venerdì 30 settembre 2016

Il buon senso risolve il problema delle gestanti

ACCESSO PRIORITARIO AGLI IMBARCADERI
NON CODIFICABILE PER LE DONNE INCINTE
La IV Commissione consiliare (infrastrutture, lavori pubblici, espropri, mobilità e trasporti, piano del traffico e viabilità, traffico acqueo, arredo urbano) mercoledì 28 settembre 2016, nella sede della Municipalità di Mestre - Carpenedo, discute alle 10.00 dell’interpellanza n. d’ordine 445 con oggetto “Accesso prioritario anche per le donne incinte” inviata da Monica Sambo. 

Sambo afferma: “Mia interpellanza, scaturita da alcune segnalazioni di cittadini del Comune di Venezia, riguarda la possibilità di accesso prioritario anche per la donne incinte  agli approdi in cui viene data la possibilità ai passeggeri con ridotte o impedite capacità motorie di accedere ai mezzi di navigazione con inizio di imbarco prioritario”.

“Il problema - sostiene l’ingegnere Giovanni Seno,  direttore generale di Avm  (Azienda Veneziana della Mobilità S.p.A.) - di autorizzare singole committenze apre una porta difficile. Si entra nel campo del “perché una sotto - sotto categoria si e una no?”. Quando entriamo nel campo di ordini professionali, di alcuni lavoratori atipici e decine di emergenze, come le donne incinte, si creano precedenti perché una “sotto - sotto categoria” sì e una no. Per donne in stato interessante appare evidente, almeno nei primi mesi, la gravidanza non appare. Quando poi una ha una pancia un po’ pronunciata diventa difficile discernere; sono temporalità. Dando per scontato che parliamo solo di persone non residenti, non è ACTV che decide queste cose. Esistono gli abbonamenti annuali e questo risolve il problema delle persone incinte. Se una è incinta, ha questa esigenza per 9 mesi, si fa un abbonamento annuale ed ha l’accesso prioritario”.    

“La legge - afferma l’assessore alla Mobilità e trasporti Renato Boraso - non ci consente di chiedere certificato o documento per questi casi. La legge impedisce di chiedere: “Lei è incinta?”. La cosa può essere evidente come non evidente. La casistica non rientra nella categoria di disabilità. Sono categorie particolari come le persone appena operate chirurgicamente. Una soluzione è quella di estendere l’abbonamento annuale anche ai non residenti. Con questo la Porta  Priority si apre. La soluzione va portata in Giunta per trovare una formula generale”.

Rocco Fiano di Lista Civica Casson fa appello al buon senso: “Nei punti di priority access degli imbarcaderi c’è personale a disposizione che apre e chiude; se una persona chiede di potere accedere, c’è il buon senso delle persone addette all’imbarcadero. Agevolare serie di persone che hanno necessità di non potere aspettare”.

Distinguere  - dice Seno - soluzioni codificabili e il buon senso. Già oggi viene permesso a chi si presenta con le stampelle o con il piede grosso e chiede, viene fatto passare. Uno in evidente stato di difficoltà chiama le persone preposte”.

La consigliera Sambo si ritiene soddisfatta non per la sua richiesta specifica ma perché l’Azienda ha occhio di riguardo per le persone in difficoltà.     

Francesco Liparulo - Venezia

La sensibilità veneziana nello spirito di una nuova cittadinanza


NULLA HA FATTO LA PRECEDENTE GIUNTA 
È   FINZIONE   POLITICA  PER  LA  SINISTRA
Inizio lavori alle 12.20 della VI Commissione Consiliare giovedì 22 settembre 2016 nella Sala Consiliare di Ca’ Loredan. Presiede la riunione la dott.ssa Giorgia Pea  con all’ordine del giorno la “Presentazione Annuario Turismo 2015”.

La Presidente invita l’assessore Paola Mar (Turismo - Toponomastica - Rapporti con le Municipalità) perché possa esprimere il suo parere.

“È momento importante - dice l’assessora - abbiamo una base di lavoro con dati certi che fruiscono da più enti per aprire sguardo su tematica più pressante per la città. Credo che quest’anno è prologo di una serie di Commissioni consiliari tese ad affrontare quella che è la nostra croce e delizia. Il Turismo è azienda che continua a reggere. Poi ci sono i problemi che il residente vive ogni giorno. Con l’accordo di tutti, prendere in mano il problema e fare sintesi rispetto a quello  che viene proposto per dare soluzione. Percorso che iniziamo a fare oggi; Turismo è materia che si amplia a tutta la città. Nostra intenzione è garantire a residenti la fruibilità della città. Vediamo i dati e poi considerazioni”.

La dott.ssa Alessandra Miraglia, Assessorato al turismo Comune di Venezia, illustra i dati dell’Annuario Turismo 2015 con la proiezione di slide. Si tratta di numeri relativi al Turismo e all’offerta culturale della città di Venezia. 

Alle 12.50 il dott. Paolo Pellegrini della Lista Brugnaro Sindaco chiede di “sapere la metodologia” utilizzata da APT (Azienda di Promozione Turistica di Venezia) per il rilevamento dei dati e vuole “sapere la divisione dei flussi per giorni di settimana”.

Miraglia risponde che il rilevamento è stato fatto secondo le “disposizioni dell’ISTAT (Istituto nazionale di statistica)”.

La dott.ssa Monica Sambo del PD dice: “APT non esiste più e il prossimo anno come avverrà il reperimento dei dati?”. Poi, “qual è “l’intenzione della Giunta” per il prossimo anno nella constatazione che “la competenza” del rilevamento dei dati è passata alla “Regione Veneto?”. 

“La raccolta dei dati - afferma Nicola Callegaro, Assessorato al Turismo Comune di Venezia, è obbligo di legge, se non c’è APT, c’è la Regione che sta raccogliendo i dati”.

 “Sullo stato dell’arte degli studi - dice la presidente Pea - con riferimento al Turismo, cercheremo di valutare ed esaminare proponenti e progetti che possono servire al Comune; faremo un indirizzo di posta elettronica della VI Commissione. Le proposte, i progetti, i suggerimenti pervengono a questo indirizzo con allegato le schede progetto con elementi essenziali per fare attività di sintesi. Faremo serie di audizioni serrate, faremo Commissioni congiunte con le Municipalità. L’idea del sindaco è che tutti i consiglieri possano partecipare. Le Commissioni sono aperte al pubblico”.

 Alle 13.32 Renzo Scarpa della Lista Brugnaro Sindaco chiede di conoscere l’obiettivo del lavoro. “Per attirare le linee programmatiche del sindaco - dice il consigliere - è necessario fare un bilanciamento degli interessi contrapposti: ascolto alla residenzialità, alle categorie portatrici di interessi, alle Università. Obiettivo della Commissione è cercare, accogliere proposte e poi individuare la soluzione politica che può dare questa Amministrazione. Preposto che vogliamo affrontare il tema in modo ufficiale, vogliamo fare in modo che per questa tematica ci sia la partecipazione condivisa”.

“Anche noi - afferma Sara Visman del Movimento 5 Stelle - abbiamo fatto le proposte e le presenteremo nella forma illustrata. Il nostro contributo è totale per andare nella direzione del bene della città”.

Paolo Pellegrini dice: “Fare cernita a priori delle proposte di migliaia di associazioni; inviterei l’Amministrazione a stingere le maglie altrimenti non si arriva a conclusione. Ci sono progetti già presentati e protocollati  ai quali l’Amministrazione deve dare un giudizio. Se ci fermiamo a sentire tutte le associazioni, non credo che arriveremo a esito positivo”.

“Importante - afferma Andrea Ferrazzi del PD - è dare ascolto a tutti. C’è il programma elettorale del sindaco, le indicazioni, le strategie. Ristrutturare tutto in modo da non decidere nulla. Non prendiamoci in giro. Ci vuole una direzione politica amministrativa”.

“Ho visto la precedente Giunta - sostiene Pea - nulla ha fatto per il Turismo. Nulla dove sia stato affrontata la tematica dei flussi turistici. Questa Amministrazione cerca di affrontare il tema con tutti i contributi e tutte le associazioni”.

Risponde Ferrazzi: “Non faccia finta. Non è qui per fare finta e nessuno è qui per prendere in giro”.

“Non ci dica - replica Pea - che facciamo finta”.

“Dico quello che voglio - afferma Ferrazzi - e questa città non può far finta di decidere su questo tema. Abbiamo fatto Mozioni, Interrogazioni, le affrontiamo o no? Abbiamo la capacità di procedere e affrontare le Mozioni fino in fondo? Vorrei capire come si inserisce tutto questo processo di ascolto con percorso di decisione”.

“Questa fase di ascolto - sostiene la presidente - è preparatoria a lavoro di sintesi che non esisteva, che non era stato fatto finora”.  

“Dobbiamo avere conoscenza - dice alle 13.57 Renzo Scarpa - per affrontare il tema, organizzare riunioni in Commissioni, anche per conoscere progetti, fare scremature su progetti e audizioni”.

“Io personalmente - sostiene l’assessora Mar - mi sento toccata da quello detto da Ferrazzi. I progetti ci sono, deve esserci decisione condivisa”.

“Raramente ho sentito parlare di Turismo - afferma Giovanni Giusto di Liga Veneta - Lega Nord Padania - e di Turismo sentito parlare attraverso i numeri. I numeri fanno ridere. non è stato fatto nulla. Finalmente facciamo qualcosa. Ora andiamo a invitare Categorie e Associazioni, qualcosa uscirà”.

Alle 14.10 termina la riunione.
Francesco Liparulo - Venezia


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giovedì 29 settembre 2016

Telecamere per il traffico pesante in Via Triestina

RESIDENTI DI TESSERA CONTRO IL DISTURBO 
La IV Commissione Consiliare (infrastrutture, lavori pubblici, espropri, mobilità e trasporti, piano del traffico e viabilità, traffico acqueo, arredo urbano), presieduta da Renzo Scarpa, si è riunita lunedì 26 settembre 2016 nel Palazzo di Piazza Pastrello, sede del Municipio di Favaro Veneto,  con il seguente ordine del giorno: Discussione dell’interpellanza n. d’ordine 411 con oggetto “TRANSITO MEZZI PESANTI IN VIA TRIESTINA”. 
È presente l’assessore alla Viabilità Renato Boraso

Il presidente alle ore 17.18 invita Deborah Onisto ad illustrare la sua interpellanza del 5 luglio 2016.
“La stampa locale - sostiene l’interpellante - riporta le lamentele dei residenti in merito al passaggio  dei mezzi pesanti in Via Triestina per la quale il transito è vietato. Segnalazione disturbo fatta dai cittadini. Abbiamo interpellato l’assessore se abbia contezza di questo.  Sapere i mezzi che entrano con telecamere, se saranno intensificati i controlli della Polizia municipale, se è possibile responsabilizzare le aziende presenti”.

“C’è già - afferma il presidente - la risposta scritta annessa al documento, poi gli interventi dei consiglieri per aprire il dibattito”.

“Per la risposta di Boraso - afferma Onisto capogruppo di Forza Italia - è bello che assessore illustri la risposta”.

“Se una betoniera - dice Boraso - viene autorizzata, è la singola betoniera e non si sa quante volte transita nello stesso giorno. Abbiamo in corso un provvedimento in Giunta con ZTL per mezzi pesanti, transito merci  su tutto il territorio”.

“Sono di Trevignano - dice alle 17.30 Bruno Lazzaro del PD - e a Martellago hanno messo cartelloni e telecamere. Lì non passano. Ho parlato con l’assessore Boraso, ho spiegato questa cosa; sarà costretto a fare Commissione e spendiamo soldi per Commissioni che costano come le telecamere”.

Eccepisco - dice il presidente - solo sul termine “soldi buttati via”, hai la metodologia, non userei termine soldi buttati via”.

“Pensavo - sostiene il consigliere - che avendo parlato con dirigente in merito al problema, avrà parlato con assessore. Penso che faccia altro. Commissione, tempo e soldi buttati. Sono con Onisto, credo che siano cose che si debbano risolvere parlando”.

“C’è problema di fondo - sostiene Scarpa - uno dei motivi riguarda il fatto che tutti i consiglieri comunali hanno diritto di intervenire sugli argomenti; far partecipare tutti attraverso la  loro convocazione. Non è quantitativo di risorse, è il termine soldi buttati via  che non posso accettare. Per far partecipare chiunque, dobbiamo organizzare Commissioni. Eviterei che siano soldi buttati via; in effetti non lo sono”.

“Abbiamo un tema - dice Boraso - che è quello di messa in sicurezza di tutto il territorio veneziano per il traffico pesante. Molti camion entrano senza rispettare le regole. Ci possono essere cose che non funzionano. Occorre semplificare le procedure”.
L’interpellante Onisto dice di essere soddisfatta per la risposta data e per l’impegno dell’assessore all’installazione di nuove telecamere.    

Alle 18.25 termina la seduta.
Francesco Liparulo - Venezia

I gioielli della basilissa Anna tornano ai Paleologi

IL SERENISSIMO GOVERNO VENETO 
RESTITUISCE I GIOIELLI DEI  SAVOIA

“Ho interrotto il mio ritiro dalla vita pubblica – dice l’imperatore Manuele II Paleologo rivolgendosi agli ospiti – la mia età non mi consente di dedicarmi alla difesa della città, affidata al mio figlio Giovanni che ha respinto nello scorso mese di agosto un sanguinoso attacco dei nemici della città. 

Alcuni degli assalitori bivaccano fuori le mura terrestri e impediscono l’apertura delle porte. 

Sono venuto per accogliere gli inviati del Serenissimo Doge Tommaso Mocenigo che mi ha sempre accolto con tutti gli onori quando sono stato in Occidente, per chiedere aiuto ai regnanti e al venerabilissimo papa che ci sostiene con la sua opera mediatrice. 

Invoco sempre la Vergine Blachernissa, che ha sempre salvato la città, affinché continui a tenere le braccia alzate per tutti noi. Nel convento, dedicato alla Santa Maria Peribleptos, trascorro i miei giorni di silenzio e di preghiera. 

Venezia ha custodito da anni un pegno in gioielli che appartenevano alla basilissa Anna, di Casa Savoia e consorte di mio nonno, Andronico III. 
   La mia riconoscenza al Serenissimo Governo Veneto per la restituzione di questo scrigno. La famiglia imperiale sarà sempre riconoscente a chi difende l’imperatore dei Romani e la città consacrata alla Vergine, Madre della Santa Sapienza. 
Io, che rappresento sulla Terra l’Onnipotente, dichiaro che Venezia ha il diritto di custodire e difendere per sempre il Sacro Palazzo”.

Alle parole dell’imperatore segue di nuovo un silenzio, interrotto da suo figlio: “Viva l’imperatore Manuele”. Tutti gridarono: “Viva”.

Il coimperatore, Giovanni VIII Paleologo, accomiata gli ospiti e lascia la sala del trono, accompagnato dai megaduchi imperiali e dalle principesse. 

Tra le nobildonne spiccano la bella Cleofe Malatesta, moglie del Despota della Morea Teodoro II e la graziosa Sophia di Monferrato, moglie del reggente Giovanni. 

Il bailo e i nobili della galea “Capitana”, scortati dai cavalieri imperiali, attraverso la piazza del distretto delle Blacherne, la via della chiesa dei Santi Apostoli, l’asse stradale della Mesè e il Decumano coi portici di Domnino, ritornano al quartiere veneziano di Perama, vicino al molo di ormeggio della galea veneziana. 
Francesco Liparulo - Venezia

P.S.(Brano tratto da “Mercanti veneziani a Costantinopoli” di Francesco Liparulo in galeaveneta.blogspot.com  su yahoo con l'immagine della basilissa Anna (Giovanna di Casa Savoia))

mercoledì 28 settembre 2016

I gravi problemi dell'Italia esigono una soluzione

MALVERSAZIONI E CORRUZIONE
RADICE DI INGIUSTIZIE SOCIALI
I cittadini non hanno più potere perché i loro rappresentanti politici vengono scelti dalle segreterie dei partiti. Le liste elettorali sono bloccate e i candidati disposti secondo un ordine non modificabile dagli elettori, costretti a votare il simbolo del loro partito senza poter scegliere la persona più idonea a rappresentare le esigenze del territorio. 
I prescelti non rappresentano gli interessi delle popolazioni locali. Un cittadino veneziano è stato invitato a votare per un politico dell’Umbria o della Toscana.

La politica degli interessi ha dimenticato i valori del popolo italiano. 
I partiti non sono strutturati dal basso e non sono radicati sul territorio; questo denota mancanza di democrazia. Si auspica la reintroduzione della preferenza nella scheda elettorale. Le liste elettorali fatte a Roma non permettono di risolvere i gravi problemi della crisi economico – finanziaria che crea disoccupazione e toglie il reddito alle famiglie italiane. 

Nelle associazione e nelle piazze si grida che il popolo non è più disponibile a votare per uomini e donne calati dall’alto.

Per il Centro Studi Investimenti Sociali, c’è un disagio sociale fortemente territorializzato

I rappresentanti politici si esprimono più come opinionisti che come portatori di interessi concreti dei cittadini

La democrazia è un sistema politico in cui il popolo ha bisogno di uomini e donne, di testimoni che mantengano la tensione morale nella società civile, perché ha esigenza di ritrovare la propria identità attraverso l’azione di rappresentanti, ispirati dai propri elettori, che ridestino i cittadini al senso del loro compito che è quello di realizzare il benessere sociale per tutti. 

“Illegalità, corruzione e malaffare – ha detto Luigi Giampaolino, già presidente della Corte di Conti – sono notevolmente presenti nel Paese e le cui dimensioni, presumibilmente, sono di gran lunga superiori a quelle che vengono, spesso faticosamente, alla luce. Il denaro pubblico va maneggiato con cura, chi lo usa ne deve rendere conto”. 

Il compito delle persone investite di potere politico è quello di emanare una legislazione che garantisca un’ordinata convivenza sociale nella vera giustizia, perché tutti i lavoratori possano trascorrere una vita dignitosa e i giovani aprirsi alle sfide del modo globalizzato e tramandare i valori dei loro padri: rispetto delle regole immutabili della legge naturale, la consapevolezza storica, l’amore della patria. 

Si avverte disagio di fronte al disprezzo pratico della persona umana e della sua dignità

L’emblema della condizione economica – politica di oggi è costituito dalla presenza di Stati deboli, mercati forti e finanze fortissime. Si assiste a un intreccio tra sfera economica, mediale e politica per cui occorrono nuove forme di azione politica capaci di bilanciare il potere dei mercati entro gli spazi della globalizzazione. Il potere del mercato finanziario è transnazionale e influisce sulle decisioni dei governi nazionali. 
La globalizzazione dell’economia richiede un governo dell’economia che appare oggi mancare agli occhi di tutti. Nel mercato globale mancano Istituzioni politiche ed economiche efficaci per mettere in atto o far rispettare le regole della convivenza pacifica dei popoli. 

Insofferenza e protesta scaturiscono dai cittadini che vedono minacciata la loro esistenza sociale. La vita sociale richiede che la famiglia abbia un ruolo pubblico nella comunità perché è il perno di giunzione essenziale tra la persona la società e lo Stato. Il suo carattere originario, antecedente allo Stato, richiede la promozione della sua funzione da parte delle Istituzioni. 

Preoccupanti sono i dati del Rapporto annuale dell’Istituto di statistica: il 41,9% degli italiani di età compresa tra i 25 e i 34 anni vive ancora in casa con i genitori (nel 1993 era solo del 33,2%). Il 45% della fascia 25-34 anni dichiara di non poter andare via di casa, perché non in grado di mantenersi economicamente, pagare un affitto o accedere a un mutuo per acquistare un’abitazione. Ci sono 2 milioni di giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non cercano lavoro.

Il premier italiano dovrebbe essere il portavoce in Europa della necessità di un sostegno alla crescita delle economie fragili dei vari Paesi. 

Si auspicano meno vincoli sul mercato del lavoro, in campo energetico e sulla ricerca.

Al Paese occorre una legge elettorale che consenta nuove elezioni per eliminare l’evidente scollamento dei cittadini dalla politica e per ridare slancio e capacità innovativa al sistema politico e istituzionale. 

Occorre saper rispondere ai bisogni dei meno abbienti e dei malati; riequilibrare aree produttive, abitative e aree verdi fruibili; garantire trasporti senza inquinamento; garantire servizi sostenibili per gas, acqua, energia e raccolta rifiuti. 
Francesco Liparulo - Venezia

martedì 27 settembre 2016

Sicurezza stradale nel centro di Mestre

VIE DI MAGGIORE INCIDENZA INFORTUNISTICA  
PROBLEMATICITÀ DELLA TERRAFERMA VENEZIANA
Riunione congiunta di 2 Commissioni Consiliari (II e IV) lunedì 26 settembre 2016 nella sede della Municipalità di Mestre - Carpenedo presieduta da Enrico Gavagnin.
I consiglieri della II Commissione (polizia locale, sicurezza urbana, parchi, decoro, protezione civile) con quelli della IV Commissione (infrastrutture, lavori pubblici, espropri, mobilità e trasporti, piano del traffico e viabilità, traffico acqueo, arredo urbano) alle 10.25 analizzano la sicurezza stradale ed evidenziano le varie problematiche di viabilità sul territorio comunale. 

Sul piano statistico, gli incidenti avvengono per il 25% su rettilineo, per il 15% negli incroci e per il 7% in curva. Il numero maggiore di incidenti si verifica tra aprile e ottobre con una flessione in agosto. La prevalenza è tra le 2 e le 5 del mattino.
Tra le cause, la guida distratta è al primo posto con incidenti mortali e infortuni per più persone, al secondo posto è la mancata osservanza della precedenza e al terzo posto c’è la distanza di sicurezza. 

Per l’architetto Loris Sartori, dirigente Settore Mobilità del Comune, “sul piano della sicurezza stradale da anni c’è impegno su più fronti. La Polizia Municipale fa egregiamente il suo lavoro. Ci stiamo attivando per interventi diversi sui rettilinei e nei centri abitati, limitando il traffico ed evitando l’aumento di velocità che provoca disturbi con dossi. La pericolosità degli incidenti è dovuta essenzialmente alla velocità. I cittadini ci chiedono di intervenire. Scorribanda di notte è tema su cui stiamo lavorando con ANAS e Veneto Strade”.

Davide Scano del Movimento 5 Stelle ritiene che l’abbassamento della velocità da 90 a 70  chilometri all’ora sul Ponte delle Libertà e la presenza dei binari incidono sulla canalizzazione del traffico.
 
Per Renzo Scarpa della Lista Civica Brugnaro Sindaco è “importante imparare ad avere conoscenza di quello che succede nelle strade. Conoscenza è elemento che ci consentirà di far prevenzione. Questo dovrebbe essere momento di riflessione per discutere nel Consiglio Comunale”.

Rocco Fiano della Lista Civica Casson afferma: “Il tram è competenza nostra, è tema che non abbiamo ancora sviscerato completamente. Aspettiamo mappatura di incidenti e poi svolgere Commissione in cui discutere dei maggiori incidenti sulle strade”.

Rosanna Ligi del “Comitato Via Mestrina Est” ritiene “molto grave” le incongruenze del Comune  in merito agli orari della ZTL ( dalle 21.00 alle 06.00 del mattino). 
Via Mestrina non porta da nessuna parte - sostiene la cittadina - ed è strada stretta con pochi marciapiedi. Macchine che entrano posteggiano in doppia fila e creano caos. I pedoni e le carrozzelle dei disabili invadono la sede stradale. Le persone che abitano alla fine di Via Mestrina non possono uscire. Specie di inferno”.

Noi - risponde l’assessore Renato Boraso - stiamo aspettando il parere della Motorizzazione civile per mettere le telecamere in Via Mestrina. In via sperimentale abbiamo messo la ZTL, la fascia oraria è in via sperimentale. C’è chi chiede le ZTL e c’è chi non vuole sapere di vincoli. Stiamo riusciti a chiuderla con la ZTL. Non abbiamo vigili da mettere. Ci blocca il Patto di Stabilità per assumere vigili per la sicurezza stradale. La telecamera è deterrente e la Motorizzazione civile non dipende da noi”.

“La richiesta dei cittadini - afferma Nicola Pellicani del PD - è ispirata da buon senso. Per la ZTL va fatto ragionamento come in Via Mazzini: salvaguardare l’area pedonale e poi anche l’area dove i cittadini si devono muovere in sicurezza. Il problema della sicurezza è problema che pone il pedone. In ore diurne fare riflessione per eventuali controlli”.

Monica Sambo del PD afferma: “Per la gestione delle strade e orari di chiusura per le SLOT non accettate dai tribunali.  Ci sono molti Comuni in Italia che hanno adottato serie di orari accettabili per le SLOT”.

Davide Scano suggerisce di inglobare Via Mestrina in un’area complessiva di zona per la sicurezza come è stato già fatto nel quartiere Altobello dove ci sono stati interventi per la limitazione della velocità e per l’arredo urbano. Ciò comporta spesa di denaro per rimettere a posto la strada. Via Mestrina avrebbe bisogno di un intervento”.

Alle 11.20 termina la riunione.
Francesco Liparulo - Venezia

lunedì 26 settembre 2016

La società politica italiana ha scelto la democrazia

LA COSTITUZIONE EVENTO FONDAMENTALE DI CONVIVENZA
La società politica italiana ha scelto la democrazia, ha stabilito di reggersi con forma repubblicana e costituirsi in Stato, retto da norme costituzionali. Il popolo italiano, come società politica costituita, cioè come insieme di coscienze personali che, avendo una storia in comune attestata dall’unità del linguaggio, avendo scelto di vivere insieme con giustizia e cultura civica, ha deciso, dopo la Seconda guerra mondiale, di autogovernarsi.

La Costituzione è l'evento fondamentale di convivenza. 

I rappresentanti del popolo sono investiti di autorità in modo limitato e la esercitano in nome del popolo nella forma di potere esecutivo nel Governo, nella forma di potere legislativo nel Parlamento e nella forma giudiziaria nella Magistratura. 

Il popolo rende partecipi della sua autorità i suoi rappresentanti senza vincolo di mandato e questi non possono emettere leggi senza il consenso dei cittadini.

L'azione del rappresentante del popolo deve alimentare il progresso della civiltà nel senso di arricchire il bene comune che è fatto di prosperità materiale e spirituale per tutti gli uomini e le donne.

La democrazia è un sistema politico in cui il popolo ha bisogno di testimoni che gli insegnino ad essere autenticamente popolo. 
Il corpo politico necessita di persone che mantengano la tensione morale nella comunità civile perché ha esigenza di ritrovare la propria identità attraverso l’azione di politici che sappiano promuovere il benessere sociale per tutti.

Gli esponenti politici non devono accettare il relativismo che svilisce la dignità della persona umana nella sua stessa comunità con la diffusione del crimine, la droga, il degrado urbano, la prostituzione, l'inquinamento, l'abbandono della famiglia a se stessa. 

I valori del popolo italiano tra cui in primo luogo quello della persona e del lavoro devono essere difesi per conservare la nostra identità e promuovere un futuro per la nostra società civile.

AL REFERENDUM VOTA NO
Francesco Liparulo - Venezia 

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domenica 25 settembre 2016

Lo Stato come garanzia e promozione di “vita buona”.

DARE SLANCIO ALL'ECONOMIA
E PROMUOVERE OCCUPAZIONE
La società civile ha una grande varietà di espressione associativa: famiglia, comunità di lavoro, sindacati, comunità religiose, associazioni sportive ed economiche. Viviamo in una società pluralistica che ospita un grande numero di formazioni di comunità intermedie. La struttura sociale è pluralistica. 

La Repubblica italiana con l’articolo 2 della Costituzione ha adottato il modello di una socialità pluralistica e intende garantire i diritti di persone sia come singoli che parte di organizzazione sociale in cui si svolge la loro socialità. 

Lo Stato ha come compito di garantire l’ordine pubblico, cioè la sicurezza, l’amministrazione della giustizia penale e civile e la giustizia sociale. 

L'intervento dello Stato dopo la 2^ Guerra mondiale con attività provvidenziali e assistenziali ha consentito la ripresa dell'economia prendendo su di sé funzioni e compiti che appartengono alla società politica.

L'attualità storica dell’Italia e dell’Europa è decisamente cambiata.

“La produttività del sistema Paese - ha sostenuto Mario Draghi - ristagna perché il sistema non si è ancora adattato alle nuove tecnologie, alla globalizzazione”. 

La questione è la gestione dell'economia. Lo Stato ha anche il compito di promuovere la ripresa economica e l’occupazione con spesa pubblica, cioè consentire il finanziamento di opere pubbliche, strade, acquedotti, telecomunicazioni. Occorre dare uno slancio all’economia con la produzione di beni e consumo, dando ad organismi indipendenti la gestione della loro fase attuativa. 

I rappresentanti del popolo che siedono in Parlamento sono investiti di autorità per valutare il benessere dei cittadini, cioè governare per il popolo ed avere come fine della loro attività politica l’interesse del “Bene comune” del popolo fatto di soggetti che sono persone umane. Lo Stato è per il popolo, cioè garanzia e promozione di “vita buona” per tutti i cittadini. 

Oggi il controllo dell'autorità politica è diventato un problema perché chi è investito di potere tenta di sfuggire il controllo ed evitare la trasparenza. Il potere politico difficilmente accetta il controllo dal basso, cioè dalla società politica. L’autorità dei parlamentari sale dal basso e non può essere assoluta perché deve tener conto delle istanze che provengono dai cittadini. 

La cellula vitale della società è la famiglia e lo Stato non può disinteressarsi. 

C’è un basso tasso di natività in Italia perché non si promuove un’agevolazione di tipo fiscale ed economico per i nuclei familiari. 
La società politica deve perpetuare se stessa ed occorre introdurre più profondamente i criteri di solidarietà e sussidiarietà. 

Soltanto la sussidiarietà, cioè la possibilità di permettere alle famiglie di trovare i giusti rimedi ai loro bisogni, può evitare le derive di tipo corporativistico e la formazione delle "lobby" che fanno eleggere deputati per i loro interessi e non per il bene di tutti i cittadini.

Occorre vincere la globalizzazione con un governo della globalizzazione economica e finanziaria, cioè attuare una economia sociale di mercato, evitando l’assistenzialismo statale che soffoca la libertà e promuovendo la solidarietà e la sussidiarietà.
Francesco Liparulo - Venezia

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L'agire sociale in libertà

LA RELAZIONE CON ALTRE PERSONE
NELLA  COMUNICAZIONE  SOCIALE
L'azione morale di ogni persona si realizza nella costituzione del bene comune, cioè nell'agire sociale attraverso varie forme espressive che sono la famiglia, i gruppi sociali intermedi, le associazioni, le imprese di carattere economico, le città, le regioni, lo stato e la comunità di un popolo. 

Si tratta di vivere insieme agli altri e di esprimere la propria libertà per un interesse comune in rapporto alla parte di benessere che si può trarre, cioè di esprimere il proprio essere politico, inteso come inclinazione a vivere in società. 

Questo bisogno di ogni uomo e donna scaturisce dalla “necessità di aprirsi alle comunicazioni della conoscenza e dei rapporti di amicizia” che esigono di relazionarsi con gli altri.
Francesco Liparulo - Venezia
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sabato 24 settembre 2016

Le “male bestie” inquietano i cittadini

IL POPOLO SOFFOCA SENZA L’ETICA SOCIALE
Nella società politica sono ancora presenti le “male bestie” indicate da Luigi Sturzo, cioè lo statalismo che è contro la libertà, la partitocrazia che è contro l’uguaglianza, l’abuso del denaro pubblico che è contro la giustizia

La morale non può essere ignorata dagli amministratori pubblici, cioè l’etica deve stare dentro la politica, perché l’etica sociale è l’anima della politica che permette al popolo di respirare una “vita buona”. 

Illegalità, corruzione e malaffare - ha detto Luigi Giampaolino, già presidente della Corte dei Conti – sono notevolmente presenti nel Paese e le cui dimensioni, presumibilmente, sono di gran lunga superiori a quelle che vengono, spesso faticosamente alla luce”. 

Il ruolo della giustizia è quello di eliminare le ingiustizie sociali che creano odio e risentimenti tra chi gode di benefici e chi non dispone nemmeno dell’essenziale per vivere. Allarmano i dati statistici: l’Italia continua a decrescere del - 2,4% e la recessione, secondo l’ultimo rapporto di Confindustria, “si sta confermando lunga e profonda”. Più di 2 milioni di giovani senza occupazione. Negli ultimi 4 anni i nuovi poveri sono aumentati del 14%, percentuale che nel Sud (secondo la Caritas) arriva al 74%. 

Il bene comune del popolo, inteso come “vita buona”, cioè conforme alle esigenze e alla dignità della natura umana che esige una vita moralmente giusta e felice, è il fine della politica. Questo bene deve fluire su ogni membro della comunità civile. La crisi economica nasce – “dall’assenza di un solido fondamento etico” per cui “imprescindibile la ricerca del bene comune e la tutela della dignità umana”. 

L’attività degli amministratori pubblici non deve essere fondata sull’avidità, la gelosia, l’egoismo, l’orgoglio e l’astuzia, ma sui bisogni più intimi della vita delle persone e dell’esigenza della pace sociale, dell’energie morali e spirituali dei cittadini. Il superamento degli egoismi, cioè il trionfo della giustizia sociale costituisce il fine dell’agire politico che trasforma l’ingiusto in giusto. 

La politica sarà considerata giusta se realizza il compimento del bene comune, cioè se crea prosperità materiale quale presupposto per l’elevazione spirituale dell’esistenza umana. 

Il compito delle persone investite di potere politico è quello di emanare una legislazione che garantisca un’ordinata convivenza sociale nella vera giustizia perché tutti i lavoratori possano trascorrere una vita dignitosa. La società politica necessita di uomini e donne che possano dare un senso all’esistenza concreta del cittadino che è soprattutto aspirazione alla libertà di realizzarsi nell’ambito di una società civile. 

Si rivendica una discussione dentro il Parlamento italiano per una maggiore aderenza alle istanze del popolo, cioè risolvere i problemi legati alla perdita dei posti di lavoro e quelli del precariato giovanile che sembrano non aver spazio nelle proposte del potere esecutivo. La politica dovrebbe essere capace di dare risposte ai bisogni economici dei lavoratori e delle loro famiglie, di garantire la legalità e i diritti civili, cioè dovrebbe essere vero motore di riforme istituzionali equilibrate e condivise.
Francesco Liparulo - Venezia

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La non violenza nello spazio pubblico

IL MIO AVVERSARIO POLITICO 
È  UN  UOMO  CHE  SI  SBAGLIA
è che calpesta i nostri diritti? E' un uomo che si sbaglia. 
Il nostro avversario è semplicemente un uomo che si sbaglia, come anch'io posso sbagliarmi. Questa constatazione della comune umanità mi porta a comprendere il mio avversario e a non odiarlo. 

La nonviolenza è soluzione di conflitti perché mira a instaurare rapporti di comprensione reciproca. Quando l'avversario non intende ragionare, la pazienza, la costanza e la speranza sono mezzi che col tempo daranno i frutti, perché lo spirito di giustizia, nascosto in ogni uomo emergerà e farà sentire la sua forza. 

Il rovesciamento dell'avversario, cioè il trionfo della giustizia e della verità, costituisce il fine della nonviolenza che trasforma l'ingiusto in giusto. 

La nonviolenza non è semplice sopportazione, ma è provocazione che scuote l'avversario. 

Il frutto del seme della nonviolenza non dipende dal "destino", ma dalla nostra convinzione che l'avversario è un essere umano come noi.

Una politica di nonviolenza è possibile e può dare i suoi frutti.

La nonviolenza gandiana con la "Marcia del sale" si può fare con la "Marcia dei diritti calpestati" dai sedicenti politici che non tengono conto della povertà di milioni di uomini e donne escluse dal Bene comune per favorire gli interessi del potere finanziario.
Francesco Liparulo - Venezia

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Una giustizia sociale per la cittadinanza


SUSSIDIARIETÀ SIGNIFICA SVILUPPARE 
LE  ENERGIE  DELLE  SINGOLE  PERSONE

Il “compito politico” è attuare una "politica necessaria" perché nella società la giustizia possa “affermarsi e prosperare”. Si tratta di promuovere uno Stato più umano che “riconosca e sostenga” la persona umana secondo il principio della sussidiarietà, cioè agevolare lo sviluppo di tutte quelle energie delle singole persone e delle organizzazioni sociali per creare una comunità civile che si conserva nel tempo. Queste sono le vere riforme che migliorano la concezione liberale della Società civile. 

Occorre andare oltre i concetti di libero mercato, la conoscenza e i diritti civili, cioè non basta avere elementi in comune con altre forze politiche come il primato morale della persona, lo stesso stato sociale a tutti, l'unità morale del genere umano e la concezione che le istituzioni sociali sono migliorabili. Si tratta di toccare anche i temi essenziali alla politica come l'autorità, il bene comune e i diritti naturali

Occorre rivolgersi a tutti gli elettori che vogliono mantenere nel tempo presente i valori del popolo italiano che hanno ispirato tutti coloro che ci hanno preceduti nell’amore verso la nostra Patria, resa una e indivisibile da coloro che seppero offrire anche la loro vita per il bene di tutti. 

Ogni cittadino ha il diritto di essere rispettato, cioè ha una sua dignità in quanto persona e soggetto di diritto che possiede dei diritti dovuti dalla sua necessità di esistere in libertà, nell’ambito di una società in cui si impegna per il bene comune.
Francesco Liparulo - Venezia

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venerdì 23 settembre 2016

Quale Turismo per Venezia?

NULLA HA FATTO LA PRECEDENTE GIUNTA 
È   FINZIONE   POLITICA  PER  LA  SINISTRA

 
Inizio lavori alle 12.20 della VI Commissione Consiliare giovedì 22 settembre 2016 nella Sala Consiliare di Ca’ Loredan. Presiede la riunione la dott.ssa Giorgia Pea  con all’ordine del giorno la “Presentazione Annuario Turismo 2015”.

La Presidente invita l’assessore Paola Mar (Turismo - Toponomastica - Rapporti con le Municipalità) perché possa esprimere il suo parere.

È momento importante - dice l’assessora - abbiamo una base di lavoro con dati certi che fruiscono da più enti per aprire sguardo su tematica più pressante per la città. Credo che quest’anno è prologo di una serie di Commissioni consiliari tese ad affrontare quella che è la nostra croce e delizia. Il Turismo è azienda che continua a reggere. Poi ci sono i problemi che il residente vive ogni giorno. Con l’accordo di tutti, prendere in mano il problema e fare sintesi rispetto a quello  che viene proposto per dare soluzione. Percorso che iniziamo a fare oggi; Turismo è materia che si amplia a tutta la città. Nostra intenzione è garantire a residenti la fruibilità della città. Vediamo i dati e poi considerazioni”.

La dott.ssa Alessandra Miraglia, Assessorato al turismo Comune di Venezia, illustra i dati dell’Annuario Turismo 2015 con la proiezione di slide. Si tratta di numeri relativi al Turismo e all’offerta culturale della città di Venezia. 

Alle 12.50 il dott. Paolo Pellegrini della Lista Brugnaro Sindaco chiede di “sapere la metodologia” utilizzata da APT (Azienda di Promozione Turistica di Venezia) per il rilevamento dei dati e vuole “sapere la divisione dei flussi per giorni di settimana”.

Miraglia risponde che il rilevamento è stato fatto secondo le “disposizioni dell’ISTAT (Istituto nazionale di statistica)”.

La dott.ssa Monica Sambo del PD dice: “APT non esiste più e il prossimo anno come avverrà il reperimento dei dati?”. Poi, “qual è “l’intenzione della Giunta” per il prossimo anno nella constatazione che “la competenza” del rilevamento dei dati è passata alla “Regione Veneto?”. 

La raccolta dei dati - afferma Nicola Callegaro, Assessorato al Turismo Comune di Venezia, è obbligo di legge, se non c’è APT, c’è la Regione che sta raccogliendo i dati”.

 “Sullo stato dell’arte degli studi - dice la presidente Pea - con riferimento al Turismo, cercheremo di valutare ed esaminare proponenti e progetti che possono servire al Comune; faremo un indirizzo di posta elettronica della VI Commissione. Le proposte, i progetti, i suggerimenti pervengono a questo indirizzo con allegato le schede progetto con elementi essenziali per fare attività di sintesi. Faremo serie di audizioni serrate, faremo Commissioni congiunte con le Municipalità. L’idea del sindaco è che tutti i consiglieri possano partecipare. Le Commissioni sono aperte al pubblico”.

 Alle 13.32 Renzo Scarpa della Lista Brugnaro Sindaco chiede di conoscere l’obiettivo del lavoro. “Per attirare le linee programmatiche del sindaco - dice il consigliere - è necessario fare un bilanciamento degli interessi contrapposti: ascolto alla residenzialità, alle categorie portatrici di interessi, alle Università. Obiettivo della Commissione è cercare, accogliere proposte e poi individuare la soluzione politica che può dare questa Amministrazione. Preposto che vogliamo affrontare il tema in modo ufficiale, vogliamo fare in modo che per questa tematica ci sia la partecipazione condivisa”.

“Anche noi - afferma Sara Visman del Movimento 5 Stelle - abbiamo fatto le proposte e le presenteremo nella forma illustrata. Il nostro contributo è totale per andare nella direzione del bene della città”.

Paolo Pellegrini dice: “Fare cernita a priori delle proposte di migliaia di associazioni; inviterei l’Amministrazione a stingere le maglie altrimenti non si arriva a conclusione. Ci sono progetti già presentati e protocollati  ai quali l’Amministrazione deve dare un giudizio. Se ci fermiamo a sentire tutte le associazioni, non credo che arriveremo a esito positivo”.

“Importante - afferma Andrea Ferrazzi del PD - è dare ascolto a tutti. C’è il programma elettorale del sindaco, le indicazioni, le strategie. Ristrutturare tutto in modo da non decidere nulla. Non prendiamoci in giro. Ci vuole una direzione politica amministrativa”.

Ho visto la precedente Giunta - sostiene Pea - nulla ha fatto per il Turismo. Nulla dove sia stato affrontata la tematica dei flussi turistici. Questa Amministrazione cerca di affrontare il tema con tutti i contributi e tutte le associazioni”.

Risponde Ferrazzi: “Non faccia finta. Non è qui per fare finta e nessuno è qui per prendere in giro”.

“Non ci dica - replica Pea - che facciamo finta”.

“Dico quello che voglio - afferma Ferrazzi - e questa città non può far finta di decidere su questo tema. Abbiamo fatto Mozioni, Interrogazioni, le affrontiamo o no? Abbiamo la capacità di procedere e affrontare le Mozioni fino in fondo? Vorrei capire come si inserisce tutto questo processo di ascolto con percorso di decisione”.

“Questa fase di ascolto - sostiene la presidente - è preparatoria a lavoro di sintesi che non esisteva, che non era stato fatto finora”.  

“Dobbiamo avere conoscenza - dice alle 13.57 Renzo Scarpa - per affrontare il tema, organizzare riunioni in Commissioni, anche per conoscere progetti, fare scremature su progetti e audizioni”.

“Io personalmente - sostiene l’assessora Mar - mi sento toccata da quello detto da Ferrazzi. I progetti ci sono, deve esserci decisione condivisa”.

“Raramente ho sentito parlare di Turismo - afferma Giovanni Giusto di Liga Veneta - Lega Nord Padania - e di Turismo sentito parlare attraverso i numeri. I numeri fanno ridere. non è stato fatto nulla. Finalmente facciamo qualcosa. Ora andiamo a invitare Categorie e Associazioni, qualcosa uscirà”.

Alle 14.10 termina la riunione.
Francesco Liparulo - Venezia

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giovedì 22 settembre 2016

La libertà della società civile

I VALORI DEL POPOLO ITALIANO
SONO BASE DELLA DEMOCRAZIA 
La libertà esplica tutte le sue potenzialità quando diventa relazione, quando diventa responsabilità, quando diventa solidarietà verso chi ha bisogno di noi. Questo è il nostro sentimento della libertà. Ogni uomo o donna deve diventare persona con il suo sforzo, cioè deve governare la sua vita senza subire costrizione, deve essere libero di poter badare a se stesso. 
La libertà di scelta è pre-requisito alla moralità ma non costituisce la moralità in quanto solo la regolazione dell’atto libero attraverso la ragione costituisce la moralità. L'autonomia non consiste nel non ricevere alcuna regola o misura da un altro, ma consiste nel conformarsi volontariamente alle regole, perché si sa che sono vere e perché si amano la verità e la giustizia.

La verità – ha scritto l’emerito Benedetto XVI nella lettera enciclica “Caritas in veritate” - fa uscire gli uomini dalle opinioni e dalle sensazioni soggettive e consente loro di portarsi al di là delle determinazioni culturali e storiche e di incontrarsi nella valutazione del valore e della sostanza delle cose”.

“Accanto al bene individuale - scrive il pontefice nella succitata opera – c’è un bene legato al vivere sociale delle persone che è il bene comune. È il bene di quel “noi-tutti”, formato da individui, famiglie e gruppi intermedi che si uniscono in comunità sociale. Volere il bene comune e adoperarsi per esso è esigenza di giustizia e di amore”.

La società politica è destinata essenzialmente allo sviluppo delle condizioni di ambiente che portino tutti i cittadini a un grado di vita materiale, intellettuale e morale conveniente al bene e alla pace sociale. La comunità politica contribuisce, così come la comunità familiare a procurare nella persona gli inizi di quella crescita che la persona conduce al suo termine.

Non basta l'instaurazione di nuove strutture politiche, sociali ed economiche, ma occorre che la società abbia un’anima fatta di buona volontà, di relazione, di rispetto e di amore da persona a persona e tra persona e comunità che possono dare alla vita del corpo politico un carattere veramente umano.

Si tratta di costruire una società il cui centro non è l’individuo, ma è la persona che si realizza liberamente nella comunità civile. L’idea dinamica dominante in questo ideale concreto è quella della libertà e della realizzazione della dignità umana.

Quale partito oggi si impegna a realizzare questo ideale di società civile fondata sul rispetto dell’uomo esistenziale e concreto, dei suoi diritti, sulla fede nel progresso interno della vita e della storia del popolo italiano sulla forza della libertà?

L'appello alla libertà impegna ogni uomo o donna a farsi protagonista di una storia aperta, cioè la libertà al centro della vita quotidiana è apertura di fini e di senso del futuro degli Italiani.

Il mercato deve tenere conto di tutti, perché così può essere non solo morale ma anche efficiente, perché non si può escludere dal benessere, abbandonare nell’emarginazione, nella malattia e nella miseria una parte importante dei cittadini”.

La libertà è anche quella di far valere il principio di sussidiarietà. Il principio di sussidiarietà sprona i cittadini a controllare lo Stato per farlo intervenire soltanto quando essi non possono raggiungere con le loro forze e istituzioni i beni e servizi a cui tengono. 

È questa la missione che ciascuno di noi, con il proprio operato, facendo attività politica, deve sentire come missione principale, per poter partecipare alla costruzione di un Paese dove non ci siano cittadini di serie B. Un Paese dove ciascuno possa realizzarsi e dare io meglio di sé, dove lo Stato non espropri i cittadini di ciò che sono riusciti a conquistare attraverso il lavoro e i sacrifici di una vita. Uno Stato dove ciascuno posa tenere aperta la porta alla speranza e tenere alta la bandiera della libertà.

I cittadini vogliono una società in cui si condividono gli stessi valori, la stessa visione del futuro

Cittadinanza è essere uniti nella stessa visione della libertà, della democrazia, della patria, della persona, della famiglia, del lavoro, dell’impresa. 
Si tratta di proporre agli Italiani una società fondata sulla libertà, sullo sviluppo economico e sulla solidarietà. 

È la certezza di una Patria nella quale tutti gli Italiani si riconoscono e che tutti amano, perché è la casa comune di tutti, senza distinzioni”.

Francesco Liparulo - Venezia

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La politica italiana non convince la cittadinanza

LA SITUAZIONE REALE DEGLI ITALIANI SI AGGRAVA 
Globalizzazione e crisi finanziaria alimentano paure nel popolo chiamato a fare sacrifici e a sopportare un rigore fiscale per sostenere il debito pubblico superiore a duemila miliardi di euro. Si migliorano i bilanci pubblici e si riempiono i forzieri delle banche con tassi agevolati provenienti dalla Banca centrale europea, ma l'ossigeno vitale, secondo il principio di sussidiarietà, non arriva alle famiglie che vedono gli imprenditori disperati senza il sostegno del credito e sempre più lavoratori senza un reddito.

"La crisi predispone un terreno favorevole a fenomeni di mala gestione di corruzione - ha detto Raffaele Squitieri, già presidente della Corte dei Conti, aprendo l'anno giudiziario 2015 della magistratura contabile, alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella - e il pericolo più serio per la collettività è una rassegnata assuefazione al malaffare, visto come un male senza rimedi».

La politica non convince perché imperversano “statalismo, partitocrazia e sperpero del denaro pubblico”.

La disoccupazione giovanile italiana, secondo i dati di Eurofound (Fondazione dell’Unione europea per i temi del lavoro e le condizioni di vita) porta a una perdita di 32,4 miliardi di euro del prodotto interno lordo nazionale. 

Le conseguenze di una generazione perduta – si evidenzia nel rapporto di Eurofound – non sono solo economiche, ma anche sociali. Si rischia che tanti giovani rinuncino alla partecipazione democratica della società".

Ci si domanda come è possibile curare le “patologie politiche”, quando trionfano le passioni che fanno degenerare la democrazia?

Tanti italiani, uomini e donne, sono esclusi dalla "vita buona per tutti". 

Ogni cittadino ha il diritto di essere rispettato, cioè ha una sua dignità in quanto persona e soggetto di diritto che possiede dei diritti dovuti dalla sua necessità di esistere in libertà, nell’ambito di una società in cui si impegna per il bene comune".

I testimoni del popolo intendono realizzare lo sviluppo economico, la libertà politica e civile, la coesione sociale.

La cellula vitale della società è la famiglia e lo Stato non può disinteressarsi. Soltanto la sussidiarietà, cioè la possibilità di permettere alle famiglie di trovare i giusti rimedi ai loro bisogni, può evitare le derive di tipo corporativistico e la formazione delle "lobby" che fanno eleggere deputati per i loro interessi e non per il bene di tutti i cittadini.

L’ideale di società civile è fondata sul rispetto dell’uomo esistenziale e concreto, dei suoi diritti, sulla fede nel progresso interno della vita e della storia del popolo italiano, sulla forza della libertà.

Alza lo stendardo di libertà per una rivoluzione non violenta, cioè per una provocazione dei sedicenti politici che non considerano le attuali istanze del popolo italiano: lavoro e prospettive per i giovani.
Francesco Liparulo - Venezia

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lunedì 19 settembre 2016

La ricerca di un politico per il nostro Paese


CHI ASCOLTA LA VOCE DELLA CITTADINANZA?
LA POVERTÀ DILAGA CON TAGLI ALLA SANITÀ 
Non basta una bandiera, un logo o un inno, ma occorre unità di intenti, cioè essere convinti di servire il popolo e non trarre solo vantaggi personali. Testimoniare le esigenze del popolo significa battersi per i diritti delle persone che vogliono esistere nei valori che sono stati tramandati dai nostri Padri. Le radici del popolo italiano sono cristiane ed occorre avere fede in esse, cioè servire la comunità vivendo di amore per la famiglia, attuando la solidarietà sociale e facendo applicare la sussidiarietà da parte dello Stato.
Francesco Liparulo - Venezia

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domenica 18 settembre 2016

La questione della vita umana

L'INQUIETUDINE DELLO SPIRITO UMANO
DI FRONTE ALL'EUTANASIA DI UN BIMBO

 La questione della vita e della sua difesa appartiene ad ogni coscienza umana. Si tratta di un valore universale che ogni essere umano può cogliere alla luce della ragione. Il rispetto del diritto alla vita di ogni persona innocente è uno dei pilastri su cui si regge ogni società civile perché su di esso si fondano e si sviluppano tutti gli altri diritti inalienabili dell’essere umano. 

Non può avere una base solida la società che prima afferma come valori la dignità della persona, la giustizia e la pace e poi si contraddice con le leggi che violano l’inizio della vita delle persone, cioè negano il diritto all’esistenza dell'essere vivente racchiuso nel grembo materno.

Coloro che hanno autorità di decisione nelle democrazie pluraliste sono incoraggiati a compiere scelte per la promozione del diritto alla vita, dal concepimento alla morte. Questo diritto richiede di essere difeso, promosso e sostenuto con leggi, basate sul principio della sussidiarietà, per la famiglia e la maternità.

Alcuni politici si appellano alla “laicità dello Stato” e i difensori dei valori della persona umana si schierano contro il laicismo di coloro che dimenticano che l’essere umano è dotato di ragione e di libertà, cioè aspira al bene comune di tutta la società che è bene materiale e spirituale di ogni cittadino.

La difesa della laicità dello Stato, cioè la difesa della distinzione tra Chiesa e Stato, porta allo scontro sociale del fronte laicista e dello schieramento anti laicista che chiede il rispetto dei valori del popolo italiano. Si tratta dello scontro tra l’attuale sistema Stato – mercato e la persona umana che vede calpestata la sua stessa libertà di crescita e di autonomia.

I principi fondamentali della società civile (dignità della persona – bene comune - solidarietà – sussidiarietà) vengono disconosciuti dalle maggioranze governative che, dominate da una concezione individualistica della politica, non tengono conto del valore sociale della famiglia.

La dissoluzione dei legami sociali, causata dallo schema di democrazia centrato solo sull’individuo, e la globalizzazione economica, che rende lo Stato fragile e il mercato forte, hanno determinato una contraddizione tra crescita economica e coesione sociale.

Lo Stato ha necessità di creare coesione nella società, di sostenere il multiculturalismo con regole condivise, di far fronte alle richieste delle singole regioni e alle loro aspettative di benessere, di applicare la democrazia nel suo rapporto con l’uomo, la scienza e soprattutto la vita. Tutto questo porta a una richiesta di orientare diversamente le basi etiche della comunità civile, cioè di risolvere i nuovi problemi della scienza e del diritto pubblico. Si tratta di sciogliere i nodi della bioetica, della scuola pubblica e privata, della famiglia e soprattutto dell’identità.

Il problema che emerge è il riconoscimento pubblico della propria identità culturale, etnica, di genere, di religione, di cittadinanza. L’idea di un’etica sociale che vada bene per tutti, cioè quella della neutralità e della tolleranza, non è in grado di creare una vera cooperazione in una società multiculturale.

Si fa sempre più pressante e insistente la domanda che lo Stato garantisca la continuità spirituale degli Italiani, cioè la salvaguardia della loro identità. Si tratta di rispettare i valori di socializzazione, di educazione e di formazione alle virtù civili che hanno sempre contraddistinto il nostro popolo.
Francesco Liparulo - Venezia

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