martedì 17 maggio 2016

Tatticismi politici nel Consiglio comunale di Venezia

IMPOSIZIONE DEL REGOLAMENTO INTERNO
PER NON DISCUTERE LE MOZIONI SCOMODE

Si applica il comma 8 dell’articolo 9 (Mozioni) del Regolamento Interno del Consiglio Comunale - afferma alle 18.55 la dott.ssa Ermelinda Damiano, durante la sessione straordinaria del Consiglio del 12 maggio 2016, tenutasi in Ca’ Loredan - per la Mozione n. 5 all’ordine del giorno, presentata il 19 gennaio 2016 dal Consigliere Ferrazzi Andrea e altri, relativa a “Mancata firma accordo di programma per la riqualificazione dell’ambito urbano relativo alla stazione di Mestre”.

La presidente cita il seguente comma 8 dell’art. 9 del Regolamento: “Qualora le mozioni siano iscritte all’ordine del giorno del Consiglio da oltre tre mesi, il/la Presidente le pone in votazione con la sola relazione del proponente”.
Per la Mozione era stata già decisa l’inversione nell’ordine dei lavori delle sessioni del Consiglio nella Conferenza dei Capigruppo del 31 marzo 2016.
“Visto l’importanza del tema - dice Ferrazzi, capogruppo del Partito Democratico, chiedo che il consiglio possa discutere la Mozione”.
Viene aperta dalla presidente la votazione, in deroga all’articolo 9: Presenti 30, votanti 27, favorevoli 8, contrari 19, astenuti 2, non votanti1. Il consiglio non approva la richiesta di discussione e il proponente è invitato ad illustrarla per la votazione.
“Trovo paradossale - sostiene Ferrazzi - che al Consiglio si tolga la possibilità di discutere su un pezzo essenziale della città; siamo in presenza di un luogo degradato della città di Mestre che richiede un intervento radicale”.
Andrea Ferrazzi, ex assessore all’Urbanistica del Comune di Venezia nella Giunta Orsoni, cita “Accordo di Programma per la riqualificazione dell’ambito urbano relativo alla Stazione di Mestre”, “votato con quasi all’unanimità con 3 astensioni” con la Deliberazione del Consiglio comunale n. 33 - Seduta del 20 maggio 2014. 
“In data 22.3.2010 il Comune di Venezia, Rete Ferroviaria Italiana SpA (RFI) e FS Sistemi Urbani (FSSU), hanno firmato un ‘Protocollo d’Intesa per il potenziamento dei sistemi di interscambio modale e la riqualificazione urbana delle aree ferroviarie di Mestre’. Il Protocollo d’Intesa propone di riqualificare ‘il comparto della stazione ferroviaria di Mestre [...] interessato da un grave degrado urbanistico ed architettonico’, attraverso la redazione di un Masterplan, che con un programma di demolizioni e ricostruzioni edilizie, persegua la trasformazione urbanistica ed edilizia di questa parte di città e la conseguente riqualificazione del tessuto sociale”.

“Questa Amministrazione - afferma il consigliere - non è andata alla firma per l’accordo di programma da 30 milioni di euro con il Gruppo spagnolo alberghiero H10 per fare delle ex Poste un albergo. Il Comune di Venezia non si presenta e non fa decollare il progetto. Si tratta della messa in sicurezza della parte centrale della città. È incomprensibile, questa Amministrazione a parole parla di 1° Grande investimento già pronto con soldi. Noi l’abbiamo fatto scappare. La Mozione chiede il costo a questa Amministrazione. 
Si vota per la Mozione di Ferrazzi: Presenti 30, votanti 27, favorevoli 6, contrari 21, astenuti 2, non votanti1. 
Il consiglio non approva.

Qual è il problema?
I cittadini sono oggi di fronte al "democraticismo strisciante": le maggioranze nelle istituzioni manifestano prevaricazione nelle decisioni. La continua determinazione della “legge del numero” soffoca la democrazia.
La società politica italiana ha scelto la democrazia, ha stabilito di reggersi con forma repubblicana e costituirsi in Stato, retto da norme costituzionali. Il popolo italiano, come società politica costituita, cioè come insieme di coscienze personali che, avendo una storia in comune attestata dall’unità del linguaggio, avendo scelto di vivere insieme con giustizia e cultura civica, ha deciso, dopo la Seconda guerra mondiale, di autogovernarsi.
La democrazia è un sistema politico in cui il popolo ha bisogno di testimoni che gli insegnino ad essere autenticamente popolo. Il corpo politico necessita persone che mantengano la tensione morale nella comunità civile, perché ha esigenza di ritrovare la propria identità attraverso l’azione di politici che sappiano promuovere il benessere sociale per tutti.
Il disagio sociale aumenta ogni giorno ed occorre dare fiducia a una cittadinanza in preda all'incubo della disoccupazione.

In democrazia esiste il partito maggiore. 
Si è convenuto che sia la maggioranza ad amministrare e prendere le decisioni. C’è riduzione tra principio di maggioranza e democrazia come se democrazia fosse determinata da principio di maggioranza. Si tratta di relativismo politico. Significa che tutte le decisioni sono possibili a condizione che rispettino la regola della maggioranza. La democrazia diventa semplicemente procedurale, cioè la democrazia diventa insieme di regole e procedure che stabiliscono chi è autorizzato a prendere decisioni collettive e con quali procedure.
Questa concezione lascia impliciti i presupposti della democrazia, come governo dal basso a suffragio universale, lascia impliciti i valori e i fini ma lascia imprecisati i contenuti. Una democrazia procedurale è aperta ad ogni contenuto e comporta la neutralizzazione pubblica dei valori. 
La democrazia procedurale entra in crisi quando nella società circolano tensioni che lacerano le coscienze delle persone. 
C’è controversia nella società civile.
Francesco Liparulo - Venezia

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