lunedì 6 giugno 2016

Il capitano e l’equipaggio della galea veneziana

IL LEONE DI SAN MARCO RENDE GRANDE VENEZIA


"Siamo qui per fare commercio - inizia il capitanio - e per rendere grande e prospera Venezia. Il Leone di San Marco, raffigurato su questo stendardo, ci protegge. La Serenissima ci aspetta per Natale per riempire i banchi dei nostri mercati e le botteghe. Le nostre famiglie aspettano il ritorno di questa galea. Le aspettative delle donne e dei nostri figli non saranno deluse se ciascuno di noi sa investire bene il proprio denaro e acquisire quella mercanzia pregiata che ci permette di vivere felici e sicuri nelle nostre case. Questa città ci dà l'occasione di sperimentare e di concretizzare il nostro spirito commerciale.
Ognuno di noi ha la capacità di destare, con perizia e ingegno, la curiosità dei residenti sulle merci dell'Occidente. I manufatti inglesi e francesi sono pagati bene. I prodotti delle città lombarde e toscane sono ricercati perché rispondono alle esigenze della popolazione. I tessuti sono fatti con maestria e tengono caldo durante l'inverno. La lavorazione dei metalli e del vetro dei nostri artigiani è apprezzata e pagata con moneta d'argento.
Se qualcuno vuole rimanere in questa città, sarà affidato alla protezione del bailo che provvederà alla sua sistemazione. La colonia è piena di piccoli mercanti che hanno fatto fortuna e che vogliono ritornare sotto il campanile di San Marco. Il desiderio di rivedere la città della laguna, dopo aver fatto fortuna in Oriente, è nascosto nel cuore e nella mente di ogni mercante. Le fatiche e i pericoli del mare si affrontano non solo per mantenere la famiglia ma anche per trascorrere il resto della vita felici, con una grande casa e con una bottega fiorente e piena di clienti facoltosi".
"Le parole del capitanio - esclama ser Pietro - sono chiare. La Serenissima Repubblica ha offerto questa galea ai mercanti che hanno investito i loro ducati per garantire a loro e a voi tutti un giusto guadagno. L'allestimento e la concessione della nave ai caratisti, per un viaggio di andata e ritorno, è la dimostrazione che Venezia ha fiducia nei suoi figli, considerati commercianti abili e coraggiosi.
Il mare non fa paura alla città che si è offerta senza paura alle sue rotte. Il patto perenne che i suoi abitanti rinnovano ogni anno si basa sul rispetto delle leggi della natura. La fedeltà della Serenissima al suo mare è ricompensata con ricchezza e fortuna. Il Leone alato di San Marco la protegge e il suo sguardo infonde coraggio nella popolazione che trae dal mare il suo benessere. Ogni animo nobile è riconoscente al suo protettore e sa distribuire ai meno fortunati il surplus della sua ricchezza.
Su tutti gli abitanti della città si riversa la ricchezza accumulata dai patrizi, segno di devozione e di ringraziamento per la Santa Sapienza che illumina le menti e fa vibrare il cuore degli uomini e lo rende
magnanimo per chi condivide i rischi dell’attività commerciale. Ognuno di voi contribuisce alla buona riuscita del viaggio e al buon esito dell’impresa, affidando le proprie capacità a coloro che hanno più esperienza nella compravendita della mercanzia.
Io sono un mercante di spezie e di gioielli. La mia attività richiede l’aiuto di altri mercanti e di operatori nel settore del movimento delle merci. Io sono anche un agente commissionario di altri mercanti residenti, rimasti a controllare il mercato di Rialto. Ho collaborato per noleggiare la nave e per l’acquisto di ingenti quantitativi di merci pregiate. Anche se rischio la vita e le mie ricchezze, sono fiducioso di ritornare a casa con un giusto guadagno, perché mi sento protetto dal gonfalone della Serenissima e mi sento in compagnia di compatrioti che conoscono il mare e sanno come trattare il carico prezioso di una nave.
Non abbiate paura di scendere a terra e di vendere i vostri oggetti nascosti nelle casse e sotto i banchi di voga. Gli abitanti di questa città conoscono il valore intrinseco dei nostri prodotti e la loro affidabilità. Tutto ciò che è veneziano o portato dai Veneziani ha il marchio della garanzia, dato dall’esperienza e dalla serietà della nostra gente che sa offrire e riscuotere fiducia, ritenuta indispensabile nel mondo del commercio. Questa città è la nostra seconda patria e il suo mercato è strettamente legato ai mercati della nostra città che da esso trae sicurezza e ricchezza. Anche voi potete sentirvi strettamente uniti alla grandezza e allo splendore di questo grande emporio. Chi si sente di far parte del mercato di Costantinopoli, sa di vivere e di operare secondo le leggi e i costumi dell'Impero romano che la nostra città ha ereditato e contribuisce a perpetuare con il consenso e la lungimiranza della Serenissima Repubblica".
Francesco Liparulo - Venezia
P.S.:Brano tratto da “Storie Venete” di Francesco Liparulogaleaveneta.blogspot.com

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