mercoledì 11 novembre 2015

La città metropolitana a misura Brugnaro

MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE
NON RIESCONO A DIALOGARE
“Sto operando come sindaco della città metropolitana - afferma Luigi Brugnaro il 26 ottobre, nella Sala grande delle riunioni di consiglio del Palazzo Corner, nel Sestriere di San Marco - e cercheremo di sbloccare tutto ciò che è possibile. L’unica cosa che mi sento e sono contrario è quello di mettere la città di Mestre in ginocchio”.
Per lo Statuto della Città Metropolitana “ho chiesto - sostiene il sindaco alle 16.15 - ed abbiamo fatto consultazioni con tutte le categorie presenti di Venezia metropolitana. C’erano tutti gli Ordini professionali che hanno chiesto di essere presenti nella vita della città. IL MANDATO è di ALLEGGERIRE. crediamo sia questa la strada da seguire, non c’è bisogno di mozioni per questa città. Chi le fa le accogliamo come intento. Ci sono forze politiche diverse fra loro, ognuno faccia il suo. Sono 10 città diverse. Il nostro sarà nuovo e speciale, un nostro statuto. Sia leggero lo statuto e con la leggerezza ci si può concentrare su questione città. Aprire discussione e si continui a lavorare”. 
Alle 16.17 interviene Pellicani: “ Lei sta dicendo che sta tagliando e cucendo tutto, ma dobbiamo ancora discutere. Abbiamo la Bozza fatta dal commissario provinciale Cesare Castelli. Come procediamo? Per blocchi? Per consultazioni? Il metodo di lavoro non è chiaro, discutiamo su altro, cosa discutiamo? Non ho capito”.
“Il problema - sostiene Brugnaro - è questo: Non c’è una regola, uno fa quello che vuole. Non è impedito alle persone. Le forze politiche sono sentite. Io sono qui con il Segretario e accolgo segnalazioni, chi le vuol fare. La questione è aperta a tutti nessuno è escluso. Dico quello che sto facendo io per mia iniziativa. Si sta andando verso una semplificazione, verso una diminuzione. Ho visto proposte che sono arrivate, che sono specifiche su tipologie. Quali sono le cose che vi stanno a cuore per la città?”.
“Abbiamo capito - dice Pellicani alle 16.28 - qual è il ruolo del Consiglio: ognuno fa quello che vuole o lavoriamo di squadra? Noi, possiamo essere messi a conoscenza per le cose arrivate fino adesso? Lei ha fatto sintesi. Mettere insieme un gruppo di lavoro, uniamo i consiglieri. 
I temi: Partecipazione, Ruolo dei sindaci per favorire l’unione dei comuni, Elezione diretta del sindaco? Si tratta di capire cosa fare. Mi piacerebbe partecipare, avere chiaro l’insieme di Bozza finale, su quella lavorare. Fare in modo collegiale, avere tempo per emendamenti, ci sarà discussione finale in Consiglio articolo per articolo.
La seduta termina alle 16.44.
La città metropolitana non riesce ad avere uno statuto condiviso da tutte le forze politiche e rimane negli uffici soltanto una Bozza di statuto lasciata dall’ex commissario Cesare Castelli. 
Il sindaco sostiene di non essere stato “per nulla immobile” e di non avere il “dono dell’ubiquità”; si sta “cambiando il metodo”, ma lo Statuto, pur essendo stato mandato a tutti i sindaci dei comuni interessati e alle forze politiche del territorio, gli attori del Consiglio metropolitano non sono disponibili a fare gli interessi oggettivi dei cittadini, cioè non riescono a mettersi d’accordo per redigere un regolamento di comportamento per il bene comune del loro territorio. 
Si tratta di redigere una normativa di comportamento per valorizzare le specificità del territorio veneziano, cioè creare un documento sentito da tutti, ma i due schieramenti contrapposti non riescono a trovare un metro di lavoro per coinvolgere tutti per la stesura delle parti salienti dello Statuto.
I “rappresentanti delle forze vive della società” presenti nel Palazzo Corner non riescono ad accogliere l’invito del sindaco metropolitano a “governare insieme”. I consiglieri ritengono di essere venuti in assemblea con “istanze del territorio per offrire più opportunità” al sindaco per dare risposte ai cittadini con la compilazione di uno “Statuto semplice, veloce e flessibile”. 
Il sindaco metropolitano si sente di aver fatto il proprio dovere inviando la Bozza a tutti e non si rende conto che è il “Consiglio metropolitano che deve preparare lo Statuto”. 
Francesco Liparulo - Venezia









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