L'IDENTITÀ DELLA NOSTRA SOCIETÀ CIVILE
È SALVAGUARDATA DALLA NOSTRA COSTITUZIONE
Le politiche dei governi di Monti, Letta e Renzi hanno portato soltanto la diffusione della povertà, l’esclusione dalla pensione prevista per molti lavoratori, che con la “Legge Fornero” non hanno più trovato certezza istituzionale, fuga dei giovani all’estero con la diffusione del lavoro precario. Si è diffuso il neoliberismo europeo nelle attività economiche e finanziarie che ha eliminato le conquiste di democrazia della società civile.
Il neoliberismo - ha detto Paolo Maddalena, giurista, magistrato e giudice costituzionale - tenta, in buona sostanza, a sostituire al principio costituzionale della difesa della dignità della “persona umana” il principio del “massimo profitto” degli speculatori finanziari, ritenendo, erroneamente, che “l’accentramento” della ricchezza e quindi l’annientamento della circolazione monetaria sia un bene da perseguire. In sostanza vuole l’arricchimento di pochi e l’immiserimento di tutti gli altri”.
Il problema che emerge è il riconoscimento pubblico della propria identità culturale, etnica, di genere, di religione, di cittadinanza. L’idea di un’etica sociale che vada bene per tutti, cioè quella della neutralità e della tolleranza, non è in grado di creare una vera cooperazione in una società multiculturale.
Si fa sempre più pressante e insistente la domanda che lo Stato garantisca la continuità spirituale degli Italiani, cioè la salvaguardia della loro identità. Si tratta di rispettare i valori di socializzazione, di educazione e di formazione alle virtù civili che hanno sempre contraddistinto il nostro popolo.
La vera sfida è quella rivolta alle “buone coscienze” per risolvere la sperequazione nell’accesso ai beni economici e agli stessi mezzi di sussistenza; le questioni bioetiche dell’inizio e della fine della vita umana, la manipolazione genetica, la riduzione della comunicazione umana, la globalizzazione economico- finanziaria.
Lo stimolo delle “coscienze di tutti” è necessario per creare “movimenti di risveglio” a livello sociale e spirituale perché il popolo deve continuamente essere sollecitato.
L’attuale società tecnologica si è costituita intorno al processo della produzione globalizzata e allo scambio mondiale delle merci. I bisogni e i desideri essenziali della persona umana rimangono insoddisfatti.
La richiesta di uno Stato più umano e solidale significa che il mutamento della società spetta alle persone che, chiamate a rappresentare il popolo nelle istituzioni, si liberino dalle loro chiusure individualistiche e si aprano per una società vitale i cui membri possano vivere nella costruzione e condivisione del bene comune.
La persona umana, la cultura e la società sono i pilastri della comunità vitale in cui i membri formano la coscienza di tutto il popolo.
L’elettore ha già fatto la sua scelta e la esprimerà nell’urna del Referendum del 4 dicembre
NO ALLA POVERTÀ.
NO AL NEOLIBERISMO EUROPEO.
NO AL LAVORO PRECARIO PER I CAPIFAMIGLIA.
NO ALLA MANCANZA DI POLITICHE PER I GIOVANI.
PER IL REFERENDUM DEL 4 DICEMBRE IL VOTO È NO!
Francesco Liparulo - Venezia
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