LA SITUAZIONE REALE DEGLI ITALIANI SI AGGRAVA
Globalizzazione e crisi finanziaria alimentano paure nel popolo chiamato a fare sacrifici e a sopportare un rigore fiscale per sostenere il debito pubblico superiore a duemila miliardi di euro. Si migliorano i bilanci pubblici e si riempiono i forzieri delle banche con tassi agevolati provenienti dalla Banca centrale europea, ma l'ossigeno vitale, secondo il principio di sussidiarietà, non arriva alle famiglie che vedono gli imprenditori disperati senza il sostegno del credito e sempre più lavoratori senza un reddito.
"La crisi predispone un terreno favorevole a fenomeni di mala gestione di corruzione - ha detto Raffaele Squitieri, già presidente della Corte dei Conti, aprendo l'anno giudiziario 2015 della magistratura contabile, alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella - e il pericolo più serio per la collettività è una rassegnata assuefazione al malaffare, visto come un male senza rimedi».
La politica non convince perché imperversano “statalismo, partitocrazia e sperpero del denaro pubblico”.
La disoccupazione giovanile italiana, secondo i dati di Eurofound (Fondazione dell’Unione europea per i temi del lavoro e le condizioni di vita) porta a una perdita di 32,4 miliardi di euro del prodotto interno lordo nazionale.
“Le conseguenze di una generazione perduta – si evidenzia nel rapporto di Eurofound – non sono solo economiche, ma anche sociali. Si rischia che tanti giovani rinuncino alla partecipazione democratica della società".
Ci si domanda come è possibile curare le “patologie politiche”, quando trionfano le passioni che fanno degenerare la democrazia?
Tanti italiani, uomini e donne, sono esclusi dalla "vita buona per tutti".
Ogni cittadino ha il diritto di essere rispettato, cioè ha una sua dignità in quanto persona e soggetto di diritto che possiede dei diritti dovuti dalla sua necessità di esistere in libertà, nell’ambito di una società in cui si impegna per il bene comune".
I testimoni del popolo intendono realizzare lo sviluppo economico, la libertà politica e civile, la coesione sociale.
La cellula vitale della società è la famiglia e lo Stato non può disinteressarsi. Soltanto la sussidiarietà, cioè la possibilità di permettere alle famiglie di trovare i giusti rimedi ai loro bisogni, può evitare le derive di tipo corporativistico e la formazione delle "lobby" che fanno eleggere deputati per i loro interessi e non per il bene di tutti i cittadini.
L’ideale di società civile è fondata sul rispetto dell’uomo esistenziale e concreto, dei suoi diritti, sulla fede nel progresso interno della vita e della storia del popolo italiano, sulla forza della libertà.
Alza lo stendardo di libertà per una rivoluzione non violenta, cioè per una provocazione dei sedicenti politici che non considerano le attuali istanze del popolo italiano: lavoro e prospettive per i giovani.
Francesco Liparulo - Venezia
galeaveneta.blogspot.com
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