domenica 30 ottobre 2016

Il superamento degli egoismi con la giustizia sociale

LO  STATO  SIA  VERO STRUMENTO 
A SERVIZIO DELLA COMUNITÀ CIVILE
Illegalità, corruzione e malaffare - ha detto Luigi Giampaolino, già presidente della Corte dei Conti – sono notevolmente presenti nel Paese e le cui dimensioni, presumibilmente, sono di gran lunga superiori a quelle che vengono spesso faticosamente alla luce”.

Gli scandali per lo sperpero del denaro pubblico e la corruzione “hanno portato alla luce – ha detto Michele Vietti, già presidente del Consiglio Superiore della Magistratura – in modo drammatico il problema della selezione della classe dirigente che evidentemente non dipende solo dal sistema elettorale. È inaccettabile che, mentre si chiedono sacrifici ai cittadini, la classe politica abbia aumentato le spese per il proprio mantenimento, tagliando i sevizi e aumentando la pressione fiscale”.

Il ruolo della giustizia è quello di eliminare le ingiustizie sociali che creano odio e risentimenti tra chi gode di benefici e chi non dispone nemmeno dell’essenziale per vivere. Allarmano i dati statistici: l’Italia continua a decrescere del - 2,4% e la recessione, secondo l’ultimo rapporto di Confindustria, “si sta confermando lunga e profonda”. Più di 2 milioni di giovani senza occupazione. Negli ultimi 4 anni i nuovi poveri sono aumentati del 14%, percentuale che nel Sud (secondo la Caritas) arriva al 74%.

Il bene comune del popolo, inteso come vita buona, cioè conforme alle esigenze e alla dignità della natura umana che esige una vita moralmente giusta e felice, è il fine della politica. Questo bene deve rifluire su ogni membro della comunità civile. La politica è considerata giusta se realizza il bene comune, cioè se crea prosperità materiale quale presupposto per l’elevazione spirituale dell’esistenza umana. Il bene comune è tale se tutta la comunità è coesa nella giustizia e nell’amicizia civica che sono le forze conservative della società.

L'attività dei rappresentanti del popolo non deve essere fondata sull’avidità, la gelosia, l’egoismo, l’orgoglio e l’astuzia, ma sui bisogni più intimi della vita delle persone e dell’esigenza della pace, dell’energie morali e spirituali dell’uomo. Il superamento degli egoismi, cioè il trionfo della giustizia sociale, costituisce il fine dell’agire politico che diventa leva che trasforma l’ingiusto in giusto. L'azione coraggiosa del testimone del popolo non è semplice sopportazione, cioè non è calma imperturbabile, ma è provocazione che mira ad eliminare gli ostacoli della vita dei cittadini per la pace e la riconciliazione sociale.

La vita democratica dovrebbe essere un’organizzazione razionale di libertà eticamente e umanamente fondata. L'esigenza di libertà tende a realizzare progressivamente nella vita sociale l’aspirazione dell’uomo a essere trattato nel tutto sociale come una persona e questa aspirazione è un’espressione di un ideale attuabile soltanto con lo sviluppo del diritto, di un senso sacro della giustizia, dell’onore e con lo sviluppo dell’amicizia civica.
La società politica è destinata allo sviluppo delle condizioni di ambiente che portano la moltitudine a un grado di vita materiale, intellettuale e morale conveniente al bene e alla pace del tutto sociale. 

Si tratta di realizzare una democrazia nella quale i cittadini non abbiano solo diritto di suffragio, ma si trovino impegnati in modo attivo nella vita politica del Paese. Lo Stato sia strumento a servizio della comunità civile, cioè lo Stato proporzionerà il suo modo di agire in rapporto ai valori della comunità.

Se si vuole proporre un partito per la nazione occorre raggruppare tutti coloro che vorranno dedicarsi a una certa concezione di democrazia da perseguire e dei mezzi idonei per il conseguimento della “vita buona”.

I valori del popolo italiano (dignità della persona umana, famiglia, solidarietà, sussidiarietà), devono penetrare la cultura e promuovere il benessere della comunità civile.

Bisogna concentrarsi sul dialogo tra i cittadini e i politici, lottando per la giustizia, l’amicizia civica e la fede nell’essere umano che permettono la coesistenza civile e promuovono il benessere per tutti indistintamente.

AL REFERENDUM VOTA NO!

Francesco Liparulo - Venezia

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