IL MIO AVVERSARIO POLITICO
È UN UOMO CHE SI SBAGLIA
è che calpesta i nostri diritti? E' un uomo che si sbaglia.
Il nostro avversario è semplicemente un uomo che si sbaglia, come anch'io posso sbagliarmi. Questa constatazione della comune umanità mi porta a comprendere il mio avversario e a non odiarlo.
La nonviolenza è soluzione di conflitti perché mira a instaurare rapporti di comprensione reciproca. Quando l'avversario non intende ragionare, la pazienza, la costanza e la speranza sono mezzi che col tempo daranno i frutti, perché lo spirito di giustizia, nascosto in ogni uomo emergerà e farà sentire la sua forza.
Il rovesciamento dell'avversario, cioè il trionfo della giustizia e della verità, costituisce il fine della nonviolenza che trasforma l'ingiusto in giusto.
La nonviolenza non è semplice sopportazione, ma è provocazione che scuote l'avversario.
Il frutto del seme della nonviolenza non dipende dal "destino", ma dalla nostra convinzione che l'avversario è un essere umano come noi.
Una politica di nonviolenza è possibile e può dare i suoi frutti.
La nonviolenza gandiana con la "Marcia del sale" si può fare con la "Marcia dei diritti calpestati" dai sedicenti politici che non tengono conto della povertà di milioni di uomini e donne escluse dal Bene comune per favorire gli interessi del potere finanziario.
Francesco Liparulo - Venezia
galeaveneta.blogspot.com
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