venerdì 19 giugno 2015

Italiani marciano contro l'ingiustizia sociale e la corruzione

IL MOVIMENTO CINQUE STELLE RIVENDICA
IL REDDITO DI CITTADINANZA PER I POVERI

"Non è beneficenza - ha detto Beppe Grillo alla marcia di Assisi del 9 maggio - è un reddito per la dignità e i diritti delle persone. Poco importa che la misura costi 16 miliardi l'anno e che proprio ora sia arrivata la sentenza della Consulta sulle pensioni che ne costa altrettanti. Certo che bisogna restituire i soldi ai pensionati, ma anche agli esodati. Per una delibera così importante hanno impiegato anni".
Qual è il problema?
10 milioni di italiani nella povertà di cui 6 milioni in povertà assoluta non hanno nemmeno il necessario per sopravvivere in una comunità dove i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri per un fenomeno di ingiustizia sociale.
Le democrazie devono risolvere il problema della ridistribuzione dei beni per evitare la scissione dei legami sociali. Le "male bestie " di Sturzo sono ancora oggi lo statalismo, la partitocrazia e lo sperpero del denaro pubblico.
"Il Reddito di Cittadinanza è il primo punto del programma - sostengono i "grillini"- con cui il Movimento 5 Stelle si è presentato alle elezioni politiche in cui è stato votato come prima forza politica dal 25% degli italiani.
Un sostegno al reddito pari a 780 euro al mese per un nucleo familiare composto da una sola persona che riprende i principi contenuti nella risoluzione del Parlamento europeo del 20 ottobre 2010.
L’unica condizione che si chiede al beneficiario è di effettuare ricerca attiva del lavoro per due ore giornaliere, frequentare dei percorsi di istruzione, formazione o riqualificazione che gli consentano di passare da un settore produttivo a un altro seguendo le sue competenze, di effettuare non più di 8 ore settimanali di volontariato per aiutare la comunità e di accettare il lavoro proposto dai Centri per l'Impiego".
La legge civile deve assicurare soprattutto i diritti fondamentali che appartengono alla persona. Fondamentale fra tutti è il diritto al lavoro per chi presta la sua opera per il bene proprio e della sua famiglia. La società politica necessita di uomini e donne che possano dare un senso all'esistenza concreta del cittadino che è soprattutto aspirazione alla libertà di realizzarsi nell'ambito di una comunità civile.
C'è l'esigenza di uno Stato che riconosca e sostenga le famiglie e le prese secondo il principio della sussidiarietà, agevolando lo sviluppo di tutte quelle energie delle singole persone e delle organizzazioni sociali per creare una comunità civile che si conserva nel tempo. L’esortazione è quella di realizzare una società giusta il cui centro è la persona.
Ogni cittadino ha il diritto di essere rispettato, cioè ha una sua dignità in quanto persona e soggetto di diritto che possiede dei diritti dovuti dalla sua necessità di esistere in libertà, nell’ambito di una società in cui si impegna per il bene comune.La cellula vitale della società è la famiglia e lo Stato non può disinteressarsi. Soltanto la sussidiarietà, cioè la possibilità di permettere alle famiglie di trovare i giusti rimedi ai loro bisogni, può evitare le derive di tipo corporativistico e la formazione delle "lobby" che fanno eleggere deputati per i loro interessi e non per il bene di tutti i cittadini.
Jacopo Berti, candidato presidente della Regione Veneto, in testa allo schieramento compatto dei portavoce pentastellati in marcia per Assisi, mentre Davide Scano, candidato sindaco di Venezia, è protagonista in Campo Santa Margherita e in Campo S. Angelo della rivendicazione dei Veneziani di riappropriarsi della loro laguna contro la corruzione e l'intrusione delle grandi navi che sfilano fino a lambire i meravigliosi palazzi della Serenissima. Un grido un'anime: "FUORI LE GRANDI NAVI DALLA LAGUNA".
Francesco Liparulo Mestre - Ve

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