martedì 25 ottobre 2016

Il Risorgimento Veneziano è storia vissuta e gli eroi rimangono come testimonianza di verità, testimonianza di aderenza al vero spirito dei Veneti e di tutti gli Italiani che è la libertà di sapersi aprire ad un orizzonte foriero di Benessere per tutti, come realizzazione del proprio vivere in un Paese che ci è stato dato meraviglioso e che possiamo continuare a mantenerlo libero con il nostro impegno quotidiano, scendendo nello spazio pubblico per il bene comune, il bene di "noi altri".

*************

Il monumento della “Sortita del 27 ottobre 1848” è tornato in “Piazza Barche”.
Alcune strade adiacenti alla Piazza XXVII Ottobre sono dedicate agli eroi della sortita che hanno sacrificato la loro vita per Venezia: Alessandro Poerio e Antonio Olivi.
Da WIKIPEDIA la descrizione dei personaggi e dei fatti storici:
“Poèrio Alessandro nacque a Napoli nel 1802 ed è stato ferito mortalmente il giorno della Sortita in Via delle Muneghe che ora porta il suo nome. Alessandro, ardente patriota come il padre Giuseppe e il fratello Carlo, visse a lungo in esilio, e combatté contro gli Austriaci a Rieti (1821). Morì per le ferite riportate alla difesa di Venezia.
Antonio Olivi, trevigiano di nascita, è stato un patriota e militare italiano, tenente nell'esercito della Repubblica di San Marco (detta anche Repubblica di Daniele Manin, frequentatore del Caffè Florian ed esponente dell’elite veneziana del’Ottocento, società di notabili e di classe dirigente), guidò la sortita di Mestre del 27 ottobre 1848. Antonio, figlio di Giuseppe Antonio Olivi, podestà di Treviso tra il 1847 e il 1852, partecipò ai moti del 1848, e quando Treviso venne conquistata dagli Austriaci espatriò insieme alla moglie Giulia e al più piccolo dei loro tre figli. Insieme ai fratelli Ferrante e Giulio partecipò ai combattimenti in tutta Italia e con il grado di tenente prese parte alla difesa della Repubblica di Venezia. Gli venne affidato il comando dell'operazione poi nota come "sortita di Mestre", una sortita da Forte Marghera destinata a riconquistare la città di Mestre, presa dagli Austriaci il 18 giugno 1848.
l 27 ottobre del 1848, all'alba, a capo di 2000 uomini (I battaglione "Italia Libera") attaccò gli austriaci a San Giuliano, ricacciandoli verso Treviso. Si ricongiunse con circa 1500 patrioti mestrini in piazza Barche, rinominata XXVII Ottobre, si diresse quindi verso il ponte della Campana, unico accesso per la piazza Maggiore e per il centro cittadino. Dopo tre assalti respinti, gli Italiani presero possesso delle case sulla via delle Muneghe (poi via Poerio) per contrastare il fuoco proveniente dalle case requisite dagli austriaci, ed al quarto assalto misero in fuga i soldati croati. 
La battaglia si concluse vittoriosamente per gli italiani, ma Antonio Olivi, come Alessandro Poerio fu tra i caduti.
Nel 1898 la città di Mestre ricevette la XI^ Medaglia d'oro al Valor Risorgimentale (1898, la medaglia d'oro fu istituita dal Re Umberto I come distintivo d'onore alle città ... "in ricompensa del valore dimostrato dalla cittadinanza alla presa del forte di Marghera la notte del 22 marzo 1848 e nella sortita di Marghera del 27 ottobre successivo ...") ed in tale occasione la piazza Barche fu rinominata "piazza Ventisette Ottobre" (dove sin dal 1886 era stata inaugurata la "Colonna della Sortita"), mentre diverse strade furono rinominate e dedicate ai caduti ed agli "eroi" del periodo storico (via Alessandro Poerio, via Antonio Olivi, via Guglielmo Pepe, altre)”.

Nel 1848/1849 il Veneto e Venezia - ha sostenuto lo storico Mario Isnenghi - sono stati in prima fila nel Risorgimento italiano fatto da uomini abili a costruire un senso di nazione in cammino ( Foscolo, Manzoni, Nievo), cioè si tratta di tendenza a costruire lo Stato nazionale come traguardo nazionale”. 
Francesco Liparulo - Venezia

0 commenti: