martedì 6 dicembre 2016

La sceneggiata di Renzi non convince gli Italiani

LA MAGGIORANZA PARLAMENTARE DI PD E FI
IMPONE LA DEMOCRAZIA DELLE REGOLE
 “(ANSA) - ROMA, 5 DIC - Il risultato definitivo del referendum sulla riforma costituzionale nelle 61.551 sezioni in cui si è votato in Italia è stato del 60% per il No e del 40% per il Sì. Alle urne sono andati 31.997.916 elettori pari al 68,48% degli aventi diritto. Sono i dati ufficiali forniti dal Viminale”.

Qual è il problema?
Partiti e movimenti, che non hanno rappresentanti in grado di manovrare la politica imposta dall’Europa, si sono  dichiarano vincitori del Referendum del 4 dicembre e vogliono andare al governo utilizzando “l’italicum” che prima avevano criticato ed ora, sull’onda dell’emozione elettorale a loro favore, vogliono utilizzare per imporre all’elettore la loro volontà. Non sono coerenti e per il loro tornaconto stanno utilizzando lo stesso mezzo che toglieva agli Italiani la prerogativa di decidere in libertà il governo del Paese. 

I politici che siedono in Parlamento, come già successo nel passato, vogliono rimanere abbarbicati  al loro tornaconto elettorale e non tenere conto della volontà dell’elettorato che vede un via vai di premier sui colli del potere politico romano che si attengono alle direttive degli esponenti politici del Centro Europa impegnati a salvaguardare i poteri della finanza
A coloro che interessa il profitto nulla importa della miseria dilagante e della eliminazione di ogni prospettiva per i giovani italiani, costretti a lasciare le proprie famiglie per servire all’estero gli altri popoli


La sovranità spetta al popolo ed occorre ripristinare la rappresentanza parlamentare con una legge elettorale in grado di portare in Parlamento cittadini il cui scopo è soltanto il Bene comune del Paese e non l’utilizzo di prebende politiche e salvaguardia di interessi di piccoli gruppi proporzionale come era stato propagandato dai sedicenti vittoriosi.

Le promesse del premier Renzi e del suo partito non hanno abbindolato gli Italiani che hanno visto diminuire le loro prerogative di democrazia rappresentativa come previsto dalla Costituzione della Repubblica italiana.

È in atto lo scontro per una nuova coalizione di governo. I vecchi partiti sono dilaniati nel loro interno e nuovi sedicenti leader si confrontano per l'accaparramento delle simpatie degli elettori, sfiduciati da una politica disattenta ai veri bisogni dei cittadini, impegnati a fronteggiare la galoppante disoccupazione e la povertà che colpisce i ceti meno abbienti della società civile.

La questione del governo del Paese richiede la costituzione di un “Partito”, costituito da cittadini decisi ad ascoltare il popolo e a trovare i rimedi per uscire dalla crisi economico – finanziaria in un momento di profonda crisi. 

L’elettore ha espresso la sua scelta ed ha detto NO a Renzi e ai governi che lo hanno preceduto. 

NO ALLA POVERTÀ DILAGANTE NELLE FAMIGLIE

NO ALLA MANCANZA DI POLITICHE PER I GIOVANI. 

NO AL CONGELAMENTO ISTITUZIONALE DEL PREMIER RENZI. 

ANIMARE LO SPAZIO PUBBLICO PER EVIDENZIARE LA  VOLONTÀ DEL POPOLO.


Francesco Liparulo - Venezia

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