sabato 28 maggio 2016

Revoca concessioni impianti sportivi del Comune

PERPLESSITÀ DIRIGENTE POLITICHE SPORTIVE
PER LA RICHIESTA DANNI DEGLI ATTUALI GESTORI

Esposizione brillante dell’avvocato Davide Scano, portavoce del Movimento 5 Stelle, nella seduta della XI Commissione del Consiglio comunale di Venezia, tenutasi alle 14.45 di giovedì 26 maggio in Ca’ Collato, sede del Municipio di Mestre, per illustrare la sua mozione indicata con il nr. d’ordine 241 del 25 febbraio 2016 ed avente come oggetto “Presenza impianti sportivi a rilevanza economica nel comune di Venezia”.

“Mi fa piacere - esordisce Scano - che finalmente abbiamo Commissione specifica in materia impianti sportivi; doveva avere convocazione veloce, siamo passati a 3 mesi”.

“Avevamo fissata altra data - interrompe Matteo Senno, presidente della Commissione - ma lei non c’era”.
“La Mozione - sostiene il consigliere - riguarda l’affidamento degli impianti sportivi, alcune modifiche al Regolamento del Comune per l’uso degli impianti sportivi. È sopravvenuta la legge regionale. Adempimento normativa alla legge regionale. In questa normativa si individuano 2 categorie di impianti sportivi; quelli con rilevanza imprenditoriale, impianti idonei a produrre utili, anche solo in via potenziale, ai quali si applica l'art. 113 del D.Lgs. n. 267/2000 e quelli privi di rilevanza imprenditoriale che, per caratteristiche, dimensioni, ubicazione ed utilizzo, sono improduttivi di utili o i cui introiti sono insufficienti a coprire i costi di gestione.
La Legge Regionale Veneto n.8 dell’11 maggio 2015 qualifica come “imprenditoriale” la rilevanza economica.
L’ Amministrazione comunale, con delibera di C.C. N. 54 del 29 aprile 2011, ha deliberato che, nell’intero territorio, non vi sono impianti classificabili come “a rilevanza economica”, senza però che vi fosse una concreta analisi tecnica a fondamento di tale statuizione meramente politica, per cui non si applica la Normativa. La Normativa è quella della Gara pubblica per l’affidamento in concessione.
Il precedente Regolamento, come pure quello nuovo approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n.13 del 26 febbraio 2016), afferma che le convenzioni stipulate sono revocabili per motivi di pubblico interesse e poi non spetta alcun indennizzo in caso di revoca al gestore.
La rilevanza economica non si rivela per legge. L’indice della rilevanza economica è la semplice redditività al di là di quello che dice l’Amministrazione. Si vedano gli impianti, il bacino di utenza, i sevizi come punto di ristoro. Gli stessi uffici del Settore Sport, che nel 2011 con riuscivano a individuare dapprima alcun impianto a rilevanza economica nel territorio comunale, hanno improvvisamente cambiato idea con la delibera di Giunta n.168 del 7 maggio 2015, definendo il centro polisportivo di Sacca San Biagio alla Giudecca (senza, peraltro, l’impianto natatorio) a rilevanza economica.

Consideriamo che ci sono una serie di impianti nel territorio comunale con copertura di costi (utenze gas, elettricità, acqua) che hanno comportato un esborso annuo di circa 2 milioni di euro per 9 impianti sportivi di cui 7 con impianto natatorio.

Diciamo nella Mozione che tali somme potrebbero essere meglio utilizzate per interventi manutentori degli impianti esistenti o per la creazione di nuovi, come pure per il sostegno degli sport minori. C’è carenza fortissima di impianti nuovi.
Diciamo che la circostanza per cui tali impianti siano stati considerati privi di “rilevanza economica” comporta che, non prevedendo alcun reddito per il gestore, non potrà lamentarsi alcun danno per lucro cessante in caso di eventuale revoca. Gli attuali gestori sono costituiti in forma di associazione o società sportiva per cui sono soggetti caratterizzati dall’assenza di finalità di lucro e dal divieto della distribuzione degli utili.
Noi con questa Mozione diciamo: Si provveda a revocare le attuali concessioni in essere oppure continuare quello che era l’impegno preso dalla precedente gestione commissariale, con la delibera di Giunta n. 664 del 30 dicembre 2014, per l’individuazione degli impianti a rilevanza economica considerando la dimensione dell’impianto sportivo. il bacino e numerosità d’utenza in attesa, la potenzialità di sviluppo di servizi sportivi e ludico culturali, la tipologia impiantistica, la tipologia della disciplina sportiva, la presenza di servizi aggiuntivi che consentano di incrementare l’autofinanziamento come come fitness, ristorazione, vendita di prodotti sportivi.

Primo punto è fare un’analisi tecnica.

Secondo punto e quello di arrivare ala revoca degli impianti che di fatto sono a rilevanza economica e quindi rimettere tutti in gara.

Creiamo un risparmio di 1 milione circa di euro.

Questa Mozione è frutto di lavoro fatto su 9 impianti”.
Davide Scano proietta 2 tabelle, confrontando tariffe e contributi economici di 7 piscine comunali, frutto di elaborazioni su dati degli Uffici. Ci sono investimenti fatti per ogni gestione e anche le indicazioni degli investimenti fatti dai gestori.
“La cosa importante - afferma il consigliere - è il dato giuridico che avremmo un risparmio di gestione. Non significa dare giudizio su attuali gestori. Come misura di equità e giustizia dovremo andare a revocare, spendere soldi meglio oppure offrire più impianti per migliorare il benessere complessivo. Il sindaco ha visto la Mozione. Sono cose che si possono considerare; è importante iniziare e considerare cambio serio di gestione”.
Il presidente Senno apre il dibattito.
“È abbastanza chiaro - dice Giancarlo Giacomin (Lista Brugnaro sindaco) - ci sono criticità e curiosità. Qual è la problematica delle disdette contrattuali? Ci deve essere qualcosa per impugnarla”.
“Faccio fatica - afferma Paolo Pellegrini (Lista Brugnaro sindaco) - a capire alcuni numeri. La percentuale media del contributo comunale su consumi, indicata nella tabella al 100% su Mestre Centro, non so decidere se sia tanto o poco, come si fa a giudicare? Occorre essere accorrenti per l’Amministrazione che deve sapere cosa occorre spendere per lo sport. Qual è la spesa giusta per un campo sportivo, una piscina, un bocciodromo? Mia sensazione è che neanche l’Amministrazione abbia chiara la la sensazione. Poi questi gestori, la realizzazione del lucro (che è doveroso realizzare) o la realizzazione di perdite; se realizza perdite può dire il Comune: Pago io le perdite; se realizza utili allora il Comune può astenersi dal contributo. Una bella cortina fumogena. Uno ha utili, un altro ha perdite. Non si capisce con quali procedimenti. Sono Associazioni sportive senza obbligo di redigere bilanci”.
“Da 25 giorni - dice Paolino D’Anna (Lista Francesca Zaccariotto - Venezia domani) - il sindaco non mi ha offerto delega su sport, ma mi ha detto di occuparmi di alcune
problematiche, di questi problemi che sono tanti e seri. Ringrazio il consigliere Scano e il Movimento 5 Stelle per le Interpellanze e le Mozioni, lavorano molto. A volte i dati son anche imprecisi. Chi lavora e si dà da fare, ci può stare l’errore in buona fede. Io da 25 giorni mi sto occupando degli impianti sportivi del Comune, non è semplice. Dalla relazione di Scano è stato evidenziato che ci sono diversi problemi. Io non dò risposta. Ho chiesto, non ho avuto esitazione, di discutere in Commissione. GII esperti si sono messi a disposizione per risposte trasparenti, quello che vuole il nostro sindaco. Le indicazioni che venivano date nel passato erano di politica.

Oggi si sta cambiando. Sui fatti effettivamente noto input politico.

I dirigenti comunali attuano indicazioni nella massima legittimità e regolarità, va precisato. Non siamo in ritardo. Prendere in mano questa gestione e dare indicazione positiva più corretta per migliorare tutto questo aspetto anche dalla Amministrazione attuale. Chiarimenti nella massima trasparenza e non possiamo permetterci di fare errori”.

Interviene alle 15.38 Manuele Medoro, dirigente comunale del Settore Politiche sportive.
“Non è che gli uffici - ha precisato Medoro - hanno cambiato idee, sono cambiati gli scenari. Stiamo producendo bandi. C’è la legge del gennaio 2016 che consente alle Associazioni sportive di investire negli impianti comunali. Se Amministrazione ritiene pubblico interesse, dà impianto gratis, dando lavoro al gestore. Negli ultimi tre anni sono cambiate le società sportive chiamate a investire in proprio. Nei futuri bandi abbiamo predisposto bozza di bilancio. Le società sono tutte piene di avvocati, noi dobbiamo rispondere a norma di legge. Gli Uffici stanno andando nella direzione detta da Scano. Prima ci sono stati traumi, esperienza che ci è servita.
Per il ragionamento di revoca - evidenzia il dirigente - non è possibile. Revocare, come indica il consigliere, una concessione, va a finire che ci chiedono il danno”.
“Stiamo lavorando - sostiene D’anna - con l’Avvocatura Civica per capire; anche per revocare ci stiamo confrontando con ufficio Avvocatura. In questi giorni ho incontrato diverse Associazioni e gestori. Le Associazioni mi invitano a dire al sindaco che vogliono essere aiutate e che non vogliono soldi, ma avere la possibilità di fare eventi all’interno degli impianti e pagare il giusto aumento del Comune. Certo, dobbiamo farlo in modo corretto,. Non si danno soldi a pioggia come una volta, non ci sono”.
“Su ordine dei lavori - dice Alessio De Rossi (Lista Brugnaro sindaco) - occorre capire se è possibile applicare analisi diverse e recuperare risorse. Scan dice si può ricuperare. Io direi: Ricevere qualcosa per ottenere utili a favore del territorio”.
“Sono emersi elementi - afferma Nicola Pellicani (Lista Civica Felice Casson sindaco) - che vanno oltre il tessuto della Mozione, che vanno affrontati al di là della Mozione di Scano; vano capiti i numeri, è tanto? È poco? - dice Pellegrini - vedere caso per caso, questo è il metodo perché nessuno ha gestito piscine. Fare processo al passato è complicato”.
“Pellegrini - afferma il presidente Senno - ha detto che la risposta a quanto chiesto da Scano non è all’ordine del giorno, c’è regolamento da rispettare. Congedare la mozione in Consiglio”.
Il presidente Senno propone un altro aggiornamento in Commissione, prima di passare in Consiglio.
Alle 16.15 si chiude la seduta.

Francesco Liparulo - Venezia 

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