PER IL CONSIGLIERE RENZO SCARPA CI SONO PERSONE
CHE TEMONO PER IL VALORE DELLA LORO ATTIVITÀ
Sessione straordinaria del Consiglio Comunale in Ca’ Loredan giovedì 22 dicembre per la discussione e definizione delle linee di indirizzo per uno sviluppo armonico e condiviso dei pianini, ed in generale per l’utilizzo degli spazi pubblici.
Il 10 novembre scorso il Consiglio ha già approvato le proposte di deliberazione P.D. 334/2016 e P.D. 411/2016: Riordino dei Pianini e Chioschi - approvazione dell’Intesa fra Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto - Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna, Regione e Comune.
“Le dimostrazioni di banco tipo - aveva affermato Boraso - saranno oggetto di discussione per evitare inutili speculazioni su tema delicato, rinviamo tema discussione alla specifica delibera; le dimostrazioni saranno oggetto di delibera alla specifica seduta”.
Alle 18.32 si apriva il dibattito generale sulle delibere.
“Il problema - sosteneva Giovanni Giusto di Lega Veneta Lega Nord - è lo Stato; 3 interlocutori: Soprintendenza, Regione e Comune di Venezia con 3 luoghi distinti. Voglio distinguere i luoghi di Stato e Amministrazione comunale. L’Amministrazione comunale e il Consiglio comunale rappresentano i cittadini che li hanno eletti per difendere i diritti dei plateatici e la cultura cittadina. Lo Stato applica le imposizioni senza andare a leggere il problema che crea con le comunità. Lo Stato ci impone la rielaborazione, l’adeguamento dell’attività commerciale che per i cittadini è unica risorsa di sopravvivenza e non gli frega se perdono tutto o in parte. Molti si sono indebitati; alcuni hanno fatto il mutuo. Lui decide, impone, ti obbliga. Noi siamo unica garanzia nei confronti nostra comunità. Seduta imposta da Stato per avere un riordino garantito entro il prossimo gennaio, non si può sforare. Come affrontare la contrapposizione avversaria, lo Stato? Se poi deve essere fatto rielaborazione, un riordino, mi sento di difendere un criterio in difesa della comunità, per il loro interesse. Considerare la meritevolezza di chi fa vero commercio, abilitato nella città e chi fa commercio abusivo. Conosciamo chi sono, sono schedati, arriveranno anche i vigili e li andiamo a beccare a casa. L’irregolare fruitore è l’abusivo, è gente che arriva da tutte le parti del mondo”.
Il pubblico gridava: “Bravo!”
“Non ho capito il senso - affermava Giorgia Pea di Lista Brugnaro Sindaco - la città di Venezia sta a cuore a tutti noi. Lavoriamo tutti in modo intenso. Io non permetto di ridere sul nostro lavoro”.
“Se non ci permettete di continuare - diceva alle 18.40 la presidente del Consiglio - sarò costretta a farvi allontanare dall’aula”.
Paolo Pellegrini sosteneva le parole di Pea.
Renzo Scarpa della Lista Brugnaro Sindaco diceva: “Ho già detto in Commissione quello che penso”.
Il consigliere aveva sostenuto il 24 ottobre che “il governo ha emanato leggi ed occorre muoversi nelle leggi e un riordino della città è necessario”. L’attività turistica per Scarpa costituisce "la maggiore attività economica” in quanto a Venezia trovano lavoro molte persone che abitano fuori del Comune. “Si sta andando verso situazione che potrebbe impoverire la città - ha detto il consigliere - e nel riordino della città, chiarire alcuni elementi: quale città vogliamo? Monumenti, attività economiche o abitanti? Probabilmente l’insieme delle tre macro motivazioni però con il riferimento che questa città ha esigenze particolari secondo i periodi. Le attività di vendita nel passato contribuivano alla floridezza della città; oggi per contro abbiamo una legislazione che cerca di spostare i banchi che impediscono la visione dei palazzi. Questa legislazione culturale privilegia i monumenti e crea problemi alle attività economiche? NO! A un chiosco di questa città è stata imposta la cessazione; cessa l’attività. Non credo che possa ripetersi questo, la morte delle attività che oggi sono attive”.
Per Scarpa “se ci sono persone che protestano vuol dire che temono per il valore della loro attività”. “Ci sono questioni - sosteneva Scarpa - che non riguardano lo Stato. Il riordino è esigenza di viabilità e questo è gestione locale. Non è vero che dobbiamo scaricare sullo Stato. La Sovrintendenza ha compito diverso. Si tratta di contemperare le esigenze dell’attività commerciale con le esigenze paesaggistiche e culturali”.
Si votava l’emendamento Scarpa con parere negativo di Giunta.
Presenti 28, votanti 27, favorevoli 12, contrari 15, astenuti 1. Il Consiglio non approva.
Si votava per la delibera n. 334 che interessa il riordino dei pianini di Campo Santa Margherita, Campo San Lio e Campo Santa Maria Formosa.
Presenti 29, votanti 21, favorevoli 20, contrari 1, astenuti 7, non votanti 1. Il consiglio approva
Si discuteva la delibera n. 411 per il riordino dei panini di Campo Santa Maria del Giglio, Campo Sant’Angelo, Campo San Polo, campo Santo Stefano, San Vidal, San Leonardo e chioschi Fondamenta del Monastero.
Si votava la delibera n. 411.
Presenti 26, votanti 21, favorevoli 20, contrari 1, astenuti 4, non votanti1. Il Consiglio approva.
Francesco Liparulo - Venezia
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