LA POVERTÀ È AUMENTATA NEL BEL PAESE
I GIOVANI NON HANNO PROSPETTIVE DI LAVORO
"I paesi dell'area dell'euro - ha detto Mario Draghi - non dovrebbero vanificare gli sforzi già compiuti allo scopo di ridurre i disavanzi pubblici.
Al centro andrebbero poste strategie di bilancio favorevoli alla crescita e dotate di una prospettiva di medio termine che coniughino il miglioramento della qualità e dell'efficienza dei servizi pubblici con la riduzione al minimo degli effetti distorsivi dell'imposizione fiscale.
La ripresa e' solo in una fase iniziale. L'economia resta fragile e la disoccupazione è ancora troppo alta". Per il presidente della Banca centrale europea occorre "stabilizzare la zona euro" e "rafforzarla con politiche economiche sostenibili degli Stati membri, aumentando la competitività delle nostre economie e completando l'architettura istituzionale dell'Unione economica e monetaria.
La rimozione delle rigidità nel mercato del lavoro, la riduzione degli oneri amministrativi e il rafforzamento della concorrenza nei mercati dei beni e servizi, saranno di giovamento per le piccole e medie imprese".
Per gli esperti della Banca centrale, la disoccupazione nell'Eurozona è prevista in rialzo al 12,4% nel corso del 2014, rivedendo in peggio le proprie stime rispetto al 12,2% atteso in precedenza. Confermata al 12,3% la stima della disoccupazione per il 2013.
Per Draghi la produttività ha bisogno di "innovazione, investimento e incentivi" con le prime due concentrate principalmente nel settore privato e l'ultima in quello governativo, sottolineando il fatto che "ci sono diverse aree dove i governi, attraverso le riforme, sono in grado di fare la differenza".
"La crisi europea non è finita - ha detto Olli Rehn, già commissario dell'Unione Europea agli Affari Economici e Monetari, ai deputati italiani nell'ambito di un'audizione alla Commissione Bilancio della Camera - e il motore della crescita dell'Italia ha bisogno di un'urgente revisione”.
Francesco Liparulo - Venezia
galeaveneta.blogspot.com
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