LE RISPOSTE DELL’ASSESSORE ALL’URBANISTICA
NON SODDISFANO I CONSIGLIERI DELL’OPPOSIZIONE
Convocazione, martedì 19 luglio 2016, della V Commissione consiliare (congiunta alla II e alla IV Commissione) nella Sala delle riunioni consiliari di Ca' Collalto, sede del Municipio di Mestre, con all’ordine del giorno l’interpellanza N. 368 proposta in data 22 giugno 2016 dal Consigliere Nicola Pellicani del Partito Democratico con oggetto “Degrado area ex Umberto I a Mestre. Piano di riqualificazione”.
Lorenza Lavini presiede la seduta con la partecipazione degli assessori Massimiliano De Martin all’Urbanistica, Renato Boraso alla Mobilità e Trasporti e Giorgio D’Este alla Sicurezza.
“Ricordo - afferma la presidente alle 14.59 - che la scorsa settimana, giovedì 14 luglio 2016, nella sessione straordinaria del Consiglio comunale è stato approvata la delibera N. 260 con oggetto l’attuazione dell’Accordo Pubblico - Privato in attuazione del Protocollo di intesa sottoscritto il 12.11.2013 dal Comune di Venezia e dalla Società DNG S.p.a. per l’ambito relativo al Compendio “Ex Umberto I” a Mestre (VE).
“Cedo la parola - dice Lavini - al consigliere Nicola Pellicani per illustrare l’interpellanza”.
“L’interpellanza n. 368 - sostiene Pellicani - è stata protocollata il 30 giugno 2016 quando scadevano i termini per la cancellazione delle ipoteche bancarie, come previsto dalla Deliberazione n.188 del 15 maggio 2015 dell’Amministrazione commissariale Zappalorto che confermava nel suo contenuto sostanziale il protocollo di intesa del 12 novembre 2013, stipulato tra il Comune di Venezia e i proprietari dell’area Ex Umberto I con il quale si ridefiniva il Progetto originario, destinando una delle tre torri di circa 100 metri di altezza con residenza, spazi commerciali e direzionale oltre a 8.500 mq ad uso pubblico negli ex padiglioni ospedalieri storici (De Zottis, Pozzan e Cecchini, ex direzione sanitaria di Via Antonio da Mestre, il complesso ex casa suore e la chiesetta neo gotica) e 32.000 mq destinati a verde. Nel protocollo di intesa del 2013, rispetto al Progetto originario, era stata introdotta la previsione di realizzare un albergo 100 - 120 camere e l’ampliamento degli spazi commerciali in modo che il Comune ottenesse il possesso degli ex padiglioni storici, liberi da ipoteche, con fideiussioni certificate da primari istituti bancari a garanzia dell’eventuale indennizzo a favore della pubblica amministrazione e di un’ampia area verde di circa 18.000 mq, mettendo in collegamento la zona dell’ex Umberto I ai giardini di Via Einaudi, l’area verde del indiani e il Parco di Villa Querini. Il Protocollo di intesa inoltre aprì la strada alla realizzazione del parcheggio pubblico aperto da qualche anno.
L’interpellante afferma: “Considerato che nell’ex Padiglione De Zottis si è discusso in passato di trasferire la scuola elementare Vecellio, prevedendo la demolizione del vecchio istituto in Parco Ponci e negli altri padiglioni era previsto un intervento di social housing. Considerato il completo stato abbandono dell’area è stato proposto di trovare un accordo con i proprietari per trasferire all’interno del compendio ex Umberto I il mercato settimanale di Mestre. Valutato che la cessione dei padiglioni e dell’are a verde non è ancora avvenuta. Qual è l’idea dell’Amministrazione?”
Pellicani elenca anche tutte le opere iniziate dalle precedenti Amministrazioni e non ancora portate a termine, creando dei veri buchi neri nella città.
La presidente precisa che con la delibera n. 260 del 14 luglio 2016 i termini per le ipoteche bancarie sono stati prorogati al 31 dicembre 2016, cioè altri 6 mesi. Il tema della discussione è quello di proseguire l’opera di sicurezza e riportare vita in questa parte della città.
Enrico Gavagnin, presidente della II Commissione consiliare, alle 15.20 afferma: “L’auspicio che si vuole è la risoluzione economica - finanziaria e poi la sicurezza, altrimenti non si andrà fuori”.
Interviene Massimiliano De Martin: “Sicuramente - dice l’assessore all’Urbanistica - leggendo l’interpellanza, la vedo carente nel suo elenco e aggiungo io alcune cose”.
De Martin elenca tutte le opere rimaste incompiute, dall’accessibilità al Museo M9, al mancato potenziamento di Via Olimpia quale accesso alla futura stazione SFMR, accusa l’opposizione di “rendere la discussione grossolana e di far passare la verità nel vero simile: Non lo possiamo permettere. La questione economica finanziaria non è stata mai esaminata dalle passate Amministrazioni. Se la città non vuole buchi, bisogna mettere le persone in condizioni per operare. Sono stati concessi 6 mesi di proroga per togliere le ipoteche, per accelerare e non posticipare. Occorre arrivare a una definizione della questione. Non possiamo spendere soldi che non ci sono. Non sono più previsti interventi di social housing nei padiglioni. I bandi vanno deserti, manteniamo il patrimonio. Per costruire il nuovo, abbandonare il vecchio. Penso che l’Amministrazione debba mettersi nelle stesse condizioni di investire per l’interesse della collettività”.
Davide Scano del Movimento 5 Stelle alle 15.46 afferma: “ Gli edifici che superano i 50 anni sono tutti codificati, sono vincolati. Su demolizione c’è perplessità da parte di tutti. Condivido con De Martin per quello che ha detto di tutti i buchi. Farei un serio ripensamento. Occorre coraggio per fare scelta. Occorre ridurre le volumetrie. Ulloa, Tessera, grattacieli, tutte queste previsioni, non stanno in piedi, fare scelta. Il Consiglio è sovrano, noi possiamo intervenire su quello che c’è. Si possono fare scelte motivate”.
“Ha parlato di tutto De Martin - afferma Andrea Ferrazzi del Partito Democratico - ma non ha capito nulla”.
La presidente interviene e consiglia di tenere i toni più bassi.
“Sto dicendo - afferma Ferrazzi - quello che gran parte della città sostiene. Assessore, ci deve dire se è assessore con deleghe reali o solo formali, altrimenti parli il sindaco. È problema politico e non suo personale. La invito ad esercitare le sue deleghe e a confrontarsi. Invece di parlare a vanvera, faccia l’assessore. Ha facoltà, però proponga il suo disegno. Su tanti punti facciamo fatica a capire”.
“De Martin - sostiene Renzo Scarpa di Lista Brugnaro Sindaco - ha posto la questione di merito che mi interessa, cioè come mai questa città continua a rincorrere serie di progetti mai raggiunti. Questa è la discussione aperta da De Martin e non si presta a polemiche e offese. Occorre ridurre le nostre ambizioni”.
“Se c’è interrogazione - afferma Rocco Fiano alle 16.12 - che riguarda oggetti, argomenti da trattare, concentriamoci su questo e poi definiamo il piano degli interventi e realizzare quello che si vuole. Se poi si mette in risalto un’opera incompiuta, identifichiamo le modifiche che si vogliono effettuare e non uno subentra e incomincia a dire delle cose. Valutiamo e parliamo di quello che c’è, cose fatte, però in ambito generale, partire da questa idea”.
“Non desidero rispondere alle provocazioni di basso profilo - dice De Martin - e sono d’accordo con Fiano, dobbiamo essere precisi e dare risposte alle interpellanze. Ridisegniamo città insieme, come dice Scarpa. Abbiamo bisogno di ossigeno nuovo e che ci siano investimenti”.
“Tecnicamente - interrompe Ferrazzi - cosa pensi di fare su queste due delibere, l’Amministrazione cosa sta facendo?”.
“Se non ho avuto modo di spiegarmi con Ferrazzi - dice l’assessore all’Urbanistica - c’è qualcuno in grado di spiegare con parole a Ferrazzi?”.
“Non difendo l’operato di De Martin - asserisce alle 16.25 Renato Boraso, ma non dobbiamo vivere nella frenesia quando si sfornava un Piano urbanistico alla settimana. Non possiamo vivere con frenesia assoluta. De Martin non lo invidio, qui c’è anche da ricostruire delle vicende. Abbiamo tassello di Via Ulloa per 123.000 mq; poi 140.000 mq di commerciale, sono il frutto di trasformazioni urbanistiche sbagliate. Se si decide anche 140.000 mq di commerciale, rifletterei, analizzerei i tempi tecnici che si è presa questa Giunta sui temi delicatissimi. Altri 25.000 mq di commerciale a fianco di Nave de Vero. Non avete capito, ci sono temi che rischiano di desertificare. Non vogliamo un piano urbanistico alla settimana. Non c’è più spazio, gestire le vicende una alla volta, un tassello alla volta. Dicono: “Assessore continui a vendere palazzi”. Non è questo, i palazzi finiscono e poi, nei prossimi anni, quando non ci sono più i palazzi da vendere, come finanziamo i lavori pubblici?”.
Alle 16.36 la presidente Lorenza Lavini chiede a Nicola Pellicani se è soddisfatto delle risposte date dall’assessore.
“Non sono soddisfatto - risponde Pellicani - per le risposte. Mi dispiace che De Martin non ha avuto modo di leggere fino in fondo l’interpellanza. Voi avete la responsabilità. Quello che manca sono le vostre risposte sui temi specifici che non capiamo. Cosa fare dei padiglioni? Presidente, prendiamo atto che le risposte non hanno soddisfatto”.
La sessione si chiude alle 16.40
Francesco Liparulo - Venezia
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