mercoledì 4 gennaio 2017

Il mercante arabo sulla galea veneziana

“LODE A DIO, SIGNORE DEI MONDI”
“Non capisco – dice Marco – il comportamento di questi predoni del mare che invocano un uomo di Dio per commettere atti ostili alle navi che trasportano le mercanzie in tutti i porti. Tutti sanno che il Profeta, prima di ricevere la rivelazione, era un grande mercante che conosceva le regole del commercio tra i popoli”.

“Mi congratulo con te – risponde ser Francesco Filelfo – e mi domando chi ti ha parlato del Profeta di Allah. Le tue considerazioni nascono da un animo che rispetta ciò che è ritenuto sacro”.

"Durante la sosta in Sicilia della Capitana, un ricco mercante arabo è salito a bordo. Il suo viaggio è terminato a Costantinopoli. Il comportamento dell'uomo mi incuriosiva perché si prostrava e pregava il suo Dio. Era diventato amico del consigliere del capitano, esperto delle rotte marine, per conoscere, in determinate ore della giornata, la direzione della città in cui era nato il suo Profeta. Aveva una cultura vasta e profonda. Sapeva parlare in latino e conosceva le opere dei filosofi dell'antica Grecia. I viaggiatori mi sussurravano: " È un musulmano. La sua religione è l'Islam ". Il suo fervore era di esempio a tutti noi ".

“Hai avuto modo senz’altro – continua il messaggero - di parlare con lui durante le tempeste, quando tutti i viaggiatori si riuniscono sottocoperta. Sono curioso di conoscere tutto quello che ti ha detto. Gli arabi amano parlare con i giovani dell’Occidente della loro grande civiltà, delle loro grandi costruzioni e dei loro matematici e filosofi. Il mio amico ser Aurispa, mercante di libri antichi, è molto interessato ai filosofi arabi perché traducono gli antichi testi greci”.

“Il mercante – racconta Marco – mi ha detto che la sua famiglia era originaria di Damasco ed aveva sempre scambiato tessuti di seta con i minerali della Sicilia. Un giorno gli ho chiesto: " Perché preghi più volte al giorno? ".

L’arabo così mi ha risposto: “È stato così rivelato al Profeta Maometto di dire: "Compi la preghiera del declinar del sole al primo calar della notte ed esegui la recitazione dell'alba, ché la recitazione dell'alba è fatta innanzi a testimoni... Volgi la tua faccia verso la sacra Moschea ... Gloria a Dio, quando entrate nella sera e quando entrate nel mattino, e lode a Dio nei cieli e sulla terra e nel pomeriggio e quando entrate nell'ora meridiana... Ognuno agisce secondo la sua maniera... La mia preghiera, il mio culto e la mia vita e la mia morte appartengono al Signore dell'Universo...Così mi è stato ordinato, ed io sono il primo dei Musulmani... O credenti ... Entrate tutti nella dedizione completa... La religione presso Dio è l'Islam ... Se amate Dio, seguitemi, ché Iddio vi amerà e vi perdonerà le vostre colpe, poiché egli è perdonatore e misericordioso ... Obbedite a Dio e al Profeta ... Iddio comanda la giustizia, la buona condotta verso i parenti, e proibisce la turpitudine, le cose biasimevoli e la prepotenza ... A chi, credente, sia maschio o femmina, avrà fatto del bene noi concederemo una vita beata e corrisponderemo un premio commutato in base alla migliore delle sue opere ... Iddio è con i timorati e con coloro che fanno il bene".

“Sembra che l’arabo – afferma Filelfo – ti abbia rivelato la sua sottomissione ad Allah e la sua credenza nel Corano che riporta la rivelazione fatta al Profeta dall’angelo Gabriele. Prima delle conquiste delle tribù mongole e di quelle turche, gli Arabi hanno fatto conoscere l’Islam a tutti i popoli ed hanno costituito dei grandi regni. Ora amano soltanto commerciare e vivere nel rispetto della rivelazione ricevuta da Maometto”.


“Non capisco - afferma Francesco - il timore che hanno tutti i popoli dell’Occidente per i musulmani che sono molto religiosi e riconoscono la giustizia di Dio. Il mercante di Damasco mi è sembrato una persona timorata delle cose sacre e rispettoso di tutte le leggi che permettono il libero scambio delle merci”.

"Hai colto nel segno - incalza l'inviato del basileus - e mi congratulo con te perché distingui la giustizia divina da quella degli uomini. Gli Arabi, dopo aver conquistato grandi territori e innalzato favolose costruzioni in nome dell'Islam, hanno lasciato ai Turchi il governo delle città. I nuovi guerrieri dell'Oriente, provenienti dagli sterminati territori dell'Asia, hanno abbandonato le credenze dei loro avi ed hanno riconosciuto che c'è un solo Dio".

" Dimmi, Marco, con quali appellativi l'arabo invocava il suo Dio? "

" Il mercante soleva dire: " Lode a Dio, Signore dei Mondi, - il Clemente, il Misericordioso, - Sovrano del Giorno del Giudizio ... Il Clemente - ha insegnato il Corano; - ha creato l'uomo, - gli ha insegnato l'eloquio". 

“Mi hai detto che si recava a Costantinopoli e vorrei conoscere il suo pensiero sui governanti della città”.
Francesco Liparulo - Venezia


PS: Brano tratto da “Mercanti veneziani a Costantinopoli” di Francesco Liparulo in “Storie venete” di Francesco Liparulo. Vedi FRANCESCO LIPARULO FACEBOOK oppure galeaveneta.blogspot.com su yahoo.it

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