venerdì 1 luglio 2016

La Regione Veneto non da le deleghe per l’Urbanistica

LA CITTÀ METROPOLITANA DI VENEZIA
NON SA COME  CHIUDERE  IL  BILANCIO
Il Consiglio della Città Metropolitana di Venezia, convocato il 29 giugno 2016 in Venezia a Palazzo Ca’ Corner, San Marco 2662, ascolta le Comunicazioni del sindaco indicate nell’ordine del giorno della seduta.

All’appello risultano assenti giustificati i seguenti 4 consiglieri:
. Flavio Berton, consigliere Comune di Scorzè ( portavoce del Movimento 5 Stelle);
. Giuseppe Casson, consigliere Comune di Chioggia (Lista: Le città di Venezia);
. Marta Locatelli, consigliera comune di Venezia (Lista: Le città di Venezia);
. Massimo Sensini, sindaco Fossalta di Piave (Lista: Le città di Venezia).

Per la composizione dei 18 componenti del Consiglio viene proposta alle 16.00 la surroga di Amedeo Bernello, consigliere di Cavarzere, e viene convalidata l’elezione della consigliera subentrante Maria Teresa Senatore, sindaco del Comune di Portogruaro.

Luigi Brugnaro, sindaco della città metropolitana, legge una lettera per la Regione Veneto quale parere per la suddivisione del Comune di Venezia nelle due amministrazioni di Mestre e Venezia. La lettera è indirizzata al Presidente del Consiglio Marino Finozzi e, per conoscenza, al Presidente della Regione Veneto Luca Zaia e al Vice Presidente Gianluca Forcolin.

Per il sindaco metropolitano risulta sbagliata la procedura seguita dalla Regione Veneto per la richiesta dei pareri in merito alla suddivisione del Comune di Venezia e per la questione del referendum collegato alla separazione. La Regione indica nella documentazione la Provincia di Venezia che non esiste più perché è stata sostituita dalla Città Metropolitana di Venezia.

Qual è il problema?
Il tema Risorse diventa fondamentale - dice Brugnaro alle 16.15 - e la Regione non può dare deleghe per l’assunzione del personale ex APT senza le risorse. 

Erano stati assegnati 40 milioni di euro alla città metropolitana ed ora sono diventati 35 milioni di euro. Si sono persi 5 milioni per finanziare la manutenzione delle strade. E noi cosa facciamo per i 5 milioni che mancano. Approvato lo statuto per la Città Metropolitana e non abbiamo avuto deleghe.

Le deleghe alla Città metropolitana per l’Urbanistica non vengono date. I 35 milioni di euro
assegnati sono per il funzionamento della città metropolitana. Ci facciano deleghe in più. È comodo fare ordine del giorno, “tirare i sassi e nascondere la mano, si chiama populismo”. Quando ci sono i soldi è concretezza.
La risposta è a favore però ci devono dare i soldi, certezza di introiti per la Città Metropolitana. Importante per decollare.

Ci stiamo aggrovigliando sui problemi: Problemi deleghe Urbanistica.
Il principio è che quando danno deleghe devono pagare. Su quanti soldi possiamo contare? Non sappiamo come chiudere il bilancio.

Viviamo di deleghe. Senza risorse non c’è progettazione”. 

Francesco Liparulo - Venezia

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