L’ITALICUM E LA MODIFICA DELLA COSTITUZIONE
DANNO IL GOVERNO A UNA MINORANZA POLITICA
“Il referendum costituzionale che andremo a votare questo ottobre è un referendum
confermativo, e questo significa che non ci sarà quorum: non c’è bisogno di una soglia minima di
votanti. A vincere il referendum sarà semplicemente l’opzione più votata tra “sì” e “no” alla
conferma della legge.
L’attuale governo pretende di cambiare la Costituzione modificando profondamente il volto
della Repubblica, stravolgendo la democrazia rappresentativa e concentrando il potere nelle mani
del governo stesso”.
Qual è il problema?
“La legge elettorale n. 52 del 2015 (c.d. Italicum), aumenta in proporzione il peso del partito che ha
– grazie al premio elettorale conseguito per poter formare il Governo – la maggioranza alla Camera.
Viene introdotta la “clausola di supremazia statale”: si è previsto che su proposta del Governo la
legge statale possa intervenire anche in materie di competenza esclusiva delle Regioni”.
Oggi il controllo dell'autorità politica è diventato un problema perché chi è investito di potere
tenta di sfuggire il controllo ed evitare la trasparenza. Il potere politico difficilmente accetta il
controllo dal basso, cioè dalla società politica.
L’autorità dei parlamentari sale dal basso e non può essere assoluta perché deve tener conto
delle istanze che provengono dai cittadini.
La cellula vitale della società è la famiglia e lo Stato non può disinteressarsi come ha fatto con gli
ultimi governi interessati al risparmio imposto dall’Europa togliendo a chi ha appena i mezzi per
vivere e risparmiando i detentori di poltrone e di benefici pubblici.
C’è un basso tasso di natività in Italia perché non si promuove un’agevolazione di tipo fiscale ed
economico per i nuclei familiari.
La società politica deve perpetuare se stessa ed occorre introdurre più profondamente i criteri di
solidarietà e sussidiarietà. Soltanto la sussidiarietà, cioè la possibilità di permettere alle famiglie di
trovare i giusti rimedi ai loro bisogni, può evitare le derive di tipo corporativistico e la
formazione delle "lobby" che fanno eleggere deputati per i loro interessi e non per il bene di tutti
i cittadini.
Il Movimento 5 Stelle chiama i testimoni del popolo per realizzare lo sviluppo economico, la
libertà politica e civile, la coesione sociale.
Occorre vincere la globalizzazione con un governo della globalizzazione economica e
finanziaria, cioè attuare una economia sociale di mercato in modo che su tutti posa riversarsi il
Bene comune.
Sì al Movimento 5 Stelle. Non farsi abbindolare dal canto delle sirene!
Alle prossime amministrative del 5 giugno scegliere i candidati del movimento di Beppe Grillo
in grado di attuare una politica di aderenza ai veri bisogni delle famiglie italiane.
CONTRO LA LEGGE ELETTORALE ITALICUM
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Francesco Liparulo - Venezia
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