CONTRO L’EUROPA DELLA FINANZA
SÌ DEI CITTADINI E DEI POPOLI
SÌ DEI CITTADINI E DEI POPOLI
La dott.ssa Elena La Rocca, capogruppo del Movimento 5 Stelle nel Consiglio comunale di
Venezia, ha evidenziato quanto si evince dal blog di Beppe Grillo: “Il Movimento 5 Stelle è in
Europa e non ha nessuna intenzione di abbandonarla. Se non fossimo interessati all’Unione Europea
non ci saremmo mai candidati; qui, invece, abbiamo eletto la seconda delegazione italiana. L’Italia è
uno dei Paesi fondatori dell’UE, ma ci sono molte cose di questa Europa che non funzionano.
L’unico modo per cambiare questa “Unione” è il costante impegno istituzionale, per questo il
Movimento 5 Stelle si sta battendo per trasformare l’UE dall’interno”.
“Per troppo tempo si è equivocato - ha ribadito La Rocca - dicendo che il Movimento fosse contro
l’Europa.
Non è così. Siamo contro l’Europa della finanza e a favore di un’Europa dei cittadini e dei
popoli.
Siamo a favore di un’Europa democratica, cosa che attualmente non è.
Siamo a favore di un’Europa che si prenda cura dei suoi cittadini, non che li massacri con l’austerity
per far arricchire il sistema bancario e finanziario.
Sosteniamo il referendum sull’appartenenza all’Europa perché siamo per la libera espressione e per
la partecipazione politica delle persone. Perché la politica deve costruire il benessere dei
cittadini tutti e non delle sole élite.
Tutto qui. E scrive male chi sostiene che il Movimento ha cambiato idea sul tema, perché la
posizione è sempre stata la stessa”.
Qual è la soluzione?
Occorrono nuove politiche per governare la globalizzazione e permettere alle imprese italiane di
affermarsi in Europa e competere nel mondo.
Il lavoro di cittadini competenti e motivati nel Parlamento europeo è indispensabile per formare uno
schieramento idoneo ad avere peso nelle decisioni delle maggioranze parlamentari, cioè per far
approvare leggi europee idonee a far uscire l'Italia dalla crisi economica, finanziaria e sociale
che soffoca le famiglie, privandole del sostentamento necessario per una vita dignitosa, e non
fornisce posti di lavoro per le nuove generazioni.
C'è l'esigenza per la società civile di un'Europa che “riconosca e sostenga” il nostro Paese con
provvedimenti e leggi che possano agevolare lo sviluppo di tutte quelle energie delle singole
persone e delle organizzazioni sociali per creare una comunità civile che si conserva nel tempo.
Si tratta di difendere per la nostra “società attenta ed esigente” i “valori forti” del popolo
italiano che sono “dignità della persona che lavora, famiglia, solidarietà, sussidiarietà, economia
sociale di mercato” per far fronte all’impoverimento delle famiglie, alla crescente disaffezione verso
la politica, al peggioramento delle prospettive di stabilità per il lavoro dei giovani e all’ingiustizia
sociale che permette a pochi di vivere nell’abbondanza e a molti di indebitarsi per fronteggiare la
“perfida crisi”.
Occorrono leggi europee per far fronte alla globalizzazione e consentire al nostro Paese di
generare nuove imprese, attrarre nuovi investimenti, dare un valore positivo a chi fa impresa,
riportare al centro il lavoro con un mercato inclusivo per i giovani, le donne e gli immigrati.
Lo Stato italiano deve essere sostenuto dalle Istituzioni decisionali europee per provvedere a
migliorare le infrastrutture del nostro Paese, a sostenere la ricerca scientifica e a regolamentare il
mercato globale, producendo normative finanziarie e creando maggiore equilibrio tra domanda e
offerta nell’ambito dell'Eurozona e nel mondo globalizzato.
Si tratta di contrastare in Europa la politica degli interessi che non tengono conto dei i valori del
popolo italiano.
La globalizzazione si governa promuovendo occupazione che dà prosperità, garantendo l'equità
che elimina le ingiustizie sociali e armonizzando la sostenibilità per le prossime generazioni.
Francesco Liparulo - Venezia
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