LE PROMESSE GOVERNATIVE NON INGANNANO PIÙ
IL PAESE IN PREDA ALLA POVERTÀ DILAGANTE
“Il Governo ha approvato la Legge di stabilità 2017 nella seduta del Consiglio dei Ministri 15 ottobre 2016, n. 136. La manovra (il cui valore ammonta a complessivi 27 miliardi di euro con un disavanzo per i conti pubblici che nel 2016 salirà al 2,3% sul PIL) si compone del disegno di legge di Bilancio e di un decreto legge che contiene misure aventi carattere di particolare urgenza”.
La realtà sconcerta il Paese. La povertà in Italia - si evince dal Rapporto 2016 della Caritas italiana - è da sette anni in aumento esponenziale: "Si è passati da 1,8 milioni di persone povere nel 2007, il 3,1% del totale, a 4,6 milioni del 2015, il 7,6%”.
L’austerità iniziata con il governo Monti non porta alcun beneficio ai giovani e alle famiglie.
Il 10 ottobre 2012 il governo "approva la legge di stabilità" con interventi per 11,6 miliardi di euro. Previsto il taglio dell'Irpef sulle aliquote basse e l'aumento di un punto dell'Iva. Tagli alla sanità. Si decidono “misure brutali” per garantire il pareggio di bilancio nel 2013.
Qual è il ricordo?
“Questa "legge di stabilità" – ha commentato Sergio Silvestrini, segretario generale della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa – non manca certamente di rigore, ma l'equità sociale bisogna andare a cercarla con fatica e, soprattutto, è totalmente insufficiente sul fronte dello sviluppo e della crescita. L’effetto congiunto dell’aumento dell’Iva accompagnato da una drastica potatura di detrazioni e deduzioni fiscali, peraltro inopinatamente retroattiva, annulla i benefici della riduzione dell'imposta sui redditi e comprime la domanda interna. Serve subito un intervento più incisivo sui livelli di spesa pubblica da utilizzarsi per ridurre ulteriormente la pressione fiscale”.
Per Confcommercio: "i tagli vengono mangiati dall'incremento dell'Iva". Per Confesercenti: “lo scambio tra taglio delle aliquote Irpef e aumento dell’aliquota Iva non è un favore alle famiglie”.
Per l'Associazione Artigiani e Piccole Imprese di Mestre: “aumenteranno le tasse per circa 8 milioni di Italiani tra lavoratori dipendenti che dichiarano un reddito annuo inferiore agli 8ooo euro e pensionati che hanno un reddito di 7500 euro all’anno”.
L'austerità fiscale non aiuta l’economia per la crescita e l'incubo della disoccupazione affligge "le fasce più deboli" degli Italiani. “La creazione di occupazione è una sfida per tutti i Paesi – ha detto Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia – e tocca al settore privato creare lavoro economicamente e socialmente sensibile, mentre ai governi tocca fornire le condizioni macroeconomiche stabili, un clima favorevole per gli investimenti, un solido quadro legislativo e una regolamentazione bilanciata del mercato del lavoro”.
Nella società politica sono ancora presenti “ le male bestie ” indicate da Luigi Sturzo, cioè lo statalismo che è contro la libertà, la partitocrazia che è contro l’uguaglianza, l'abuso del denaro pubblico che è contro la giustizia. L’uomo di fede è convinto che la morale non deve essere disgiunta dal potere, cioè l'etica deve stare dentro la politica, perché l'etica è l'anima e il fine della politica.
Si tratta di affrontare un mondo globalizzato per la soluzione dei nuovi problemi, sorti con la radicalizzazione del multiculturalismo nello strato sociale del popolo italiano che estirpa i valori esistenziali del mondo civile. Si avverte uno smarrimento di fronte a un futuro pieno di incognite per il dilagare di un potere che non tiene conto della dignità della persona umana e dei suoi bisogni essenziali.
Occorre confrontarsi in ogni istituzione politica, sociale e civile.
C'è l'esigenza per la società civile di uno Stato più umano che “riconosca e sostenga” la persona umana secondo il principio della sussidiarietà, agevolando lo sviluppo di tutte quelle energie delle singole persone e delle organizzazioni sociali per creare una comunità civile che si conserva nel tempo.
L’esortazione è quella di costruire una società più giusta il cui centro è la persona che si realizza liberamente, cioè una comunità fondata sul progresso della vita e sulla forza della libertà in cui sia riconosciuta la dignità dell’uomo esistenziale dal suo concepimento fino alla sua morte naturale.
Spetta alla comunità politica mediare tra le necessità funzionali del mercato e la vita quotidiana delle persone, cioè promuovere i contenuti valoriali nelle decisioni del mondo produttivo e finanziario. La necessità della ricchezza e la competizione mondiale devono armonizzarsi con i valori dell’uomo che è soggetto e fine di ogni produzione e benessere sociale.
La “cellula vitale” della società, la famiglia naturale è minacciata dalla pressione degli interessi utilitaristici che non considerano il valore e la dignità dell’essere umano.
Si avverte la certezza che i valori fondanti della cultura europea sono messi in secondo ordine rispetto all’attrattiva della globalizzazione economica e finanziaria che non riconosce il vero valore del bene comune della società che è tale solo se si riversa su ogni cittadino.
Si tratta di raggruppare tutti coloro che credono nei seguenti valori: dignità della persona, centralità della famiglia, libertà, responsabilità, uguaglianza, giustizia sociale, legalità, solidarietà e sussidiarietà.
La politica deve essere orientata al suo vero fine che è quello della solidarietà perché la società civile si fonda sulla coesione tra le persone e la solidarietà costituisce forza che tiene unita una comunità politica.
Si tratta di: saper rispondere ai bisogni dei meno abbienti e dei malati; riequilibrare aree produttive, abitative e aree verdi fruibili; garantire trasporti senza inquinamento; garantire servizi sostenibili per gas, acqua, energia e raccolta rifiuti.
Il 4 dicembre vota NO per il referendum.
Francesco Liparulo - Venezia
galeaveneta.blogspot.com
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