IL MOVIMENTO CINQUE STELLE RIVENDICA
IL REDDITO DI CITTADINANZA PER I POVERI
"Non è beneficenza - ha detto Beppe Grillo alla marcia di Assisi del 9 maggio - è un reddito per la dignità e i diritti delle persone. Poco importa che la misura costi 16 miliardi l'anno e che proprio ora sia arrivata la sentenza della Consulta sulle pensioni che ne costa altrettanti. Certo che bisogna restituire i soldi ai pensionati, ma anche agli esodati. Per una delibera così importante hanno i...mpiegato anni".
IL REDDITO DI CITTADINANZA PER I POVERI
"Non è beneficenza - ha detto Beppe Grillo alla marcia di Assisi del 9 maggio - è un reddito per la dignità e i diritti delle persone. Poco importa che la misura costi 16 miliardi l'anno e che proprio ora sia arrivata la sentenza della Consulta sulle pensioni che ne costa altrettanti. Certo che bisogna restituire i soldi ai pensionati, ma anche agli esodati. Per una delibera così importante hanno i...mpiegato anni".
Qual è il problema?
10 milioni di italiani nella povertà di cui 6 milioni in povertà assoluta non hanno nemmeno il necessario per sopravvivere in una comunità dove i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri per un fenomeno di ingiustizia sociale.
10 milioni di italiani nella povertà di cui 6 milioni in povertà assoluta non hanno nemmeno il necessario per sopravvivere in una comunità dove i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri per un fenomeno di ingiustizia sociale.
Le democrazie devono risolvere il problema della ridistribuzione dei beni per evitare la scissione dei legami sociali. Le "male bestie " di Sturzo sono ancora oggi lo statalismo, la partitocrazia e lo sperpero del denaro pubblico.
"Il Reddito di Cittadinanza è il primo punto del programma - sostengono i "grillini"- con cui il Movimento 5 Stelle si è presentato alle elezioni politiche in cui è stato votato come prima forza politica dal 25% degli italiani.
Un sostegno al reddito pari a 780 euro al mese per un nucleo familiare composto da una sola persona che riprende i principi contenuti nella risoluzione del Parlamento europeo del 20 ottobre 2010 e avvalorato dal rapporto ISTAT sulle condizioni del Paese. L’unica condizione che si chiede al beneficiario è di effettuare ricerca attiva del lavoro per due ore giornaliere, frequentare dei percorsi di istruzione, formazione o riqualificazione che gli consentano di passare da un settore produttivo a un altro seguendo le sue competenze, di effettuare non più di 8 ore settimanali di volontariato per aiutare la comunità e di accettare il lavoro proposto dai Centri per l'Impiego".
Ogni cittadino ha il diritto di essere rispettato, cioè ha una sua dignità in quanto persona e soggetto di diritto che possiede dei diritti dovuti dalla sua necessità di esistere in libertà, nell’ambito di una società in cui si impegna per il bene comune.
La cellula vitale della società è la famiglia e lo Stato non può disinteressarsi. Soltanto la sussidiarietà, cioè la possibilità di permettere alle famiglie di trovare i giusti rimedi ai loro bisogni, può evitare le derive di tipo corporativistico e la formazione delle "lobby" che fanno eleggere deputati per i loro interessi e non per il bene di tutti i cittadini.
Francesco Liparulo
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