L’M9 MODELLO DI PRODUZIONE DAL PASSATO AL FUTURO
E CENTRO DI AGGREGAZIONE PER LA CITTÀ METROPOLITANA
“Quando parliamo di Novecento - ha detto il dott. Giampietro Brunello, presidente della
Fondazione di Venezia, durante la seduta della VI Commissione del Consiglio comunale, tenutasi
alle 9.45 del 25 maggio in Ca’ Collalto, sede del Municipio di Mestre - occorre precisare che in
quegli anni c’è stato un insediamento produttivo e industriale a Mestre - Marghera.
La localizzazione del Museo M9 è legata alla storia del territorio. Parliamo di secolo che ha visto non solo un grande sviluppo dell’attività manifatturiera e di commercio con la globalizzazione dei mercati ma anche il cambiamento del modello del lavoro.
Il Novecento è storia importante che vede in Mestre - Marghera uno dei principali poli italiani e in questo senso la localizzazione di M9 è parte significativa perché nel territorio troviamo radici forti per la Città Metropolitana che portano alle “Venezie" e non solo al Comune di Venezia. Dallo sviluppo, a partire dagli anni ’60, di modello di produzione attuato nel Distretto, oggi Rete di imprese. Localizzazione che nasce come insediamento all’interno del territorio. Il contenuto del progetto è su storia del Novecento e l’evoluzione del Novecento è legata al modello produttivo di lavoro e dei consumi.
Secondo punto di precisazione: Non vogliamo che il luogo dell’M9 diventi un altro buco nero. Non si farà solo museo ma in quell’area ci saranno serie di iniziative per creare un centro di aggregazione per fare un salto di qualità della Terraferma. Piazza Ferretto sta perdendo attività con negozi che chiudono per una serie di iniziative centrifughe con l’apertura di Centri commerciali esterni alla città di Mestre - Marghera. Questi hanno drenato consumatori e consumi.
Dobbiamo favorire un modello culturale da attivare a partire dal 2018 e non solo come contenitore di attività museale. Una delle ipotesi è che si possa attuare un Centro direzionale, un’area per attività legate al territorio in continuo movimento che permettono di rendere viva l’area. Spazio per organizzare incontri, dibattiti, discussioni e manifestazioni dove le “Venezie” vanno a esporre i loro prodotti, modello produttivo che è modello che interessa tutto il mondo, tutti i Paesi in via di sviluppo.
Sono convinto che se riusciamo a coniugare la nostra storia con ciò che proponiamo, allora
questo può diventare interessante al di fuori di questo territorio, cioè ci possa essere attrazione,
dibattito e discussione a livello mondiale. In aiuto viene il nome di Venezia”.
“La Fondazione di Venezia - ha detto la dott.ssa Giorgia Pea, presidente della VI Commissione (attività culturali, politiche culturali, cittadinanza delle donne-pari opportunità, promozione della città, turismo) si è attivata per questo progetto culturale del Museo M9 che si sviluppa sotto il nome di M900".
“Abbiamo costituito - ha sostenuto Brunello - 4 fondazioni comunitarie, cioè 4 centri che operano praticamente sui territori di Chioggia - Rovigo, Riviera del Brenta, San Donà - Iesolo e Portogruaro. Sono raggruppamenti classici che portano a Venezia le esigenze del territorio. Nei primi anni ’90 la Fondazione dava erogazioni attraverso bandi e attività; poi erogazioni per progettare delle cose passando da Fondazione erogatrice a Fondazione del fare insieme.
L’organigramma della Fondazione di Venezia è formato da un Consiglio Generale, organo di indirizzo, costituito da 14 membri, la cui funzione riguarda la definizione delle linee generali della gestione patrimoniale e della politica degli investimenti, nonché dei programmi di erogazione della Fondazione; un Consiglio di Amministrazione che gestisce le attività e un Collegio dei Revisori che è organismo di vigilanza non solo per la centrale ma anche per le società Partecipate.
Una Partecipata è la Polymnia Venezia, società uninominale a responsabilità limitata, costituita
dalla Fondazione di Venezia nel 2000 quale sua società strumentale e da essa interamente
partecipata. La società ha per missione lo studio, la produzione e la gestione di processi e
interventi formativi, di ricerca e di presenza nel campo delle arti e dei beni e delle attività
culturali, principalmente riferite alle attività e alle installazioni espositivo museali e alle discipline
correlate.
Polymnia si occupa inoltre della valorizzazione intellettuale e commerciale dei risultati e dei
prodotti dalle medesime derivanti o a loro connesse.
L’altra è Venezia 2000 per M9 che è Fondazione.
Questi 2 enti sono stati costituiti proprio per realizzare il l’M9.
Polimnya è Srl ed è quella che costruirà il Museo M9 e fa intero intervento edilizio compresa
parte commerciale e direzionale. Poi dovrà gestire anche i il Centro commerciale e con M9queste
attività, necessarie perché opera dentro Polo attrazione per territorio che immaginiamo a livello
metropolitano al minimo e anche più vasto.
Le persone che compongono il Consiglio sono quelle che devono realizzare le opere rispettando il termine dell’estate 2017, fine costruzione; poi fare controllo che tutto funzioni e che abbia caratteristiche per poi fare allestimenti e sicurezza. L’inaugurazione è prevista per l’estate 2018. Ci vuole 1 anno per fare questa attività. Questo è il ruolo principale di Polimnya che è Srl perché è attività immobiliare. Meglio Società che Fondazione.
Venezia 2000 per M9 è nome esplicativo. Per gestire il Museo la struttura più idonea è Fondazione. Venezia 2000 ha già lavorato nel passato per progetti europei ed aveva accreditamenti a livello europeo. Accessi anche a livello regionale. Si tratta di contenitore esistente cambiato da Fondazione semplice a Fondazione di partecipazione per aggregare anche risorse per cui è Venezia 2000 per M9; con questa evoluzione è diventata Fondazione che attua progetto contenitore e gestione del Museo. Il presidente di Polimnya è l’avvocato Gianpaolo Fortunati che ha già lavorato all’interno della Fondazione di Venezia.
Il presidente di Fondazione Venezia 2000 per M9 è il prof. Giuliano Segre che ha portato avanti l’M9 PROGETTO.
Il prof. Guido Guerzoni è inserito nella Fondazione Venezia 2000 per M9 come consigliere delegato proprio per parte culturale.
La presidente della VI Commissione invita Giuliano Segre ad illustrare il progetto M9 che si riferisce al Novecento con riferimento a Mestre - Marghera.
“Il Progetto M9 - dice Segre - richiede gestazione sia del Museo sia di tutto l’ettaro in cui è inserito
l’ex convento di Via Pomerio, gli immobili uffici, e altri spazi. Lo spazio è 1 ettaro nel centro di
Mestre dove c’era la Caserma dei carabinieri, il Distretto militare e gli uffici. C’è da gestire il
Museo e c’è da gestire lo spazio di un ettaro. È Museo che parlerà del Novecento attivo,
utilizzando immagini, pochi oggetti ma in modo da rappresentare la vita del Novecento. L’idea è di
usare immagini che esistono. È maniera di accogliere un visitatore circondandolo di immagini
ed espressioni con cui si trova a suo agio.
Cosa c’è nell’ettaro? C’è pezzo di città, pezzo dell’Italia e del Nord Est. A questo pezzo facciamo riferimento che è supportato da immagini. Visione metropolitana. C’è città che ha dimensione metropolitana.
L’M9 sta in un posto che è centrale rispetto a identità urbana di 1 milione e mezzo - 2 milioni di abitanti. Le condizioni ci sono. M9 come punto di riferimento in cui la gente si riconosce per sapere le sue necessità. È centro pezzo Italia.
Alle 10.45 viene proiettato un video per illustrare l’M9 che è più di un Museo in quanto tratta passato, presente e futuro in modo intelligente, divertente ed emozionante. Si tratta di un viaggio nel tempo tra passato, presente e futuro.
La missione di M9 è quella di promuovere la conoscenza del passato, la comprensione del presente
e la fiducia nel futuro.
Un sistema di offerta composito.
I principi curatoriali che spiegano l’approccio al tema sono:
- SOGGETTIVITÀ COLLETTIVA E INDIVIDUALE MESSA IN LOCALE GLOBALE;
- CENTRALITÀ DELL’AMBIVALENZA, DELLE CONTRADDIZIONI DI CONFLITTI,
DELLE DIVERSITÀ INTRINSECHE A PROCESSI DI MODERNIZZAZIONE;
- LETECNOLOGIE.Costruiti livelli per descrivere importanza delle singole descrizioni”.
Alle 1125 il consigliere Saverio Centenaro (Forza Italia) afferma: “Sono tranquillo per
contenitore, quello che cerco di capire è la gestione del Museo. Poi l’accordo di programma”.
“Tutti dobbiamo credere in questo progetto - afferma alle 11.30 Monica Sambo (PD) - per rigenerazione urbana; progetto che integra serie di interventi per Mestre. Polo per tutto il Veneto. Obiettivo comune per fare squadra. Museo di Mestre sia componente che guardi a città metropolitana, che guardi oltre. Questo sarà obiettivo. Chiedo rassicurazione su tempi, la città sta attendendo la realizzazione”.
Alle 11.34 termina la seduta.
Francesco Liparulo - Venezia
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