martedì 26 luglio 2016

Cambio di passo dell'Italia
UNA LEGISLAZIONE GARANTE 
DELLA CONVIVENZA SOCIALE
Il lavoro è una dimensione fondamentale dell’esistenza dell’uomo che rimane sempre il soggetto della sua attività. “Siamo profondamente persuasi – ha detto Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana – che i giovani di oggi siano in grado di dare una spinta decisiva al cambio di passo del nostro Paese. Le loro mortificazioni e la loro rabbia ci inducono a ricordare che non si possono tradire. Stenta ad emergere una disponibilità al riequilibrio delle risorse che sono in campo. Nonostante la precarietà che sta segnando la loro giovinezza, non possono rinunciare “all’edificazione di una società che renda possibile anche per loro una vita buona”.

La realtà economica italiana è al 98% composta da micro e piccole aziende – ha affermato Giorgio Guerrini, già presidente nazionale di Confartigianato – e occorre creare un ambiente adatto allo sviluppo di questa dimensione d’impresa”.

“Quello che manca oggi all'Italia - ha evidenziato Mauro Colombo, già presidente dei giovani imprenditori di Confartigianato - è un “Progetto per le nuove generazioni”. Per riprendere a crescere bisogna riportare l’attenzione sui giovani, tornando alla cultura del rischio e del talento, del merito e della libera iniziativa con uno spirito di concorrenza e di innovazione”. Si tratta di ridurre gli sprechi, avviare le riforme che mirino a dare certezza a chi fa impresa e crea posti di lavoro.

Il fine delle Istituzioni politiche è quello di aiutare le persone per il loro sviluppo. L’azione morale di ogni persona si realizza nella costituzione del bene comune, cioè nell’agire sociale attraverso varie forme espressive che sono la famiglia, i gruppi sociali intermedi, le associazioni e le imprese di carattere economico.

Gli ordinamenti democratici dello Stato non possono essere soggiogati dal relativismo etico di coloro che non considerano essenziali, per il bene comune della società, i veri valori del popolo italiano che sono la dignità della persona che lavora, il mantenimento della sua famiglia, la sussidiarietà nel controllo dell’applicazione delle norme e la solidarietà sociale. Si tratta per gli esperti di generare nuove imprese, attrarre nuovi investimenti, dare un valore positivo a chi fa impresa, riportare al centro il lavoro con un mercato inclusivo per i giovani, le donne e gli immigrati. La coesione tra le persone richiede la forza vitale della solidarietà che costituisce l’anima della società civile.

La realizzazione del compimento della democrazia, nell’ordine sociale e politico, non è pienamente soddisfatta con l'esistenza di uomini e donne che vivono nella precarietà e nell'indigenza, perché l’economia è stata fondata sulla produttività del denaro e l’egoismo di alcuni politici. Il superamento degli egoismi, cioè il trionfo della giustizia sociale, costituisce il fine dell’agire politico per eliminare gli ostacoli dei cittadini che hanno diritto a una “vita buona”.

Il bene comune comprende non solo i servizi di utilità pubblica o di interesse nazionale , ma anche l’integrazione sociologica di tutto ciò che vi è di coscienza civica, virtù pubbliche senso de del diritto e della libertà, rettitudine morale, amicizia, felicità e virtù nelle vite individuali dei membri della società civile.

Francesco Liparulo - Venezia

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