lunedì 31 ottobre 2016

La condivisione di interessi comuni facilita il dialogo

IL MERCANTE VENEZIANO DELLA MOREA
Il papa Martino V – dice il mercante ser Nicolò - è stato eletto durante il Concilio di Costanza. Al sinodo ecumenico erano presenti anche i rappresentanti del basileus. Sulle galee si sussurra che ci siano stati degli accordi tra i delegati latini e i delegati di Costantinopoli. Il cardinale eletto, appartenente alla famiglia Colonna, aveva promesso agli inviati del basileus di difendere Costantinopoli dalle mire dei sultani turchi. A Venezia si sussurra che ci siano stati degli accordi tra i delegati latini e i delegati di Costantinopoli  per far eleggere un papa che possa eliminare non solo le controversie tra i cardinali delle varie nazioni per l’elezione del sommo pontefice ma anche le incomprensioni tra i fedeli di Roma e di Costantinopoli. L’imperatore Manuele si è impegnato a far dimenticare al suo popolo l’antico saccheggio e la profanazione dei luoghi sacri perpetrati dai Crociati, in cambio di una nuova Crociata contro gli Ottomani che vogliono impossessarsi della città di Costantino e del centro di tutti i commerci del Mediterraneo. Il matrimonio delle nobildonne latine con i figli dell’imperatore sono la garanzia che la salvezza è vicina”.
“Nell’attesa dell’autorizzazione del castellano – dice il guardiano della porta – mia moglie e i suoi piccoli possono offrire da bere a te e a tutti coloro che ti aiutano nel trasporto della merce diretta alla casa della principessa”. 
“Ho qui, messo da parte,  una pezza di  “Fiorenza de garbo” - dice Nicolò – per la tua donna. Mi sento in obbligo per l’acqua offerta ai miei uomini e alle bestie che hanno bisogno di bere per continuare a salire. I raggi del sole e il sentiero ripido impongono una sosta, prima di arrivare alla meta”.
I miei figli – interviene Maria,  moglie dell’uomo – sono stati ammaestrati dal padre a uscire sulla strada quando arrivano i mercanti, per imparare ad osservare e ascoltare gli uomini che vengono dal mare con i prodotti e le manifatture di terre lontane. Si apprendono le buone maniere e il corretto comportamento da tenere in presenza di uomini che conoscono il valore delle cose e lo sanno descrivere con le giuste parole”.   
La tua acqua è fresca - dice il veneziano – e mi ristora non sola fisicamente ma mi fa sentire anche più sereno. Il mercante lavora sempre lontano dalla propria famiglia e accoglie con riconoscenza qualsiasi gesto di amicizia che proviene da chi che riconosce l’importanza dell’accoglienza soprattutto per i mercanti che rischiano la loro vita  in mare e per le strade, spinti dal desiderio di portare a destinazione ciò che è utile alla vita e al benessere delle persone. Ogni gesto di carità verso lo straniero arricchisce lo spirito di chi sa donare e anche di colui che riceve la cortesia di un gesto di amicizia. Il commercio serve anche a far unire gli spiriti e a trovare una condivisione in ciò che è bello e utile alla vita. Spesso la condivisione di interessi comuni facilita il dialogo e innesca la comprensione reciproca anche quando ci sono pregiudizi e diffidenze imposti dalla comunità sociale in cui si vive”.    
È l’acqua di San Nicola – sussurra la donna – tutti vogliono berla. La fontana è attigua alla chiesa dedicata al santo, costruita sul pendio del colle, sopra il pianoro del Palazzo del despota. Il sentiero lastricato vi passa vicino ed è percorso da tutte le giovani donne del luogo per riempire le giare e per berla in casa. I monaci del luogo accolgono con benevolenza i devoti e raccontano i miracoli del santo. La principessa Cleofe ogni settimana si reca in chiesa per pregare il santo e ad accendere un cero votivo”.
Francesco Liparulo - Venezia

P.S. Brano tratto da “Terra di Morea” di Francesco Liparulo in “Storie Venete” di Francesco Liparulo. Vedi galeaveneta.blogspot.com su yahoo.it

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