IL COMUNE DI VENEZIA NON INTERVIENE
PERCHÉ L’AREA APPARTIENE AD ALTRI
Convocazione, martedì 12 luglio 2016, della V Commissione consiliare (urbanistica, edilizia privata, edilizia convenzionata, ambiente e città sostenibile) nella Sala delle riunioni consiliari di Ca' Collalto, sede del Municipio di Mestre, con all’ordine del giorno l’esame della Proposta di Deliberazione P.D. N. 260 del 23 giugno 2016 con oggetto “Attuazione dell’accordo Pubblico - Privato, ai sensi dell’art. 6 della L.R. 11/2004, in attuazione del Protocollo di Intesa sottoscritto il 12.11.2013 dal Comune di Venezia e dalla Società DNG S.p.a. per l’ambito relativo al Compendio “Ex Umberto Primo” a Mestre.
La Commissione è presieduta da Lorenza Lavini con la presenza dell’assessore Massimiliano De Martin (Urbanistica, edilizia privata, edilizia convenzionata, ambiente , città sostenibile) e il
il dirigente Luca Barison che alle 12.00 viene invitato dalla presidente della Commissione ad illustrare tutta la storia del Compendio “Ex Umberto Primo” con la proiezione di slide.
“La DNG S.p.a. è la società proprietaria dell’area dell’ex ospedale che si affaccia su Via Circonvallazione e dove da anni non decolla il progetto per realizzare le tre torri con destinazione residenziale, commerciale con un distretto in pieno centro a Mestre e alberghiera, scelte dopo la variante introdotta dall’ex giunta Orsoni.
Il protocollo d’intesa prevede che, nel breve e medio periodo, siano realizzati in quell’area due importanti interventi: un parco di verde pubblico di circa 17.700 metri quadrati che permetterà la riqualificazione del Marzenego nord e un ampio parcheggio.
L’accordo prevede pure la cessione al Comune di Venezia dei Padiglioni dell'ex ospedale De Zottis, Pozzan e Cecchini oltre alla vecchia chiesetta ospedaliera che, una volta ristrutturati, potrebbero ospitare strutture scolastiche. Il protocollo consentirà infatti alla proprietà di realizzare un’importante struttura alberghiera e un'area ad uso commerciale, oltre ad edifici residenziali, direzionali e per attività di interesse collettivo (8500 metri quadrati) negli ex padiglioni ospedalieri in concessione al Comune”.
Alle 12.25 il consigliere Paolo Pellegrini della Lista Brugnaro Sindaco chiede: “Cosa succede se non vengono recepiti nuovi finanziamenti entro il 31 dicembre 2016 e DNG non ottempera alla eliminazione delle ipoteche che gravano sul compendio?”.
Il dirigente sostiene che il Piano recupero vale 10 anni, cioè fino al 1° gennaio del 2020.
“Questa è la terza fase - dice alle 12.28 il consigliere Nicola Pellicani del Partito Democratico - della variante da fare dopo la convenzione”:
“Sì - risponde il dirigente - la prima fase è quella commerciale, la seconda riguarda il ricettivo alberghiero e la terza recepisce le varianti in itinere e le modifiche rispetto alla delibera n. 85 datata 14 maggio 2015 di Orsoni. Le varianti possono essere portate a termine fino al 2020”.
“Questa Società DNG - dice Maurizio Crovato, capogruppo Lista Brugnaro Sindaco, di Rovereto che ha 70 milioni di ipoteche con 6 banche, non la si può portare in Commissione?”.
“Riusciremo - afferma alle 12.39 Saverio Centenaro di Forza Italia e Vice Presidente del Consiglio Comunale - con questa Amministrazione a vedere la fine del “buco nero” dell’ex Umberto Primo? Siamo già a luglio e dicembre è domani. Bastano più attenzioni per capire se c’è velocità e ci siano investitori per portare avanti il progetto. Non vediamo, ancora oggi, un lumicino per portare beneficio al degrado che c’è in quella zona. Ci debbono essere da parte di tutti le volontà se questa Società vuole intervenire. Ci sono difficoltà per acquisire gli immobili in data attuale. Mi auguro che tutto venga svolto nei termini. Il presidente e l’assessore ci informino”.
“La preoccupazione - risponde la presidente - è di tutti noi”.
La consigliera Maika Canton della Lista Boraso Civica Popolare chiede: “Se non si riesce a fare accordi con i privati, c’è possibilità di proroga per non perdere occasione con questi? Poi, non si può pulire già quello fatto e bonificare l’area?”.
“Oggi - afferma Nicola Pellicani - c’è la legge, “Bando Periferie” per l’assegnazione dei 500 milioni di euro destinati al “Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane, dei comuni capoluogo di provincia e della città di Aosta”. Se avessimo Progetto preliminare, si potrebbe accedere al finanziamento pubblico per togliere le ipoteche? Si può innescare un meccanismo virtuoso”.
“L’Amministrazione - afferma Barison - ha già Progetto approvato. Queste aree sono di proprietà di 6 banche e non conviene andare a fare bando con società in liquidazione, preferibile orientare bando su Partecipate dove abbiamo possibilità di avere più forza. Che le banche non liberino le ipoteche, siamo nella impossibilità per portare avanti l’iniziativa. Per rispondere alla consigliera Canton, c’è Comodato di USL e possiamo intervenire con risorse pubbliche, con Veritas, per lo sfalcio dell’erba e la messa in sicurezza. Il laghetto che si vede, non è acqua piovana ma è acqua di falda”.
“Ci sono persone - dice Canton - che entrano e ci vivono. Il fatto di operare parzialmente, potrebbe essere un deterrente perché le persone vadano via”.
“Con nuovo Comodato - dice il dirigente - si potrebbe intervenire”.
Si parla dell’area relativa al parco che dovrebbe essere bonificata.
“L’area - sostiene Barison - è già a disposizione dell’amministrazione per cui ci vogliono risorse economiche per alcuni interventi”.
Alle 12.56 interviene l’assessore all’Urbanistica De Martin.
“Per arrivare a togliere le deleghe - dice l’assessore - la proroga è fino al 31 dicembre 2016. Si sono favoriti determinati incontri e ci sono state persone con solidità. Dobbiamo accelerare e valutare costi e benefici. Fare passaggi perché le banche tolgano le ipoteche. Noi nel frattempo poniamo attenzione alla 2^ fase con appello a nuovi investitori. Si tratta di settore strategico per ridare più opportunità agli investitori. Se c’è stata delibera di giunta significa che le cose vanno bene. Tutto il sistema funziona, cosa che non era sostenibile ne 2010. Sono stati fatti interventi con qualcosa di più concreto rispetto al 2010 quando c’era crisi”.
Saverio Centenaro propone di porre la delibera in Allegato A all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale in quanto non sono pervenute osservazioni per cui il provvedimento non dovrebbe avere ulteriore discussione”.
Alle 13.08 interviene la consigliera Francesca Faccini che esige la discussione nel prossimo Consiglio.
La presidente Lavini alle 13.18 chiude la commissione con la proposta di discutere in Consiglio la delibera.
0 commenti:
Posta un commento