RICOSTRUIRE UNA SOCIETÀ
SFIDUCIATA DALLA POLITICA
“Siamo ad un punto di disfunzione democratica pericolosissima – ha detto Marco Vitale al Centro Congressi della Fiera di Verona – dobbiamo ricostruire la democrazia del nostro Paese e mondialmente dobbiamo ricostruire il pensiero economico”. L'economista ha incitato i giovani a impegnarsi per una “Democrazia Sostanziale Coerente” in grado di consentire “un paziente lavoro coerente” da parte della società politica per “traghettare l'Italia fuori da questa situazione attraverso dismissioni, sviluppo del reddito e la diminuzione della macchina politica che è la più costosa del mondo”.
Si tratta di riaffermare e realizzare per la nostra “società attenta ed esigente” i “valori forti” del popolo italiano che sono “dignità della persona che lavora, famiglia, solidarietà, sussidiarietà, economia sociale di mercato” per far fronte all’impoverimento delle famiglie, alla crescente disaffezione verso la politica, al peggioramento delle prospettive di stabilità per il lavoro dei giovani, all’ingiustizia sociale costituita dall’aumento di ricchezza per pochi e all’indebitamento crescente per molti. Occorre generare nuove imprese, attrarre nuovi investimenti, dare un valore positivo a chi fa impresa, riportare al centro il lavoro con un mercato inclusivo per i giovani, le donne e gli immigrati.
Il governo Renzi ha continuato la linea politica dei precedenti governi di Letta e Monti. La povertà è aumentata, anzi dilaga in tutto il Paese, molti lavoratori hanno perso il lavoro, ai pensionati è stata prolungata l’attività lavorativa impedendo a tanti di non godere la pensione desiderata per anni. Ai giovani è stata preclusa ogni aspettativa di lavoro e molti sono stati costretti a lasciare i luoghi di residenza per trasferirsi all’estero ed accettare anche lavori umili non corrispondenti alla loro preparazione.
Il premier gira l’Italia, quando non è impegnato nei convegni mondiali, promettendo piccole cose che non può mantenere perché altri decidono dove collocare le risorse degli Italiani.
I dati statistici dimostrano che l’Italia non ha leggi in grado di frenare la povertà e di garantire lavoro e futuro per i giovani.
Partecipare al Referendum del 4 dicembre e ad ogni competizione politica è un modo concreto per non disertare la scena pubblica.
La mancanza di lavoro è la prima urgenza del nostro Paese. Se non si riuscirà a trovare una risposta concreta a questa emergenza il rischio è di sacrificare tutti i prodotti italiani e i relativi posti di lavoro.
Partecipare è dovere irrevocabile, specie se si vuole evitare che i potentati economici e finanziari possano dettare le loro leggi di produzione.
Occorre determinare questa prossima scelta per la salvaguardia dei valori delle comunità italiane, della vita, della famiglia e della libertà.
NO ALLA LEGGE ELETTORALE “ITALICUM”
SOSTIENI IL REFERENDUM CON IL TUO VOTO
CONTRO LA DEFORMAZIONE DELLA COSTITUZIONE VOTA NO
Francesco Liparulo - Venezia
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