sabato 8 ottobre 2016

La Costituzione italiana è per il bene della società

LA POLITICA PER LA PERSONA UMANA 
VERA  ETICA  DELLA  SOCIETÀ  CIVILE
I “testimoni del popolo”, animati da un profondo amore per l’Italia, hanno la necessità di unirsi per promuovere una politica riformista, cioè aderente ai bisogni di ragioni di vita e di speranza di ogni uomo o donna per cui valga la pena di vivere. 

Ogni cittadino ha il diritto di essere rispettato, cioè ha una sua dignità in quanto persona e soggetto di diritto che possiede dei diritti dovuti dalla sua necessità di esistere in libertà, nell’ambito di una società in cui si impegna per il bene comune.

Ogni uomo o donna ha in sé un sapere che concerne ciò che deve fare. In questo sapere c’è una morale che scaturisce dalla coscienza di come bisogna fare perché la sua opera sia ben fatta. La morale, insita in ogni persona, è conoscenza di libertà.

L'atto morale appartiene al mondo della libertà, cioè al mondo delle relazioni tra le persone. La radice della libertà è la libera scelta, insita nella natura ragionevole di ogni essere umano, che gli permette di governare la sua vita e di badare a se stesso, cioè di agire come essere morale.

Ogni persona, bisognosa di vivere insieme agli altri e di esprimere la sua libertà per un interesse comune in rapporto alla parte di benessere che ne trae, esprime il suo essere politico, inteso come inclinazione a vivere in società. Questo bisogno scaturisce dalla sua “necessità di aprirsi alle comunicazioni della conoscenza e dei rapporti di amicizia” che esigono di relazionarsi con gli altri.

La società civile è una società di persone e l’unità sociale è la persona umana. Il bene della società, cioè il bene di tutte le persone, è tale se giova alle persone individuali. La persona umana e il bene comune sono in una relazione di “dipendenza reciproca”.

Il bene comune della città salvaguarda la persona umana soltanto se è subordinato a tutto ciò che appartiene alla sua libertà di esistere e di relazionarsi con le altre persone.

Nella vita sociale vi è una tendenza ad assoggettare la persona, a diminuirla, considerandola come un semplice individuo materiale, cioè privo delle sue aspirazioni di libertà e di amicizia. Questo conflitto che richiede una soluzione dinamica perché la società si evolve nel tempo sotto la spinta delle istanze di libertà e di aderenza alle necessità del tempo presente. Questa spinta tende a realizzare progressivamente l’aspirazione di ogni uomo o donna a essere trattato come persona. Questa aspirazione è l’espressione di un ideale attuabile soltanto con lo sviluppo del diritto, della giustizia, dell’onore e con lo sviluppo dell’amicizia tra i cittadini.

La società politica ha il compito di sviluppare le condizioni di ambiente che portino tutte le persone a un grado di vita materiale, intellettuale e morale necessario al bene e alla pace di tutti i cittadini.

La comunità civile richiede di essere ordinata al "bene comune temporale" che è materiale, intellettuale e morale perché mira al bene della persona umana. Questo ideale richiede che la politica, l’economia, le soluzioni sociali e l’azione dello Stato soddisfino il principio di sussidiarietà.
Ci si domanda come è possibile una società più umana di fronte alla situazione del mondo presente con tutte le minacce di degradazione. Il male sembra trionfare agli occhi di tutti di fronte al degrado sociale e alle atrocità che appaiono sugli schermi televisivi o sulla stampa quotidiana e periodica.

Lo stato di pace, di benessere e di giustizia sociale dipende dalla coesione tra le persone, cioè dalla forza vitale della solidarietà che costituisce l’anima della società, fatta di ciò che esprimono le persone che si aprono agli altri con generosità, anche a costo del sacrificio, inteso come impegno di sé al servizio degli altri.

Soltanto coloro che "permettono la coesistenza e il dialogo" delle persone creano una società civile che si conserva nel tempo, perché lottano per la giustizia, l’amicizia civica e la fede nell’essere umano che sono la forza che la fa vivere.

L’Italia che vive una fase particolarmente convulsa della vita democratica e chiama tutti, uomini e donne, giovani e meno giovani, ad unirsi per ripartire da un “riscatto etico-morale” che consenta una rottura con il passato e una speranza per l'avvenire di tutto il popolo italiano impegnato a lottare contro “lo statalismo, la partitocrazia e lo sperpero del denaro pubblico”.
Francesco Liparulo - Venezia

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