venerdì 30 settembre 2016

Il buon senso risolve il problema delle gestanti

ACCESSO PRIORITARIO AGLI IMBARCADERI
NON CODIFICABILE PER LE DONNE INCINTE
La IV Commissione consiliare (infrastrutture, lavori pubblici, espropri, mobilità e trasporti, piano del traffico e viabilità, traffico acqueo, arredo urbano) mercoledì 28 settembre 2016, nella sede della Municipalità di Mestre - Carpenedo, discute alle 10.00 dell’interpellanza n. d’ordine 445 con oggetto “Accesso prioritario anche per le donne incinte” inviata da Monica Sambo. 

Sambo afferma: “Mia interpellanza, scaturita da alcune segnalazioni di cittadini del Comune di Venezia, riguarda la possibilità di accesso prioritario anche per la donne incinte  agli approdi in cui viene data la possibilità ai passeggeri con ridotte o impedite capacità motorie di accedere ai mezzi di navigazione con inizio di imbarco prioritario”.

“Il problema - sostiene l’ingegnere Giovanni Seno,  direttore generale di Avm  (Azienda Veneziana della Mobilità S.p.A.) - di autorizzare singole committenze apre una porta difficile. Si entra nel campo del “perché una sotto - sotto categoria si e una no?”. Quando entriamo nel campo di ordini professionali, di alcuni lavoratori atipici e decine di emergenze, come le donne incinte, si creano precedenti perché una “sotto - sotto categoria” sì e una no. Per donne in stato interessante appare evidente, almeno nei primi mesi, la gravidanza non appare. Quando poi una ha una pancia un po’ pronunciata diventa difficile discernere; sono temporalità. Dando per scontato che parliamo solo di persone non residenti, non è ACTV che decide queste cose. Esistono gli abbonamenti annuali e questo risolve il problema delle persone incinte. Se una è incinta, ha questa esigenza per 9 mesi, si fa un abbonamento annuale ed ha l’accesso prioritario”.    

“La legge - afferma l’assessore alla Mobilità e trasporti Renato Boraso - non ci consente di chiedere certificato o documento per questi casi. La legge impedisce di chiedere: “Lei è incinta?”. La cosa può essere evidente come non evidente. La casistica non rientra nella categoria di disabilità. Sono categorie particolari come le persone appena operate chirurgicamente. Una soluzione è quella di estendere l’abbonamento annuale anche ai non residenti. Con questo la Porta  Priority si apre. La soluzione va portata in Giunta per trovare una formula generale”.

Rocco Fiano di Lista Civica Casson fa appello al buon senso: “Nei punti di priority access degli imbarcaderi c’è personale a disposizione che apre e chiude; se una persona chiede di potere accedere, c’è il buon senso delle persone addette all’imbarcadero. Agevolare serie di persone che hanno necessità di non potere aspettare”.

Distinguere  - dice Seno - soluzioni codificabili e il buon senso. Già oggi viene permesso a chi si presenta con le stampelle o con il piede grosso e chiede, viene fatto passare. Uno in evidente stato di difficoltà chiama le persone preposte”.

La consigliera Sambo si ritiene soddisfatta non per la sua richiesta specifica ma perché l’Azienda ha occhio di riguardo per le persone in difficoltà.     

Francesco Liparulo - Venezia

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