piano interventi che stabilisce cosa fare all’interno della città”.
Si vota per la mozione di Ferrazzi.
Presenti 25, votanti, favorevoli 9, contrari 15, astenuti 1, non votanti 0. Il Consiglio non approva.

Alle 19.23 Andrea Ferrazzi illustra la Mozione indicata con il N. 18/2015, relativa a “Convalida dei contrassegni di navigazione per la Laguna Veneziana”.
“Stiamo parlando - sostiene Ferrazzi - di questione che riguarda 50.000 cittadini veneziani che si trovano abbassati da delibere regionali per procedure di convalida di tesserino di riconoscimento natanti. Occorre semplificare la procedura che è follia ed occorre prolungare l’approvazione con collegamenti ON LINE senza aggravio di tariffe, semplice collegamento online.

Alle 19.27 la Presidende afferma: “Sospendiamo per 5 minuti, devo arrivare fino al N. 13 indicato nell’ordine dei lavori (in discussione la Mozione contraddistinta con il n. 9).   

Alle 19.28 si riprende la discussione. 

“Come Giunta - risponde l’assessore Zuin a Ferrazzi - non possiamo accoglierla.

“Ci mettiamo d’accordo in Consiglio - afferma Ferrazzi - e poi la porto”.

“C’è unico modo - sostiene Renzo Scarpa (Lista Brugnaro) - per la Mozione, ripresentarla con modifiche, inserirla nell’ordine del giorno e si vota”.

Alle 19.33 ci sono altri 5 minuti di sospensione. 

Alle 19.52 si riprende la discussione. 

Si vota la Mozione sopracitata.
Presenti 27, votanti 27, favorevoli 27. Il Consiglia approva.

La Mozione 10 indicata con il N. 30/2015 di protocollo, relativa a “Referendum sulla proposta di legge n. 448 di iniziativa popolare di suddivisione del Comune di Venezia nei due Comuni autonomi di Venezia e Mestre”, è “rinviata al Consiglio comunale del 31 marzo, come deciso dai capigruppo”.

Anche le Mozioni 11 e 12 vengono rinviate.

Si verifica il numero legale. 
La seduta si chiude alle 19.55 

I portavoce del Movimento 5 Stelle considerano “arroganti e prepotenti” i consiglieri della maggioranza.
“È ridicolo - afferma Davide Scano - il Numero legale, quello che state facendo è ridicolo”.

Francesco Liparulo - Venezia

martedì 15 marzo 2016

Il Movimento 5 Stelle per le istanze delle famiglie

VENEZIA STRINGE LA CINGHIA PER 
ELIMINARE I DEBITI DELLA SINISTRA


Interessi e corruzione hanno coperto il nostro corpo politico veneziano di vergogna e dobbiamo rimediare alle malefatte delle precedenti amministrazioni.
Per stare vicino ai propri concittadini e aderire a una politica di verità, occorre ascoltare, evidenziare le esigenze della cittadinanza e battersi innalzando con orgoglio la bandiera del Movimento 5 Stelle, costituito da uomini e donne generosi che sanno essere portavoce dell'elettorato del territorio per abbattere tutte le barriere che tengono lontano i cittadini dall'amministrazione del Bene comune.
Il capogruppo dei pentastellati nel Consiglio Comunale è la dott.ssa Elena La Rocca che con Sara Visman e l'avvocato Davide Scano esigono dalla Giunta Brugnaro il rispetto delle promesse elettorali
e il ripristino dei fondi agli asili nido esistenti e alle famiglie che mantengono familiari bisognosi di cure indispensabili all'esistenza.
Il Movimento 5 Stelle di Venezia lotta per una democrazia partecipata, cioè per un coinvolgimento di tutti i cittadini nelle decisioni che riguardano la comunità civile.
Si tratta di realizzare una politica per la persona e non per l'individuo isolato, cioè attuare un'amministrazione che sussidiariamente aiuta i cittadini a interagire tra loro per il loro benessere spirituale e materiale.
Il Comune di Venezia ha ricchezze ingenti ed occorre che il Bene comune, il Bene di noi tutti, si riversi su ogni uomo o donna e non sia prerogativa di furbetti o di lobby.
Sì al Movimento 5 Stelle.
Francesco Liparulo - Venezia

sabato 12 marzo 2016

Lo Stato è strumento che salvaguarda la giustizia sociale

NO AL LIBERISMO E NO ALLO STATO PADRONE 
DOPO IL FASCISMO C'È DEMOCRAZIA PER TUTTI 

L’economia prevede produzione e consumo. Lo Stato se gestisce lo deve fare in maniera indiretta, lasciando ad organismi indipendenti l’attuazione gestionale. L’iniziativa economica deve partire dal basso, dalla libera iniziativa. Si tratta di pensiero politico democratico di tipo personalistico e pluralistico, cioè pensiero che fa riferimento alla persona ed auspica una società politica articolata, strutturata in grande quantità di società di ordine inferiore che costituiscono la struttura della società. Lo Stato non è persona morale, non è soggetto di diritti ma strumento che salvaguarda la giustizia nelle sue varie forme e tutela la sicurezza.
La società politica prevede il dialogo tra le persone che cercano il proprio benessere.
Nell’odierna società democratica libera è diffuso il relativismo morale che porta all’esistenza di controversie su alcuni diritti del cittadini. La ricchezza si concentra nel numero ridotto di mani: terrorismo, globalizzazione e squilibrio tra ricchi e poveri.
Francesco Liparulo - Venezia

Le Amministrazioni locali si comportano come lo Stato

LOBBY E INTERESSI DI POCHI
SOFFOCANO LA CITTADINANZA


I valori essenziali dell’esistenza delle persone (libertà, vita, salute), non potendo essere misurate economicamente, tendono ad essere riportate nel privato perché non c’è una regola, non si trovano soluzioni o patteggiamenti da mercato.

Nella politica attuale si manifesta la vincita di interessi sui valori. Le rappresentanze di interessi economici prevalgono sulla rappresentanza politica. I parlamentari non hanno vincoli di mandato come i rappresentanti commerciali, dove un procuratore ha il potere di firma da parte del proprietario.
Occorre che i cittadini si attivino da soli o in gruppi evitando le derive corporativistiche. Si formano nella società gruppi di interesse privato che fanno eleggere anche politici per i loro interessi. In tutte le società ci sono aree in cui non vige che il potere venga dal basso.
Alcuni vogliono rendere tutto come mercato, rendere beni pubblici ai privati, dare ai privati ciò che è gestito dallo Stato, cioè utilizzare la regola del mercato e la concorrenza dovunque. 
Francesco Liparulo - Venezia

Lo Stato è strumento per la persona e non per se stesso

LO SPAZIO PUBBLICO È IL LUOGO DI INTERESSI
La società politica e lo Stato appartengono al versante di società civile. Lo Stato è parte della società politica che è in grado di poter garantire la “buona vita”, il vivere bene dei cittadini. La società politica ha come fine il Bene comune che trascende il bene dei singoli, cioè il fine della società è il bene della comunità, inteso come buona vita umana della moltitudine di persone. Lo Stato è strumento necessario al servizio della persona e ed è espressione che parte dal basso, cioè emerge come auto-organizzazione politica della società civile. 
Il Bene comune della società politica non sono soltanto l’insieme dei beni o servizi di utilità pubblica o di interesse nazionale (strade, acquedotti, porti scuole, leggi giuste ecc) ma il Bene comune comprende, oltre queste cose, anche l’integrazione sociologica di tutto ciò che vi è di coscienza civica: virtù politiche, senso del diritto e della libertà, prosperità materiale, ricchezza dello spirito, rettitudine morale, giustizia, amicizia, felicità, virtù nelle vite individuali dei membri della comunità, in quanto tutto questo sia comunicabile, si riversi su ciascuno ed aiuti ciascuno a vivere bene.
Tra individuo e Stato ci sono nella società pluralistica le formazioni sociali intermedie, cioè c’è pluralismo sociale. I termini della questione sono individuo, società intermedie, Stato e mercato. Lo Stato ha il compito e dovere di promuovere la ripresa economica che ristagna, di promuovere l’occupazione con spesa e opere pubbliche come strade, acquedotti, telecomunicazioni. 
Francesco Liparulo - Venezia

Un ambiente sano per vivere bene


POCHE MONETE PER TOGLIERE AGLI ITALIANI 
QUEI BENI NATURALI CHE NON HANO PREZZO
Come affrontare la questione ecologica? 
Come affrontare i consumi e lo spreco dei beni pubblici? 
Come affrontare la questione ambientale?
L’ambiente naturale è manipolato e la manipolazione diventa parte della vita stessa. Il cittadino ha il dovere di entrare nello spazio pubblico per salvaguardare i suoi beni primari e i suoi valori più preziosi. Ogni cittadino con il referendum esprime se stesso, cioè fa valere la sua libertà, il suo potere di agire in virtù della propria inclinazione interiore, senza subire alcuna costrizione.
Francesco Liparulo - Venezia

mercoledì 9 marzo 2016

Sindaco metropolitano cerca un giurista per farsi valere

CONTENZIOSO CON LA REGIONE VENETO
IMPEDISCE IL DECOLLO DEL NUOVO ENTE 

Il Consiglio della Città Metropolitana di Venezia, convocato il 29 febbraio 2016 in Venezia a Palazzo Ca’ Corner, San Marco 2662, ha approvato il bilancio di previsione per l’esercizio 2016.
Luigi Brugnaro apre la discussione.

Per il sindaco metropolitano la “Legge Delrio è scritta male; si è lasciato quasi aperta la porta a possibili dissidi tra Regioni e Città Metropolitane per alcune deleghe che sono fondamentali per la Città Metropolitana”. Brugnaro vuole “non finire nelle diatribe”. “Stiamo cercando un giurista - va affermando da alcuni mesi il sindaco di Venezia - per proposte al Governo e allo Stato. Non escludo ricorsi per danni causati dalla situazione tecnica. Non sono un giurista ma sono obbligato a difendere la Città Metropolitana. Occorre chiarire. La legge è fatta male. È la volta buona perché Venezia Metropolitana voglia fare sentire la sua voce”.

“Essere concreti - dice alle 16.30 il consigliere Giovanni Battista Mestriner, sindaco del Comune di Scorzé - difendere i diritti e le prerogative della città Metropolitana di Venezia, se giuridicamente sostenibili; occorrerebbe mandare avanti quello esistente, altrimenti restano forme di situazione difficile che comporterebbe problemi. Risolviamo i problemi che ci sono, manteniamo fermo il punto se  giuridicamente sostenibile. Si dovrebbe studiare il comportamento della Città Metropolitana salvaguardando l’economia”.

“La questione - afferma il consigliere Nicola Pellicani - è il carattere politico, l’istituzione non eletta dai cittadini. Le altre città metropolitane, come hanno fatto? Il sindaco metropolitano, acquisita questa funzione e c’è contenzioso con la Regione Veneto?Le potenzialità che possiamo avere, fare discorso su disponibilità economica, abbiamo bisogno di personale per affrontare la situazione. Ci vuole un decreto del governo che deve trovare funzioni ma anche personale; non siamo per provocare ma per dar forma a questo nuovo organismo. Rivolgersi a qualche avvocato per un sano al fine di sbloccare la cosa. Non sento prendere responsabilità. Se non mi danno deleghe non posso operare, non mi sento tutelato per niente”.

“Non posso darmi poteri che non ho - sostiene Brugnaro - e, siccome ci sono situazioni ferme; credo che la città sta già funzionando però non ancora bene per queste deleghe fondamentali. Cercare un giurista, credo ci sia un problema processuale. La legge la si poteva fare meglio. Noi siamo qua. Siamo qui in 20 e non posso pensare di non avere titolo”.

“Passerei al 2° punto - dice Brugnaro - che è il bilancio di quest’anno”.

“Servono delegati che lavorino sul territorio - afferma Andrea Ferrazzi (PD) - per vedere lo stato di attuazione degli investimenti, i lavori per i cittadini. Occorre un lavoro di approfondimento per la Città Metropolitana, nata da poco, e tutti insieme porre mano per costruirla. Voto di astensione che è voto di fiducia e disponibilità per costruire anche i passaggi successivi strategici e territoriali”.

Nicola Pellicani (Lista Casson) afferma: “Voto astensione con spirito di collaborazione”.

”Per sostenere questo bilancio - dice alle 16.51 Giorgia Pea, consigliere del Comune di Venezia -  votiamo compatti a favore per lavoro svolto. La Regione ci possa sostenere sul Piano Strategico. Senza deleghe è difficile il compito dei consiglieri per la redazione di questo Piano importantissimo per la Città Metropolitana, confidando che la Regione arrivi a giusto consiglio”.

Il Bilancio viene messo ai voti. I presenti sono in 12.
10 FAVOREVOLI E 2 ASTENUTI.
Alle 16.48 termina la seduta.

Francesco Liparulo - Venezia

martedì 8 marzo 2016

L’assessore della vecchia Giunta contesta il nuovo assessore

LA CAMPAGNA ELETTORALE DI BRUGNARO 
CONTINUA PER GIUSTIFICARE TAGLI E TASSE 

La VIII Commissione consiliare è stata convocata lunedì 7 marzo nella Sala Giunta Grande di Ca’ Farsetti alle 11.00 con all’ordine del giorno l’illustrazione della Proposta di deliberazione P.D. n. 42 del 2 febbraio 2016 : “TASI 2016 - Conferma maggiorazione di cui al comma 677 dell’art. 1 della legge 27 dicembre 2013 n. 147 - conferma aliquota fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita - conferma aliquote e detrazioni nella stessa misura del 2015”.

La seduta è presieduta da Rocco Fiano con la partecipazione dell’assessore Michele Zuin (Bilancio - Bilancio partecipativo - Tributi - Economato - Società partecipate), e la presenza di tecnici comunali.

“Questa delibera - afferma Zuin - è conferma della TASI che era stata già applicata nel 2015, cioè l’aliquota del 2,9 ( 2,5 per mille con la maggiorazione dello 0,4). Il bilancio si sostiene anche in questa maniera. Sono venuto anche con tecnici ; è la 1^ volta che affronto il tema della TASI. Nei 34 milioni di euro, che si prevedono dalla Tassazione per i Servizi Indivisibili, sono comprese anche le abitazioni principali che non pagano la tassa. Si tratta di un importo di circa 21 milioni di euro  che saranno coperti dallo Stato. Quest’anno non siamo riusciti al ribasso”.

“Siamo al livello massimo? - chiede Andrea Ferrazzi (PD), già assessore alle Politiche educative, Sport, Politiche per la famiglia della Giunta Orsoni - c’è tassazione al livello massimo come previsto dal Commissario Zappalorto”.

L’assessore risponde: “Anche anni precedenti”.

“Sul perché tenerla al massimo - ribatte Ferrazzi - si può aprire una discussione”.  

“La mia sicurezza in bilancio - afferma Zuin - non è la sicurezza di presentare il bilancio di previsione, ma quella richiesta dal Parlamento per gli anni 2017, 2018 e 2019; quello che mi chiede il governo”.

Ferrazzi dice : “La mette sul piano del risanamento.  È ottica di medio o lungo periodo?”.

“Il Bilancio di previsione - risponde l’assessore - deve chiudere in pareggio”.

Ferrazzi afferma: “Per capire, tanto quello di previsione deve essere in pareggio”. 

“L’anno 2014, No - sostiene Zuin - è anno in cui c’è stato disavanzo”.

“Anche il bilancio di quest’anno - sottolinea alle 11.45 Ferrazzi - è in deficit”.

L’assessore risponde: “Sotto gestione risanata”.

“Non c’è risanamento - evidenzia il consigliere dell’opposizione - non c’è bilancio sano. Bisogna riequilibrare con il bilancio”. 

L’Assessore afferma: “Equilibrio e risanamento”.

“Quello che sta facendo - dice Ferrazzi -  è riequilibrio - squilibrio tra entrate e uscite. Non c’è stato  nessun bilancio insano”.

“Se c’è stata - controbatte Zuin - una manovra straordinaria, fatta dal Commissario, un qualcosa che non andava nel passato  c’era”.

“La campagna elettorale - rinfaccia Ferrazzi - è finita. Se parli di rimessa in risanamento, sei tu che parli come in campagna elettorale”.

Michele Zuin risponde: “Io sono del parere diverso. Non stiamo parlando con la stessa lingua. Chiamerò il Commissario e domanderò: “Perché ha fatto la manovra? Dire: “La tua Giunta ha lavorato benissimo, io dico No”.

“Le analisi fatte - sostiene Ferrazzi - devono essere veritiere e non strumentalizzate”.

“C’è risanamento - afferma Zuin - lo ha dichiarato anche Pier Paolo Baretta (Sottosegretario del  Partito Democratico): “Preparare Piano di risanamento”. C’è da riequilibrare l’entrata che non c’è più. Io la chiamo di risanamento”.

“Seconda questione - continua Ferrazzi - quando il sindaco parla di debiti e buco, che cosa sono?.

L’assessore risponde: “ È debito”.

“Dire - sostiene Ferrazzi - che Venezia ha un Buco”.

L’assessore risponde: “Dici un dato che non leggo”.

“Tu - continua il consigliere PD - ci hai lasciato in eredità una situazione bellissima, non è così?”

“Ti dico - sostiene Zuin - che è arrivato il Commissario che ha fatto la manovra”.

Il Presidente della VIII commissione prova a interrompere il confronto.

“Non siamo - afferma l’assessore - quelli che rinvanghiamo il passato”.

Il consigliere: “Dire cose reali”.

L’assessore: “Le cose del commissario non si fanno se le cose vanno bene. I tagli li ho fatti”-

Il Presidente Fiano alle 11.54 interrompe il diverbio e permette a Nicola Pellicani di parlare.

“La discussione ha preso una piega diversa  - dice Nicola Pellicani (Lista civica Casson) - al di là del balletto di cifre, 21 milioni che debbono rientrare,  vorrei sapere : Quando?”. 

Lo sforamento è sotto 17,7 milioni - risponde l’assessore - e domani il sindaco sarà a Roma per l’attenuazione delle sanzioni del Patto di stabilità e il riconoscimento della specificità di Venezia.  Lo sforamento è inferiore ai crediti che vantiamo dalla regione, non è giusto avere la penalizzazione. La richiesta è quella di annullamento delle sanzioni, aggiungendo anche la questione dei dipendenti comunali. Il fatto collegato alla sanzione è che non si può distribuire la Parte variabile. Ho detto la stessa cosa ai sindacati. C’è unità di intenti su questa cosa. Tutte e due le cose, dipendenti e sanzioni, vanno insieme. Con i Parlamentari c’è lettera di richiesta al governo per annullare le sanzioni. Si vedranno sindaco e ministro”.

“Non c’è un tempo di previsione - chiede il Presidente Fiano - per i crediti dalla Regione?”.

“Dovevano entrare - risponde l’assessore - quelli del 2012 - 2015. La soluzione sarebbe quella della Legge Speciale”. 
La seduta termina alle 12.00.

Francesco Liparulo - Venezia


domenica 6 marzo 2016

Brugnaro ridimensiona il ruolo delle Municipalità

LA MACCHINA COMUNALE VENEZIANA 
ACCENTRA I SUOI PROCESSI  DECISIONALI


Sessione straordinaria venerdì 26 febbraio del Consiglio Comunale di Venezia nella Sala delle riunioni consiliari di Ca’ Loredan per la discussione delle proposte di deliberazione che modificano  il Regolamento comunale delle Municipalità.
21 Consiglieri presenti alle 11.10 per la verifica del numero legale. Gli scrutatori della seduta sono i consiglieri Ottavio Serena, Nicola Pellicani e Giovanni Giusto. 
L’assessore Paolo Romor (Risorse Umane - Politiche educative - Avvocatura Civica - Semplificazione amministrativa - Prosindaco del Lido) viene invitato dalla Presidente Ermelinda Damiano ad illustrare la 1^ proposta di deliberazione P.D. N. 725/2015 relativa al Regolamento comunale del servizio refezioni scolastiche.
“La delibera - afferma Romor - ha come oggetto alcune specifiche modifiche per accentrare i processi decisionali per equità di trattamento, uniformare i centri di spesa per ottenere delle economie di scala, cioè migliorare le comunicazioni tra centro e periferie della Macchina comunale.  Si sottraggono risorse alle periferie però nulla cambia per i cittadini che troveranno le stesse persone. Ci si interfaccia con il direttore centrale. In questo modo si ottiene maggiore efficienza e  un migliore servizio per i cittadini. Si tratta di sottrarre competenze alle Municipalità. Noi perseguiamo l’obiettivo di miglioramento dell’efficienza. Ci rimettiamo al giudizio dei cittadini, come giudizio generale. La delibera prevede la modifica dell’articolo 14 con l’espulsione, in 3 luoghi del Regolamento, delle parole “competenze di Municipalità” sostituendo la frase con i “Competenti Uffici”.

Alle 11.16 si apre la discussione.

“Qui - afferma Andrea Ferrazzi (PD) - non si capisce quali sono questi Competenti Uffici. Io sono un cittadino e devo presentare il modello I.S.E.E. (Indicatore della Situazione Economica Equivalente, strumento per la valutazione della condizione economica delle famiglie con cui è possibile richiedere sia prestazioni sociali agevolate che agevolazioni tariffarie su servizi di pubblica utilità), ai “Competenti Uffici”, cosa succede? Anche una volta individuato i “Competenti Uffici”, non c’è alcuna competenza, alcuna centrale: è disservizio perché il cittadino deve spostarsi a più sedi. Si vuole tagliare la Municipalità: è paranoia perché si toglie una doppia cosa in quanto non c’è nessun miglioramento né organizzazione ma spogliare le Municipalità. Volevo capire, quanti sono i “Competenti Uffici”?”.

La Presidente risponde: “Alla fine della discussione generale interverrà l’assessore”. 

Francesca Faccini (Lista Civica Casson) afferma: “Questa modifica parla di Uffici competenti e lascia perplessità perché si modifica prima di strutturare; quali saranno gli Uffici? si lascia gap. Togliere deleghe rispetto a Uffici decentrati e si chiede come mai non si mostra quali saranno i Competenti Uffici? Chiediamo all’assessore di  chiarire, quale sarà il percorso prossimo?”.

“In una delibera così vaga - dice Monica Sambo (PD) - che cancella personale delle Municipalità, è difficile emendare. Questo si comprende: Unica finalità è lo svuotamento delle competenze delle Municipalità, svuotamento che non sembra avere Ratio del processo di riorganizzazione e razionalizzazione della Macchina comunale. Non si capisce dove si vuole andare e si tolgono le competenze. Mi sembra palese attacco, soffocamento delle Municipalità con differente colore politico. La sintesi della delibera sconfessa le premesse. Vuoto più totale. Uffici: Quali uffici? Quali le finalità e l’orizzonte di questa delibera?”.

“Queste presunte delibere, che rimandano a un Progetto di riorganizzazione - sostiene alle 11.26 Nicola Pellicani (Lista Civica Casson) - rimandano a un Atto di fede. Stesso metodo per riorganizzare la complessa Macchina comunale: Non si sa quando sarà e come avverrà. Non sappiamo con quali contenuti. Il decentramento è patrimonio acquisito delle grandi città, è modo di funzionare e dialogare con la città per dare servizi utili ai cittadini. Un servizio che funziona lo andiamo a sostituire con fantomatici Competenti uffici. Sono curioso di sapere. La delibera svuota le competenze delle Municipalità senza proporre qualcosa di alternativo. Voteremo contro. Preoccupato per vuoto che si instaura domani mattina”.

Il giovane Matteo Senno (Lista Brugnaro Sindaco) alle 11.31 afferma che la delibera è “in funzione della riorganizzazione e non è la riorganizzazione in sé”. “È il secondo passo - dice il consigliere - dopo l’approvazione dei Criteri generali per gli Uffici, che porterà alla riorganizzazione che verrà attuata in questi mesi. Questa preoccupazione non la capisco; gli sportelli restano. Viene riorganizzato il servizio per omogeneizzare i Criteri di assegnazione”.

Giovanni Pelizzato (Lista civica Casson) ritiene che si stia stabilendo un “quadro inquietante” per la “riorganizzazione al buio” della Macchina in quanto viene detto che “ci sono Uffici ma non si sa quali”. Si tratta, per il consigliere dell’opposizione, di uno “svuotamento funzioni Municipalità a favore Centrale” in quanto è stato “tratteggiato un quadro che non c’è”. L’aspetto vero per Pelizzato è quello di “sottolineare, ribadire che le Municipalità sono un sub ordine alla grande città, sono di colore diverso. Si tratta di “ristrutturare secondo volontà del Centro”.

“Stiamo parlando - afferma alle 11.36 Davide Scano del Movimento 5 Stelle - di Refezione scolastica. I problemi ci sono; i genitori in chiave propositiva ci sono. Occorre fare riorganizzazione vera del servizio. Il genitore non si deve allontanare per venire qui alla sede”.

Deborah Onisto (Forza Italia) sostiene che la sua “esperienza ha visto tutti i fallimenti del decentramento”. “Le Municipalità - dice la consigliera - nascono con velleità si essere piccoli comuni. Mai sono nati tanti comitati cittadini. Significa che il decentramento, così com’è, non risponde alle istanze dei cittadini. State sostenendo delle cattedrali con 6 Uffici diversi, 6 Uffici URP (uffici relazioni per il pubblico); moltiplicazione attività allucinante. Chiedo onestà intellettuale, ragionare. Le Municipalità sono centri di costo ed occorre razionalizzare economicamente. Questa Amministrazione riorganizza a partire dai Servizi Sociali. Contributi dati in maniera iniqua. Marghera più risorse rispetto a Favaro. Ci sono urgenze per riorganizzare la macchina comunale”.

Alle 11.43 interviene Giovanni Giusto, capogruppo in consiglio di Liga Veneta Lega Nord Padania,  ed afferma: “Stiamo parlando di riorganizzazione, riorganizzare significa modificare le lacune, migliorare il sistema, rivedere per riorganizzare meglio: vuoto, città che non sa cosa fare. Se ci concentriamo nella volontà e intenzione, vediamo di collaborare per meglio riorganizzare quello che abbiamo ripetuto in Commissione: volontà creare sistema migliore per il cittadino. Come? Creando front office ("ufficio davanti", funzioni di sportello) con software unico a motivo di trasparenza. Non è solo questione di colore ma anche volontà diversa. La testa deve controllare le gambe”.

L’assessore chiude la discussione generale della delibera.

“Competenze Uffici - dice Paolo Romor - dal giorno successivo all’approvazione della delibera, non cambia nulla per i cittadini che nei fatti si rivolgono agli stessi Uffici e persone. La Municipalità cambierà nel senso di maggiore efficienza del servizio per i cittadini”.

I 26 emendamenti presentati dall’opposizione vengono considerati inammissibili e il Consiglio vota la loro non approvazione.

“Su ordine dei lavori - dice Davide Scano - vorrei raccomandare, alla Presidenza e alla Direzione che ci segue, di presentare un po’ prima il parere di ammissibilità tecnico giuridica perché ci sia la possibilità di apportare modifiche; c’è refuso perché nelle motivazioni si capisce cosa si emenda  e nel testo dell’emendamento c’è errore. Anche questa tipologia di emendamenti, che vengono corretti, andrebbe chiarito al Consiglio per evitare lavoro inutile”.

La Presidente risponde: “Gli Uffici tecnici sono sempre a disposizione e potrete rivolgervi a loro”. 

Si passa alla dichiarazione di voto per la delibera.

Andrea Ferrazzi  sostiene che la delibera ha un “carattere totalmente ideologico” in quanto non c’è nulla e sulla questione sportello per i cittadini afferma: “Non riusciamo a dire nulla”. 

“Non si capisce - afferma Nicola Pellicani - perché al momento si vuole smantellare. Qual è il  messaggio che diamo ai cittadini? Votiamo contro questa delibera”.

“Sono proposte di delibera funzionali alla riorganizzazione della Macchina comunale - sostiene Matteo Senno - perché le Municipalità hanno avuto grandi problemi nella gestione dell’I.S.E.E.; il voto sarà favorevole”.

“Queste delibere - dice alle 12.31 Francesca Faccini - tornano sempre a per parlare di efficienza e modifica. Non si sa come verranno fatte le modifiche. Non possiamo votare questa delibera”.

“Non vedo stravolgimento - afferma Giovanno Giusto - ma  vedo affiorare più opportunità per tutta la Comunità. Votiamo a favore”.

Alle 12.35 Monica Sambo, pur ritenendosi d’accordo per evitare accavallamenti di competenze per le Municipalità, chiede che siano denunciate le preferenze e i privilegi. Cosa si intende per Uffici competenti? Non è scritto”.

Si vota la proposta di delibera P.D. N. 725/2015.
Presenti 33, votanti 30, favorevoli 24, contrari 6, astenuti 3 ( Movimento 5 Stelle), non votanti 0. Il Consiglio approva la delibera.

Francesco Liparulo - Venezia  

venerdì 4 marzo 2016

Il sindaco di Venezia promotore di iniziative innovative

TURISMO E CULTURA RICHIEDONO PROGETTI
BRUGNARO ELENCA LE SUE VISIONI EUROPEE
Riunione della VI Commissione Consiliare giovedì 3 marzo nella Sala Consiliare di Ca’ Loredan presieduta da Giorgia Pea, per discutere le mozioni presentate congiuntamente dai 7 Consiglieri del Partito Democratico e della Lista Civica Casson, relative al Turismo e al ruolo del Comune di Venezia e della fondazione Musei Civici nella progettazione culturale.
La Presidente alle 11.20 invita l’assessore Paola Mar (Turismo - Toponomastica -  Rapporti con le Municipalità) perché possa esprimere il suo parere. Le mozioni sono considerate irricevibili e, “per un confronto tra tutti noi - dice Giorgia Pea - abbiamo raccolto spunti. Ci sono una decina di punti che dovrebbero essere oggetto di Commissioni separate perché c’è dentro di tutto e di più”. 

Andrea Ferrazzi (PD) illustra la mozione n. 10 presentata il 2 novembre 2015 “analogamente alle Linee Programmatiche  del sindaco e relativamente all’oggetto Turismo. È di sistema  - sostiene il consigliere - e chiede al sindaco di individuare, fare delle proposte sul tema del Turismo sostenibile”.

“Venezia ha una presenza di 23 milioni di turisti all’anno - afferma Ferrazzi - e occorre valorizzare queste presenze, valorizzare i flussi turistici e renderli compatibili con la vita dei cittadini. Si tratta di  contrastare l’invasione, organizzare linee trasporti definite dalle Linee programmatiche, cercare eventi in bassa stagione, coordinare Servizi. La gestione del Terminal aeroportuale è tema fondamentale, come la distribuzione di terminal nella Città lagunare da Piazzale Roma a San Basilio”.

“Ferrazzi - dice l’assessora al Turismo - ricorda le statistiche del 2014  con 23 milioni di turisti di cui  pernottanti quasi 10 milioni. I visitatori dei Musei Civici sono stati 2.095.000 di cui 1.343.000 al Palazzo Ducale. Si parla di regolamentazione dei flussi turistici; è nostra intenzione usare le commissioni consiliari per illustrare progetti in essere per regolamentare i flussi turistici. I progetti sono stati presentati, li conoscete, sentiti in campagna elettorale. Punti critici ma anche punti fatti propri e considerati nella gestione dei flussi. Per il contrasto all’evasione, problematicità legate all’esercizio abusivo di professioni e strutture. Abbiamo iniziato a fare controlli; abbiamo dati rilevanti. La regolamentazione europea va affrontata”.

Alle 11.38   arriva Luigi Brugnaro.

Il sindaco ritiene che occorre “costruire per la Terra Ferma e la Città Metropolitana dei FORMAT con cui raccogliere anche fuori stagione eventi di risonanza come quello di “Città in Festa” sperimentata in autunno a Mestre e riproposta in inverno”.

“Abbiamo lavorato - afferma il sindaco - anche cercando di ampliare le sinergie con strutture istituzionali come l’Università e private per offrire a chi viene in città pacchetto di ospitalità sotto  “Venezia Unica”; avere Carta Unica per Venezia, per mezzi di trasporto e anche per Musei Civici. Unico pacchetto per creare sinergie anche convenienti. Si riesca a promuovere anche per i Musei Civici all’interno di manifestazioni che non siano solo culturali ma anche sportive. Attrarre sempre maggiori sinergie per il Turismo sostenibile. Stiamo seguendo serie di progetti, fermi in questa città, non solo opere architettoniche ma anche le nostre tradizioni manifatturiere che abbiamo da secoli come la lavorazione del vetro e del merletto, l’importanza delle “Remiere” per la voga. Abbiamo specificità enogastronomiche delle isole che hanno pregnanza per essere riconosciute all’estero. Venezia ha molto da offrire essendo “museo a cielo aperto” come dice l’UNESCO e può avere offerta di Turismo ecosostenibile”.

“Approfitto della presenza del sindaco - dice alle 11.50 Nicola Pellicani - per affrontare questa parte di cultura soprattutto come volano di sviluppo; sviluppare Turismo e cultura”.

“Non aumentare il flusso - risponde Brugnaro - ma valorizzare l’esistente. Non abbiamo bisogno di niente. La promozione per me va fatta in modo diverso. Non dobbiamo subire le ondate delle Organizzazioni internazionali ma siamo noi a promuovere la nostra vita, le nostre tradizioni. Occorre coinvolgere i cittadini. L’idea è quella di tornare all’orgoglio della città; raccontare ai cittadini quello che la città fa. Venezia è sede di Città Metropolitana; ambito più ampio per i cittadini che arrivano dal territorio metropolitano al mare. È idea di visibilità della città. Occorre coinvolgere il territorio, coinvolgere anche le persone anziane che non possono andare in bacino per la Festa del Redentore, far tornare a sognare, al Romanticismo; attività che diventa prima veneziana e poi per territorio. Intenzionalità per il carnevale e per la Regata Storica. Dietro la Regata Storica, che era evento conclusivo, c’è ora il territorio con i giovani per la voga; questo è fatto per tutta la città ed è frutto di lavoro coinvolgente di tutta la città. A Marghera, posso dirlo, sono andate 25 mila persone per il Carnevale. Cerchiamo di migliorare quello che c’è. Non c’è alcuna rivendicazione di parte. Cerchiamo di non sforare nel futuro. Ho trovato un buco di 800 milioni. No alla politica del debito. Abbiamo idea di Turismo diverso che vogliamo noi; andare a prendere il turista  che vogliamo. A Venezia si passa anche se si va a sciare; Occorre una destagionalizzazione della città. In città gli alberghi investono, si immaginano tante presenze, si migliora, grande presenza di alberghi con capacità degli operatori di parlarsi, con capacità artigianale, che è sempre stata al margine della filiera turistica. Stiamo rilanciando i Musei, il singolo museo che abbia una sua autonomia e identità. Lavoro di conoscenza”.

“Cominciamo - esorta il sindaco - con idee chiare su alcune questioni. Non fare mostre in continuazione, ma Marketing preciso della città con coordinamento delle varie promozioni, in una struttura aperta a tutti. A Venezia anche promozione commerciale di Cortina, del Civetta e di Alleghe. Racconteremo che ci sono le Terme. Ancora oggi situazione frammentaria, di chiusura; si è fatta una poltiglia di situazioni non collegate”.

Brugnaro guarda all’Europa ed afferma: “In città arrivano anche stranieri; costruire assieme, con comunità di stranieri. Da Monaco a Venezia. Abbiamo dato tanta adesione. Svilupperei con Firenze un asse di Turismo anche con Scheda Unica di biglietto. Promozione integrale che permette di arrivare a Roma; vedere Roma, Firenze, poi passa per Venezia e prende l’aereo. C’è questo interesse a livello comunale, regionale e nazionale; livello strategico che non c’è mai stato. Abbiamo in testa un Assist importante che va preso in controtendenza. Dobbiamo essere noi a proporci e non farlo gestire da altri. Idea di fare un Treno della Cultura”.
“Giovanni Giusto (Consigliere delegato alla Tutela delle Tradizioni) - afferma il sindaco - ha avuto un’idea fantastica; proponiamo alle più belle città europee di adottare una barca da mettere in coda al Corteo Storico, farla fare da un artigiano. Importante per l’integrazione politica italiana in Europa.  Ci stiamo impegnando per questo. Tutto per far rilanciare l’economia. Fare Treno di Cultura con una Mostra per rapporti bilaterali tra città e città. L’idea di gemellaggio; contabilizzazione di quanti giovani riusciamo a portare per studiare a Venezia. L’Agenzia di Sviluppo ha fatto i primi passi per trovare persone. Andare a prendere noi i turisti che vogliamo”.

Alle 12.10 la Presidente del Consiglio comunale invita Rocco Fiano (Lista Civica Casson) ad illustrare la Mozione N. 9 relativa al “Ruolo del Comune di Venezia e della Fondazione Musei Civici nella progettazione culturale”.

“In questa Mozione - dice il consigliere - non si parla di aumentare i fondi ma di gestirli in modo più appropriato. Si cerca di individuare obiettivi per i Musei Civici il cui consistente bilancio va utilizzato per la centralità del ruolo del Comune in campo culturale. Si auspica un diverso impiego dei fondi, in buona misura originati dalla bigliettazione del Palazzo Ducale, per ridare energie progettuali  e risorse finanziarie  alle diverse specificità museali. Si parla anche di spese dispendiose. Il compito va ripensato in maniera diversa, cercando di privilegiare il Patrimonio storico che già esiste. Occorre parlare anche di chi risiede nell’ambito della Città Metropolitana, città complessa di Venezia costituita dal Centro Storico e dalla Terraferma. Si tratta di riuscire ad avere un momento di condivisione, promozionale, un momento di sintesi per la riutilizzazione di energie che vengono da diverse istituzioni. Promuovere un Tavolo anche con le Università. Attrarre turisti ma anche studenti”.

“Lo studente - afferma Brugnaro - lascia molte risorse alla città anche se non vota. Punterei, parlerei di studenti europei. Dobbiamo lavorare su questo Assist. Sarebbe bello che questo Consiglio comunale accolga favorevolmente questa sua Mozione. Vorrei non subire da chi arriva ma scegliere; è evidente che se investi sull’Europa, è facile che il familiare dello studente arrivi qua. Secondo me l’Europa è il nostro Faro illuminante. I genitori guardano il livello e i ragazzi guardano anche diversamente. Il discorso della sostenibilità della città lo stiamo realizzando”.

Alle 12.30 Nicola Pellicani interviene e rivolgendosi al sindaco afferma: “Occorre raccontare meglio le potenzialità e le occasioni che la città ha e farlo con progetti, con proposte concrete su cui confrontarci. Riportare al centro le politiche non solo culturali ma anche di sviluppo”.

Alle 12.46 termina la seduta.

Francesco Liparulo - Venezia 

giovedì 3 marzo 2016

La Giunta Brugnaro riorganizza la Macchina Comunale

LO SVUOTAMENTO DELLE MUNICIPALITÀ 
FA PAURA AI CONSIGLIERI DELLA SINISTRA


Sessione straordinaria giovedì 25 febbraio del Consiglio Comunale di Venezia nella Sala delle riunioni consiliari di Ca’ Loredan per la discussione delle proposte di deliberazione che modificano:  il Regolamento per l’erogazione di interventi di natura economica di competenza delle Municipalità; il Regolamento comunale del servizio refezioni scolastiche, il Regolamento comunale del Servizio trasporti scolastici, il Regolamento Canone di Occupazione Spazi e Aree Pubbliche (COSAP), il Regolamento per la concessione di patrocini, sovvenzioni, contributi e altri vantaggi economici; il Regolamento comunale delle municipalità.

Consiglieri del Partito Democratico e della Lista Civica Casson chiedono a Ermelinda Damiano, presidente del Consiglio comunale, l’approvazione di una mozione per la costituzione di Gruppi di lavoro per “ripulire la macchina comunale” per la creazione di un sistema efficiente ed efficace. Le continue interruzioni dei relatori dell’opposizione da parte del sindaco, inducono Andrea Ferrazzi (PD) a un chiarimento con la Presidente del Consiglio Ermelinda Damiano.

“Lei è la Presidente di questa assemblea - afferma alle 20.35 Ferrazzi - riprenda il sindaco come riprende il sottoscritto, deve garantire che questo Consiglio funzioni, e non è quello della Maggioranza, per rispondere adeguatamente ai cittadini per cui sono state create le Municipalità. Poi quale gestione dare è altro problema. Sono d’accordo per discutere di organizzazione e, dico, discutiamo di questo, per rivedere la Macchina”. 

Si vota  la sopracitata mozione: Presenti 32, votanti 31, favorevoli 8, contrari 0, astenuti 1, non votanti 23.  Il Consiglio non approva . 

Monica Sambo (PD) chiede sull’ordine dei lavori l’intervento per ogni Municipalità, cioè sentire un’Associazione per ogni Municipalità. 

“Le Associazioni - afferma la Presidente - non sono rappresentative per tutto il territorio”.

Si invita il Presidente della Municipalità di Venezia Murano Burano, Giovanni Andrea Martini per “fare l’intervento”.

“Sono stato sfrattato - dice Martini - da questa sede perché Lei (sindaco) ha deciso e noi ci troviamo già ad assecondare il volere dei una persona. Ha detto falsità: “Lei ha sentito dei Presidenti di Municipalità”. Lei sa benissimo che non è venuto a trovarci. Lei dice che sono arrogante dal punto di vista culturale”.

“Io - interrompe alle 20.48 il sindaco - ho parlato con alcuni Presidenti e non con lei”.

“La consigliera Sambo - continua Martini - chiedeva lil rapporto delle organizzazioni”.

“Un rappresentante - grida Francesca Dal Corso in mezzo al pubblico presente - per  Associazione”.

“Un soggetto - ribatte la presidente del Consiglio - che rappresenti tutte le associazioni presenti”.

 La Damiano rivolgendosi a Martini dice: “Non stare a ridere sul lavoro del Consiglio di oggi”.

“Attacco alle Municipalità - afferma Martini - attacco alle Municipalità non giustificato, è motivazione politica. Le palestre. sederci a un tavolo. Le Municipalità non esistono solo a Venezia. La cosa più semplice, privare i cittadini di qualsiasi rapporto con le Municipalità. Vediamo: i Patrocini, riconoscimento che la Municipalità dà ai cittadini; il riconoscimento è gratificazione per impegno che non ha alcun costo. Lei cancella nel testo del Regolamento la “Concessione di Patrocini”. 

Francesca Corso, presidente dell’Associazione Panchina Calda, viene invitata per il suo intervento.

“Situazione di preoccupazione e sofferenza che abbiamo - afferma Francesca - e non sono preoccupata perché le Municipalità non potranno più conferire Patrocini. Si tratta di Smantellamento della Democrazia Territoriale per la quale noi si siamo sempre battuti. La Democrazia richiede molta pazienza. Sono preoccupata perché un processo di questo tipo non si ferma, ci porta agli Anni ’50. L’Idea che sta dietro a questa cosa del risparmio, si sta seminando un percorso di alleggerimento. Se togli il primo pezzo, anche il secondo, chi ha il potere di amministrare la città Metropolitana dirà questa cosa non s’ha da fare. Allora credo che ci vuole un grande ripensamento e umiltà nella politica; se si è andato oltre, fare un passo indietro. Penso che il Consiglio abbia grande responsabilità. Il Consiglio è stato eletto e anche il sindaco, però i ruoli sono diversi. Affido a questo consiglio la soluzione e il recupero di questo aspetto. Non  ci sono Patrocini e contributi, però avremo allontanamento dei cittadini. Siamo soggetto di diritti e non merce di scambio per interessi di qualcun altro”.

Si pongono in discussione alle 21.22 gli emendamenti alla Proposta di deliberazione P.D. N.2015/744 relativa alla Modifica al regolamento per l’erogazione di interventi di natura economica di competenza delle municipalità  - rinominato Regolamento per l’erogazione di interventi di natura economica (Minimo vitale, Minimo Economico di Inserimento e Contributi straordinari).

“La riorganizzazione della Macchina comunale amministrativa - afferma l’assessore Simone Venturini  (Coesione Sociale - Sviluppo Economico del Territorio – Infrastrutture Rapporti con il Consiglio Comunale - Coordinamento Assessori - Lavoro) - chiede dei settori per riforma sul sociale che è frammentato in 10 direzioni diverse. In assenza di queste 8 delibere non è possibile procedere alla riorganizzazione. Verra sfida è la riorganizzazione, cioè riuscire a dar risposte con criteri omogenei. Per distribuire risorse occorrono omogeneità e criteri”.

Alle 21.40 il sindaco esce dalla sala consiliare. 

Sospensione della seduta. che riprende alle 22.16.

“Ho presentato una serie di Mozioni - sostiene Elena La Rocca, capogruppo del Movimento 5 Stelle - che chiedono la partecipazione di soggetti”.

“Aspettiamo domani mattina il sindaco - afferma Andrea Ferrazzi”.

Il dott. Francesco Vergine, Vice Segretario Generale, spiega che gli emendamenti, se venissero approvati, risulterebbe incoerente, illogico e contraddittorio il testo della delibera.
Gli emendamenti dell’opposizione sono considerati inammissibili. Si riscontra incoerenza tra il dispositivo deliberativo e la motivazione degli emendamenti.
Si vota l’ammissibilità degli emendamenti. 
Presenti 30, votanti 28, favorevoli 6, contrari 22, astenuti 2 (Movimento 5 Stelle).

alle 22.42 si chiedono le dichiarazione di voto sulla delibera.

“Strano questa situazione - afferma Rocco Fiano - la delibera passa e gli emendamenti non  possono  proporre qualcosa di contrario alla delibera”.

“Non è possibile discutere - dice Andrea Ferrazzi  - perché non c’è una Proposta. Si prendono LE municipalità e si svuotano. Sostenere che si sta parlando di questioni tecniche, può fare  gioco di dialettica, ma non è così. Il sindaco faccia una Proposta di riorganizzazione. Il compito delle Municipalità deve tornare a quello che rappresenta politicamente il territorio. È la legge che stabilisce le competenze delle Municipalità con il gestire i Servizi di base. La delibera spoglia tutto questo. Questa delibera è atto politico; è tentativo di eliminare la dialettica politica eliminando qualsiasi rapporto che le municipalità hanno con la popolazione. Questo paralizzare le competenze delle Municipalità è un Immobilismo totale, un Depauperamento dei Servizi. Si tratta di imperio politico non giustificabile. Nessun assessore è andato a presentare le delibere; solo i tecnici sono andati alle Municipalità. È operazione sbagliata strumentalizzare la politica a deperimento dei cittadini”.

Alle 22.50 interviene Nicola Pellicani (Lista Civica Casson): “Stiamo smontando usa macchina - dice Pellicani - e rimaniamo con il volante in mano e l’azzeramento delle Municipalità. Questa delibera è sbagliata e porterà alla paralisi”. 

Giorgia Pea (Lista Luigi Brugnaro Sindaco) alle 23.00 afferma: “Queste municipalità si muovevano come se fossero entro il Comune, tutte scollegate e senza coordinamentotra il personale delle municipalità. Occorre coordinare tutto meglio eliminando i doppioni”.

Francesca Faccini (Lista Civica Casson) sostiene che la delibera “viene a toccare, a modificare un assetto che era quello delle Municipalità fino ad oggi e non viene presentata una proposta”. La consigliera sottolinea il fatto che “non c’è stato alcun dialogo e confronto con le Municipalità”.

Monica Sambo alle 23.10 interviene: “ Non riesco a capire come si possa emendare una delibera di questo tipo; qui si dice: Eliminiamo le Municipalità. La risposta è non eliminiamo. Voto contrario”. 

Alle 23.16 Elena La Rocca evidenzia una questione di merito importante: “Tolte funzioni, accentrate competenze e no è stata resa nota la riorganizzazione. Il capogruppo del Movimento 5 Stelle sostiene che “è difficile dare un contributo” in quanto “occorre un processo di partecipazione complesso, aggiustare qualcosa per rifare dopo qualcosa”. Si tratta di un “insieme di Mozioni che introducono una forma di partecipazione con riferimento a questa delibera”. Per La Rocca è “astensione”.

“Qui nulla di emendabile - afferma l’assessore Venturini - perché è delibera tecnica che toglie i riferimenti alle Municipalità. È delibera Base che consentirà dibattito in futuro”.

La delibera passa con la contrarietà dei Consiglieri della Lista Civica Casson e del Parito Democratico. Il Movimento 5 Stelle si astiene. 

Francesco Liparulo - Venezia