giovedì 18 giugno 2015

I lavoratori italiani perdono ogni giorno il sostentamento dei figli

IL PARLAMENTO IN BALIA DI INTERESSI
IL MOVIMENTO 5 STELLE FUORI PER L'ONESTÀ

Lo Stato è il primo responsabile di tutta la politica del lavoro, cioè è il datore di lavoro indiretto che deve provvedere all’emanazione delle leggi che disciplinano il settore lavorativo. Le attività delle società produttive, direttamente responsabili perché determinano i contratti e i rapporti di lavoro, esigono una politica che garantisca il rispetto degli inalienabili diritti delle persone.
La difesa degli interessi esistenziali dei lavoratori in tutti i settori produttivi è resa possibile soltanto da uno Stato che dispone di istituzioni che considerano la persona umana come soggetto del lavoro e non come “merce”. La responsabilità primaria in una società civile e politica spetta all’autorità politica, intesa come funzione essenziale senza la quale la persona umana non può acquisire il bene comune, indispensabile alla sua vita e a quella di tutta la società civile.
Il compito delle persone, investite di potere politico, è quello di emanare una legislazione che garantisca un'ordinata convivenza sociale nella vera giustizia perché tutti i lavoratori possano trascorrere una vita dignitosa. La legge civile deve assicurare soprattutto i diritti fondamentali che appartengono alla persona.
Il lavoro è una dimensione fondamentale dell'esistenza dell'uomo che rimane sempre il soggetto della sua attività e di qualsiasi prodotto che ne scaturisce. In questa dimensione soggettiva c’è il fondamento della dignità del lavoro umano. Il primo fondamento del valore del lavoro è l’uomo stesso che ne è l'artefice.
Il lavoro è un bene essenziale perché con esso l’uomo realizza se stesso ed espleta la sua libertà nella comunicazione con gli altri per la creazione del bene comune, necessario al benessere materiale e spirituale della società civile. L’operaio ha anche una vita familiare che è un suo diritto e una sua vocazione naturale. La sua attività è condizione per la nascita e il mantenimento della famiglia, ritenuta cellula primordiale di tutta la comunità civile. La perdita del salario del capo famiglia mina alla radice l'unità fondamentale della stessa società.
L’esigenza di creare ricchezza e sostenere la competizione nel mondo globalizzato non può tralasciare la preminenza dei valori essenziali e il mantenimento della coesione sociale.
La globalizzazione, che mira soltanto al primato dell’economia e della finanza, scardina l'economia sociale di mercato, controllata dalle leggi che salvaguardano le varie attività che producono ricchezza e benessere. La liberalizzazione degli scambi commerciali e la deregolamentazione delle attività d’impresa dà riconoscimento a quei poteri forti del mercato globale che portano a considerare preminente la competizione tra i mercati nazionali e le varie imprese di profitto, spingendo all’estremo la competizione tra i vari soggetti dell'economia.
Lo sviluppo economico, derivante dalle idee economicistiche e materialistiche del mercato globale, dissolve i legami sociali, perché si basa sull'opera degli individui lavoratori, considerati semplici mezzi di produttività e non come persone, dotate di ragione e di libertà, cioè soggetti di ogni attività umana.
I portavoce de Movimento 5 Stelle unici garanti della salvaguardia dei diritti dei lavoratori Italiani in Parlamento e sul territorio nazionale.
Per le prossime elezioni amministrative in Veneto e nel Comune di Venezia, l'elettore vota Movimento 5 Stelle perché è arrabbiato e intende mandare a casa i sedicenti politici che hanno fatto i loro interessi a danno della comunità civile.
Jacopo Berti sarà Presidente della Regione Veneto e Davide Scano sarà sindaco dei Veneziani delusi da una Sinistra perdente e dagli esponenti di Centrodestra che non hanno impedito la partitocrazia, la corruzione e lo sperpero del denaro pubblico.
Francesco Liparulo - Venezia

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