domenica 11 dicembre 2016

Una nuova legge elettorale per l'equità sociale

L'INGIUSTIZIA SOCIALE RIMANE INTATTA
CON  LE  MAGGIORANZE  PRECOSTITUITE
Se la maggioranza che fa la legge non è vincolata da qualcosa di superiore che la guida, allora può decidersi qualsiasi cosa.

La regola della maggioranza, il principio maggioritario non assolutizzato, significa decidere senza la garanzia di contenuti.
Con il relativismo morale esistono nuclei indisponibili al confronto per alcuni diritti fondamentali dell’uomo. C’è controversia nelle nostre società.

Nel pensiero politico contemporaneo, cioè nelle attuali liberal democrazie, prevale l’idea di trovare le regole di giustizia, le regole del gioco che consentono la convergenza degli interessi, come se il buon comportamento seguisse l’aver tracciato le procedure giuste.
Il bilanciamento dei poteri nelle liberal democrazie significa che c’è da un lato un pessimismo antropologico e dall’altro un ottimismo misurato nelle capacità della ragione di poter dominare la realtà.

L’esperienza insegna che il potere cerca di bilanciarsi e tende a prevaricare, cioè chiede per sé ciò che spetta agli altri.
I rappresentanti eletti dal popolo non tengono conto della coscienza delle persone, l’unica idonea a stabilire ciò che è giusto o ingiusto, cioè la morale dei cittadini a cui lo Stato riconosce la cittadinanza.

Il premio di maggioranza ha dimostrato che si costituisce un gruppo para governativo che in teoria dovrebbe provvedere alla costituzione di un potere esecutivo stabile ed efficace ma in realtà
realizza i desideri di un solo partito che diventa arrogante e dimentica la vera politica che è quella di aderire alle aspettative dell'elettorato. 

Francesco Liparulo - Venezia

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