I POSTI DEGLI ASILI NIDI ASSEGNATI
SECONDO GERARCHIA COMUNALE
26 Consiglieri alla chiusura della votazione per il numero legale della sessione straordinaria del Consiglio comunale di Venezia del 12 maggio 2016, tenutasi alle ore 15.25 in Ca’ Loredan.
La dott.ssa Ermelinda Damiano presiede la seduta ed invita la consigliera Deborah Onisto, capogruppo di Forza Italia, ad illustrare, in qualità di proponente, la proposta di deliberazione P.D. N. 756/2015 avente come oggetto il “Regolamento comunale dei servizi per l’infanzia - Modifica degli articoli 24, 26, 28, 29, 32 e 50”.
“Questa modifica - afferma Onisto - riguarda essenzialmente il punteggio che va a distinguere la famiglia che ha lavoratori. Sugli articoli piccole modifiche di miglioramento. Assegnazione punteggio per graduatoria finale. Durante l’approfondimento, l’esame nella XI Commissione consiliare, sugli articoli che vedono la modifica ci sono ulteriori migliorie, una serie di emendamenti concordati in Commissione”.
La delibera prevede di modificare la lettera c), f) e tutto il quarto comma dell’articolo 26 del Regolamento, cioè alla lettera c): Definire il “genitore solo”, modificarlo con “solo genitore lavoratore”; alla lettera f): la frase “ Bambini i cui genitori lavorano entrambi: punti 3”, sostituire il 3 con “5”; il quarto comma “A parità di punteggio sarà data preferenza all'ammissione del bambino il cui nucleo familiare abbia un reddito (incluso anche quello dei genitori non conviventi, ma titolari di potestà genitoriale) inserito in uno scaglione inferiore, a parità di scaglione di reddito sarà data preferenza al bambino inserito da più tempo in lista d’attesa, a parità anche di tempo d’inserimento nelle liste d’attesa, costituirà motivo di preferenza il reddito in senso assoluto più basso”, viene sostituito con la frase “A parità di punteggio e di reddito sarà data preferenza al bambino inserito da più tempo in lista di attesa”.
“Apriamo la discussione generale - dice la presidente - se non ci sono interventi passiamo agli emendamenti”.
“L’impostazione - sostiene alle 15.31 Monica Sambo del Partito Democratico - non ci vede del tutto favorevoli se non per modifiche concordate perché riteniamo che il problema sia difficile, indicare in maniera netta categorie che lavorano o non lavorano, non prende in considerazione la specificità della singola famiglia. Non ci vede favorevoli sistemare con punteggio parificato a chi lavora o non lavora. Si dovrà vedere il reddito. Tornare a soluzione precedente e trovare punteggio legato al reddito, non favorire chi già lavora e non rischia di perdere il lavoro per inserire il bambino”.
“Da una parte - afferma Elena La Rocca, capogruppo del Movimento 5 Stelle - capiamo la ratio della proposta, obiettivamente si è trasformato il passato. La questione va vista in modo intrecciato al reddito e per questo abbiamo presentato una mozione collegata per dare agevolazione a chi lavora e contemporaneamente vedere il reddito. La proposta è migliorativa sempre contemporaneamente al reddito, supportare le fasce più deboli. Valorizzare questione reddito come si è parlato in Commissione. Servizi dati in base ai costi con esenzioni. Ruolo politico è sostenere le fasce più deboli, questo è prioritario”.
Si passa agli emendamenti.
Per il primo emendamento del gruppo n.1 interviene Silvana Tosi di Liga Veneta Lega Nord per emendare la modifica proposta all’articolo 26 (Criteri per l’ammissione agli asili nido) del Regolamento.
“Dal punto di vista della delibera - afferma Tosi - che condivido, però aggiungerei all’articolo 26: “I bambini i cui genitori hanno residenza più di anni 10, punti 3 e quelli che hanno residenza più di 20, dare punti 6”. Questo emendamento rende questa funzione di delibera attuale; senza di cui sarebbe ingiustizia sociale”.
La presidente invita i Consiglieri a fare dichiarazioni sull’emendamento di Tosi.
“Condivido appieno questo emendamento - dice il giovane consigliere Matteo Senno della Lista Brugnaro Sindaco - e Amministrazione comunale compresa, in tutto ciò che proponiamo, bisogna favorire la residenzialità. Voto favorevole”.
“Con riferimento proposta di punteggio maggiore - asserisce Elena La Rocca - a chi risiede da più tempo in Comune, è contrario alla Convenzione sui diritti dell’infanzia. L’interesse dei bambini sia superiore su altri interessi, anche quelli dei residenti. La Convenzione ONU sui Diritti dell’infanzia, come abbiamo già detto in Commissione, è vicina a visione di globalità di società secondo mobilità e flessibilità dei servizi. Nozione non corretta è quella di penalizzare altri italiani dando minore possibilità di accesso a servizio dato a chi è contribuente. Non vedo perché uno del Sud trasferito non abbia possibilità di accesso ai servizi rispetto an chi è sempre vissuto a Venezia. Disagio per gli utenti. Bisogna contemperare gli interessi e analizzare la questione nel complesso. Attenzione”.
“Il nostro voto - dice Francesca Faccini della Lista Civica Casson - è contrario a questo emendamento, anche a idee su residenti italiani e stranieri. Modifica al Regolamento che va a incentivare aiuti a famiglie con lavoratori nei confronti di quelle che non hanno lavoratori. Il nostro è anche paese di lavoratori migranti che si spostano per reddito”.
“Dobbiamo fare - dice alle 15.50 Giovanni Giusto, capogruppo Liga veneta Lega Nord - quelli che sono gli interessi di appartenenza, pensare prima ai nostri. Facciamo Consiglio comunale per gli interessi della nostra comunità. Non è discriminante che dopo 10 anni di residenza si abbia un favore rispetto a chi non potrebbe accedere e accedere non significa sostituire chi ha diritti. Non allontaniamo chi oggi cerca di sopravvivere nell’orgoglio di essere residente nella sua comunità. Cerchiamo di lottare per dare tutte opportunità ai cittadini del Comune di Venezia”.
“C’è problema - afferma Andrea Ferrazzi, capogruppo del Partito Democratico - abbiamo asili che hanno spazi diversi; dobbiamo fare in modo che un servizio, fiore all’occhiello a livello nazionale, abbia possibilità di mantenere questo livello. I servizi alla famiglia e all’infanzia sono fondamentali anche nella logica dei Veneziani; certo, mantenere chi c’è, ma anche attrarre le famiglie giovani. Tu vieni nella nostra città, però c’è Regolamento che ti respinge, un principio in termini di comparazione”.
“La posizione della Lista Brugnaro - dice Renzo Scarpa - è stata già espressa. Non si tratta di escludere nessuno, il punteggio sarà rilevato solo per avere GERARCHIA. Questa città è riuscita a fare quello che ha fatto perché si è data regole certe. Si tratta che non è possibile scavalcare e creare danno a nostro cittadino scavalcato. Ogni volta che un nostro cittadino viene scavalcato crea contrapposizione. Il Regolamento riconosce a chi ha scelto risiedere in questa città priorità e non esclusività”.
Si vota per l’emendamento presentato da Silvana Tosi: Presenti 29, votanti 29, favorevoli 22, contrari 7, astenuti 0, non votanti 0. Il Consiglio approva.
Deborah Onisto illustra il 1° emendamento del 2° gruppo che ha come oggetto l’articolo 24 del Regolamento, cioè l’ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO - Domande di iscrizione.
Nella Proposta di delibera si chiede di sostituire il secondo comma , cioè “Le domande devono pervenire ad uno degli uffici protocollo del Comune dal 1° ottobre al 31 marzo; le domande dei cittadini non residenti nel Comune possono essere accolte a condizione che siano state interamente soddisfatte le domande dei residenti e previa definizione di intese sui rapporti economici in modo da tenere indenne il Comune di Venezia da costi riferiti a non residenti. Le intese vengono definite attraverso protocolli d’intesa approvati dalla Giunta Comunale” con il seguente: “Le domande devono pervenire ad uno degli Uffici Protocollo del Comune dal 1° di ottobre al 31 marzo; le domande degli utenti non residenti nel Comune possono essere accolte a condizione che siano state interamente soddisfatte le domande dei residenti e previa definizione di intese sui rapporti economici in modo da tenere indenne il Comune di Venezia da costi riferiti a non residenti. Le intese vengono definite attraverso convenzioni approvate dalla Giunta Comunale. Qualora non sia possibile pervenire ad intese con il comune di residenza sarà praticata la retta massima”.
Inoltre si chiede con la proposta N. 756/2015 di cassare tutto il quarto comma dell’articolo 24: “Gli utenti che risiedono in una Circoscrizione/Municipalità sprovvista di Nido o la cui Circoscrizione/Municipalità abbia una disponibilità di posti di Nido pubblico inferiore ai 50, possono inoltrare domanda di ammissione ad un Nido collocato in una Circoscrizione/Municipalità diversa e verranno considerati, ai fini della graduatoria, come residenti nella Circoscrizione/ Municipalità”.
“Noi - afferma Onisto - avevamo proposto anche cambio utenti per i cittadini non residenti e poi come prioritario la domanda per i non residenti. Le domande possono farsi anche dopo i termini in base alla disponibilità dei posti. Le domande dei non residenti a condizione che siano soddisfatte le domande dei residenti. Le intese attraverso scambio di notizie con il comune di residenza, altrimenti retta massima. Questo è l’emendamento. Parere favorevole”.
Monica Sambo illustra il suo sub emendamento all’emendamento della Onisto.
“La modifica, proposta con l’emendamento 1 del gruppo 2, prevede 2 graduatorie come era previsto negli anni ’90, prima del ’95. Mentre all’epoca c’era sovraffollamento. Ora è al contrario, doppia graduatoria per riempire i posti vacanti, presentazione domanda con graduatoria al 31 maggio e poi per la 2^ graduatoria portando le domande dopo il 31 ottobre e 2^ graduatoria il 30 novembre. I posti vacanti possono essere coperti? Problema opposto. Si può riscrivere meglio. La questione è quella di riempire i posti, altrimenti rimarrebbero vacanti”.
“Con riferimento a questa proposta per doppia graduatoria - sostiene alle 16.00 Elena La Rocca - come era alcuni anni fa, ero stata la 1^ a proporre in Commissione per il fatto di avere 2 figli. Sulla proposta di delibera io sono d’accordo. Nella sostanza per risolvere il problema, Maggioranza accolga altri bambini che presentano domanda fuori termine per i posti disponibili, pubblicizzare questo, poi è testo condiviso. Non posso condividere emendamento della Sambo”.
“Non disponibile - dice Monica Sambo - per 2^ graduatoria”.
“Vuoi far presente - dice Onisto - che la riformulazione dell’art. 24 è per ammissione fine termine con idea di La Rocca; non facciamo 2 graduatorie, ma in realtà le facciamo. Nell’art. 24 abbiamo soddisfatto, Sambo, la sua richiesta. In Commissione abbiamo concordato”.
La presidente invita la consigliera Sambo ad una risposta.
“Presidente - dice Sambo - poi dipende come viene reso operativo. Se c’è impegno, posso ritirare l’emendamento. Le parole mi lasciano un po’ perplessa. Se ci sono assicurazioni, posso ritirare”.
“La consigliera Onisto - dice la dott.ssa Damiano - conferma la volontà dell’Amministrazione di intervenire in tal senso per quelli fuori termine. L’articolo 24 è confermato. Sull’emendamento all’emendamento? Lo ritira?”.
La consigliera Sambo risponde di sì.
Si vota per l’emendamento di Onisto: Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30. Il Consiglio approva.
L’emendamento 2 del gruppo 2, presentato da Onisto, si basa su contributo dato in Commissione per modificare l’articolo 26 sostituendo le parole “genitore solo” con “solo genitore lavoratore”. L’emendamento viene votato favorevolmente all’unanimità con 29 voti favorevoli su 29 votanti.
L’emendamento 3 del gruppo 2 riguarda l’art. 26 e per la proponente Onisto è stato “concordato in Commisione”. Si tratta di modificare il quarto comma dell’articolo 26 con la frase ““A parità di punteggio e di reddito sarà data preferenza al bambino inserito da più tempo in lista di attesa”.
La votazione è favorevole all’unanimità su 29 votanti.
L’emendamento 4 del gruppo 2 riguarda l’art. 28 (Rette di frequenza) e la consigliera Onisto propone di aggiungere l’ulteriore comma: “Qualora l’utente non abbia provveduto all’integrare pagamento della retta dovuta per l’anno scolastico di riferimento, la riammissione al servizio alla scadenza, per il successivo anno scolastico, è subordinata all’integrale previo pagamento di quanto dovuto per il precedente periodo”. La votazione è favorevole all’unanimità su 28 votanti.
L’emendamento 5 del gruppo 2 interessa l’articolo 29 (Organizzazione del Nido). Onisto chiede di sostituire “15” con “12” al primo e al secondo punto dell’articolo: “I bambini vengono suddivisi per fasce d'età e si distinguono in lattanti e divezzi: per lattante si intende il bambino di età pari od inferiore a 15 mesi;
per divezzo il bambino di età superiore ai 15 mesi (che compie 15 mesi entro il 31 Agosto dell'anno in corso). Ove sia possibile, il gruppo dei divezzi può essere ulteriormente suddiviso in divezzi e semidivezzi. La percentuale di lattanti in un Nido è, di norma, del 30%. L'orario di apertura del servizio è di 9 ore al giorno da lunedì a venerdì, dalle ore 7.30 alle ore 16.30. Su richiesta del 50% + 1 degli utenti interessati, debitamente documentata, il Consiglio del Nido può posticipare l'entrata e l'uscita di mezz'ora (8.00-17.00). La frequenza al Nido deve avere carattere di continuità al fine di garantire il benessere psicofisico del bambino. Possono essere attivate, in relazione a particolari esigenze dell’utenza e previo parere del Consiglio del Nido, e secondo modalità previste dalla vigente disciplina contrattuale, particolari fasce orarie”.
Monica Sambo (P.D.) afferma che il suo gruppo è favorevole.
“Anch’io - dice Elena La Rocca - ho accolto questa proposta”.
“Il Regolamento - dice Onisto - usi adegua alla normativa nazionale”.
Alle 16.22 l’emendamento 5 del gruppo 2 viene votato all’unanimità con 28 presenti.
L’emendamento 6 del gruppo 2 proposto da Onisto interessa l’articolo 32 (Dimissioni): “La frequenza al Nido deve avere carattere di continuità. Dopo una assenza non giustificata di 20 giorni, l'Amministrazione Comunale, avvisati i genitori del bambino, informato il Consiglio del Nido, dispone le dimissioni d'ufficio del piccolo utente il cui posto verrà immediatamente occupato attingendo dalla graduatoria delle domande giacenti nel rispetto dell’art. 30 del presente Regolamento.
Sono disposte le dimissioni d’ufficio anche nel caso di assenza giustificata superiore a 40 giorni, fatta eccezione per il caso di malattia. La frequenza al Nido deve avere carattere di continuità al fine di garantire il benessere psicofisico del bambino. Possono essere attivate, in relazione a particolari esigenze dell’utenza e previo parere del Consiglio del Nido, e secondo modalità previste dalla vigente disciplina contrattuale, particolari fasce orarie”.
La consigliera propone di sostituire “40” con “30” al 2° comma. Tutti favorevoli con 29 presenze.
Il 1° emendamento del gruppo 3 interessa l’articolo 50 (Criteri per le ammissioni ): “L'ordine di ammissione dei bambini viene stabilito attraverso la formazione di una graduatoria predisposta dall'Ufficio Amministrativo con la consulenza dell'Équipe Psicopedagogica per i casi di disagio psico-socio-ambientale.
La graduatoria viene approvata dal Consiglio della Scuola dell'Infanzia e resa pubblica entro il 31 marzo e formulata nel modo seguente:
1) le domande dei bambini residenti nella Circoscrizione/Municipalità e quelle dei bambini la cui
Circoscrizione/Municipalità è limitrofa ed è sprovvista di Scuola dell’Infanzia pubblica, hanno priorità rispetto alle domande dei non residenti, anche se questi ultimi hanno un punteggio superiore;
2) hanno priorità i bambini dichiarati invalidi almeno al 70% e/o portatori di handicap certificato dal competente servizio dell'A.U.L.S.S. e i bambini in situazione di disagio psico-socio- ambientale valutati tali con una relazione dall’Équipe psicopedagogica, sulla base della documentazione delle competenti strutture territoriali e/o dei servizi socio-sanitari, con particolare riguardo ai bambini in cui viene a mancare improvvisamente il genitore produttore di reddito.
Ai fini dell’attribuzione del punteggio verrà tenuto conto dei seguenti criteri:
a) Bambini la cui famiglia presenti una situazione psico-socio-ambientale fortemente condizionante l'adeguato sviluppo del bambino, documentata dalle competenti strutture territoriali e/o dai servizi socio-sanitari e valutata tale con una relazione dall’Équipe psicope- dagogica: punti 6.
b) Bambini privi di entrambi i genitori: punti 6.
c) Bambini con un genitore solo (orfani, non riconosciuti da uno dei genitori, affidati ad uno solo dei genitori o altri casi equiparabili): punti 5.
d) Bambini i cui genitori sono entrambi disoccupati e regolarmente iscritti alle liste di collocamento: punti 3.
e) Bambini i cui genitori studiano entrambi: punti 3.
f) Bambini i cui genitori lavorano entrambi: punti 3.
g) Bambini con un genitore solo che lavora: punti 1.
h) Maggiore vicinanza alla scuola, secondo criteri indicati dal rispettivo Consiglio della Scuola dell’Infanzia: fino ad un massimo di punti 1.
i) Presenza di altri figli al di sotto degli 11 anni: 1 punto per un figlio, 2 punti se gemello.
j) Presenza in famiglia di genitori, fratelli o familiari conviventi portatori di handicap o invalidi almeno al 70%: punti 2 per persona.
k) Presenza di fratelli frequentanti la medesima Scuola dell’Infanzia: punti 1 per fratello.
l) Presenza di fratelli frequentanti un nido e/o una scuola elementare, adiacenti o confinanti con la Scuola dell'Infanzia, punti 0,5 per figlio.
m) Genitori non residenti nella circoscrizione/ Municipalità, ma residenti nel comune e che svolgano attività lavorativa nella circoscrizione/Municipalità dove è situato il plesso: punti 0,5, ferme restando le indicazioni sulle priorità.
a) Bambini la cui famiglia presenti una situazione psico-socio-ambientale fortemente condizionante l'adeguato sviluppo del bambino, documentata dalle competenti strutture territoriali e/o dai servizi socio-sanitari e valutata tale con una relazione dall’Équipe psicope- dagogica: punti 6.
b) Bambini privi di entrambi i genitori: punti 6.
c) Bambini con un genitore solo (orfani, non riconosciuti da uno dei genitori, affidati ad uno solo dei genitori o altri casi equiparabili): punti 5.
d) Bambini i cui genitori sono entrambi disoccupati e regolarmente iscritti alle liste di collocamento: punti 3.
e) Bambini i cui genitori studiano entrambi: punti 3.
f) Bambini i cui genitori lavorano entrambi: punti 3.
g) Bambini con un genitore solo che lavora: punti 1.
h) Maggiore vicinanza alla scuola, secondo criteri indicati dal rispettivo Consiglio della Scuola dell’Infanzia: fino ad un massimo di punti 1.
i) Presenza di altri figli al di sotto degli 11 anni: 1 punto per un figlio, 2 punti se gemello.
j) Presenza in famiglia di genitori, fratelli o familiari conviventi portatori di handicap o invalidi almeno al 70%: punti 2 per persona.
k) Presenza di fratelli frequentanti la medesima Scuola dell’Infanzia: punti 1 per fratello.
l) Presenza di fratelli frequentanti un nido e/o una scuola elementare, adiacenti o confinanti con la Scuola dell'Infanzia, punti 0,5 per figlio.
m) Genitori non residenti nella circoscrizione/ Municipalità, ma residenti nel comune e che svolgano attività lavorativa nella circoscrizione/Municipalità dove è situato il plesso: punti 0,5, ferme restando le indicazioni sulle priorità.
I punteggi attribuiti con i criteri a), b), c), d), e), f), g), non sono tra loro cumulabili.
Le ammissioni effettive avvengono di norma entro il 30 settembre, con l'inserimento programmato dei bambini nuovi iscritti, secondo le scansioni ed i tempi stabiliti dal Collegio dei Docenti in accordo con lo Psicopedagogista competente.
Eventuali ammissioni oltre tale termine dovranno essere concordate con il succitato Psicopedagogista.
La proposta di delibera illustrata da Onisto prevede:
alla lettera f di sostituire “3” con “5”;
cassare i punti g) e h);
alla lettera c) sostituire la dicitura “con un genitore solo” con quella più precisa “con un solo genitore lavoratore”.
Monica Sambo esprime il suo parere favorevole alla proposta di delibera di Onisto ed illustra il 1° emendamento del gruppo 3: “Appena dopo il punto c): “Bambini con un genitore solo (orfani, non riconosciuti da uno dei genitori, affidati ad uno solo dei genitori o altri casi equiparabili): punti 5”, dare un punteggio superiore: non 3 ma 5”.
Onisto interviene: “Già previsto 5 punti”.
“Condivido emendamento - dice Elena La Rocca - perché migliorativo; valorizza esigenze genitori che lavorano, però ci sono anche altre cose che vanno contemperate come genitore solo. Condivido ipotesi di alzare il punteggio”.
“Invito alla riflessione - afferma alle 16.24 Monica Sambo - si tratta di bambino con un solo genitore e non lavoratore, questo non ha reddito; attribuire punteggio superiore perché situazione particolare per tutela bambino”.
Si vota l’emendamento della consigliera Sambo: Presenti 27, votanti 27, favorevoli 6, contrari 21. Il Consiglio non approva.
Il 2° emendamento del gruppo 3 viene illustrato da Monica Sambo e riguarda la modifica dell’articolo 26 per il solo genitore lavoratore .
“Questo emendamento - dice Sambo - è contrario a impostazione data non perché non esprime necessità che questo lavoratore abbia di mantenere posto di lavoro”.
“Anche per questo emendamento - dice Onisto - il giudizio è quello precedente”. L’esito della votazione è identico alla precedente: Presenti 26, votanti 26, favorevoli 5, contrari 21. Il Consiglio non approva.
L’emendamento 3 del gruppo 3 e l’emendamento 4 del gruppo 3 della Sambo riguardano il bambino con un solo genitore e non vengono approvati.
L’emendamento 5 del gruppo 3 di Sambo decade.
L’emendamento 6 del gruppo 3 viene illustrato da Monica Sambo. Si tratta di aggiungere punteggio al lavoratore che ha difficoltà di lavorare. Vedere chi sono i genitori che non hanno un reddito per accedere a servizio privato, per riequilibrare.
La consigliera La Rocca si trova d’accordo con la richiesta di Sambo perché contempera il lavoro e il reddito.
La votazione per il 6° emendamento è: Presenti 29, votanti 28, favorevoli 6, contrari 22, non votanti 1. Il Consiglio non approva.
Gli emendamenti di Rocco Fiano (lista Casson) non vengono discussi, decadono perché unico proponente che è assente.
La consigliera Tosi ritira l’emendamento 1 del gruppo 6.
Gli emendamenti 1 e 2 del gruppo 7, presentati da Onisto, vengono votati favorevolmente perché di natura tecnica.
Alle 16.45 Elena La Rocca illustra l’emendamento 1 del gruppo 8 alla proposta di deliberazione N. 756/2015 che è “pertinente” all’articolo 29 - Organizzazione del Nido.
“Vorrei introdurre - dice il capogruppo del Movimento 5 Stelle - ulteriore frase. Dopo “L’orario di apertura del servizio è di 9 ore al giorno da lunedì a venerdì, dalle ore 7.30 alle ore 16.30”, inserire “per il tempo pieno e dalle ore 7.30 alle 13.00 per part time, pagare retta limitata ed avere risparmio. L’Amministrazione, inoltre, promuove attività educative e laboratori gestite da associazioni, cooperative o altri soggetti abilitati al fine di rendere disponibili servizi presso le strutture dei nidi e delle scuole dell’infanzia dalle ore 16.30 alle ore 19.00.
Servizi orari 7.30-13.00 e 16.30-19.00 sono attivati sulla base della valutazione delle domande ricevute e non sono di diritto disponibili presso le strutture per le quali stata fatta richiesta”.
“Vi invito a fare riflessione - afferma La Rocca - perché è solo possibilità di apertura che possa essere migliorativa per il servizio”.
Onisto dice che vuole avere possibilità di comprendere meglio ed essendo già previsto il part time , vuole consultarsi con l’Assessore.
La Rocca chiede 5 minuti di sospensione per vedere come formulare la sua proposta, essendo un’eventualità prevista dal Regolamento.
Alle 16.52 viene concessa la sospensione. Si riprende alle 17.12.
Giampaolo Formenti della Lista Brugnaro Sindaco ritiene che la proposta di La Rocca richieda un’analisi dei costi e poi stravolge il Piano tariffario. Il consigliere chiede di spostare la cosa in un secondo momento.
Monica Sambo dice di essere concorde nell’impostazione dell’emendamento di La Rocca, di votare favorevolmente, però chiede più attenzione per il servizio, più competenza e più confronto per migliorare il servizio a favore degli utenti e dei cittadini.
“È proprio in questa direzione - afferma Onisto - in quanto mettiamo ipotesi e possibili valutazioni tutte veicolate alle risorse disponibili e sul merito”.
Si vota l’emendamento di La Rocca: Presenti 27, votanti 27, favorevoli 27. Il Consiglio approva.
Elena La Rocca alle 17.28 illustra l’emendamento 2 del gruppo 8 che introduce una specificazione per l’articolo 29 del Regolamento.
Dopo la frase “La percentuale dei lattanti in un nido di norma, del 30%, aggiungere: “La stessa può variare in relazione all’esigenza di esaurire tutti i posti disponibili in graduatoria”.
Onisto dice che è favorevole.
Giampaolo Formenti ritiene che il costo dei lattanti è superiore.
“Si parla - controbatte Sara Visman del Movimento 5 stelle - quando l’altra parte è vuota. Si parla di tenere fuori i bambini quando i bambini hanno bisogno del servizio? Li lasciamo a casa?”.
“Si tratta - afferma Monica samba - di coprire posti vuoti. Assolutamente favorevoli”.
Si vota il 2° emendamento di La Rocca: Presenti 27, votanti 27, favorevoli 27.
Il Consiglio approva.
Il 3° emendamento di La Rocca riguarda l’articolo 32 - Dimissioni. Dopo il paragrafo “Sono disposte le dimissioni d’ufficio anche nel caso di assenza giustificata superiore a 40 giorni, fatta eccezione per il caso di malattia” inserire: “In caso di assenza giustificata per motivi diversi dalla malattia la quota dovuta è pari a 1/5 di quella ordinaria e comunque non inferiore ad euro 20 mensili, inclusi i beneficiari di esenzione dal pagamento della retta…”.
“Questo emendamento - sostiene Renzo Scarpa - sposta onere tetto, a chi addebitare le risorse?”.
Si vota l’emendamento 3 di La Rocca: Presenti 31, votanti 29, favorevoli 0, contrari 29, astenuti 0, non votanti 2. Il Consiglio non approva.
Alle 17.46 La Rocca ritira il 4° emendamento del gruppo 8 che riguarda l’articolo 32 - Dimissioni in merito alle assenze giustificate.
La presidente chiede ai consiglieri di esprimersi per il voto della delibera N.756 come emendata.
“Con le modifiche - sostiene Matteo Senno - si danno maggiori garanzie ai lavoratori del nostro territorio. Voto favorevole”.
“Pur avendo apprezzato lo sforzo di fare proposte con emendamenti - dice Monica Sambo - voto astensione in quanto l’impostazione generale non ci soddisfa pienamente. Preferire una famiglia con lavoratori non tiene conto di altri aspetti. Si penalizza le donne, problema culturale in questo Paese”.
Alle 17.54 Sara Visman del Movimento 5 Stelle afferma: “Noi votiamo favorevolmente la delibera perché le modifiche vanno nella direzione di migliorare il servizio”.
Francesca Faccini della Lista Casson è per l’astensione.
Maika Canton della Lista Boraso Civica Popolare è assolutamente favorevole.
Si vota la delibera N. 756/2015: Presenti 33, votanti 26, favorevoli 26, contrari 0, astenuti 7.
Il Consiglio approva.
Alle 18.00 Elena La Rocca illustra la sua mozione modificata, collegata alla delibera N. 756 per l’ampliamento dell’orario.
“È mozione che impegna nella modalità realizzativa - sostiene Elena, capogruppo del Movimento 5 Stelle - fino alle 19.00. Condivisione con le parti sociali. Mozione che impegna al coinvolgimento i soggetti e il settore, cioè pedagogisti, famiglie, operatori servizio e basi di rappresentanza, a parlare dei bisogni dei bambini per il risultato ottimale”.
Si evidenzia il tasso occupazionale delle donne che è inferiore a quello maschile. Difficoltà delle donne per conciliare il lavoro. Difficoltà che comporta rischi sulla condizione e sul benessere della donna. C’è crisi economica in corso. Si auspicano politiche del lavoro integrate con politiche sociali per la centralità della famiglia. Si invita il sindaco a un impegno. “È invito - ripete La Rocca - i bambini attendono”.
Si vota la mozione di Elena la Rocca:
Presenti 26; votanti 26, favorevoli 26. Il Consiglio approva.
Francesco Liparulo - Venezia
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