lunedì 17 ottobre 2016

Un quadro desolante della Caritas sui giovani

SPOT PUBBLICITARI GOVERNATIVI
NASCONDONO LA VERA TRAGEDIA
Il Rapporto 2016 della Caritas italiana su povertà: La persistente crisi del lavoro ha infatti penalizzato e sta ancora penalizzando soprattutto i giovani e giovanissimi in cerca di di occupazione e gli adulti rimasti senza impiego. Povertà in aumento tra i giovani, indigente 7,6% italiani. Quasi 3 milioni di nuovi poveri negli ultimi sette anni, in particolare al Centro-Nord. E al Sud i connazionali che si rivolgono ai centri d'ascolto superano gli stranieri. La povertà in Italia è da sette anni in aumento esponenziale: "Si è passati da 1,8 milioni di persone povere nel 2007, il 3,1% del totale, a 4,6 milioni del 2015, il 7,6%”.

Qual è il problema?
L’economicismo ha spinto alle conseguenze di insicurezza della vita chi è costretto a vivere nel rischio e nella fatica quotidiana del lavoro manuale.

Gli ordinamenti democratici dello Stato non possono essere soggiogati dal relativismo etico di coloro che non considerano essenziali, per il bene comune della società, i veri valori del popolo italiano che sono la dignità della persona umana che lavora, il mantenimento della sua famiglia, la sussidiarietà nel controllo dell’applicazione delle norme e la solidarietà sociale.

La sopravvivenza stessa della società civile esige il ripristino, a qualsiasi livello produttivo ed economico, dell’etica nel lavoro dell’uomo, cioè la salvaguardia dei suoi diritti.

La politica funziona se toglie gli ostacoli che ogni persona ha nella ricerca del suo appagamento. 

La politica raggiunge il suo fine più profondo quando la società matura sul piano etico. 

Etica intesa come respiro complessivo di un popolo, come etica pubblica, cioè come trasparenza nei rapporti sociali.

La cittadinanza italiana sta soffocando : 10 milioni di poveri. Gli Inglesi hanno capito e hanno votato.

E tu elettore hai a disposizione il voto e nella cabina elettorale traccia il tuo NO sulla scheda del Referendum del 4 dicembre prossimo.

Francesco Liparulo - Venezia

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