martedì 16 giugno 2015

Beppe Grillo pone al centro della sua rivoluzione il cittadino

LA VOLONTÀ GENERALE DELLA DEMOCRAZIA DI ROUSSEAU
È  DEMOCRAZIA  TOTALITARIA  RESPINTA  DA  M5STELLE

La volontà generale di Rousseau non è la volontà della maggioranza, cioè non può essere accertata tramite la conta di maggioranza o minoranza. Si tratta di democrazia totalitaria attraverso la volontà generale di un’assemblea di cittadini che non dà garanzie e che non può essere controllata dal basso perché è sempre retta,... cioè è sempre giusta.
L’errore di Rousseau è quello di voler costruire il diritto non sull’elemento della ragione ma su una base irrazionale al diritto perché lo fonda su uno “stato di natura” anteriore alla ragione. La ragione è considerata dal pensatore svizzero come potenza straniera, non come parte integrante dell’uomo, ma come qualcosa che si sovrappone all’uomo e lo soffoca. Si riscontra una contraddizione nell’immaginazione di una società che corrompe l’uomo.
Rousseau e la sua concezione antidemocratica sono estranee alla concezione democratica del Movimento 5 Stelle per il quale l'essere umano, dotato di ragione e di libertà, per raggiungere la sua piena autonomia chiede di partecipare alla costituzione del Bene comune che è benessere materiale e spirituale di tutte le persone, cioè è l’insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono sia alla comunità civile sia ai singoli membri di raggiungere la pienezza della loro autonomia.
L’azione morale di ogni persona si realizza nella costituzione del Bene comune, cioè nell’agire sociale attraverso varie forme espressive che sono la famiglia, i gruppi sociali intermedi, le associazioni, le imprese di carattere economico, le città, le regioni, lo stato e la comunità di un popolo.

Francesco Liparulo

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