venerdì 17 giugno 2016

Il sindaco di Venezia illustra il PIANO DEGLI INTERVENTI


PREDILEZIONE PER I GRANDI CAPITALI

SILENZIO PER LE ESIGENZE DELLA CITTÀ
Sessione straordinaria giovedì 15 giugno in Ca’ Loredan del Consiglio comunale.

Il 1° punto all’ordine del giorno è la discussione del Documento del sindaco cioè le NORME PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO E IN MATERIA DI PAESAGGIO. Legge Regione Veneto 23 aprile 2004 n.11. Articolo 18 “Procedimento di formazione, efficacia e varianti del Piano degli interventi (1. Il sindaco predispone un documento in cui sono evidenziati, secondo le priorità, le trasformazioni urbanistiche, gli interventi, le opere pubbliche da realizzarsi nonché gli effetti attesi e lo illustra presso la sede del comune nel corso di un apposito consiglio comunale.
2. Il piano degli interventi è adottato e approvato dal consiglio comunale. L’adozione del piano è preceduta da forme di consultazione, di partecipazione e di concertazione con altri enti pubblici e associazioni economiche e sociali eventualmente interessati).

La dott.ssa Ermelinda Damiano, presidente del Consiglio comunale, invita alle 15.41 Luigi Brugnaro ad illustrare il Piano degli Interventi che viene distribuito a tutti i consiglieri e giornalisti presenti.

“Di fatto - dice il sindaco - è un nuovo Piano regolatore, un Piano di indirizzo. È stato un lavoro molto faticoso che ha avuto bisogno di mesi di lavoro per capire la situazione del Comune nelle sue azioni operative più minute, comprendendo tutte le cose che si sono dette durante la campagna elettorale. Si tratta di un modo diverso, trasversale, per affrontare la crisi. Su questo mi metto in gioco per i cambiamenti che voglio fare. L’idea del Piano è in coerenza con la lotta alla corruzione e alla illegalità, cioè è Piano di prevenzione in coerenza con il rispetto civico in quanto è anche educazione civica. È il primo anno del mio lavoro. Tutti i temi di sviluppo della città sono di progettualità ed è stata creata l’Agenzia di sviluppo per interfacciarsi con tutti gli investitori, nazionali e internazionali. Le azioni del piano interessano la città metropolitana e la Regione Veneto condividendole con altri soggetti”.

Il sindaco legge le pagine più salienti del documento: “È i nostro Progetto sulla città - dice Brugnaro alle 17.26 - e insieme possiamo iniziare a cambiare la città. Suggerisco di leggere il punto 4.1 dove si parla della costituzione dell’Ufficio di Piano senza oneri aggiuntivi”.

Alle 17.32, dopo circa 86 minuti interrotti di lettura veloce del Piano degli interventi, la presidente del Consiglio apre il dibattito.

“Apro il dibattito - dice Elena La Rocca capogruppo del Movimento 5 Stelle - per questo documento complesso onnicomprensivo. Mi avrebbe fatto piacere leggerlo prima del dibattito. Ci sono cose belle, però andrebbe intrecciato con quello fatto fino ad oggi. Tante cose contrastano con attività svolte fin qui. Quello che vedo come sottotesto, tra le righe è visione tradizionale della politica. Si valorizzano i capitali e si indeboliscono le persone. Rafforzamento di questo trend di sviluppo economico a livello grandi capitali. Scarsa attenzione al benessere delle persone. Ci sono contraddizioni tra quanto dichiarato e quanto fatto. Un esempio è la residenzialità: Si dichiara per intervenire, ma gli atti fatti finora per i cambi d’uso, gli appartamenti contrastano. Ci sono tante mozioni rimaste nel cassetto. Si possono fare piccoli interventi come valorizzare le piste ciclabili. A Piazzale Roma occorrerebbero rastrelliere dove poter lasciare la bicicletta”.


Alle 17.39 Maurizio Crovato della Lista Civica Brugnaro si complimenta con il sindaco che ha avuto il coraggio di leggere 70 pagine: è fatto storico. È il sindaco del fare che ha trovato 800 milioni di debito ed ha chiuso il bilancio del 2015 in pareggio. C’è una mentalità diversa e si può ampliare anche la mentalità della città. C’è la presenza fisica del sindaco che dà importanza alla città. Qui si gioca il futuro. È il vecchio la vostra innovazione. Futuro a Mestre è cambiare la qualità della vita dove c’è bisogno. È Rinascimento. Occorre dare futuro ai nostri figli, è importante restare a Venezia”.

Alle 17.47 Nicola Pellicani, passato all’inizio della seduta consiliare dalla Lista Civica Casson al Partito Democratico, afferma: “Mi complimento anch’io e per alcune considerazioni nel merito mi riservo di intervenire più avanti. Molte cose scritte sono condivisibili, molte cose sono da focalizzare, altre non mo convincono”.

Davide Scano del Movimento 5 Stelle nota “frasi ambigue” nel documento del Piano degli Interventi
“Condivisione - dice Giovanni Pelizzato di Lista Civica Casson - anche da opposizione. Temi che vano approfonditi. Ci sono anche alcune attività da discutere. Dichiarazione intenti positiva. Si parla di residenziali e poi si continua a parlare dello scavo di un nuovo canale che non va d’accordo con i residenti”.

Il sindaco esce dalla Sala.

“È documento abbastanza preciso - sostiene Paolo Pellegrini di Lista Civica Brugnaro - che spero possa dare impulso. Mi piacerebbe sentire parlare di flussi turistici e traffico acqueo. Tutti questi sogni - evidenzia Pellegrini alle 18.25 - devono tener conto degli equilibri di bilancio e pensare a queste cose senza soldi è velleitario”.

“È documento - dice Giovanni Giusto di Liga Veneta Lega Nord Padania - che dà apertura a quello che deve essere un cambiamento dove si mette in gioco un Progetto relativamente alla città antica. Tutto per la sopravvivenza della città, cioè città abitata e vissuta e deve avere esigenze cha la portano a vivere anche su fronte attività commerciale. La città può essere dichiarata viva finché produce altrimenti è morta. Recuperare l’originalità artigianale che fa invidia nel mondo. La città è schiava del turismo. Insediamento nuove attività, questo è positivo per rilanciare questa città, nuove attività produttive, rilanciare quello che è sempre il prodotto artigianale veneziano”.

“La capacità di questo documento - asserisce l’assessore Massimiliano De Martin - è che in questi 11 mesi l’Amministrazione aveva ascoltato persone e territorio per i bisogni e le esigenze che i cittadini ci hanno chiesto. L’ufficio di Piano è l’ufficio dove tutti possono andare per presentare progetti e proposte. Chiunque può venire per chiarimenti. Il problema del Capitale è per ridistribuire risorse”.
Francesco Liparulo -Venezia 

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