sabato 21 maggio 2016

L’elettorato alle urne per manifestare la propria rabbia

AL REFERENDUM PER L’ITALICUM VOTA NO
PER  DIRE  NO  ALL’INGIUSTIZIA  SOCIALE

“Famiglie senza lavoro in aumento, una spesa sociale inefficiente, una crescente disuguaglianza nella distribuzione del reddito. Questo è il quadro fornito dall'ultimo rapporto annuale dell'Istat, relativo al 2015. Ma l'istituto scatta la fotografia anche di una società italiana dove 6 giovani su 10 vivono ancora con i genitori, mentre uno su quattro non studia e non lavora. Il tutto in un contesto economico non certo esaltante, con un'inflazione molto debole e un mercato del lavoro incerto. In Italia 2,2 milioni di famiglie vivono senza redditi da lavoro”.

Con la legge elettorale “ITALICUM” una minoranza politica ottiene la maggioranza parlamentare
Oggi occorre vincere il "dispotismo" delle minoranze politiche che sfruttano la regola della maggioranza parlamentare, “la regola del numero”, che, imponendo la volontà di alcuni parlamentari, non tiene conto del continuo aumento del distacco tra le persone e lo Stato, dell’impoverimento delle famiglie costrette a mantenere anche i propri figli senza lavoro.

La “regola del numero” in Parlamento e lo “strapotere del governo” soffocano la democrazia, l’autogoverno del popolo italiano.
La decisione politica dipende dal numero, cioè dalla volontà della maggioranza parlamentare. “Contiamo i voti e facciamo decidere ciò che la maggioranza decide”.


La modifica della Costituzione impone che una sola Camera, un piccolo partito possa ottenere con il premio di maggioranza la possibilità di decidere su tutto.
Si è convenuto che sia il Presidente della Repubblica a indicare il premier che con una piccola minoranza politica può ottenere la maggioranza alla Camera dei Deputati e far approvare tutte le leggi che vuole o che gli vengono imposte dagli eminenti uomini che rappresentano i poteri economici e finanziari europei.

Tutte le decisioni sono possibili a condizione che rispettino la regola del numero.
La democrazia diventa semplicemente procedurale, cioè la democrazia diventa insieme di regole e procedure che stabiliscono chi è autorizzato a prendere decisioni collettive e con quali procedure. Questa concezione lascia impliciti i presupposti della democrazia, come governo dal basso a suffragio universale, lascia impliciti i valori e i fini ma lascia imprecisati i contenuti. Una democrazia procedurale è aperta ad ogni contenuto e comporta la neutralizzazione pubblica dei valori. La democrazia procedurale entra in crisi quando nella società circolano tensioni che lacerano le coscienze delle persone.
C’è controversia nella società civile. Si va al Referendum.
La democrazia procedurale della società pluralistica chiede alla legge civile di essere totalmente neutrale, cioè di dare spazio massimo alle leggi che permettono e spazio minimo alle leggi che tendono a vietare, in modo che ogni individuo possa scegliere ciò che sembra meglio.
La modifica della Costituzione non permette di tener conto dei valori della società civile e dei bisogni reali dei lavoratori. I cittadini non hanno più potere perché i loro rappresentanti politici vengono scelti dalle segreterie dei partiti che formano le liste e decidono sui nomi dei capilista.

Uomini e donne non fanno altro che votare il simbolo del partito senza potersi scegliere gli eletti. I prescelti non rappresentano gli interessi della popolazione.
Le opposizioni contestano le leggi approvate secondo la regola del numero e la modifica della Costituzione.
Il fine delle Istituzioni politiche dovrebbe essere quello di aiutare le persone per il loro pieno sviluppo, cioè di garantire ad ogni uomo o donna l’accesso ai beni materiali, culturali, morali e spirituali che sono patrimonio di tutto il popolo.
L'imposizione della “volontà generale” della rappresentanza parlamentare di maggioranza, creatasi con il premio di maggioranza secondo “l’Italicum”, crea distacco tra il popolo e lo Stato perché è solo un’autorità lontana dalle vere esigenze degli Italiani.
Si auspica un diverso rapporto tra individui e corpo politico, un diverso modo di concepire la dignità della persona e la dignità del lavoro, cioè si chiede una maggiore cittadinanza attraverso una maggiore attenzione alla persona e ai suoi bisogni di esistenza.
NO ALLA LEGGE ELETTORALE ITALICUM” 
SOSTIENI IL REFERENDUM CON IL TUO VOTO 
CONTRO LA DEFORMAZIONE DELLA COSTITUZIONE 
Francesco Liparulo - Venezia 

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