mercoledì 17 giugno 2015

La partitocrazia al vaglio elettorale del 31 maggio

26 maggio
SINISTRA VENEZIANA CONFUSA
PER LA CRISI DELLA COMUNITÀ

"Le amministrazioni comunali che si sono, via via, succedute in questi ultimi vent'anni - sostiene nel suo programma Davide Scano, candidato sindaco di Venezia, hanno utilizzato il denaro pubblico in modo clientelare e poco trasparente".
Qual è il problema?...

La partitocrazia impedisce le vere scelte di libertà. I portavoce del Movimento 5 Stelle intendono realizzare una rivoluzione non violenta nell'amministrazione comunale, cioè intendono ripristinare una democrazia partecipata che ponga il cittadino al centro dell'attenzione nell'azione politica e dia speranza di "vita buona" a una comunità disillusa.
La prospettiva di coloro che credono nei principi della persona umana, della famiglia e della sussidiarietà è quella personalistica comunitaria. Si tratta di riconoscere l'importanza della libertà di scelta di ogni uomo o donna con l'organizzazione dal basso della società civile, cioè favorire la libertà di autonomia delle persone che vogliono realizzare il Bene comune. Ogni persona vuole realizzare se stessa e sentirsi parte delle organizzazioni sociali entro cui può svolgere la propria esistenza.
La comunità civile potrà durare nel tempo se la libertà sociale è ben salda sulla giustizia sociale e sul senso dell'amicizia civica. Il ruolo della giustizia è quello di eliminare gli ostacoli alle pacifiche relazioni tra le persone, cioè eliminare le ingiustizie sociali che creano odio e risentimenti tra chi gode di benefici e chi non dispone nemmeno dell'essenziale per vivere.
Per curare la patologia politica della partitocrazia, i Veneziani scelgono Davide Scano, avvocato mestrino onesto, di specchiate virtù civili, che intende "ridare fiducia e dignità alle persone e all'istituzione comunale con un'amministrazione composta da persone comuni che capiscano dove sono gli sprechi e dove invece sia necessario investire per rilanciare l'economia cittadina".

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