venerdì 16 maggio 2014

Una società più giusta con il voto del 25 maggio.

AL PARLAMENTO EUROPEO COMPETE
PROMUOVERE UN'ECONOMIA  SOCIALE
C'è l'esigenza per la società civile di uno Stato più umano che riconosca e sostenga la persona umana secondo il principio della sussidiarietà, agevolando lo sviluppo di tutte quelle energie delle singole persone e delle organizzazioni sociali per creare una comunità civile che si conserva nel tempo. L'esortazione è quella di costruire una società più giusta il cui centro è la persona che si realizza liberamente, cioè una comunità fondata sul progresso della vita e sulla forza della libertà in cui sia riconosciuta la dignità dell'uomo esistenziale dal suo concepimento fino alla sua morte naturale.
Le soluzioni dei problemi dell'attuale mondo economico e finanziario globalizzato minano la concezione cristiana dell'uomo e del suo destino, perché sono basate sull'idea che l'uomo non è il soggetto delle attività umane, ma un oggetto manipolabile per qualsiasi scopo utilitaristico e individualistico. La società si è costituita intorno alla produzione e allo scambio universale delle merci e spetta alla comunità politica mediare tra le necessità funzionali del mercato e la vita quotidiana delle persone, cioè promuovere i contenuti valoriali nelle decisioni del mondo produttivo e finanziario. La necessità della ricchezza e la competizione mondiale devono armonizzarsi con i valori dell'uomo che è soggetto e fine di ogni produzione e benessere sociale.
Il compito delle persone investite di potere politico è quello di emanare una legislazione che garantisca un’ordinata convivenza sociale nella vera giustizia, perché tutti i lavoratori possano trascorrere una vita dignitosa. La legge civile deve assicurare soprattutto i diritti fondamentali che appartengono alla persona. Fondamentale tra tutti è il diritto al lavoro per chi presta la sua opera per il bene proprio e della sua famiglia.
La società politica necessita di uomini e donne che possano dare un senso all'esistenza concreta del cittadino  che è soprattutto aspirazione alla libertà di realizzarsi nell'ambito di una comunità civile. L'attuale crescita degli indigenti evidenzia una forte diseguaglianza tra ricchi e poveri e un fenomeno di ingiustizia sociale.
Occorre vincere lo statalismo, la partitocrazia e lo sperpero del denaro pubblico per il trionfo della giustizia sociale. Si tratta di raggruppare tutti coloro che vorranno dedicarsi a una certa concezione di democrazia da perseguire e dei mezzi idonei per il conseguimento della "VITA BUONA" per tutti. L'azione del testimone del popolo deve mirare ad eliminare gli ostacoli della vita dei cittadini per la pace e la riconciliazione sociale.
Le basi della nostra nazione, come entità permanente, sono le regole immutabili della legge naturale, la continuità culturale, la tradizione, la consapevolezza storica, l’amore della patria. A questi valori sono ancorati i cuori di tutti gli uomini e le donne.
Insofferenza, disagio, protesta scaturiscono dai cittadini che vedono minacciata la loro esistenza sociale. Il modello naturale di famiglia, lo sviluppo della persona, il rispetto del soggetto umano non ancora nato, l'illiceità dell'eutanasia, l'illiceità degli interventi genetici manipolati e non a scopo terapeutico, la certezza del lavoro per i capifamiglia e per le nuove generazioni,  costituiscono un complesso di beni in cui si esprime la dignità della persona umana dal concepimento sino alla morte naturale. Questi valori per i cristiani non si possono modificare col tempo.
I cittadini chiedono che non sia trascurata la famiglia che deve difendersi di fronte al potere economico e finanziario del mercato globalizzato che mira soltanto al profitto utilitaristico.
La vita sociale richiede che la famiglia abbia un ruolo pubblico nella comunità perché è il perno di giunzione essenziale fra la persona, la società e lo Stato. Il suo carattere originario, antecedente allo Stato, richiede la promozione della sua funzione da parte delle Istituzioni .
Prima dell’impegno per i diritti dell’uomo c’è quello per il diritto ad essere uomini, cioè ad essere considerate persone che tendono a conquistare la piena autosufficienza nella comunicazione e nell’amicizia con le altre persone.
Senza il collegamento ai valori della vita, gli stessi diritti dell’uomo perdono il loro vigore, cioè divengono semplici enunciati che possono essere revocati in qualsiasi momento. La politica, l’economia, la sociologia possono realizzare i loro fini attuando una morale aperta, estesa ad ogni uomo, una morale del bene e male e non solo dell’utile.
Voto Partito Popolare Europeo per un avvenire foriero di speranza e di benessere per tutti i cittadini.
Francesco Liparulo - Mestre-Ve

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