domenica 2 ottobre 2016

Una società “a misura di famiglia”

L’AZIONE MORALE NELLO SPAZIO PUBBLICO

L'azione morale di ogni persona si realizza nella costituzione del bene comune, cioè nell'agire sociale attraverso varie forme espressive che sono la famiglia, i gruppi sociali intermedi, le associazioni, le imprese di carattere economico, le città, le regioni, lo stato e la comunità di un popolo. Si tratta di vivere insieme agli altri e di esprimere la propria libertà per un interesse comune in rapporto alla parte di benessere che si può trarre, cioè di esprimere il proprio essere politico, inteso come inclinazione a vivere in società. Questo bisogno di ogni uomo e donna scaturisce dalla “necessità di aprirsi alle comunicazioni della conoscenza e dei rapporti di amicizia” che esigono di relazionarsi con gli altri.

La società civile è una società di persone e l'unità sociale è la persona umana. La sua dignità si promuove soprattutto con la cura della famiglia naturale, considerata cellula vitale di ogni società civile. Questa espressione originaria della socialità umana richiede il rispetto del principio di sussidiarietà, inteso come aiuto economico, istituzionale, legislativo offerto alla famiglia

Soltanto la costituzione di una società “a misura di famiglia” può garantirla dalle derive individualiste perché la persona e i suoi bisogni devono essere al centro delle attenzioni delle forze politiche.

Il cittadino che aspira a fare politica deve essere fermamente convinto che si debbano difendere i diritti di ogni essere umano, indipendentemente dalla sua età, dal suo ceto sociale, dal colore della sua pelle, dal suo stato di salute. 
Si tratta di credere che la politica debba essere un servizio per la persona, che il valore del giusto o del non giusto debba dipendere soprattutto dal rispetto dei diritti naturali e che la procedura democratica debba dipendere dalla dignità della persona (bambino, adulto, anziano, diversamente abile).

La persona al centro perché l'essere umano non è un'isola, ma vive in una comunità per il suo carattere sociale. Ferma e indelebile la convinzione che la famiglia, fondata liberamente sul matrimonio tra un uomo e una donna è la prima società naturale che ha la priorità sulla società civile e sullo Stato. Si tratta di tutelare la famiglia attraverso il salario familiare e una riforma fiscale che tenga conto dei componenti del nucleo familiare. Tutti noi pensiamo che sia necessario valorizzare la libertà dei genitori per l'istruzione dei propri figli e l'impegno e prevenire a livello sociale i comportamenti a rischio (droga, alcolismo...).

La famiglia italiana di oggi deve affrontare l’attuale crisi finanziaria, economica e valoriale. Si tratta di recuperare “le radici della crescita delle Regioni per promuovere le loro qualità produttive che fanno vincere le sfide della globalizzazione. 

Milioni di Italiani vivono, secondo le recenti statistiche, con la metà del reddito medio nazionale (circa 600 euro al mese). 

La crescita degli indigenti evidenzia una forte disuguaglianza tra ricchi e poveri e un fenomeno di ingiustizia sociale.

La famiglia genera legami di appartenenza, dà forma sociale alle persone, trasmette valori culturali, etici, sociali, spirituali essenziali per lo sviluppo della società civile.
La razionalizzazione morale dell'agire politico deve fondarsi sulla giustizia, la legge e la reciproca amicizia. 
Si tratta di sforzarsi per applicare le strutture politiche al servizio del bene comune, della dignità della persona e del senso dell'amore civico.

L'attività politica deve basarsi sui bisogni più intimi della vita delle persone e dell’esigenza della pace sociale, dell’amore, delle energie morali e spirituali. 
Occorre agire nella comunicazione e utilizzare mezzi morali per essere liberi. 
La forza della società politica presuppone la giustizia perché si avvale delle energie dei cittadini in quanto energie di uomini liberi che sanno esprimersi con amicizia.
Francesco Liparulo - Venezia 

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