giovedì 12 gennaio 2017

Le mura sono solide e gli uomini vigilano

NELLA VALLE DELL’EUROTA RIECHEGGIANO 
LE  GESTA  DEGLI  ANTICHI  EROI  DI  SPARTA
Il responsabile della città fortificata, il patrizio Andrea, si avvicina alla porta di Monemvasia e saluta il mercante: “Ser Nicolò, sono veramente lieto di rivederti e di far aprire per il tuo seguito questo cancello. La città è pronta per qualsiasi rappresaglia del sultano. Il nostro principe è già partito per Corinto ed io ho avuto l’incarico di organizzare la difesa dell’abitato. Le mura sono solide e gli uomini vigilano sui torrioni. I nostri soldati sono addestrati a respingere ogni assalto. Il palazzo del governo è presidiato da uomini armati e i servitori sono vigili giorno e notte dietro gli ingressi degli edifici”.
Il turco – dice Nicolò – non oserà spingersi nella valle dell’Eurota dove riecheggiano ancora le gesta degli antichi eroi di Sparta. La tua fortezza è stata costruita in punto strategico e sulla sommità di un colle per tenere sotto controllo tutta la Morea. Le mura del tuo castello sono ben rinforzate da torri su tutti lati e costruite su rocce alte e scoscese. Nessun manipolo di assalitori può avvicinarsi senza essere prima fatto oggetto di dardi scagliati dai tuoi balestrieri”.
“Prima di arrivare alla sommità della fortificazione - dice l’arconte – il guerriero turco dovrà affrontare lo sbarramento delle due cerchia di mura e torrette. Gli uomini armati sono tutti abitanti della città e non ci sono mercenari. Ognuno combatte per la fede, la patria e la famiglia. Gli uomini mantengono il posto di guardia giorno e notte e le loro donne provvedono a rifocillarli portando dalle case tutto ciò che serve ad alleviare lo sforzo fisico della loro permanenza  nei posti assegnati per la difesa della città”.
Il mio compito – sostiene ser Nicolò – è ora di proseguire il cammino e arrivare alla meta del viaggio. Prima di bussare alla porta del Palazzo del despota, sento il bisogno di ringraziare il mio santo protettore per il buon esito del viaggio  che si conclude con la consegna della merce”.
“La chiesa di San Nicola – dice il capitano del Kastron – è molto vicino ed è sempre aperta ai devoti. Il luogo è frequentato anche dagli Occidentali di rito latino che si recano dal principe per gli affari o per essere accolti come ambasciatori e inviati delle corti italiane. Gli inviati del papa o i corrieri che giungono dall’arcidiocesi di Petrasso  sostano nel sacro luogo per un ringraziamento o per un offerta votiva”.
Francesco Liparulo - Venezia

PS: Brano tratto da “Terra di Morea” di Francesco Liparulo in Storie venete” di Francesco Liparulo.

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