giovedì 14 luglio 2011

Il coraggio della responsabilità

GOVERNO DELL'ECONOMIA
PER IL POPOLO ITALIANO

“Bisogna avere fiducia nell’Italia - afferma Giorgio Napolitano – e promuovere uno sforzo convergente nell’interesse del Paese”.
Occorre sentirsi responsabili in anticipo per la catastrofe economica incombente ed avere “il coraggio della responsabilità”. La coscienza collettiva invoca rimedi soprattutto quando si è in presenza di catastrofe socio economica per tutti gli Italiani.
Il popolo avverte un senso di paura per il proprio domani ed è questa una paura istintiva per la crescita e il benessere per i propri figli.
Popolo vuol dire persone umane unite dai comuni doveri, dalla coscienza comune del lavoro che ciascuno deve compiere per il bene comune, da un comune patrimonio di saggezza, da sentimenti e tradizioni umane.
Il bene comune è “il bene legato al vivere sociale delle persone, cioè il bene di quel “noi-tutti”, formato da individui, famiglie e gruppi intermedi che si uniscono in una comunità sociale”.
La società ha bisogno di testimoni che agiscano per lo sviluppo dinamico del Paese. Si tratta di dirigenti, sorti dalle profondità della nazione, che devono vivere in comunione con il popolo e decisi a lavorare per il popolo.
La concezione attuale della società politica è fondata sulla realtà della natura umana e della persona umana, cioè riconoscere un’importanza centrale alla persona umana e alla conquista progressiva della sua libertà di sviluppo.
La società politica è destinata allo sviluppo delle condizioni di ambiente che portino tutti i cittadini a un grado di vita materiale, intellettuale e morale conveniente al bene e alla pace sociale.
Questa concezione definisce una democrazia con determinate caratteristiche che sono il bene comune riversato su tutte le persone, un’autorità politica diretta verso questo bene comune, una moralità intrinseca alla vita politica, un’ispirazione personalistica, comunitaria e pluralistica dell’organizzazione sociale, un legame organico e dinamico della società civile con i valori cristiani del popolo.
In ogni persona vi è anche una parte di istinti, di sentimenti e di irrazionalità che si manifestano nella vita sociale e politica. Il corpo politico deve svolgere sanzione penale verso chi viola la legge e deve esercitare una direzione morale verso chi si comporta da minore, tollerando molti mali per evitare mali più grandi.
I testimoni del popolo devono lottare contro lo pseudo idealismo ottimistico che alimenta gli uomini di false speranze e contro lo pseudo realismo pessimistico che fomenta gli istinti dell’uomo.
Nella società politica sono accora presenti “ le male bestie ” indicate da Luigi Sturzo, cioè lo statalismo che è contro la libertà, la partitocrazia che è contro l’uguaglianza e l’abuso del denaro pubblico che è contro la giustizia.
L’uomo di fede è convinto che l’etica non deve essere separata né disgiunta dal potere, cioè l’etica deve stare dentro la politica, perché l’etica è l’anima e il fine della politica.
La politica funziona se toglie gli ostacoli che l’uomo ha nella ricerca del suo appagamento. La politica raggiunge il suo fine più profondo quando la società matura sul piano etico. Etica intesa come respiro complessivo di un popolo, come etica pubblica, cioè come trasparenza dei rapporti sociali.
Si parla di riforme della vita sociale con la pretesa di accelerare il percorso storico del popolo, sovvertendo i suoi valori fondamentali.
La funzione, il fine dello Stato deve essere quello di promuovere la vita personale perché è la persona che ha coscienza, cioè è la persona il perno di ogni azione significativa. Alla persona sono collegate le reali possibilità di sviluppo e maturazione certa della società.
Luigi Sturzo è considerato uno dei testimoni fondamentali della nostra nazione perché ha lottato contro lo statalismo come male bestiale dell’epoca moderna in quanto si insinua nelle relazioni tra gli individui quando domina l’individualismo. Lo statalismo si genera per la debolezza degli individui che non vogliono essere coesi o non realizzano quelle giuste comprensioni reciproche.
Lo Stato che non ha come suo riferimento la persona umana perde la sua dimensione coscienziale e istituzionale perché diventa Stato etico che sostituisce l’etica tra gli individui.
Lo Stato è strumento della società politica in cui prevale la coscienza personale. La società politica esiste quando c’è il bene comune che si riversa su tutti. Il bene comune, civile, politico finalizza l’azione umana. Il bene politico della società, cioè il bene comune ha senso se è bene che trascende anche il bene dei singoli.
Lo Stato ha compito di mantenere la legge e l’ordine politico. Lo Stato è strumento necessario al servizio della persona e della società politica.
I testimoni del popolo devono agire per una società fondata sulla libertà, sullo sviluppo economico, sulla solidarietà, cioè una società basata sui valori del cristianesimo. Si tratta di promuovere una Patria nella quale tutti gli Italiani si riconoscono e che tutti amano, perché è la casa comune di tutti, senza distinzioni.

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